2021_07_23 MACERATA OPERA FESTIVAL calendario recite edizione 2021 arriva AIDA a festeggiare i 150 anni dalla prima
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Pertanto verranno pubblicati solo:
2021_02_01 Il Teatro Regio torna in scena a gennaio con “La bohème” di Giacomo Puccini
Teatro Regio di Torino
OPERA E BALLETTO 2020-2021
Wolfgang Amadeus Mozart
Così fan tutte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Prima rappresentazione assoluta:
Un modernissimo gioco di coppia che si conclude con un lieto fine, un perfetto congegno sentimentale e amoroso che svela con eleganza e disincanto gli umani desideri. Soave sia loro il vento.
Per tutte le informazioni: www.teatroregio.torino.it
Teatro Regio Torino
2018_12_06 Mondi russi a confronto in Auditorium con Claus Peter Flor
Domenica 9 dicembre 2018_12_09, ore 16.00
Stagione Sinfonica 2018-2019
Mondi russi a confronto
Rachmaninov, Musorgskij e Franz Liszt
in Auditorium con Claus Peter Flor
Franz Liszt "Les Préludes", Poema sinfonico n. 3
Sergej Rachmaninov Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Do minore op. 18
Modest Musorgskij Quadri di un'esposizione (orch. Ravel)
Pianoforte Feodor Amirov
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Claus Peter Flor
Claus Peter Flor, direttore Musicale de laVerdi, sale nuovamente sul podio dell’Auditorium di Milano per mettere a confronto i due spiriti del mondo russo attraverso due sommi capolavori di Rachmaninov e Musorgskij. Da un lato la Russia che guarda all’Europa e all’America e ne accoglie le sperimentazioni novecentesche; dall’altro quella arcaica, legata al mondo folklorico e alla tradizione più popolare. In programma, nel corso dei due appuntamenti settimanali che cadono questa volta di giovedì e domenica ( 6 dicembre, ore 20.30 e 9 dicembre, ore 16) anche un capolavoro dell’ungherese Franz Liszt, compositore che ha ispirato Rachmaninov nel suo primo concerto per pianoforte e orchestra.
Il decimo programma della stagione sinfonica 2018-19 de laVerdi è realizzato in collaborazione con Fondazione Accademia di Imola - Scuola Superiore di Studi del Piano e vedrà la partecipazione del talentuoso pianista russo Feodor Amirov, vincitore dell’edizione 2016 dell’International Piano Competition «Arcangelo Speranza e vincitore dell’International Chopin Competition di Mosca, l’International Poulenc Competition in Germania e il Viotti International Music Competition di Vercelli.
Programma
Franz Liszt "Les Préludes", Poema sinfonico n. 3 “Che altro è la nostra vita, se non una serie di preludi a quell'inno sconosciuto, la cui prima e solenne nota è intonata dalla morte?” Così scriveva lo stesso Liszt a proposito di "Les préludes (d'après Lamartine)" titolo completo dell’opera che si riferisce all'ode di Alphonse de Lamartine, Nouvelles méditations poétiques. Les préludes è il terzo dei tredici poemi sinfonici di Franz Liszt la cui prima esecuzione (Weimar 23 febbraio 1854) venne diretta dallo stesso compositore. Fra i poemi sinfonici di Liszt, Les préludes è sicuramente il più famoso. Partitura dalla genesi complessa e tormentata come gran parte dell’opera sinfonica di Franz Liszt, Les Preludes appartiene al primo nucleo dei suoi poemi sinfonici, una terna concepita negli anni che vanno dal 1845 al 1848 e che comprende anche “Ce qu’on entend sur la montagne” e “Tasso, Lamento e Trionfo”. Tutto il gruppo di opere sottoposto a numerose revisioni, ripensamenti e modifiche otterrà una forma definitiva solo attorno alla metà degli anni cinquanta dell’Ottocento. Il musicista si era in effetti reso conto di non avere ancora conseguito esperienza sufficiente in veste di orchestratore e di conseguenza affidava i suoi appunti alle cure di un collaboratore, lo strumentatore August Conradi che attorno al 1850 fu sostituito da Joachim Raaf. Qui Liszt fornisce una prova esaltante della sua capacità di lasciare un ricordo vivo ed intenso già dal primo ascolto.
