2014_08_24 Ultrapadum omaggia Lucio Dalla con il concerto della Futura Band

XXII^ Festival Ultrapadum
Domenica 24 Agosto 2014_08_24, ore 21:15
Piazza S. Bartolomeo, Borgo Medievale di Bagnaria (Pv)
Futura Band in
Omaggio a Lucio Dalla
Fabio Sciacca (voce e chitarra),
Marco Dilillo (chitarra e fisarmonica),
Lele Paiuzzi (basso e sequenze),
Fabio Coscia (batteria)
Ingresso € 10
In caso di maltempo il concerto verrà recuperato
Sarà disponibile un servizio bar
Info per il pubblico:
Agenzia Réclam – Pavia, 347/72.64.448 - 345/42.72.076
Mail: agenziareclam@gmail.com
Pavia, Agosto 2014 –  Penultima domenica d'Agosto con la XXma edizione del Festival Ultrapadum che farà tappa a Bagnaria, città delle ciliegie e suggestivo borgo medievale. Qui la Futura Band porterà sul palco di Piazza San Bartolomeo Omaggio a Lucio Dalla, spettacolo variegato che vuole celebrare il grande cantautore  bolognese scomparso due anni orsono.
Un concerto fatto di canzoni, aneddoti, racconti ed emozioni per narrare il grande patrimonio artistico ed umano lasciatoci da un artista poliedrico ed indimenticabile.
Nella penultima domenica di Agosto il borgo della piccola cittadina della Val Staffora si animerà di ritmi e canzoni che sono ormai parte dell’immaginario collettivo italiano: un omaggio e non un tributo perché, spiega la Futura Band, “il concerto non vuole essere un'imitazione di Dalla (che potrebbe anche risultare irriverente e fuori luogo); vengono invece proposti i migliori e più famosi brani della produzione di Dalla (con parecchi spunti anche dai molti live che ha lasciato e dalle collaborazioni con altri artisti, quali Morandi, De Gregori, Stadio, Ron, Bersani), con una parziale rivisitazione in chiave un po' più rock; non mancheranno comunque alcuni storici brani più lenti ed emozionali.”.
Venti i brani in scaletta, intervallati da brevi momenti interlocutori in cui i musicisti della band spiegheranno l’origine dei pezzi o ancora racconteranno aneddoti legati al momento storico e personale in cui sono stati scritti i pezzi. Musica da ascoltare e  divertimento per uno spettacolo concepito in crescendo ed una conclusione divertente sulle note di Attenti al lupo, come solitamente faceva il grande Lucio.
Saranno inoltre proiettati videoclip e estratti live come quelli di tour indimenticabili quali Banana Republic insieme a Francesco De Gregori e DallaMorandi,  insieme a Gianni Morandi.

Un ringraziamento particolare va all'Agenzia Rèclam di Pavia che con la sua preziosa collaborazione ha contribuito all'organizzazione della manifestazione.

Bagnaria deriva il nome  da Antica Balnearia per la presenza delle terme romane. Da vedere:
Il borgo, di impianto medioevale costituito da case in pietra, e la chiesa di San Bartolomeo di epoca romana, al cui interno si trova la pregevole balaustra dell'altare maggiore con marmi di vario colore. Alla sinistra della chiesa, vi è un edificio civile sul cui portale in pietra vi è un architrave recante lo stemma dei Malaspina. Dell'antico fortilizio, su un promontorio nella parte più alta del paese resta soltanto un rudere della torre crollata nel terremoto del 1828.

Il Comune di Bagnaria, da anni legato all'Associazione Nazionale Città delle Ciliegie, ha nella cerasicoltura una tradizione che si protrae da secoli.

2014_08_23 Ultrapadum da Montecalvo Versiggia con l'atteso concerto annuale ci si sposta a Stradella in Duomo.

XXII^ Festival Ultrapadum 
Sabato 23 Agosto 2014_08_23, ore 21:15
Non sul Sagrato della Chiesa, Montecalvo Versiggia (Pv)
Ma causa maltempo il concerto si terrà nella chiesa
dei SS Nabore e Felice Duomo di Stradella
Ingresso a offerta
Ciak! Si suona!
Le più belle colonne sonore del cinema, ricordando Claudio Abbado
Info per il pubblico:
Agenzia Réclam – Pavia, 347/72.64.448 - 345/42.72.076
Mail: agenziareclam@gmail.com
  
Continua anche ad Agosto la musica sotto le stelle del XXII^ Festival Ultrapadum: quella di sabato 23 sul sagrato della chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro a Montecalvo Versiggia, è tra le date più attese.
Il galà di quest’anno sarà dedicato al Maestro Claudio Abbado, scomparso a gennaio: protagonista l’orchestra sinfonica della Repubblica Russia di Udmurtia diretta da Leonardo Quadrini che avrà il compito di interpretare le pagine più memorabili della musica da film, nello straordinario scenario delle colline e dei vigneti d’Oltrepò. 
Dalla cinematografia di Sergio Leone a quella di Federico Fellini, dai film di Francis Ford Coppola alle epopee di Rocky e Rambo, passando per Love Story, Un uomo e una donna, capolavoro di Claude Lelouch: pellicole indimenticabili grazie anche alle colonne sonore firmate da grandissimi maestri quali Ennio Morricone e Francis Lai, Nino Rota e John Williams, Nicola Piovani e Bill Conti, senza dimenticare Hans Zimmer, Jerry Goldsmith e John Barry.
La serata è stata organizzata con il contributo della Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia.
Un evento, quello di sabato 23 Agosto, che si ripete, attesissimo, sin dal 1987 quando, per volontà e vocazione pionieristica gli organizzatori, portarono per la prima volta tra i vigneti di Montecalvo le note di un’orchestra sinfonica. E da allora il sagrato della chiesetta sulla sommità del colle sembra progettato apposta per essere un palcoscenico ed i nostri occhi si sono abituati a vederlo interamente occupato dalle famiglie di strumenti di grandi orchestre italiane ed internazionali. Una magica simbiosi tra musica e natura che ogni anno moltiplica le presenze di un pubblico festoso, pronto a richiedere innumerevoli bis. Una vera e propria festa della musica.
Una serata ricca di emozioni che si chiuderà come di consueto con un brindisi d’autore: bollicine di Pinot offerte dai produttori locali.
Per chi lo desidera, ci sarà anche al possibilità di visitare il Museo del Cavatappi  nei locali attigui alla chiesa: un’ originale collezione che comprende sia pezzi d’antiquariato che esemplari di pregio.
Un ringraziamento particolare va all'Agenzia Rèclam di Pavia che con la sua preziosa collaborazione ha contribuito all'organizzazione della manifestazione.


