Lunedì 14 settembre 2009 ore 17 - Museo Diocesano di Milano
Sala dell'Arciconfraternita, Milano
Sala dell'Arciconfraternita, Milano
La musica per violoncello da Brahms a Sciarrino
Francesco Dillon e Emanuele Torquati
Francesco Dillon e Emanuele Torquati
In collaborazione con Museo Diocesano di Milano
Ingresso gratuito i biglietti di ingresso saranno distribuiti un'ora prima dello spettacolo direttamente presso la sede del concerto.
Il concerto di Lunedì 14 settembre 2009 alle ore 17 nella Sala dell'Arciconfraternita del Museo Diocesano di Milano vede impegnato il duo Francesco Dillon al violoncello e Emanuele Torquati al pianoforte, con un programma in cui emergono alcune pagine particolarmente significative del repertorio, da Brahms a Zemlinsky, Webern fino a Sciarrino. Il filo conduttore è indubbiamente il lirismo che sottende a questi lavori e che trova le sue radici nella musica di Brahms.
Il brano di apertura è la Sonata per violoncello e pianoforte di Alexander von Zemlinsky, dalla forte ascendenza brahmsiana, ancora poco conosciuta, composta nel 1891 ma eseguita in tempi recenti solo nel 1984. L'essenziale è l'elemento fondante del secondo brano: Melancolia I, per violoncello e pianoforte di Sciarrino, di cui Dillon è stato allievo, composizione del 1980, che deve il suo titolo a una incisione di Albrecht Dürer. Lirismo e sinteticità, svincolati dalla tecnica tonale sono la cifra stilistica dei Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte op. 11 di Webern, certamente influenzati dalle idee di Schönberg sulla musica come mezzo di comunicazione della dimensione interiore, in cui emergono sottili sfumature in grado di esprimere l'interiorità in una assorta contemplazione.
Il concerto si conclude con la Sonata in fa maggiore per violoncello e pianoforte op. 99 di Brahms, forse una delle opere più alte più alte del compositore, la cui cantabilità emerge fin dai registri più gravi del violoncello.
Il brano di apertura è la Sonata per violoncello e pianoforte di Alexander von Zemlinsky, dalla forte ascendenza brahmsiana, ancora poco conosciuta, composta nel 1891 ma eseguita in tempi recenti solo nel 1984. L'essenziale è l'elemento fondante del secondo brano: Melancolia I, per violoncello e pianoforte di Sciarrino, di cui Dillon è stato allievo, composizione del 1980, che deve il suo titolo a una incisione di Albrecht Dürer. Lirismo e sinteticità, svincolati dalla tecnica tonale sono la cifra stilistica dei Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte op. 11 di Webern, certamente influenzati dalle idee di Schönberg sulla musica come mezzo di comunicazione della dimensione interiore, in cui emergono sottili sfumature in grado di esprimere l'interiorità in una assorta contemplazione.
Il concerto si conclude con la Sonata in fa maggiore per violoncello e pianoforte op. 99 di Brahms, forse una delle opere più alte più alte del compositore, la cui cantabilità emerge fin dai registri più gravi del violoncello.
Il programma musicale:
Alexander von Zemlinsky
Sonata per violoncello e pianoforte
Sonata per violoncello e pianoforte
Salvatore Sciarrino
Melancolia I, per violoncello e pianoforte
Melancolia I, per violoncello e pianoforte
Anton Webern
Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte op. 11
Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte op. 11
Johannes Brahms
Sonata in fa maggiore per violoncello e pianoforte op. 99
Sonata in fa maggiore per violoncello e pianoforte op. 99
Il lavoro di von Zemlinsky, erede ideale di Malher, grande amico di Schoenberg e direttore dell'Opera di stato di Praga, è ancora poco conosciuto e lo dimostra la Sonata per violoncello e pianoforte, composta nel 1891 ma eseguita in tempi recenti solo nel 1984, successivamente scomparsa e data per dispersa fino al 2000. Nonostante l'ammirazione di Brahms per il lavoro del giovane von Zemlinsky, il suo lavoro ha iniziato ad essere rivalutato solo a partire dalla fine degli anni Sessanta.
Melancolia I di Salvatore Sciarrino è invece una breve sonata per violoncello composta tra il 1980 e il 1982, prima della decisione del compositore di ritirarsi a Città di Castello al fine di dedicarsi completamente alla composizione e continuare la sua importante attività di pedagogo.