Sergej Rachmaninov Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Do minore op. 18
Pianista, compositore e direttore d'orchestra, Rachmaninov viene avviato dalla madre allo studio del pianoforte che poi prosegue nel Conservatorio di Mosca. Durante gli anni di apprendistato entra in contatto con i principali compositori russi del momento ma è influenzato in particolare da Ciaikovskij diventando l'ultimo grande compositore romantico. Mentre sviluppa la sua prestigiosa carriera di pianista celebrato in tutto il mondo, si dedica alla composizione prediligendo un linguaggio cosmopolitico, impregnato di elementi della musica occidentale, solo raramente memore del patrimonio musicale popolare russo. Il fiasco ottenuto il 15 Marzo 1897 a Pietroburgo con la presentazione della Prima Sinfonia ne stravolge la mente e deve ricorrere alle cure ipnotiche del dott. Nikolaij Dahl. La rivoluzione dell'Ottobre 1917 lo costringe ad abbandonare definitivamente la Russia ed a proseguire all'estero la sua attività di celebrato pianista e di compositore. Dopo una tournè europea il 10 Novembre 1918 giunge negli Stati Uniti dove risiede definitivamente fino alla morte che lo coglie nella sua casa di Beverly Hills il 28 Marzo 1943. Presentato a Mosca il 9 Novembre 1901 con l'autore al pianoforte ed Alexandr Ziloti alla direzione il Concerto n. 2 per pianoforte ed orchestra in do minore op. 18, dedicato allo psichiatra Nikolaij Dahl che lo ebbe in cura, rappresenta la prima opera matura di Rachmaninov. Pagina di traboccante di un pathos tipicamente post-romantico, unisce ad una scrittura solistica ai limiti delle possibilità esecutive, una tematica di notevole espressività, ricca di enfasi e di scoperto lirismo, nel solco della migliore tradizione ciaikovskiana.
Modest Musorgskij Quadri di un'esposizione (orch. Ravel) Maurice Ravel dedicò molta della sua limitata produzione al pianoforte creando una mirabile serie di capolavori, anche se egli stesso non era un virtuoso della tastiera. Infatti usava il pianoforte come strumento di lavoro. Componendo, Ravel ragionava in termini di musica assoluta assistito da una sensibilità timbrica straordinaria, una specie di orecchio virtuale che gli permetteva di cogliere perfettamente il volume e il colore timbrico delle note che provava sul bianco e nero del pianoforte. Proprio scrivendo uno dei suoi pezzi pianistici più difficili, Miroirs (1905) Ravel si rese conto che in alcuni casi il pianoforte limitava e potenzialità timbriche della scrittura musicale. Decise così di strumentare due dei cinque pezzi che formano la raccolta e in seguito ripeté l’esperimento con la straordinaria raccolta “Quadri di un’esposizione” di Modest Musorskji, un capolavoro dentro il capolavoro, giustamente premiato da ininterrotta popolarità. Come Ravel, Musorskji non era pianista virtuoso. I suoi interessi erano concentrati sul teatro musicale. I "Quadri di un'esposizione" sono l’unico importante lavoro pianistico da lui composto nel 1874, per onorare la memoria dell’amico architetto e pittore Viktor Hartmann morto l'anno precedente: una composizione per pianoforte, ispirata a una serie di opere dell'amico esposte a Pietroburgo. La composizione si presenta come un percorso ideale in cui si alternano pagine descrittive (quadri) con brevi episodi musicali che indicano lo spostamento del visitatore da una sala all'altra (Promenade). In realtà l'autore utilizza spunti e suggestioni iconografiche per creare con forza visionaria quadri musicali autonomi che soddisfano diversi archetipi creativi: il gusto per le scene popolari, il mondo della fiaba e dell'infanzia, il senso del grottesco e del macabro, la concezione epica della storia e della tradizione russa, mentre le "Promenade" in sé estranee ai quadri veri e propri, gli servono per raccordare sostanziali variazioni di tonalità, di ritmo e di ambiente. Hartmann, come Musorskji ,faceva parte di un piccolo gruppo di intellettuali che nella seconda metà dell’ottocento cercava di sprovincializzare la cultura russa sottraendola all’egemonia occidentale e incrementandone i valori nazionali attinti da un’immensa tradizione di canto popolare “Voglio non solo conoscere il popolo, ma del tutto affratellarmi ad esso" scriveva il cadetto e proprietario terriero Musorgskij e a questo motto restò fedele anche dopo aver perso ogni ricchezza familiare con la liberazione nel 1861, dei servi della gleba e continuando a ricercare e sperimentare l'animo popolare russo. Nel 1922 Maurice Ravel trascrive per orchestra l'opera di Musorgskij per farne una versione orchestrale. La geniale trascrizione di Ravel rispetta fedelmente lo spirito ed il testo dell'originale e comprende i 14 pezzi, di cui quattro sono costituiti da una "Promenade".