Montecalvo Versiggia è un comune di poche centinaia di abitanti sito nella zona collinare dell'Oltrepò Pavese, nella valle del torrente Versa in cui confluisce il piccolo torrente Versiggia. La chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro, il Museo del Cavatappi, il Castello e la chiesa della Madonna dell’Uva sono  alcuni dei siti di interesse, tutti raggiungibili a piedi: tutti collocati in un incantevole scenario posizione panoramica - in particolare la parrocchiale, risalente al 1715,  il Museo ed il castello -  sono ubicati in una vera e propria “terrazza” sulla pianura padana da cui si può godere di una vista strepitosa che spazia, verso l’orizzonte, in direzione della vicina Milano e delle Alpi. 

2014_09_27 FESTIVAL APERTO organizzato da I Teatri di Reggio Emilia

dal 27 settembre al 2 novembre 2014
I Teatri di Reggio Emilia
FESTIVAL APERTO 2014
Il Festival Aperto, in seno alla Fondazione I Teatri e a Reggio Parma Festival, si svolgerà a : un fitto programma di musica, danza, teatro, arti performative e installazioni dalle produzioni più recenti e prestigiose del panorama nazionale e internazionale.

IL GRANDE BIANCO
prosa il 27/09/2014 2014_09_27
Teatro Municipale Valli
Reggio Emilia (RE)

ENRICO IV
prosa il 01/10/2014 2014_10_01
Auditorium Cavallerizza
Reggio Emilia (RE)

UTE LEMPER
classica il 04/10/2014 2014_10_04
Teatro Municipale Valli
Reggio Emilia (RE)

BALLET DU NORD-OLIVIER DUBOIS
balletto il 05/10/2014 2014_10_05
Teatro Ariosto
Reggio Emilia (RE)

CRISTIANA MORGANTI
balletto da 11/10/2014 al 12/10/2014 2014_10_11
Auditorium Cavallerizza
Reggio Emilia (RE)

PEEPING TOM - VADER
balletto il 11/10/2014 2014_10_11
Teatro Ariosto
Reggio Emilia (RE)

MIKE STERN BAND
concerti il 18/10/2014 2014_10_18
Teatro Ariosto
Reggio Emilia (RE)

VOCI VICINE. PASSIONE MUTA E SONORA
concerti il 19/10/2014 2014_10_19
Auditorium Cavallerizza
Reggio Emilia (RE)

FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA ATERBALLETTO
balletto il 22/10/2014 2014_10_22
Auditorium Cavallerizza
Reggio Emilia (RE)

VIRGILIO SIENI - QUADRI DELLA PASSIONE
balletto il 25/10/2014 2014_10_25
Teatro Municipale Valli
Reggio Emilia (RE)

ROB MAZUREK PULSAR QUARTET
classica il 25/10/2014 2014_10_25
Auditorium Cavallerizza
Reggio Emilia (RE)

SINCRONIE SPETTRALI
concerti il 26/10/2014 2014_10_26
Teatro Ariosto
Reggio Emilia (RE)

JESUS
prosa il 29/10/2014 2014_10_29
Auditorium Cavallerizza
Reggio Emilia (RE)

IL SOGNO DI UNA COSA
lirica da 31/10/2014 al 02/11/2014 2014_10_31
Teatro Municipale Valli
Reggio Emilia (RE)

SENTIERI SELVAGGI
concerti il 01/11/2014 2014_11_01
Auditorium Cavallerizza
Reggio Emilia (RE)

2014_08_23 Festival del Nuovo Secolo 2014, in scena all’Arena di Verona ancora per 15 serate di grande opera fino al 7 settembre.

Sta per concludersi anche il
Festival del Nuovo Secolo 2014, in scena all'’Arena di Verona 

ancora per 15 serate di grande opera fino al 7 settembre.



Sabato 23 agosto 2014_08_23 alle ore 20.45 debutta Roméo et Juliette di Charles Gounod, nella messa in scena di Francesco Micheli e con la direzione d’orchestra di Jean-Luc Tingaud, per la prima volta sul podio dell’'Arena di Verona. 
La storia d’amore più famosa del mondo vive nella scenografia di Edoardo Sanchi, con i costumi di Silvia Aymonino, la coreografia di Nikos Lagousakos, il lighting design di Paolo Mazzon. 
Protagonisti nei panni dei celebri amanti veronesi, i giovani e affermati Lana Kos e Vittorio Grigolo. 
Repliche: 28 agosto 2014_08_28 – 6 settembre 2014_09_06.

Prosegue Madama Butterfly di Giacomo Puccini ancora per cinque appuntamenti nel fortunato allestimento di Franco Zeffirelli, con i costumi del premio Oscar Emi Wada e i movimenti coreografici di Maria Grazia Garofoli. Dirige Marco Armiliato.
Repliche: 22, 27, 30 agosto 2014_08_22 - 2, 5 settembre 2014_09_02

Ultime due repliche per Carmen di Georges Bizet, che nel 2014 ha compiuto cent’anni dalla sua prima rappresentazione all’'Arena di Verona. Regia e scene sono di Franco Zeffirelli, costumi di Anna Anni e coreografia di El Camborio ripresa da Lucia Real. Sul podio Julian Kovatchev.



Il titolo areniano per eccellenza e il più rappresentato nell’'anfiteatro romano, Aida di Giuseppe Verdi conta ancora cinque repliche e conclude il Festival come da tradizione.

La grande opera verdiana è riproposta nell’edizione storica, curata da Gianfranco de Bosio con le coreografie di Susanna Egri,  che rievoca l’allestimento del 1913, l’evento che ha trasformato l’'Arena da semplice monumento a teatro all'aperto più grande del mondo. 
Alla direzione d’orchestra vediamo alternarsi Daniele Rustioni e Fabio Mastrangelo. 


Durante il Festival 2014 AMO Arena Museo Opera mette in mostra la grande lirica a Palazzo Forti, dal martedì alla domenica con orario 10.30-19.30. Prenota la tua visita! 

E presentando un biglietto del Festival lirico 2014 avrai l’ingresso ad AMO a soli € 2,00

Giovedì 21 agosto 2014_08_21 alle ore 18.00 
AMO Arena Museo Opera propone un concerto aperitivo che vede protagonista il grande mezzosoprano Anita Rachvelishvili.
Dopo la visita ad AMO Arena Museo Opera, seguita da un aperitivo, il Museo della Fondazione Arena di Verona ospita nell’elegante sede di Palazzo Forti un’esibizione davvero unica. 
La celebre cantante georgiana, impegnata in Arena per il Festival lirico 2014, si racconta in questa serata evento, nella quale ci regala un programma elegante e raffinato che si addentra nella musica di salotto e la vedrà accompagnata dal M° David Aladashvili. Non solo lirica, dunque, ma un percorso alla scoperta di songs, canzoni popolari e rare gemme musicali per voce e pianoforte, che spaziano dal musicista francese Henri Duparc al compositore russo Sergej Rachmaninov, fino al maggior esponente dell’'impressionismo musicale spagnolo, Manuel de Falla. 
La serata è anche l’occasione per conoscere la recentemente istituita Fondazione benefica “Young for Young”, ente nato per sostenere giovani artisti a livello internazionale e che vede tra i suoi fondatori proprio Anita Rachvelishvili e David Aladashvili.
Ingresso: € 10,00. Info: www.arenamuseopera.com

2014_08_24 LaVerdi torna Alessandro Cerino nel suo ultimo concerto ... da scapolo!

