Pieno successo di pubblico al Forum di Bressanone dove domenica 9 maggio la "Pro Cultura", associazione di lingua italiana presieduta da Mario Castiglioni, gran paladino del teatro operistico in Alto Adige, ha festeggiato i suoi 60 anni con una edizione di "Cavalleria rusticana" lungamente applaudita.
Regista e conduttore della festa musicale, Daniele Rubboli ancora una volta a Bressanone con la storica Corale Rossini di Modena, diretta dall'ottimo Luca Saltini, che in questa occasione per una serie di imprevisti, si è presentata in formazione ridotta.
BRESSANONE: " CAVALLERIA " PER I 60 ANNI DELLA PRO CULTURA
Poichè il capolavoro di Mascagni è intrattenimento da 70 minuti, Daniele Rubboli aveva chiesto un prologo che creasse atmosfera circa il periodo di creatività sul suo autore.
In questo modo la prima parte dello spettacolo ha visto aprire pagine dalla "Gioconda" di Ponchielli che dirigeva il Conservatorio di Milano quando Mascagni e Puccini vi si iscrissero; "Madama Butterfly" e "Tabarro" di Puccini; "Iris" di Mascagni; "Pagliacci" di Leoncavallo e "Giuditta" di Lehar.
Il top di questa prima parte è stato colto dalla Corale impegnata del "Coro a bocca chiusa" della "Butterfly" e dalla interpretazione che Tiziana Scaciga Della Silva, cantando, recitando e ballando, ha fatto della celebre romanza dalla strepitosa operetta "Giuditta" di Franz Lehar, amico di Puccini e Mascagni.
La presenza della Scaciga Della Silva non era prevista, ma ammalatasi Elena Franceschi soprano emergente di Piacenza, per il ruolo di Lola, è stato chiesto il favore di sostituirla all'artista piemontese,ormai milanese di adozione, la quale, pur essendo passata con successo ai grandi ruoli che attualmente l'hanno vista impegnata in "Fastaff" (Alice), "Otello" (Desdemona) e "Don Giovanni" (Donna Anna), ha accettato per amicizia con Rubboli, che negli ultimi dieci anni ha costruito la sua carriera, di rispolverare un ruolo che aveva cantato solo da ragazzina.
Altro elemento di tutto rispetto il mezzosoprano pavese Isabel De Paoli, di soli 22 anni, che con inaspettata presenza scenica e perfetta adesione vocale, ha scolpito una Mamma Lucia di rara suggestione.
Se non la tradiranno i maestri di canto davanti a lei si prospetta un futuro che ci consentirà di incontrarla ancora anche nei nostri teatri della musica.
Sugli scudi anche l'ottimo baritono trentino Walter Franceschini, da alcuni mesi attivo anche per e con il Laboratorio Lirico Europeo di Daniele Rubboli, benchè già coinvolto in una bella carriera nei teatri europei.
Franceschini ha saputo autorevolmente dare spessore psicologico a Compar Alfio, con brunita e sfogata vocalità, ma ripulendolo dai compiacimenti veristi della tradizione per conferirgli maggiore dignità.
Maria Simona Cianchi, superbo soprano drammatico di Firenze, residente a Sarzana, è giunta a Bressanone non in perfette condizioni fisiche, ma il suo bagaglio tecnico, la sua intelligenza musicale e la tenacia che da sempre illumina la sua carriera ormai proiettata sui grandi ruoli (in agosto sarà Abigaille nel "Nabucco" al Castello Sforzesco di Milano, opera per altro già piu' volte interpretata con grande successo), è stata una Santuzza intensa e credibile.
Da ultimo il possente tenore Lee Dong Myoung, un giovane coreano che ha avuto un ottimo passato come baritono, ed ora, nel ruolo di tenore, canta tra la Corea e l'Europa.
Debuttava il ruolo di Turiddu e gli vanno perdonate alcune incertezze denunciate qua e là, che non hanno intaccato la bellezza della sua prestazione salutata dal pubblico con scroscianti applausi .
L'opera è stata allestita in forma semiscenica ed ha avuto la propria "orchestra" nel pianismo di Luis Baragiola sempre molto aderente alla tensione del teatro verista italiano.
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