Mercoledì 16 settembre 2009 ore 15.30/19/21 - Università Bocconi di Milano
Musica e emozioni, aspetti neurologici nella formazione del pensiero musicale
nel convegno all'Università Bocconi con il concerto della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna.
Ingresso al convegno ore 15/19: gratuito
Ingresso al concerto ore 21: euro 10
Ingresso al concerto ore 21: euro 10
Mercoledì 16 settembre 2009 Il Festival MITO SettembreMusica dedica una giornata di studi sui rapporti tra pensiero e musica:
Alle ore 15.30 nell'Aula Magna di via Gobbi, grazie al supporto della Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta e dell'Università Bocconi, studiosi e ricercatori di diversi Atenei e centri di ricerca si interrogano e si relazionano su una serie di argomenti per analizzarne le dinamiche: negli ultimi anni, in seguito allo sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie, le neuroscienze hanno investigato le dinamiche tra la nascita del pensiero musicale e le funzioni cerebrali. Il musicista si esprime con un linguaggio i cui simboli non sono parole, ma suoni, che variano in infinite composizioni realizzando musica, che viene ricodificata dal cervello di chi ascolta.
L'incontro, a carattere divulgativo, analizza inoltre il caso del musicista Ravel, attraverso la sua biografia, e della composizione di uno dei suoi capolavori, il Boléro, con riferimento alle relazioni intercorse tra la genesi dell'opera e la malattia che lo colpì in quella fase della sua esistenza.
Alle 19.00, terminati i lavori, sarà avviato un dibattito col pubblico presente in sala.
Alle ore 15.30 nell'Aula Magna di via Gobbi, grazie al supporto della Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta e dell'Università Bocconi, studiosi e ricercatori di diversi Atenei e centri di ricerca si interrogano e si relazionano su una serie di argomenti per analizzarne le dinamiche: negli ultimi anni, in seguito allo sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie, le neuroscienze hanno investigato le dinamiche tra la nascita del pensiero musicale e le funzioni cerebrali. Il musicista si esprime con un linguaggio i cui simboli non sono parole, ma suoni, che variano in infinite composizioni realizzando musica, che viene ricodificata dal cervello di chi ascolta.
L'incontro, a carattere divulgativo, analizza inoltre il caso del musicista Ravel, attraverso la sua biografia, e della composizione di uno dei suoi capolavori, il Boléro, con riferimento alle relazioni intercorse tra la genesi dell'opera e la malattia che lo colpì in quella fase della sua esistenza.
Alle 19.00, terminati i lavori, sarà avviato un dibattito col pubblico presente in sala.
Alle ore 21, nell'Aula Magna di via Roentgen, la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna diretta da Alberto Veronesi eseguirà il Boléro di Maurice Ravel. In programma altre due opere del compositore francese: Alborada del gracioso e il Concerto per la mano sinistra in re maggiore per pianoforte e orchestra. Al pianoforte Jeffrey Swann.
In collaborazione con Università Bocconi di Milano
In collaborazione con Università Bocconi di Milano
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
(ore 15.30, Aula Magna di via Gobbi)
Introducono Francesco Micheli e Giovanni Broggi
Emozioni e Musica
Robert J. Zatorre, Montreal Neurological Institute, Canada
Robert J. Zatorre, Montreal Neurological Institute, Canada
Musica e linguaggio
Giuliano Avanzini, Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano
Giuliano Avanzini, Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano
Musica e Imaging dell'encefalo
Ludovico Minati, Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano
Ludovico Minati, Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano
ore 17.00 Coffee Break
Mito e realtà? Musicoterapia?
Luisa Lopez, Università di Roma "Tor Vergata"
Luisa Lopez, Università di Roma "Tor Vergata"
La musica di Ravel attraverso la biografia
Enzo Restagno
Enzo Restagno
La malattia di Ravel
Roberto Mutani, Università di Torino
Roberto Mutani, Università di Torino
ore 19
Dibattito con il pubblico
Partecipano
Giuliano Avanzini, Giovanni Broggi, Ivano Dones, Leo Nahon
Dibattito con il pubblico
Partecipano
Giuliano Avanzini, Giovanni Broggi, Ivano Dones, Leo Nahon
CONCERTO
ore 21 (Aula Magna di via Roentgen)
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna
Alberto Veronesi, direttore
Jeffrey Swann, pianoforte
Musiche di Ravel
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna
Nata nel 2008 per volontà dei professori dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, la Filarmonica fonda le sue radici nell'Orchestra dello stesso Teatro.