Domenica 24 agosto 2014, ore 18.00
Auditorium di Milano - largo Mahler
Il Tango. 
Come non l’avete mai sentito 
La Crescendo Big Band di Sandro Cerino a Festival Tango, con una carrellata di brani celeberrimi da Stravinskij a Piazzolla, passando per Vivaldi e il cinema

Crescendo Big Band, organico
Daniele Moretto tromba, flicorno
Gilberto Tarocco sax baritono, clarinetto basso, flauto contralto, clarinetto
Alyona Afonichkina violino I
Andrea Dall’Olio violino II
Giulia Sandoli viola
Francesca Ruffilli violoncello
Ermanno Novali pianoforte
Franco Finocchiaro contrabbasso
Sebastiano “Bubba” Sempio batteria e percussioni

Lo scorso anno Sandro Cerino e la sua Crescendo Big Band furono protagonisti di un clamoroso successo all’Auditorium di Milano, riproponendo in chiave jazz le Quattro Stagioni di Vivaldi, insieme con l’Ensemble laBarocca de laVerdi, diretto da Ruben Jais. Per Un’estate con la musica 2014 e Festival Tango, lo strumentista, arrangiatore, compositore napoletano torna in largo Mahler con un progetto originale che offrirà al pubblico de laVerdi un inedito mosaico – interamente all’insegna del Tango – fatto di tessere diversissime fra loro, se non addirittura (ma solo apparentemente) contrastanti.
Domenica 24 agosto (ore 18.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler, potremo così ascoltare dal vivo tanghi celebri (dall’iconografica Cumparsita  di Gerardo Matos Rodríguez a Besame Mucho di Consuelo Velázquez e Por una cabeza di Carlos Gardel, fino al Nuevo Tango di Astor Piazzolla con Libertango e Oblivion), per poi fare una puntata al cinema (con i popolarissimi brani di Moulin Rouge, Lezioni di Tango, Ultimo tango a Parigi, Scent of Woman), “tuffarsi” nel classico (con il Tango di Igor Stravinskij, il Tema della Carmen di Georges Bizet, le rivisitazioni dell’Inverno di Antonio Vivaldi e de Il volo del calabrone di Nikolaj Rimskij-Korsakov) e arrivare infine all’oggi, con le musiche originali del leader della band Sandro Cerino.
Uno spettacolo di grande impatto emotivo, prima del gran finale di Festival Tango, domenica 7 settembre. 
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 15,00/12,50/9,00).

2014_08_20 MAM Milano Arte Musica SALVE REGINA con Il Pegaso Ensemble

Milano Arte Musica VIII edizione
a Milano, dal 15 luglio al 28 agosto 2014
Mercoledì 20 agosto 2014_08_20 ore 20.30
Chiesa di San Pietro in Gessate 
Piazza di San Pietro in Gessate Milano
Salve Regina 
La riscoperta di opere sconosciute di Monteverdi e Frescobaldi 
Ensemble Il Pegaso

Biglietti 20 agosto posto unico 10 euro 
Il festival di Milano Arte Musica continua con la proposta di alcune gemme sconosciute del repertorio vocale e tastieristico italiano mercoledì 20 agosto alle ore 20.30, nella chiesa di San Pietro in Gessate (piazza San Pietro in Gessate) nel programma dedicato dall’ensemble Il Pegaso (guidato da Maurizio Croci), a mottetti di Claudio Monteverdi recentemente riscoperti e affiancati a pagine tastieristiche di Girolamo Frescobaldi pure da poco ritrovate. L’ensemble Il Pegaso, seppur di recente fondazione (2012), ha già all’attivo concerti e registrazioni che hanno raccolto il plauso internazionale. 
Il Pegaso, il divino cavallo alato, nel Medioevo e Rinascimento simbolo di speranza e gloria, è uno dei simboli della poesia. Il Pegaso è anche il titolo di una raccolta vocale e strumentale pubblicata nel 1640 da Tarquinio Merula. Nel 2012 Maurizio Croci ha fondato a Friburgo questo ensemble i cui membri sono uniti dalla volontà di condividere la loro passione per la musica del Seicento. La prima registrazione de Il Pegaso, Salve Regina (CD Brilliant Classics), ha ottenuto il plauso della critica internazionale (“5 Diapason”, “4 Ètoiles” di Classica, nomination agli International Classical Music Awards, ecc).


Programma

Claudio Monteverdi (1567-1643) Regina Caeli a due tenori e basso (Salve Regine del Sig. Claudio Monteverde) 
Girolamo Frescobaldi (1583-1643) Aria detta la Frescobalda - Monicha - Balletto (Autografo Bn Paris) 
C. Monteverdi Salve Regina a due tenori e basso (Salve Regine del Sig. Claudio Monteverde)
G. Frescobaldi Toccata  (Autografo Bn Paris)
C. Monteverdi Salve Regina, tenore solo(Seconda raccolta de’ Canti Sacri, 1624) 
Bellerofonte Castaldi (c.1581-1649) Capriccetto Galante (Capricci, 1622) 
C. Monteverdi Salve regina a due tenori (Selva morale e spirituale, 1640/41) 
G. Frescobaldi Toccata (Intavolatura di Torino) Canzon Terza, Passacagli (II Libro di Toccate, 1627) 
G. Frescobaldi / Anonimo Toccata avanti la Romanesca (Autografo Bn Paris)
C. Monteverdi Salve Regina, tenore solo (Ghirlanda Sacra, 1625)
G. Frescobaldi Aria detta la Frescobalda (II Libro di Toccate, 1627)
C. Monteverdi Laudate Dominum, basso solo (Messe e Salmi, 1650) 
G. Frescobaldi Balletto - Corrente (Autografo Bn Paris)
C. Monteverdi Laudate Dominum, tenore solo (Selva morale e spirituale, 1640/41) 
G. Frescobaldi Toccata (Autografo Bn Paris)
C. Monteverdi Salve Regina a due tenori e basso (Salve Regine del Sig. Claudio Monteverde)
In collaborazione con La Strada delle Abbazie. 