Biglietti serie Verdi: euro 25,00/17,50; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
2021_01_10 Romeo Dondè e i suoi 105 anni non raggiunti
In occasione di una mia visita alla Casa di Riposo
Nella foto Fiorenzo Grassi, Tina Bertoni e Romeo Dondè
2021_01_08 L'anello senza le parole, ovvero una creazione con le musiche di Wagner
#musicainfo, Schubert e il trio op.100 la meraviglia in una colonna sonora ovvero Barry Lindon
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https://music.wixstatic.com/mp3/6366dd_7ea84b14d330492db0bc39052a0e3474.mp3#mkicisainfo Mendelssohn e il corvo delle Ebridi
Felix Mendelssohn : The Hebrides (Fingal's Cave) - Overture
Minah's theme // Canción de Minah il tema delle Ebridi che diventa ossessivo tema in un cartoon
#musicainfo The Last Supper di Harrison Birtwistle
2021_01_06 ONDA POPOLARE concerto della Ass.Musicale Musicamorfosi
2017_12_20 laVerdi per il classico Messia di Natale
Auditorium di Milano – largo Mahler
Il Messiah di Händel,
grande classico di Natale
Ruben Jais dirige l’Ensemble laBarocca
nel capolavoro settecentesco
Deborah York (soprano),
Filippo Mineccia (contralto),
Cyril Auvity (tenore),
Renato Dolcini (baritono).
Ensemble Vocale, diretto da Gianluca Capuano
laBarocca
Ruben Jais, direttore
Con il Natale, torna all’Auditorium di Milano il Messiah di Händel. laBarocca, ensemble specialistico de laVerdi fondato e diretto dal milanese Ruben Jais, ritrova l’incontro musicale con quello che è ormai diventato un classico del suo repertorio. Il capolavoro del compositore tedesco naturalizzato inglese, presentato a Dublino nel 1741 (oratorio per soli, coro e orchestra), sarà proposto al pubblico più trasversale – come si addice a un capolavoro senza tempo qual è il Messiah – mercoledì 20 dicembre (ore 20.30), nella tradizionale cornice dell’Auditorium di Milano in largo Mahler: un augurio speciale ed emotivamente carico di significati per i milanesi e non solo.
Protagonista sul palco della “Casa de laVerdi”, insieme agli strumentisti de laBarocca, anche l’Ensemble Vocale, diretto da Gianluca Capuano, e un cast di solisti specialisti del genere: Deborah York (soprano), Filippo Mineccia (contralto), Cyril Auvity (tenore), Renato Dolcini (baritono).
(Biglietti: euro 25,00/17,50; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it).
“LaBarocca – spiega il direttore Ruben Jais – ha ormai acquisito uno status che la pone tra gli ensemble specialistici di riferimento nel repertorio della musica sei-settecentesca. Il Messiah è un appuntamento tradizionale: noi lo proponiamo a Natale anche se nell’opera di Händel, strutturata in tre parti, solo la prima è dedicata alla nascita di Gesù; la seconda al periodo quaresimale fino alla Resurrezione e al celeberrimo Alleluja, brano che tutti che conoscono; la terza parte invece è dedicata al giudizio universale.