Divenuta stabile il 4 febbraio del 1956, ma già attiva a partire dalla fine del secolo precedente, l'Orchestra del Teatro Comunale deve la propria crescita tecnico-interpretativa al magistero di Sergiu Celibidache. In quegli anni, il maestro rumeno dirigeva con la compagine bolognese autori quali Dvorák, Caikovskji, Bizet, Brahms, Beethoven, Haydn e gli amatissimi Ravel e Debussy, intensificando le collaborazioni con grandi interpreti internazionali quali Arturo Benedetti Michelangeli, Nathan Milstein e Arthur Rubinstein. Sempre il quel periodo, con le prime tournée internazionali, l'Orchestra ha modo di esibirsi in Francia, Jugoslavia, Bulgaria, Germania e Svizzera; nell'ottobre del 1959, l'Orchestra ha l'onore di essere diretta dal grande compositore russo Igor Stravinsky durante una delle sue rare esibizioni in Italia.
Negli anni successivi, la presenza di grandi direttori quali Eugen Jochum, Wolfgang Sawallisch, Hermann Scherchen, Bruno Maderna, un debuttante Claudio Abbado e un giovane Eliahu Inbal (con il quale prenderà corpo un felice connubio che dura tutt'oggi) fa sì che si vada sempre più delineando la marcata impronta sinfonica dell'Orchestra.
Dopo il ventennio di Celibidache, la presenza più assidua fra i direttori d'orchestra risulta essere quella di Zoltán Peskó: Direttore principale dal 1974 al 1976 e presente poi a Bologna a più riprese fino a metà degli anni Ottanta. In quegli anni si sviluppano collaborazioni con grandi direttori quali Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli e Kurt Masur.
Dalla fine degli anni Settanta (e fino al 1983), Vladimir Delman diventa direttore stabile dell'Orchestra imprimendo nuovi slanci alla vita musicale della compagine bolognese; il suo ciclo integrale delle sinfonie di Caikowskji svela al pubblico una sensibilità musicale di notevole finezza ed estrosità che viene apprezzata compiutamente nelle sofferte letture delle sinfonie mahleriane e nei titoli russi.
A partire dal 1984, la presenza di Riccardo Chailly quale Direttore principale dell'Orchestra ripropone una situazione quasi analoga a quella che diede vita alla compagine orchestrale nel 1956. In quegli anni, l'Orchestra è presente all'Holland Festival di Amsterdam, al Rossini Opera Festival di Pesaro e vengono realizzate anche numerose incisioni per la Decca: un periodo denso di soddisfazioni che culmina con la prima tournée in Giappone del 1993.
Gli anni Ottanta, sono anche caratterizzati da collaborazioni con importanti direttori internazionali come Myung-Wun Chung, Esa Pekka-Salonen, Sir Simon Rattle e Sir Georg Solti.
Nel 1993, al termine dell'incarico di Chailly, viene nominato primo Direttore ospite Christian Thielemann. Oltre a Thieleman, in quegl'anni, sono saliti sul podio dell'Orchestra direttori quali Valerij Gergiev e Gary Bertini (Premio Abbiati della critica musicale italiana per una memorabile edizione del Wozzeck di Berg).
Dal 1997, e per ben dieci anni, Daniele Gatti ricopre il ruolo di Direttore musicale. Sotto la sua guida, l'Orchestra torna in tournée in Giappone (nel 1998 e nel 2002) e il Maestro ottiene il Premio Abbiati della critica musicale italiana per l'edizione del Don Sebastien di Donizetti. Più recenti le ollaborazioni con altri grandi direttori come Antonio Pappano, Christopher Hogwood, Charles Dutoit, Sir Neville Marriner, James Conlon e Georges Prêtre, e con grandi solisti che a più riprese prendono parte a concerti e incisioni con l'Orchestra; tra questi Maurizio Pollini, Luciano Pavarotti, Viktoria Mullova, Shlomo Mintz, Misha Maisky, Marta Argerich, Placido Domingo e Lang Lang.
Nel 2008 inizia una preziosa collaborazione con la prestigiosa Deutsche Grammphon con la quale l'Orchestra incide La nuit de mai con Placido Domingo e Lang Lang (direttore Alberto Veronesi) e una serie di arie d'opera con il mezzo-soprano Elīna Garanča (direttore Roberto Abbado) e la Konzertvereinigung Wiener Staatsopern Choir.