L’analisi di un’opera a stampa seicentesca, conservata senza data e luogo di edizione, ha reso possibile a Luigi Collarile, ricercatore presso l’istituto di Musicologia dell’Università di Friburgo, l’identificazione di un’edizione musicale sconosciuta di Alessandro Vincenti. Tra il 1650 e il 1651, l’editore veneziano pubblicò due edizioni postume di composizioni di Claudio Monteverdi (1567-1643). A queste si deve ora aggiungere una terza raccolta, stampata nei suoi ultimi anni di attività, che contiene dei mottetti sconosciuti del celebre compositore. Il programma comprende anche pagine sconosciute di Girolamo Frescobaldi (1583-1643), tratte da un manoscritto autografo del compositore (Parigi BN 64), recentemente scoperte da Christine Jeanneret (Università di Ginevra). La scelta di associare queste due scoperte – frutto delle ricerche di due squadre di musicologi svizzeri – in uno stesso progetto musicale nasce da un’ipotesi suggestiva. Nel 1635, Monteverdi e Frescobaldi si trovavano entrambi a Venezia: Monteverdi era dal 1613 Maestro di Cappella di San Marco, Frescobaldi si reca a Venezia per qualche mese allo scopo di seguire la pubblicazione di due delle sue raccolte. È difficile credere che i due musicisti non si siano mai incontrati. Piuttosto che in una situazione ufficiale, questo incontro potrebbe essere avvenuto in uno dei palazzi veneziani, luoghi di ritrovo delle accademie e dei circoli privati, nei quali si poteva ascoltare ? a fianco al repertorio strumentale - della musica vocale sacra e profana.
L’ensemble Il Pegaso, con la direzione artistica di Maurizio Croci, ha eseguito e registrato queste opere in prima mondiale. Questa registrazione, che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti dalla critica internazionale (5 Diapason, 4 stelle Classica, nomination agli International Classical Music Awards 2013), segna il debutto discografico de Il Pegaso.

Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
via Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
tel e fax 02.76317176 e-mail lacappellamusicale@libero.it 
twitter @lacappellamusic 


2014_08_21 LaVerdi secondo appuntamento con la storia del tango e il Maestro Luis Bacalov al pianoforte


Giovedì 21 agosto 2014_08_21, ore 20.30

Auditorium di Milano - largo Mahler
Secondo viaggio nella storia del Tango
Un secolo di musica: nuovo, affascinante affresco di un genere musicale sempreverde “raccontato”
al pianoforte da Luis Bacalov con le voci di Ruben Peloni e Anna Maria Castelli
Luis Bacalov , pianoforte

Il Tango come racconto musicale. Dopo il primo “affondo” nella storia di un genere sempreverde, a Ferragosto, con l’Orquesta Típica Alfredo Marcucci, sarà il pianoforte di Luis Bacalov a guidarci nel “viaggio di ritorno” attraverso l’affascinante avventura del Tango, lunga oltre un secolo.
Il nuovo appuntamento con Festival Tango, è per giovedì 21 agosto (ore 20.30) all’Auditorium di Milano: il Premio Oscar e coordinatore dell’inedita rassegna per laVerdi, eseguirà undici brani di otto autori diversi – comprese due proprie composizioni -  che guideranno lo spettatore attraverso l’evoluzione del Tango in musica, dalle origini ai giorni nostri. Sul palco di largo Mahler, insieme con il compositore-direttore argentino, qui in veste di pianista, ci saranno le voci di Rubén Peloni e Annamaria Castelli.
Ecco il programma completo della serata: Ignazio Cervantes Kawanagh (3 Danze), Isaac Albéniz (Tango), Carlos Gardel (El día que me quieta, Mi Buenos Aires querido), Atahualpa Yupanqui (Los ejes de mi carreta), Astor Piazzolla (Decarisimo, Invierno Porteño), Juan José Castro (Due Tanghi), Vicente Greco (Rodriguez Peña), Luis Bacalov (Ricercare Baires 2, Porteña 1).
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 15,00/12,50/9,00).

Carlos Gardel "Mi Buenos Aires querido" (Mia amata Buenos Aires) Rubén Peloni
Juan Viladomat Masanas "Fumanfo espero" Anna Maria Castelli
Juan Carlos Cobian "Nostalgico"
Astor Piazzolla "Jacinto Chiclana" Rubén Peloni
Sebastian Piana "Milonga sentimental"
Carlos Gardel "El día que me quiera" (Il giorno che tu mi vuoi) Rubén Peloni
Julio Cesar Sanders "Adios muchachos" Rubén Peloni
Enrique Santos Discepolo "Cambalache"
Juan Josè Castro "Tangos"
Angel Gregorio Villoldo "El Choclo"
§§§§§§§§§§§§
Atahualpa Yupanqui "Los ejes de mi carreta" (Gli assi del mio carretto) Rubén Peloni
Carlos Gardel "Volver" Rubén Peloni
Carlos Gardel "Mano a mano" Anna Maria Castelli
Edgardo Donato "A media luz" Anna Maria Castelli
Juan de Dios Filiberto "Caminito" Rubén Peloni
Enrique Santos Discepolo "Yira Yira"
Astor Piazzolla "Yo Soy Maria" Anna Maria Castelli
Astor Piazzolla "Balada para un loco" Anna Maria Castelli, Rubén Peloni

Note al Programma
Ignazio Cervantes Kawanagh (L’Avana, 1847 – 1905) 
3 Danze
Ancora poco noto fuori dal continente americano, se non appunto per qualcuna delle Danze (il suo capolavoro) talvolta eseguite in concerto o per qualche incisione, Cervantes fu al suo tempo una figura di primo piano. Musicalmente ebbe soprattutto l’importanza di avviare la cosiddetta creolizzazione della successiva musica cubana, la ricerca di una fusione di stili capace di valorizzare il patrimonio locale pur con influenze esterne, in una ricerca che oggi definiamo identitaria. Incoraggiato dal compositore americano Louis Moreau Gottschalk a studiare al Conservatorio di Parigi, si diplomò brillantemente in composizione e armonia. La sua carriera di concertista e virtuoso (che lo vide fra l’altro suonare con Adelina Patti) lo condusse in molti Paesi, anche allo scopo di raccogliere fondi per la causa della guerra d’indipendenza dalla Spagna nel 1868.

Isaac Albéniz (Camprodon, Spagna, 1860 – Cambo les Bains, Francia, 1909)
Tango
Composto come parte della celebre suite España, è un lento pezzo romantico giocato nella tonalità di Re maggiore. Il suo virtuosismo gli ha conquistato la definizione di “più famoso tango per musica da concerto”. Ha avuto numerose trascrizioni per chitarra classica fra cui quella del celebre Miguel Llobet (1878-1938), entrando nel repertorio classico dello strumento. Una versione per duetto di chitarre è stata in seguito creata dal chitarrista jazz brasiliano Laurindo Almeida.