“È una di quelle partiture che ogni volta danno la capacità al direttore di studiare nuove soluzioni timbriche, nuove soluzioni dinamiche, nuove soluzioni di equilibri e di fraseggi; partiture di una tale ricchezza che, anche cambiando il cast dei solisti, offrono sempre tante possibilità. Insomma: non ci stanca mai di studiarla e di dirigerla”.
Programma
Allorché Händel (Halle, 1685 – Londra, 1759) compose il Messiah (1741), la sua popolarità aveva già raggiunto il vertice di una fama quasi senza confronti. Eppure Händel veniva da un ennesimo momento difficile, dopo la grave paralisi che lo aveva colpito nel 1737, costringendolo a un lungo periodo di riposo forzato. Artisticamente, una svolta altrettanto difficile si era avuta dopo la chiusura della Royal Academy of Music – il centro della vita teatrale londinese – che lo aveva costretto a tralasciare la strada per lui fortunatissima del melodramma e a rivolgersi verso quella meno spedita dell'oratorio. In questo campo, musicalmente assai più prossimo all'altro di quanto non si creda, Händel inquadrò il nuovo corso rappresentato dall'oratorio in lingua inglese, fondendo le diverse tradizioni in magistrale unità d'intenti: sul piano dei contenuti, tese a spiritualizzare e a elevare l'oratorio oltre le barriere e le divisioni di determinate aree religiose nazionali; su quello delle forme, mirò a ottenere una concentrazione musicale più severa ed equilibrata, con un affinamento dei mezzi espressivi che si riverberò sulla struttura e sulle simmetrie della composizione: articolando un processo costruttivo di luminosa evidenza plastica. Anche nel Messiah – l'opera che segnando il primo ritorno all'attività creativa dopo una lunga malattia suggella da par suo l'epoca più splendida di questo genere – Händel rinuncia al narratore e a personaggi individuati, ma dispone l'arco architettonico in modo tale che l'impiego delle quattro voci soliste (soprano, contralto, tenore e basso) conferisca alla composizione
un profondo pathos evocativo e una varietà di accenti considerevole in alternanza o in connessione con l'eloquenza vertiginosa dei cori.
Il Messiah si articola in tre vaste parti che svolgono versetti da Isaia (in larghissima misura), da Aggeo, Malachia e Zaccaria, dal libro dei Salmi, di Giobbe, dalle Lamentazioni, dall'Apocalisse, dalle Epistole di San Paolo (agli Ebrei, ai Romani, ai Corinti: la prima ai Corinti è ampiamente presente nell'ultima parte), e infine dagli evangelisti Matteo, Giovanni e soprattutto Luca.
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi www.laverdi.org
2021_01_01 TelePavia e Comune di Vigevano mettono in linea "senza pubblico" il concerto di CAPODANNO
2021_01_01 Dalla Fenice di Venezia deserta di pubblico il concerto di Capodanno
L'anno 2021 si apre con le sale da concerto "vuote". Niente pubblico ne per Vienna ne per Venezia. Solo il pubblico dei collegamenti via web o Tv, sul palco il coro ed in platea la formazione orchestrale che per l'edizione attuale è diretta da Daniel HARDING.
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60
seconda parte
Wolfgang Amadeus Mozart
Le nozze di Figaro: ouverture
Giuseppe Verdi
Il trovatore: «Chi del gitano i giorni abbella?»
Rigoletto: «La donna è mobile»
Charles Gounod
Roméo et Juliette: «Je veux vivre dans le rêve»
Jacques Offenbach
Les Contes d’Hoffmann: Barcarolle
Gaetano Donizetti
La Fille du régiment: «Ah, mes amis, quel jour de fête!»