Oggi, dopo oltre cinquant'anni di storia, la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna viene accompagnata in questa sua nuova avventura internazionale da Alberto Veronesi, suo attuale Direttore Artistico.
Nata nel 2008 per volontà dei professori dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, la Filarmonica fonda le sue radici nell'Orchestra dello stesso Teatro.
Divenuta stabile il 4 febbraio del 1956, ma già attiva a partire dalla fine del secolo precedente, l'Orchestra del Teatro Comunale deve la propria crescita tecnico-interpretativa al magistero di Sergiu Celibidache. In quegli anni, il maestro rumeno dirigeva con la compagine bolognese autori quali Dvorák, Caikovskji, Bizet, Brahms, Beethoven, Haydn e gli amatissimi Ravel e Debussy, intensificando le collaborazioni con grandi interpreti internazionali quali Arturo Benedetti Michelangeli, Nathan Milstein e Arthur Rubinstein. Sempre il quel periodo, con le prime tournée internazionali, l'Orchestra ha modo di esibirsi in Francia, Jugoslavia, Bulgaria, Germania e Svizzera; nell'ottobre del 1959, l'Orchestra ha l'onore di essere diretta dal grande compositore russo Igor Stravinsky durante una delle sue rare esibizioni in Italia.
Negli anni successivi, la presenza di grandi direttori quali Eugen Jochum, Wolfgang Sawallisch, Hermann Scherchen, Bruno Maderna, un debuttante Claudio Abbado e un giovane Eliahu Inbal (con il quale prenderà corpo un felice connubio che dura tutt'oggi) fa sì che si vada sempre più delineando la marcata impronta sinfonica dell'Orchestra.
Dopo il ventennio di Celibidache, la presenza più assidua fra i direttori d'orchestra risulta essere quella di Zoltán Peskó: Direttore principale dal 1974 al 1976 e presente poi a Bologna a più riprese fino a metà degli anni Ottanta. In quegli anni si sviluppano collaborazioni con grandi direttori quali Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli e Kurt Masur.
Dalla fine degli anni Settanta (e fino al 1983), Vladimir Delman diventa direttore stabile dell'Orchestra imprimendo nuovi slanci alla vita musicale della compagine bolognese; il suo ciclo integrale delle sinfonie di Caikowskji svela al pubblico una sensibilità musicale di notevole finezza ed estrosità che viene apprezzata compiutamente nelle sofferte letture delle sinfonie mahleriane e nei titoli russi.
A partire dal 1984, la presenza di Riccardo Chailly quale Direttore principale dell'Orchestra ripropone una situazione quasi analoga a quella che diede vita alla compagine orchestrale nel 1956. In quegli anni, l'Orchestra è presente all'Holland Festival di Amsterdam, al Rossini Opera Festival di Pesaro e vengono realizzate anche numerose incisioni per la Decca: un periodo denso di soddisfazioni che culmina con la prima tournée in Giappone del 1993.
Gli anni Ottanta, sono anche caratterizzati da collaborazioni con importanti direttori internazionali come Myung-Wun Chung, Esa Pekka-Salonen, Sir Simon Rattle e Sir Georg Solti.
Nel 1993, al termine dell'incarico di Chailly, viene nominato primo Direttore ospite Christian Thielemann. Oltre a Thieleman, in quegl'anni, sono saliti sul podio dell'Orchestra direttori quali Valerij Gergiev e Gary Bertini (Premio Abbiati della critica musicale italiana per una memorabile edizione del Wozzeck di Berg).
Dal 1997, e per ben dieci anni, Daniele Gatti ricopre il ruolo di Direttore musicale. Sotto la sua guida, l'Orchestra torna in tournée in Giappone (nel 1998 e nel 2002) e il Maestro ottiene il Premio Abbiati della critica musicale italiana per l'edizione del Don Sebastien di Donizetti. Più recenti le ollaborazioni con altri grandi direttori come Antonio Pappano, Christopher Hogwood, Charles Dutoit, Sir Neville Marriner, James Conlon e Georges Prêtre, e con grandi solisti che a più riprese prendono parte a concerti e incisioni con l'Orchestra; tra questi Maurizio Pollini, Luciano Pavarotti, Viktoria Mullova, Shlomo Mintz, Misha Maisky, Marta Argerich, Placido Domingo e Lang Lang.