Carlos Gardel (Tolosa, Francia, 1890 – Medellín, Colombia, 1935)
El día que me quiera  (Il giorno che tu mi amerai)
Con la morte precoce e tragica per un disastro all’aeroporto di Medellin, in Colombia, Gardel entrava nel mito: non solo nell’immaginario argentino ma per chiunque nel mondo ami il tango. È tanto poco un’espressione di circostanza che nel 2003 l’Unesco ha dichiarato la sua voce Patrimonio culturale dell’Umanità. 
Uno dei tratti del mito è proprio El dia que me quieras che Gardel aveva composto pochi mesi prima su versi di Alfredo Le Pera (morto con lui, come altri due musicisti), subito riconosciuta un capolavoro. E nel 1935 aveva interpretato il film che John Reinhardt ne aveva tratto. Altra “coincidenza” era che il protagonista, Julio, fosse un cantante di tango e che la storia si concludesse con la sua ascesa alla fama. A segnare la singolare vicenda è infine la piccola apparizione nel film di un giovanissimo Piazzolla, che cinquant’anni dopo avrebbe scritto le musiche del film di Fernando Solana, Tangos. El exilio de Gardel, girato a Parigi dove si trovavano esiliati a causa della dittatura militare. 

Atahualpa Yupanqui (Pergamino, 1908 – Nimes, 1992)
Los ejes de mi carreta (Gli assi del mio carretto)
Atahualpa Yupanqui è lo psudonimo in lingua Quechua di Héctor Roberto Chavero Aramburo. Quechua è un insieme di gruppi etnici del Perù, Bolivia, Ecuador e lui stesso ne spiegò il significato di “venire da terre lontane per raccontare qualcosa“. Cantautore, chitarrista e scrittore, è considerato il più importante rappresentante della musica folclorica argentina. Attraversò un lungo periodo di impegno politico come oppositore del peronismo e militante comunista, subendo censure e persecuzioni, fra cui la frattura della mano destra per colpi infertigli con le pistole da un gruppo militare estremista. Venne quindi costretto all’esilio a Parigi, dove cantò con Edith Piaf e incise per la prestigiosa etichetta “La Chant du Monde“.
Le sue composizioni sono state interpretate da cantanti e musicisti come Mercedes Sosa, Horacio Guarany, Víctor Jara, Ángel Parra, Chavela Vargas, Marie Laforêt e gli Inti Illimani, e restano nel repertorio di molti artisti argentini e internazionali.
Nel 1981 Paolo Conte si è ispirato alla sua musica e figura per la canzone Alle prese con una verde milonga nell‘album Paris milonga, presentandolo come l’”ultimo grande interprete della danza pampera chiamata milonga“.

Astor Piazzolla (Mar del Plata, 1821 – Buenos Aires, 1992)
Decarisimo
Astor Piazzolla può essere considerato un rivoluzionario del tango. Dopo gli studi compiuti in Argentina - per composizione fu allievo di Ginastera - nel 1954 si trasferisce a Parigi, dove studia con un’allieva di Ravel, che lo spronerà a comporre tanghi: è nella capitale francese che compone e incide molti dei suoi capolavori. Con il ritorno in Argentina comincia una febbrile attività: fonda diversi gruppi musicali, il più importante dei quali è l’Octeto Buenos Aires, tenendo concerti in America Latina, negli Stati Uniti e in Europa, esportando anche Oltreoceano la sua nuova concezione di tango.
Se, infatti, fino alla metà degli anni Cinquanta il tango era sempre strettamente legato alla danza, Piazzolla stacca la musica dal movimento, donandole una nuova autonomia. Dalle sale da ballo eleva il tango alla “grande musica”, stravolge la tradizione di Buenos Aires e di tutta l’Argentina: per questo motivo non sarà accettato da tutti e i tradizionalisti, tuttora, non approvano e non amano le sue innovazioni.
Dal 1970 si dedicherà anche al jazz, alla musica leggera e alle colonne sonore per il cinema, ma non abbandonerà mai il tango. La prima volta che introduce il bandoneon nella musica classica è per un concorso in Argentina nei primi anni Cinquanta; eccellente suonatore e amante di questo strumento (nell’organico dell’Octeto ci saranno due bandoneon) lo inserirà - come del resto vuole buona parte della letteratura di tango argentina - in quasi tutte le sue composizioni.
Decarisimo venne composto in onore di Francisco Decaro, considerato da Piazzolla uno dei grandi musicisti di tango. Rappresenta come Libertango una sorta di sinonimo dell’anima del ballo, indigena quanto musicalmente cosmopolita, popolare e al tempo stesso poetica nelle sue raffinate variazioni ritmiche e armoniche.

Juan José Castro (Avellaneda, Argentina, 1895 – Buenos Aires, 1968)
Due Tanghi
Questi brevi, abili e divertenti pezzi anticipano la modernizzazione del tango compiuta da Piazzolla. Nacquero dall’interesse di Castro per una musica nazionale che superasse il pittoresco e il localismo dei compositori argentini, in nome della tendenza che veniva chiamata universalista. Nato in una famiglia povera in cui però si praticava la musica, Castro studiò pianoforte, violino e direzione d’orchestra. Trasferitosi negli anni Venti a Parigi, dove si perfezionò in composizione con Vincent d’Indy, entrò in rapporti con Stravinskij e con il gruppo dei “Sei”, assorbendone le esperienze rinnovatrici e l’impronta neoclassicista. Rientrato in Argentina, fondò quindi con altri compositori il “Grupo Renovación” per introdurre l’esplorazione delle nuove tecniche musicali attraverso concerti, dischi e pubblicazioni. Ciò non significò, tuttavia, l’abbandono del legame e della rivisitazione del folklore nazionale, che Tangos esemplifica con vena particolarmente felice. I quattro brani costituiscono delle vignette di personaggi tipici di Buenos Aires.
In Evocación è citata la popolarissima Cumparsita. Compadrón, il compare, ritrae un pericoloso gangster che non teme di battersi al coltello. Milonguero è l’esemplare del ballerino di tango elegante ma di cattivo gusto. Llorón, il piagnucolone, raffigura un personaggio che si lamenta ad alta voce e senza mezzi termini delle sue pene d’amore.
Tangos, come la Sinfonia argentina e la cantata Martin Fierro, anticipava alcuni temi musicali dell’opera Proserpina e lo straniero (1951), modernizzazione del mito greco nei sobborghi di Buenos Aires ai giorni nostri. Vincitrice del premio indetto dalla Scala per il cinquantenario verdiano, Proserpina vi venne rappresentata il 17 febbraio 1952 diretta dall’autore, regia di Giorgio Strehler, traduttore del libretto Eugenio Montale, fra gli interpreti Giulietta Simionato. Certo non il tango, ma il suo “mondo” si affacciava così per la prima volta nel grande teatro dell’opera.

