Milano, Torino - 25 settembre 2009
MITO SettembreMusica
Si è chiusa con grande successo ieri la terza edizione di MITO SettembreMusica, il Festival che da tre anni unisce Milano e Torino con un ricco calendario di appuntamenti musicali: gran finale a Milano con una festa a ritmo di swing organizzata nell’hangar dell’aeroporto di Linate, per la prima volta aperto a un evento musicale, mentre a Torino il Festival si è concluso il 23 settembre sulle note della Nona Sinfonia di Beethoven al Palaisozaki, gremito da oltre 9000 persone. E oggi, a Genova il Festival presenta l’Orchestra Imperiale Reigakusha, che replica il concerto dedicato alla tradizione del Gagaku, una delle più antiche forme di arte musicale del Giappone: MITO supera i confini lombardi e piemontesi nello spirito di diffondere e ampliare il “contagio musicale” e di sperimentare più ampie forme di collaborazione.
“La grande partecipazione di pubblico, che ha saturato in media oltre il 90 per cento degli spazi disponibili,” dichiara Francesco Micheli, Presidente del Festival, “rappresenta il miglior riconoscimento al sostegno concreto e all’attenzione preziosa che i Sindaci, gli Assessori alla Cultura e le Amministrazioni dei Comuni di Milano e Torino, pur in questo momento di difficoltà e di crisi, hanno riservato a MITO SettembreMusica attraverso l’Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano e la Fondazione per le Attività Musicali di Torino, da loro promosse e istituite.”
Un totale di oltre 213 eventi distribuiti in quattro o cinque appuntamenti al giorno, oltre la metà gratuiti, hanno animato Torino e Milano per 21 giorni. 107 location diverse sono state invase da un pubblico sempre più interessato e appassionato a tutte le forme d’arte che MITO ha scelto di proporre nel suo ricco cartellone: musica classica, d’autore, contemporanea, jazz, pop, d’avanguardia e ancora rassegne cinematografiche, incontri di “arte e musica”, convegni, presentazioni di libri. Un Festival che ha realizzato al proprio interno una serie di minifestival, dal ciclo dedicato a Prokof’ev a quello sul mondo lontano del Giappone, dai concerti nelle chiese alle maratone jazz, classica e pianistica, fino agli spettacoli per i bambini. Il pubblico ha imparato a scegliere un proprio percorso, a costruirsi un itinerario personale, stimolato dalla quantità e qualità di spettacoli e dai generi diversi offerti dal Festival. Quest’anno al cartellone ufficiale si sono aggiunti, per la prima volta, altri 240 spettacoli musicali fringe gratuiti fuori programma - MITOfringe a Milano e MITO per la città a Torino - che hanno coinvolto i luoghi più diversi delle due città, piazze, carceri, ospedali, le metropolitane e i parchi.
Nonostante la riduzione della programmazione – 21 giorni rispetto ai 24 dello scorso anno –MITO ha registrato quest’anno 200.000 presenze, tra programma ufficiale e MITOfringe e MITO per la città: 165.000 sono state le persone che hanno seguito gli appuntamenti del cartellone ufficiale di MITO (di cui 95.000 a Milano e 70.000 a Torino), mentre per i 240 concerti fringe si è registrata la presenza di 35.000 persone (20.000 a Milano e 15.000) a Torino.
I due concerti di grande musica sinfonica del Palasharp e del Palaolimpico Isozaki, caratterizzati da prezzi contenuti per un’offerta di alto valore musicale, hanno registrato il tutto esaurito già settimane prima. 9.000 spettatori per la Nona Sinfonia di Beethoven a Torino con la conduzione di Ralf Weikert e 8.000 per il programma al Palasharp di Milano con le grandi ouverture di Rossini e Verdi e con Musorgskij e la direzione di Myung-Whun Chung. Un totale di 17.000 persone unite nell’ascolto della musica, un pubblico caldo e attento che ha manifestato il proprio trasporto con numerose standing ovation in entrambe le città e che in gran parte si è avvicinato per la prima volta alla musica classica.
Il focus riservato al Giappone ha riscosso uno straordinario risultato sia sul versante della musica contemporanea, con i concerti dedicati a Toshio Hosokawa, sia su quello della musica tradizionale, registrando ottime risposte di pubblico sia a Torino che a Milano con gli affascinanti spettacoli del Teatro Nō, dei Tamburi taiko, delle danze del Gagaku e della Cerimonia del tè.
I concerti a pagamento delle grandi orchestre internazionali sono stati particolarmente seguiti nelle due città, sia per le quattro esibizioni della Filarmonica di San Pietroburgo condotta da Yuri Temirkanov - che ha inaugurato il Festival - sia per la Royal Philharmonic Orchestra diretta da Charles Dutoit, con Salvatore Accardo al violino; e ancora sold out per l’Academy of Saint Martin in The Fields con il pianoforte di Murray Perahia e per Daniel Harding che ha condotto l’Orchestra della Radio Svedese. L’improvvisa indisponibilità di Antonio Pappano, dovuta a causa di forza maggiore, ha portato sul palco a sostituirlo il nuovo talento venezuelano Diego Matheuz, applauditissimo in entrambe le città. Un altro punto di forza di MITO sono stati i concerti nelle chiese, sovraffollati in tutte le occasioni – come nel Duomo di Milano al concerto dedicato a Matteo da Perugia – con le ormai consuete file di un pubblico paziente e ordinato.