Regalo di compleanno per il padre Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte op. 11 di Anton Webern del 1914, fu concepito inizialmente come una sola sonata. Sebbene non ancora dodecafonica la composizione, fortemente frammentata, è rappresentativa dello stile del grande musicista austriaco, che Boulez paragonava alla poesia giapponese
La Sonata n.2 in fa maggiore per violoncello e pianoforte op. 99 di Brahms composta nel 1886 durante un soggiorno estivo presso il lago di Thun , dal punto di vista musicale forse una delle estati più propizie per l'anziano compositore, è forse una delle sue opere più alte. L'opera venne eseguita a Vienna nel novembre dello stesso anno con Brahms stesso al pianoforte.
Francesco Dillon, violoncello
Francesco Dillon è nato a Torino nel 1973. Si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze sotto la guida di Andrea Nannoni.
Per tre anni è stato prima parte dell'Orchestra Giovanile Italiana e si è in seguito perfezionato con David Geringas, Mario Brunello e Amedeo Baldovino. Ha frequentato master class con Mstislav Rostropovich e Anner Bylsma ed è stato allievo, per la composizione, di Salvatore Sciarrino. Accanto all'attività solistica (ha suonato, fra le altre, con l'Orchestra nazionale della RAI, l'Orchestra Sinfonica Siciliana, l'Orchestra Haydn di Bolzano, l'Accademia i Filarmonici di Verona) svolge un'intensa attività cameristica con il Quartetto Prometeo in Italia e all'estero (tournée in Giappone, Polonia, Germania, Irlanda, Francia, Inghilterra, Belgio, Austria, Sudamerica, Albania) e, nel campo della musica contemporanea, si esibisce con l'Ensemble Alter-Ego suonando moltissime opere in prima esecuzione nei più importanti festival d'Europa e del mondo (Stockholm New Music, MaerzMusik, Festival Archipel, Ircam, Holland Festival, Romaeuropa Festival, Ultima Festival di Oslo, Wien Modern, Gaida Festival, Huddersfield Festival, Nous Sons a Barcellona, Taktlos a Berna, Biennale Musica a Venezia, Musica Electronica Nova a Wroclaw, Takefu, Ilkhoom a Tashkent e al Teatro S. Martin di Buenos Aires) e collaborando strettamente con compositori tra i quali Gavin Bryars, Luca Francesconi, Philip Glass, Vinko Globokar, Jonathan Harvey, Giya Kancheli, David Lang, Henri Pousseur, Steve Reich, Kaja Saariaho, Salvatore Sciarrino, John Zorn e con celebri musicisti elettronici quali Matmos, Pansonic, Scanner e Alva Noto.
Nel 1995 viene scelto da Giuseppe Sinopoli come violoncellista dei Solisti dell' Accademia Filarmonica Romana.
Collabora abitualmente in formazioni di musica da camera con musicisti quali Arditti, Brunello, Carmignola, Campanella, Farulli, Geringas, Hagen, Lonquich, Lucchesini, Pace, Schmidt (quartetto Hagen) e Vernikov.
Ha vinto la Rassegna di violoncello di Vittorio Veneto (1994) e, col quartetto, premi alla "Primavera" di Praga, ARD Munich e Bordeaux.
Ha inciso per Aulos, Dynamic, Kairos, Ricordi, Sonoris, Stradivarius e Touch. Tra gli ultimi impegni discografici le prime incisioni della Ballata di Giacinto Scelsi e delle Variazioni di Salvatore Sciarrino con l'Orchestra nazionale della Rai, registrazione premiata con il prestigioso "Diapason d'Or" e il debutto del progetto di improvvisazione BOWLINE in duo col musicista portoghese David Maranha. Insegna alla Scuola di musica di Fiesole.
Emanuele Torquati, pianoforte
Emanuele Torquati è nato a Milano nel 1978 e ha portato a termine i suoi studi col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze sotto la guida di Giancarlo Cardini.
Si è specializzato in musica da camera con Franco Rossi prima, con il Trio di Trieste poi, presso la Scuola Superiore Internazionale di Duino, conseguendovi il Diploma di merito. Parallelamente ha approfondito il repertorio solistico con Konstantin Bogino e Ian Pace, lavorando inoltre con Alexander Lonquich, Yvonne Loriod-Messiaen, Nicholas Hodges, Michael Wendeberg.