Carlos Gardel (Tolosa, Francia, 1890 – Medellín, Colombia, 1935)
Mi Buenos Aires querido (Mia amata Buenos Aires)
Pseudonimo di Charles-Romuald Gardès, Gardel fu il maggiore interprete delle forme vocali di tango, raggiungendo un successo straordinario in tutta l’America e in Europa, specie a Madrid, Barcellona e Parigi, fino a diventare, nell’immaginazione popolare, una figura quasi leggendaria. Con altri musicisti promosse la genesi del tango cantabile con caratteri melodici, ritmici e armonici proprî, inscindibili dal testo, dotato ora di una dimensione letteraria. Tra le sue composizioni più celebri, nate anche dalla collaborazione con J. Razzano, E. Cárdenas, ecc., si ricordano i tanghi Mano a mano, Ave sin rumbo, Melodía de arrabal, Noche fría, Desdén, Sus ojos se cerraron, Mi Buenos Aires querido. Svolse un’instancabile attività discografica, incidendo oltre 500 tanghi, numerosi valzer, foxtrot, paso doble, ma anche canzoni francesi, napoletane, ecc. Mi Buenos Aires querido fu scritto su testi di Alfredo Le Pera nel 1934. Nel 1936 Julio Irigoyen ne trasse un film.

Astor Piazzolla (Mar del Plata, 1821 – Buenos Aires, 1992)
Invierno Porteño
L’Inverno è la quarta delle Stagioni in cui Piazzolla volle raffigurare e scandire (ancora nei modi del tango tradizionale) la vita e il senso della vita di Buenos Aires, l’esistenza quotidiana e lo spirito della sua gente. Appartiene al ciclo delle Cuatro Estaciones Porteñas, omaggio citazione alle Quattro Stagioni di Vivaldi.
Il brano ha una macro-forma che si può apparentare al rondò anche se differisce da quest’ultimo per le varianti di tempo e si contraddistingue per il suo curioso finale che rimanda al periodo barocco. Inizia con un intenso, triste passaggio, che si sviluppa presto in un tango veloce per dissolversi in una leggera cadenza del pianoforte. La languida melodia d’apertura ritorna e di nuovo è interrotta da un andamento veloce e più incisivo. Il tema e il tono malinconici hanno poi una più lunga ripresa a completamento. La fase successiva sarà quella del Nuevo Tango, della piena maturità e originalità creative di Piazzolla.

Luis Bacalov (Buenos Aires, 1933)
Ricercare Baires 2
Le due composizioni hanno entrambe carattere, e quindi interesse, particolare, in quanto le “forme” del tango vi sono applicate a due grandi forme della musica classica.
In 3 Tanghitudes, sono i Preludi per pianoforte, in vista di una raccolta caratterizzata da sonorità nostalgiche dell’Argentina e progettata come sviluppo del Triplo Concerto per soprano, bandoneón, pianoforte e orchestra che aperto questo Festival.
Ricercare Baires 2, scritta per il disco Tango and around, prosegue la rielaborazione creativa ispirata ai “Ricercari” del barocco italiano, alla ricerca appunto di un centro, di un tema evocativo basata sull’improvvisazione. Si tratta dello “spirito” di Buenos Aires, colto nella sua dimensione notturna e malinconica.

Vicente Greco (Buenos Aires, 1886 – Buenos Aires, 1924)
Rodriguez Peña
Il titolo riprende il nome del salone da ballo di Buenos Aires in cui Vincente Greco suonava il bandoneón e che esiste tuttora. Greco guidava un sestetto, formato da un altro bandoneón, due violini, uno dei quali era il grande Francisco Canaro, un flauto e una chitarra.
Rodriguez Peña venne eseguito per la prima volta nel 1911, con tale successo che il pubblico sollevò Greco, portandolo sulla strada per continuare a festeggiarlo. I cronisti dell’epoca lo riconobbero come il primo tango accettato negli ambienti famigliari, quando il genere incontrava le censure più rigide.
Vivace, sfavillante energico, il brano conta innumerevoli versioni solo strumentali, soprattutto quelle di Juan D’Arienzo nel 1938 e di Carlos di Sarli nel ’56. La versione di Canaro del 1953 è quella più ritmata, con un incedere festoso quasi da banda cittadina, ma ci sono anche quelle di gruppi “revisionisti” contemporanei (Los Tubatango, ecc.). Stranamente Greco non ne ha lasciato alcuna registrazione. Il tango ha anche avuto tre testi, tutti successivi alla composizione, ma senza particolare diffusione.

Luis Bacalov (Buenos Aires, 1933)
Porteña 1
“Mi chiedono spesso perché ci sono parecchi dei miei lavori che attingono alle radici del Tango. Sono nato a Buenos Aires e ho ascoltato tanghi sempre, ma non solo. Trovo questa “storia musicale” di grande fascino, carattere e personalità. Una vera e propria radiografia dei porteños, gli abitanti di quella sterminata città. Si dice che il tango è vero quando mostra “la roña”, la sporcizia, quando quello che “racconta” dell’anima della città non abbia sofferto sublimazioni che lo snaturano portandolo fuori dalla realtà sociale, economica, sentimentale. Certo, il quadro che viene fuori da queste musiche è parecchio amaro, desolato, sofferente, ma anche picaresco, furbo, e in parte quasi innocente. Un bel miscuglio.
Penso che il mio contributo a questa storia artistica urbana del Sud del mondo sia dominata in parte da un “leitmotiv” extra-musicale: la consapevolezza della realtà e l’accettazione delle proprie radici, per desiderare e operare, ognuno nel suo ambito professionale, la trasformazione ed il cambio, che credo sia necessario, per un sviluppo culturale verso un superamento degli aspetti negativi della città e del Paese”.
(L. B).


2014_09_03 THE CARNABYS a Milano

Milano, Circolo Magnolia, 3 Settembre 2014_09_03

THE CARNABYS

La rock band londinese Hard Rock Recordsapre l’unico concerto italiano dei BLONDIE.
Dopo il recentissimo successo del loro tour italiano, i The Carnabys, la giovane rock band emergente londinese, aprirà l’unico appuntamento italiano di una band leggenda del new wave anni ’70: i Blondie. L’appuntamento è per il 3 settembre al circolo Magnolia, Milano. La rock band di Londra, che ha appena lanciato a giugno il singolo “The Pocket”, è stata scoperta un anno fa da Hard Rock Records, l’etichetta discografica di Hard Rock International, e già presenta un biglietto da visita invidiabile: i 5 giovanissimi Jack Mercer, Ben Gittins, James Morgan, Mike Delizo e Frankie Connolly, sono appena reduci da un tour europeo che li ha visti protagonisti anche in Italia, lo scorso luglio, a Milano, proprio al Circolo Magnolia; a Roma, al Circolo degli Artisti; sul palco dell’ Hard Rock Rising on the Road che ha toccato l’Italia in tre piazze, Jesolo, Firenze e infine Roma, per il festival musicale internazionale Hard Rock Live Roma, assieme a nomi del calibro di Negramaro, The Fratellis, Sadie &The HotHeads e molti altri.  Hanno già viaggiato il mondo, conquistato molti fan in Europa, possono vantare l’apertura di Bruce Springsteen all’ Hard Rock Calling di Londra nel 2013; a luglio di quest’anno l’apertura di Patti Smith a Göteborg, Svezia; sempre quest’anno, a Londra, erano sul palco con la stessa Debbie Harry che li ha descritti come la loro miglior band di supporto, volendoli espressamente anche per la data italiana del prossimo 3 settembre 2014.