Nel 2008 inizia una preziosa collaborazione con la prestigiosa Deutsche Grammphon con la quale l'Orchestra incide La nuit de mai con Placido Domingo e Lang Lang (direttore Alberto Veronesi) e una serie di arie d'opera con il mezzo-soprano Elīna Garanča (direttore Roberto Abbado) e la Konzertvereinigung Wiener Staatsopern Choir.
Oggi, dopo oltre cinquant'anni di storia, la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna viene accompagnata in questa sua nuova avventura internazionale da Alberto Veronesi, suo attuale Direttore Artistico.
Alberto Veronesi, direttore
Alberto Veronesi è nato a Milano ed ha studiato al Conservatorio "Giuseppe Verdi" diplomandosi a pieni voti in pianoforte, composizione e direzione d'orchestra, e cominciando a dirigere concerti di musica contemporanea quando era ancora studente.
Nominato nel 1999 Direttore Artistico e Musicale della Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago, vi ha diretto il ciclo completo delle opere di Giacomo Puccini, contribuendo a rilanciare la Fondazione nel novero dei maggiori Festival lirici nazionali; nel 2003, l'allestimento La bohème, con le scene di Jean Michel Folon, ha vinto il Premio Abbiati della critica italiana. Nell'agosto 2008 è stato nominato Direttore Musicale Stabile.
Nel 2001 è stato nominato Direttore Musicale della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana con la quale ha affrontato il ciclo completo delle Sinfonie di Mahler, Beethoven, Bruckner e Shostakovich. Contemporaneamente sta approfondendo la musica sinfonica del '900 italiano sperimentando anche giovani autori contemporanei.
Dal 1992 al 2000 è stato direttore Artistico e Musicale dell'Orchestra Guido Cantelli di Milano (orchestra sinfonica residente al Conservatorio di Milano), con la quale ha affrontato in particolare Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Berg. Con questa orchestra nell'aprile 1996 ha debuttato - su invito di Claudio Abbado - al Festival di Pasqua di Salisburgo, al Teatro alla Scala nel 1999 e, nel 2000, al Maggio Musicale Fiorentino.
In campo operistico Veronesi ha debuttato allo Spring Festival del BAM di New York nel 1998 con il Falstaff di Antonio Salieri, nel 2000 al Teatro Nazionale di Tokyo con Tosca, nel 2002 al Teatro d'Opera di Tel Aviv con Andrea Chénier, nel 2004 all'NHK di Tokyo con Madama Butterfly, nel 2007 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con I Medici, nel 2008 al Teatro La Monnaie di Bruxelles con Fedora e alla Deutsche Oper di Berlino con L'Amico Fritz.
Nel 1998 ha inciso Falstaff di Antonio Salieri (Chandos Records) aggiudicandosi il secondo Premio al Festival Discografico di Cannes 1999 nella categoria "Opera preromantica" e il Premio Koch 1999 di Monaco per la migliore incisione operistica dell'anno.
Nel maggio 2006 è uscita la sua prima incisione per Deutsche Grammophon: Edgar di Giacomo Puccini, con l'Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Placido Domingo nel ruolo di protagonista. Le prossime incisioni con Deutsche Grammophon (casa discografica della quale Alberto Veronesi è artista ufficiale), comprendono La Nuit de Mai di Ruggero Leoncavallo, con Placido Domingo, Lang Lang e l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, e Arie Perdute e abbandonate di Giacomo Puccini, con i Wiener Philarmoniker, Violeta Urmana e Placido Domingo. Successivamente è previsto un ciclo di opere di Giacomo Puccini e di suoi contemporanei, fra i quali La bohème di Leoncavallo e Resurrezione di Franco Alfano.
Dal novembre 2008 è Direttore Artistico della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna.
Alberto Veronesi è nato a Milano ed ha studiato al Conservatorio "Giuseppe Verdi" diplomandosi a pieni voti in pianoforte, composizione e direzione d'orchestra, e cominciando a dirigere concerti di musica contemporanea quando era ancora studente.
Nominato nel 1999 Direttore Artistico e Musicale della Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago, vi ha diretto il ciclo completo delle opere di Giacomo Puccini, contribuendo a rilanciare la Fondazione nel novero dei maggiori Festival lirici nazionali; nel 2003, l'allestimento La bohème, con le scene di Jean Michel Folon, ha vinto il Premio Abbiati della critica italiana. Nell'agosto 2008 è stato nominato Direttore Musicale Stabile.