Vincitore di numerosi premi in Italia e all'estero, suona regolarmente in Europa, Canada e Stati Uniti, in centri musicali quali Vancouver, New York, Boston, Chicago, Lione, Lipsia, Monaco, Praga, Graz, Milano e Roma, per festival e rassegne quali MITO Settembre Musica, i Concerti del Quirinale, Estate Fiesolana, Festival Pontino, Klangspuren, Ferienkurse Darmstadt e Acanthes Paris.
La sua attività artistica è stata sostenuta da prestigiose istituzioni, quali Accademia Musicale Chigiana, Federazione CEMAT, DAAD Bonn, Ambassade de France en Italie, Universität für Musik und Darstellende Kunst Graz, New England Conservatore e International Ensemble Modern Academy.
Già artist in residence presso The Banff Centre nel 2008 con Voyage Messiaen (interamente dedicato al compositore nel centenario dalla nascita) vi tornerà nuovamente nel 2010 con "Intimate Sketches - Leos Janácek", basato su quattro nuove commissioni (Brett Dean, Emanuele Casale, Miroslav Srnka e Inouk Demers).
La sua passione per la musica contemporanea lo ha portato ad eseguire in prima assoluta svariate opere cameristiche e per pianoforte solo e a lavorare intensamente con compositori di primo piano; ricordiamo, tra gli altri, Alessandro Solbiati, Sylvano Bussotti, Wolfgang Rihm, Kaija Saariaho, Beat Furrer, Jonathan Harvey, Brett Dean, e artisti quali Michael Gielen, Roberto Fabbriciani, Liliana Poli, Francesco Dillon, Susanne Linke, il Krater Ensemble e FontanaMIX.
Emanuele Torquati è nato a Milano nel 1978 e ha portato a termine i suoi studi col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze sotto la guida di Giancarlo Cardini.
Si è specializzato in musica da camera con Franco Rossi prima, con il Trio di Trieste poi, presso la Scuola Superiore Internazionale di Duino, conseguendovi il Diploma di merito. Parallelamente ha approfondito il repertorio solistico con Konstantin Bogino e Ian Pace, lavorando inoltre con Alexander Lonquich, Yvonne Loriod-Messiaen, Nicholas Hodges, Michael Wendeberg.
Vincitore di numerosi premi in Italia e all'estero, suona regolarmente in Europa, Canada e Stati Uniti, in centri musicali quali Vancouver, New York, Boston, Chicago, Lione, Lipsia, Monaco, Praga, Graz, Milano e Roma, per festival e rassegne quali MITO Settembre Musica, i Concerti del Quirinale, Estate Fiesolana, Festival Pontino, Klangspuren, Ferienkurse Darmstadt e Acanthes Paris.
La sua attività artistica è stata sostenuta da prestigiose istituzioni, quali Accademia Musicale Chigiana, Federazione CEMAT, DAAD Bonn, Ambassade de France en Italie, Universität für Musik und Darstellende Kunst Graz, New England Conservatore e International Ensemble Modern Academy.
Già artist in residence presso The Banff Centre nel 2008 con Voyage Messiaen (interamente dedicato al compositore nel centenario dalla nascita) vi tornerà nuovamente nel 2010 con "Intimate Sketches - Leos Janácek", basato su quattro nuove commissioni (Brett Dean, Emanuele Casale, Miroslav Srnka e Inouk Demers).
La sua passione per la musica contemporanea lo ha portato ad eseguire in prima assoluta svariate opere cameristiche e per pianoforte solo e a lavorare intensamente con compositori di primo piano; ricordiamo, tra gli altri, Alessandro Solbiati, Sylvano Bussotti, Wolfgang Rihm, Kaija Saariaho, Beat Furrer, Jonathan Harvey, Brett Dean, e artisti quali Michael Gielen, Roberto Fabbriciani, Liliana Poli, Francesco Dillon, Susanne Linke, il Krater Ensemble e FontanaMIX.
Per informazioni:
Biglietteria MITO
Urban Center - Galleria Vittorio Emanuele 11/12
telefono 02.88464725
www.mitosettembremusica.it
Urban Center - Galleria Vittorio Emanuele 11/12
telefono 02.88464725
www.mitosettembremusica.it
Nessun commento:
Posta un commento