Hard Rock International
Da sempre Impegnata a sostenere la musica e gli artisti emergenti di tutto il mondo, Hard Rock International nel 2013 ha ospitato più di 26.000 eventi di musica dal vivo in tutto il mondo. Il brand ha continuato il suo impegno nel sostenere  gli artisti emergenti nel 2014 con l'Hard Rock Rising Battle of the Bands, Hard Rock Rising "On the Road" e Battle of the Bands Italia, fornendo una vera e propria fucina per i nuovi talenti più interessanti del momento.
186 sedi in 57 paesi diversi, 142 Cafe e 20 Hotels e 9 Casinò, sono questi solo alcuni dei numeri che configurano Hard Rock International come uno dei brand più conosciuti al mondo. Tutto cominciò con la chitarra di Eric Clapton ed oggi Hard Rock detiene la più grande collezione di cimeli musicali esistente esposta al pubblico nelle sedi di tutto il mondo. Hard Rock è anche famoso per il noto merchandising, “fashion” and “music-related”, i numerosi spettacoli Hard Rock Live apprezzatissimi dal pubblico e il sito web insignito da premi internazionali. Hard Rock International è proprietaria di tutti i marchi Hard Rock del mondo. L’azienda è proprietaria di cafe ma opera anche in franchising nelle più importanti città del mondo come Londra, New York, San Francisco, Sydney e Dubai. Hard Rock Cafe è proprietaria e gestisce anche Hotel e Casinò in tutto il mondo. Tra le strutture ci sono anche i due famosi Hotel e Casinò di Tampa e Hollywood in Florida, entrambe di proprietà e gestione della società madre “Seminole Tribe of Florida”, così come le altre splendide location come Bali, Biloxi, Chicago, Cancun, Ibiza, Las Vegas, Palm Springs, San Diego e Singapore. Prossime aperture di Hard Rock Cafe sono previste a Seoul, Vienna e Marsiglia. Nuovi progetti di Hard Rock Hotel riguardano Daytona Beach, Abu Dhabi, Shenzhen e Haikou in China.
Per ulteriori informazioni su Hard Rock International, visitare www.hardrock.com.

2014_08_30 Anteprima del libro The FAB one hundred and FOUR

Milano, sabato 30 agosto 2014 dalle ore 16.00
presso L'Associazione Onlus
"La Fabbrica dell'esperienza"
Piazza San Giuseppe 12 - Bicocca - Bus 42 - MM5
 Presentazione-anteprima del libro                
"The FAB one hundred and FOUR"
Autore: DAVID BEDFORD
Presentato dal maestro Alex Schiavi.
I BEATLES si sono ufficialmente sciolti nel 1970, ahimè!
Ma la loro musica, quello che hanno rappresentato nel mondo, rimane, come rimane il loro ricordo nelle vecchie e nuove generazioni.
Nel prossimo giugno 1965 saranno cinquant'anni che i BEATLES fecero la loro unica tournee italiana (il M° Alex Schiavi)li vide al velodromo Vigorelli, durante il loro concerto serale), e già si annunciano manifestazione commemorative in tutta Italia.
I loro dischi (ora in versione CD)  sono sempre ristampati, così come lo sono quelli di JOHN LENNON e di Sir Paul Mc Cartney!
Ma c'è un altro punto da chiarire: sui Beatles (ed anche sui quattro elementi, presi singolarmente) dalla fine degli anni 1970 in avanti si è sviluppata una quasi sterminata bibliografia.
Un calcolo realistico porta alla cifra di quasi 3.000 volumi di studi e di ricerche a loro dedicati!
Un record assoluto, non risulta che nessun altro cantante o gruppo nel mondo sia stato oggetto di studi e di pubblicazioni simile a quella Beatlesiana.
Ed ora siamo a questo nuovo, bellissimo ed interessantissimo libro, dedicato non solo ai Beatles, ma a tutti coloro che suonarono con i Beatles dal 1956 al 1962!
Una meticolosa ricerca di sconosciuti musicisti che ebbero ad interagire musicalmente con i Fab Four!
Qualcuno era ed è conosciuto (vedi il bassista Stuart Sutcliffe, od il batterista Pete Best, defenestrato per fare spazio a Ringo Starr), altri no!
Il libro, pieno di fotografie d'epoca, di immagini rarissime e mai viste, ci da l'idea del lavoro certosino svolto dall'autore DAVID BEDFORD, anche lui di Liverpool e nato vicino a dove nacque e vise il ben più celebre concittadino RINGO STARR (in quartiere di Dingle).
Sono 400 belle pagine,.....il libro è in Inglese (e tutti oramai lo sappiamo leggere a ben vedere),...ma il maestro Alex Schiavi i permette di consigliarlo a tutti, non solo ai Beatlesiani.
(L'Autore ha anche scritto un altro libro, sempre sui Beatles e su Liverpool: "LIDDYPOOL - Birthplace of the Beatles, altamente consigliato a tutti).
La presentazione inizia alle ore 16.00
Manifesti e locandine in omaggio a tutti i presenti!
M° Alex Schiavi e colleghi. www.scuoladimusicamilano.eu
(www.fab.104.com  dove potete vedere l'anteprima del libro!)

2014_08_23 Tutto e solo Bach nel concerto organizzato alla Madonna di Campagna

Sabato 23 agosto 2014_08_23, alle 21
VERBANIA  chiesa di Madonna di Campagna
Concerto organistico
SOLO BACH
Ingresso gratuito.
E' gradita un'offerta in favore del restauro del complesso monumentale di Madonna di Campagna.
Nella stupenda cornice rinascimentale della chiesa di Madonna di Campagna si terrà un recital italo-tedesco dall'eloquente titolo "Solo Bach", nel corso del quale i musicisti Werner Knauß, Ernesto Broggini (Organo), Hanspeter Flury, Enrica Pletti (Flauto), Milena Knauß, Clara Mezzanatto (Violino), Matteo Forla (Oboe) e Matteo Albergante (Organo, tastiera) proporranno esclusivamente musiche composte dal Kantor di Lipsia.
Al recital si affiancherà una mostra d'arte curata dal pittore Alberto Poggia.

Info : Madonna di Campagna Viale Giuseppe Azari, 113 Verbania Verbano-Cusio-Ossola

2014_08_17 LaVerdi antologia contemporanea del tango con il quartetto di Luis Bacalov

Domenica 17 agosto 2014_08_17, ore 18.00
Auditorium di Milano Largo Mahler
Il tango, dai classici a oggi
Il quartetto di Luis Bacalov 
a Festival Tango 



(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 15,00/12,50/9,00).