Il doppio appuntamento con Paolo Conte e il concerto di Enrico Rava con Stefano Bollani a Torino, entrambi esauriti, e la calorosa risposta tributata a Gino Paoli a Milano hanno confermato tutte le attese della vigilia, ma anche la musica crossover e d’avanguardia ha raccolto consensi e sentita partecipazione in entrambe le città. Dalla prima italiana di Versus di Carl Craig, guru dell’elettronica a livello internazionale che con il suo concerto insieme all’orchestra Les Siècles ha incantato il pubblico milanese, allo spettacolo di musica elettronica e videoproiezioni del giapponese Ryoji Ikeda, che ha registrato il tutto esaurito nelle due città. Con grande curiosità e partecipazione è stata accolta a Milano Mixed Reality Performance, progetto ideato dal Festival MITO in collaborazione con l’Università di Stanford: un esperimento di avanguardia tecnologica per unire attraverso la rete esecutori collocati in luoghi diversi - tra cui un’orchestra di lap-top - con l’utilizzo del nuovo software open source Sirikata. Ottimo successo anche a Torino per le due serate del Canto del vuoto tagliente, spettacolo rivelazione di musica sperimentale e per il concerto, tutto esaurito, dell’Orchestra del Teatro Regio, con la proiezione del video “I pianeti” di Holst del Planetarium di Chicago.
La programmazione dedicata ai più piccoli è stata altrettanto apprezzata: gli spettacoli molto diversi tra loro che hanno proposto piccoli ensemble e orchestre, alcuni con danzatori e allestimenti scenici originali, hanno rappresentato una preziosa e rara occasione per i giovanissimi di avvicinarsi alla musica.
Sale gremite anche per il nuovo progetto educational del Festival, con sei appuntamenti per gli adulti - 3 a Milano e 3 a Torino - e un programma dedicato ai ragazzi delle scuole, che hanno aderito numerosi: a Milano 4000 ragazzi hanno assistito a 6 concerti sinfonici milanesi previsti dal progetto.
Anche gli incontri e le tavole rotonde sono stati molto seguiti: dal convegno Pensiero e Musica, Brain and Music alla milanese Università Bocconi con il successivo concerto con musiche di Ravel - pubblico in piedi a seguire gli interventi - agli approfondimenti dedicati al mondo del Giappone e alle presentazioni di libri.
E a teatro doppio sold out per la prima assoluta di Io Hitler di Filippo Del Corno, una coproduzione di MITO con il Franco Parenti di Milano, e tutto esaurito per la prima assoluta di Andrea Liberovici a Torino con il suo La trasparenza della parola su libretto di Emilio Jona, tratto dai testi di Primo Levi.
I Navigli si sono trasformati per una sera in una location d’eccezione che ha visto il pubblico milanese rapito da Musica sull’acqua, travolgenti tanghi eseguiti dall’Ensemble Strumentale Scaligero su una barca in movimento in uno dei luoghi più belli della città, con il pubblico che ballava sulle rive. E a Torino il giardino Zen del Museo D’Arte Orientale è stato teatro della suggestiva Cerimonia del tè. A sottolineare la volontà di MITO di spingersi al di fuori dei canonici spazi che ospitano la musica di qualità, il Festival ha proposto per il gran finale una serata di puro divertimento in un luogo davvero inusuale: un hangar dell’aeroporto di Linate, trasformato per l’occasione in una gigantesca sala da ballo allestita nel mood degli anni ’30 e ‘40, ha accolto una gremitissima festa, condotta dagli irresistibili ritmi della Swing Dance Orchestra e da un gruppo di ballerini professionisti che hanno aperto le danze coinvolgendo da subito il pubblico.
Il nuovo sito internet, completamente ristrutturato per questa terza edizione, ha permesso lo streaming live di 12 concerti del Festival, 9 a Milano e 3 a Torino e la trasmissione di 3 concerti in differita a Milano. L’attenzione che il Festival ha riservato e continua a riservare alle nuove tecnologie si esprime anche nell’aumentata comunicazione online, con la trasmissione di un Tg quotidiano, un blog attento e aggiornato e l’utilizzo dei social network per incrementare la partecipazione di un pubblico nuovo e giovane.
La grande musica a prezzi popolari e l’alta qualità degli eventi in cartellone, proposti da 3.400 artisti provenienti da 27 paesi del mondo, hanno confermato la formula vincente del Festival MITO. Grazie a una gestione oculata, a un team di lavoro giovane e professionale, alla stretta collaborazione tra le Istituzioni comunali e a molti soggetti privati, MITO SettembreMusica ha raggiunto anche quel grande pubblico occasionale, soprattutto di giovani non abituati alle manifestazioni della musica più colta, che si riesce a coinvolgere solo con eventi di altissima qualità, originali e di forte impatto.
www.mitosettembremusica.it
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