Pietro Mascagni
Cavalleria rusticana: Intermezzo
Giuseppe Verdi
La traviata: «E’ strano! … è strano!… Sempre libera degg’io»
Nabucco: «Va pensiero sull’ali dorate»
La traviata «Libiam ne’ lieti calici»
Foto-Fotogrammi dalla trasmissione:
https://www.teatrolafenice.it/event/concerto-capodannofenice-diretta-rai1/
2021_01_01 Concerto orchestra MusiCuMozart direttore Carlo Roman
2020_12_28 Omaggio a Zeger Vandersteene
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LP dalla raccolta di Mario Mainino/Concertodautunno |
2020_12_21 Raffaele Pe tra i solisti della produzione della Cantate di Natale di Bach AUS DEM HAUSE STYRIARTE
Un progetto che prevede l'esecuzione dell'Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach, che è una composizione creata dalla unione di cantate scritte per una determinata giornata e che in questa occasione verranno pubblicate esattamente nel giorno corrispondente alla loro originaria destinazione.
Jordi Savall è venuta a Graz e ha diretto l'Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach insieme a recreationBAROCK, la Camerata Styria e a grandi solisti Maria Ladurner, Raffaele Pe, Gernot Heinrich e Markus Volpert.
Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Weihnachtsoratorium
Testo: Testo: Picander (Christian Friedrich Henrici)
BAROCK direttore Jordi Savall
Note tratte da FlaminioOnLine:
Composto a Lipsia, dove Bach era Cantor da ormai più di dieci anni, per la liturgia natalizia del 1734-1735, l'Oratorio di Natale (Weihnachts-Oratorium, BWV 248) si presenta come un ciclo di sei cantate, una per ciascuna delle sei festività comprese tra il giorno di Natale e l'Epifania. Per la realizzazione musicale Bach fece ampio ricorso alla tecnica della parodia, consistente nel riadattamento, con nuovo testo e modifiche acconce, di brani tratti da composizioni precedenti, in questo caso cantate di argomento sia sacro sia profano.
2020_12_21 Promocuneo UN TEATRO COME CASA Gaetano Donizetti DON PASQUALE
#instreaming
Amici per la Musica di Cuneo, PromocuneoUN TEATRO COME CASA
DON PASQUALE
Personaggi
MARCO SPORTELLI:
Don Pasquale (basso buffo), vecchio celibatario, tagliato all'antica, economo, credulo, ostinato, un buon uomo in fondo
WILLIAM ALLIONE:
Dottor Malatesta (baritono), uomo di ripiego, faceto, intraprendente, medico e amico di don Pasquale, e amicissimo di
ALEJANDRO ESCOBAR
Ernesto (tenore), nipote di Don Pasquale, giovine entusiasta, amante corrisposto di
JO YOUNMI
Norina (soprano), giovane vedova, natura subita, impaziente di contraddizione, ma schietta e affettuosa
Clara Dutto, Maestro al Pianoforte
§§§§§§§§,Violoncello
regia Roberto Punzi
introduzione di Elena d'Angelo
Il programma aggiornato della rassegna, proposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cuneo e che proseguirà per tutto il mese di dicembre, è visionabile sul sito del Comune di Cuneo all’indirizzo https://www.comune.cuneo.it/cultura/teatro/un-teatro-come-casa.html.
Lunedì 21 dicembre 2020 alle ore 21 la Promocuneo, in collaborazione con l’associazione Amici per la Musica di Cuneo e con l’Associazione Lirica Luis Mariano di Irun (Spagna) porta in scena un adattamento allestito per l’occasione e ottimizzato per la diretta streaming dell’opera “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti, già prevista nel cartellone teatrale di quest’anno.
Per venire incontro ai tempi e ai ritmi “social”, la regia, di Roberto Punzi, coniugherà tradizione e innovazione e il testo verrà declinato in particolare mettendo in luce la sua valenza comica; alcune scene saranno preregistrate in esterni e in altri edifici emblematici della città. Come da consuetudine di Promocuneo, il cast prevede un ben amalgamato mix di giovani cantanti cuneesi e di artisti internazionali: Marco Sportelli del Teatro Regio di Torino sarà Don Pasquale, il baritono cuneese William Allione sarà il Dott. Malatesta, il tenore colombiano Alejandro Escobar sarà Ernesto e il soprano coreana Jo Younmi, già vincitrice della quinta edizione del Concorso Lirico Internazionale Enzo Sordello, sarà Norina. Il Maestro collaboratore al pianoforte sarà Clara Dutto.