Dai classici a oggi: il sesto appuntamento di Festival Tango per Un’estate con la musica 2014, la stagione estiva de laVerdi, vedrà domenica 17 agosto (ore 18.00), sul palco dell’Auditorium di Milano in largo Mahler, il Quartetto Bacalov impegnato in quella che si potrebbe definire l’applicazione pratica di un “sistema” sempre efficace: la vitalità e l’attualità del tango, una forma musicale che non tramonta ma, anzi: si fortifica rinnovandosi.
Ecco dunque che questa inedita proposta di Festiva Tango al pubblico milanese riveste un sapore e un significato particolari. Il Quartetto guidato da Luis Bacalov – coordinatore artistico del festival – impegnato al pianoforte, eseguirà infatti brani originali composti da ciascun componente del complesso musicale, a cominciare dallo stesso leader (Mato Groso, Bagnalando, Puente a 6/8, Tristies, Paralelo a Paralelo, Ricercare Baires 1, Tangana Ostinato), per proseguire con Juanjo Mosalini al bandoneón (Milonga para Luis), il figlio d’arte Daniel Bacalov alle percussioni (Paso Triple)  e Giovanni Tommaso al contrabbasso (Tangoing), quest’ultimo – non a caso – jazzista di chiara fama internazionale.
Il risultato inatteso quanto efficace, anche per un pubblico che già conosce l’anima del tango, è quello di un affresco di sorprendente modernità, che – attraverso quelle che nel linguaggio corrente vengono chiamate “contaminazioni di genere”, dal classico al jazz, espressioni di culture e latitudini diverse – ci regala emozioni difficilmente replicabili e che anche in questo caso solo l’esecuzione dal vivo sa trasmettere. 

Programma
Luis Bacalov  
Mato Groso, Bagnalando, Puente a 6/8, Tristies, Paralelo a Paralelo, 
Ricercare Baires 1, Tangana Ostinato
Le composizioni in programma sono state ispirate da musiche etniche e popolari urbane latinoamericane, che vengono esplorate e rivisitate liberamente approdando a un risultato sincretico dove confluiscono anche elementi della contemporaneità (intesa in senso largo). D’altra parte, si può parlare di un “doppio sincretismo” in quanto le musiche americane sono anche il prodotto di influenze colte e popolari di origini africane ed europee incrociatesi di frequente con musiche delle civiltà indigene, sopratutto del Centro e Sudamerica.
Quando penso ad alcune di queste composizioni, ho la sensazione che, oltre alla percezione estetico-acustica (che basterebbe a chi rifugge da evocazioni e “racconti” extra-musicali), possano stimolare la fantasia dell’ascoltatore sprigionando strade-cieli-pampas-altipiani e altissime montagne, evocando fiumi immensi e foreste impenetrabili, donne e uomini di quelle terre che ho avuto la fortuna di percorrere in lungo e in largo, dal Messico alla Patagonia; e relativamente alle musiche urbane, forse “sentire” le pulsazioni frenetiche di città come Buenos Aires o la sensualità caraibica de La Habana.
Il primo pezzo, Mato Groso, si fonda su alcune musiche etniche ed urbane del Brasile fra cui il Samba. Dopo un’introduzione aleatoria dove i suoni vogliono evocare l’impenetrabilità della vita della foresta vergine, segue una lunga sequenza ritmicamente stabile (ecco il Samba) che si dissolve in un episodio lento nel quale echeggiano “canti” di flauti indigeni e di uccelli rivisitati pianisticamente che citano frammenti registrati e/o annotati da musicologi e ornitologi, trovati anche in alcune partiture di Olivier Messiaen e riproposti liberamente. Nel finale viene ripresa la sequenza strutturale del Samba, questa volta variata, che sbocca in una “coda” energica e brillante.
Bagualando nasce dalle Bagualas, canti tradizionali delle popolazioni indigene del Nordovest argentino, spesso costruiti su una scala trifonica (le cui note compongono un accordo maggiore perfetto) e accompagnati solitamente dal Bombo, strumento a percussione della famiglia dei membranofoni. L’aggiunta di strutture armoniche lontane dai canti originali non tradisce, a mio parere, il pathos solenne e doloroso di queste musiche, composte su testi che non nascondono rabbia, contraddizioni e ambiguità di una condizione subalterna alle popolazioni di origine europea.
Puente a 6/8 è un gioco aperto in cui appaiono diverse musiche tradizionali sudamericane ed africane. Alcune caratteristiche musicali del “Gatto”, la “Chacarera” il “Candombe” e alcuni “Toques de Macumba” convivono in questo brano dove il metro di 6/8 unifica il materiale musicale.
Tristies, dal titolo ambiguo e con tentazioni cosmopolite, raccoglie non solo le tristezze del “Triste” (canzone tipica della pampa argentina accompagnata con la chitarra, dove i testi venivano improvvisati dai “payadores”, cantautori dilettanti che godevano del rispetto ammirativo dei gauchos) ma anche del Blues e di alcune musiche Klezmer e gitane.
I tre brani seguenti compongono la mia Baires 1 suite. Il primo, Paralelo a Paralelo, è un viaggio virtuale in cui echi di musiche andaluse e caraibiche si intrecciano con strutture vicine al Tango tipiche dell’area Rioplatense. Il titolo di Ricercare Baires 1 va inteso in due modi: il cercare l’humus profondo di una Buenos Aires notturna e malinconica e le varie forme del “Ricercare” rinascimentale e barocco nel suo vagare alla ricerca di un tema o di un tono tipico di questa notevole forma strumentale occidentale.
Tangana Ostinato è un brano brillante che si sviluppa partendo da una breve frase ripetuta ostinatamente, modulata liberamente e con rapidità in cui irrompe improvvisamente una cadenza riflessiva e contrastante. Il finale del brano nonché della Suite è una ripresa della sezione ostinata suggellata dalla tipica successione armonica dominante-tonica del Tango tradizionale. 

Juanjo Mosalini - Milonga para Luis
Daniel Bacalov - Paso Triple
Giovanni Tommaso - Tangoing
Composta nel 2012, Milonga para Luis di Juanjo Mosalini (che ha voluto dedicarmela) possiede un carattere tradizionale poiché scritta appunto in forma di milonga. Mosalini vi ha inoltre incluso una citazione dalla colonna sonora de Il postino, riprendendo un passaggio tra i meno noti.
Paso Triple di Daniel Bacalov è un curioso pezzo caratterizzato da uno spirito ludico dove le strutture ritmiche vengono poco a poco spezzate da silenzi ed “intoppi” inaspettati, che potrebbero evocare lo smarrimento ritmico di una coppia di ballerini.
Tangoing di Giovanni Tommaso è una fusione di alcuni stilemi appartenenti al tango ed al jazz, si caratterizza da un’introduzione in forma di cadenza e si sviluppa con armonie impressionistiche tipiche di alcuni periodi della storia del jazz, seguite da una struttura fortemente sincretica e sincopata ripetuta in forma variata.
Luis Bacalov

Contatore visite e album degli ospiti (se volete lasciare un commento, grazie)