Nel 2001 è stato nominato Direttore Musicale della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana con la quale ha affrontato il ciclo completo delle Sinfonie di Mahler, Beethoven, Bruckner e Shostakovich. Contemporaneamente sta approfondendo la musica sinfonica del '900 italiano sperimentando anche giovani autori contemporanei.
Dal 1992 al 2000 è stato direttore Artistico e Musicale dell'Orchestra Guido Cantelli di Milano (orchestra sinfonica residente al Conservatorio di Milano), con la quale ha affrontato in particolare Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Berg. Con questa orchestra nell'aprile 1996 ha debuttato - su invito di Claudio Abbado - al Festival di Pasqua di Salisburgo, al Teatro alla Scala nel 1999 e, nel 2000, al Maggio Musicale Fiorentino.
In campo operistico Veronesi ha debuttato allo Spring Festival del BAM di New York nel 1998 con il Falstaff di Antonio Salieri, nel 2000 al Teatro Nazionale di Tokyo con Tosca, nel 2002 al Teatro d'Opera di Tel Aviv con Andrea Chénier, nel 2004 all'NHK di Tokyo con Madama Butterfly, nel 2007 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con I Medici, nel 2008 al Teatro La Monnaie di Bruxelles con Fedora e alla Deutsche Oper di Berlino con L'Amico Fritz.
Nel 1998 ha inciso Falstaff di Antonio Salieri (Chandos Records) aggiudicandosi il secondo Premio al Festival Discografico di Cannes 1999 nella categoria "Opera preromantica" e il Premio Koch 1999 di Monaco per la migliore incisione operistica dell'anno.
Nel maggio 2006 è uscita la sua prima incisione per Deutsche Grammophon: Edgar di Giacomo Puccini, con l'Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Placido Domingo nel ruolo di protagonista. Le prossime incisioni con Deutsche Grammophon (casa discografica della quale Alberto Veronesi è artista ufficiale), comprendono La Nuit de Mai di Ruggero Leoncavallo, con Placido Domingo, Lang Lang e l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, e Arie Perdute e abbandonate di Giacomo Puccini, con i Wiener Philarmoniker, Violeta Urmana e Placido Domingo. Successivamente è previsto un ciclo di opere di Giacomo Puccini e di suoi contemporanei, fra i quali La bohème di Leoncavallo e Resurrezione di Franco Alfano.
Dal novembre 2008 è Direttore Artistico della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna.
Jeffrey Swann, pianoforte
Nato nel 1951 a Williams, in Arizona, Jeffrey Swann ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di quattro anni ed è stato allievo di Alexander Uninsky alla Southern Methodist University di Dallas. Ha conseguito il Bachelor, il Master ed il Doctor of Music presso la Juilliard School, sotto la guida di Beveridge Webster e Adele Marcus.
Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti da Jeffrey Swann in campo internazionale, tra i quali sono da ricordare il primo Premio alla prima edizione del Dino Ciani al Teatro alla Scala di Milano, la medaglia d'oro al Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles ed il massimo dei riconoscimenti ai Concorsi Chopin di Varsavia, Van Cliburn, Vianna da Motta e Montreal. Da allora la sua carriera si è affermata con successo non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa: più volte ospite del Festival di Berlino, della serie "Grands Interpretes / Quatre étoiles" di Parigi, Swann ha suonato in tutte le principali città europee.
Jeffrey Swann possiede un vasto repertorio che comprende più di 50 tra concerti e opere solistiche, che vanno da Bach a Boulez, dall'integrale delle Sonate di Beethoven alle trascrizioni del tardo Ottocento. È inoltre un appassionato di letteratura e di arti visive, alla ricerca costante di nuove strade per conferire ai suoi programmi un più profondo significato culturale. A questo scopo egli spesso propone programmi a tema e, quando ne ha l'opportunità, completa le sue esecuzioni con commenti e illustrazioni.
Jeffrey Swann è anche apprezzato compositore: ha infatti studiato composizione con Darius Milhaud all'Aspen Music Festival, dove ha vinto il primo premio.
Particolarmente interessato alla musica contemporanea, ha eseguito in prima mondiale la Seconda Sonata per pianoforte di Charles Wuorinen al Kennedy Center di Washington, ed ha registrato per la Music & Arts varie composizioni contemporanee, tra le quali la Sonata n. 3 di Boulez. Jeffrey Swann ha registrato per Ars Polona, Deutsche-Grammophon, RCA-Italia, Replica, Fonit-Cetra, Music & Arts, Arkadia e Agorá. Il suo cd The Virtuoso Liszt (per Music & Arts) ha vinto il Gran Premio della Liszt Society e il primo volume dell'integrale delle Sonate di Beethoven (per Arkadia/Agorá) è stato giudicato uno dei migliori dell'anno dal giornale Fanfare.
Tra le sue registrazioni, ricordiamo il quinto volume delle Sonate di Beethoven e l'integrale dei Concerti con orchestra di Liszt e Chopin.
Da alcuni anni, Jeffrey Swann ottiene particolare successo in Italia con i programmi di conversazione/concerto dedicati al rapporto tra musica e letteratura; in questo modo il pubblico rimane colpito non solo dal suo perfetto italiano ma, soprattutto, dalla sua vastissima cultura che abbraccia tutte le espressioni artistiche.
Dal 2007 Jeffrey Swann è Direttore artistico del Festival e dell'accademia dedicata a Dino Ciani a Cortina d'Ampezzo.
Nato nel 1951 a Williams, in Arizona, Jeffrey Swann ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di quattro anni ed è stato allievo di Alexander Uninsky alla Southern Methodist University di Dallas. Ha conseguito il Bachelor, il Master ed il Doctor of Music presso la Juilliard School, sotto la guida di Beveridge Webster e Adele Marcus.
Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti da Jeffrey Swann in campo internazionale, tra i quali sono da ricordare il primo Premio alla prima edizione del Dino Ciani al Teatro alla Scala di Milano, la medaglia d'oro al Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles ed il massimo dei riconoscimenti ai Concorsi Chopin di Varsavia, Van Cliburn, Vianna da Motta e Montreal. Da allora la sua carriera si è affermata con successo non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa: più volte ospite del Festival di Berlino, della serie "Grands Interpretes / Quatre étoiles" di Parigi, Swann ha suonato in tutte le principali città europee.
Jeffrey Swann possiede un vasto repertorio che comprende più di 50 tra concerti e opere solistiche, che vanno da Bach a Boulez, dall'integrale delle Sonate di Beethoven alle trascrizioni del tardo Ottocento. È inoltre un appassionato di letteratura e di arti visive, alla ricerca costante di nuove strade per conferire ai suoi programmi un più profondo significato culturale. A questo scopo egli spesso propone programmi a tema e, quando ne ha l'opportunità, completa le sue esecuzioni con commenti e illustrazioni.
Jeffrey Swann è anche apprezzato compositore: ha infatti studiato composizione con Darius Milhaud all'Aspen Music Festival, dove ha vinto il primo premio.
Particolarmente interessato alla musica contemporanea, ha eseguito in prima mondiale la Seconda Sonata per pianoforte di Charles Wuorinen al Kennedy Center di Washington, ed ha registrato per la Music & Arts varie composizioni contemporanee, tra le quali la Sonata n. 3 di Boulez. Jeffrey Swann ha registrato per Ars Polona, Deutsche-Grammophon, RCA-Italia, Replica, Fonit-Cetra, Music & Arts, Arkadia e Agorá. Il suo cd The Virtuoso Liszt (per Music & Arts) ha vinto il Gran Premio della Liszt Society e il primo volume dell'integrale delle Sonate di Beethoven (per Arkadia/Agorá) è stato giudicato uno dei migliori dell'anno dal giornale Fanfare.
Tra le sue registrazioni, ricordiamo il quinto volume delle Sonate di Beethoven e l'integrale dei Concerti con orchestra di Liszt e Chopin.
Da alcuni anni, Jeffrey Swann ottiene particolare successo in Italia con i programmi di conversazione/concerto dedicati al rapporto tra musica e letteratura; in questo modo il pubblico rimane colpito non solo dal suo perfetto italiano ma, soprattutto, dalla sua vastissima cultura che abbraccia tutte le espressioni artistiche.
Dal 2007 Jeffrey Swann è Direttore artistico del Festival e dell'accademia dedicata a Dino Ciani a Cortina d'Ampezzo.
Per informazioni:
Biglietteria MITO
Urban Center - Galleria Vittorio Emanuele 11/12
telefono 02.88464725
www.mitosettembremusica.it
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www.mitosettembremusica.it
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