2009 07 10 Cantosociale a Invorio (NO)

BARQUEDO –INVORIO  (NO)
Venerdì 10 Luglio 2009
ore 21.00 (piazzetta Padrini)
L'Associazione Barquedese presenta
i C A N T O S O C I A L E in
Chi l'è mei a nas un'oca- As lavora dì e nòc e la paga l'è sempru poca!

Storie e Canti d'aia, filanda e risaia
I musicisti :
Carcano Piero : voce,percussioni,kazoo.
Grisolia Vittorio :violino,baghèt,flauti popolari, mandolino,ocarine, armonica a bocca
Rota Gianni: chitarra acustica ed elettrica ,flauto, percussioni,voce
Buratti Davide: contrabbasso
Il canto della fatica a far rivivere la civiltà contadina e delle filande nella pianura lombardo-piemontese. I racconti,le filastrocche da
contare, cantare…ricordare insieme. Il piacere di riascoltare il suono perduto del dialetto, di canti e canzoni di lavoro e di osteria, della musica popolare aggiornati e riproposti giocosamente con rispetto
Spettacolo di musica ,risate e divertimento ma anche storie di passioni , di recupero delle tradizioni, del dialetto, dei balli e dei canti di un tempo, espressioni della civilta'contadina e degli albori delle grandi fabbriche, tra risaie e nebbie della pianura lombardo-piemontese.
Un percorso di recupero della memoria attraverso il canto e la poesia popolare: i detti, le filastrocche,le ninnananne… in poche parole la cultura orale che rischia di perdersi per sempre. A questi si aggiungono, rielaborati in forma di monologhi , i racconti di autentica vita vissuta ,registrati dalla voce accorata e appassionata di anziani ex contadini e artigiani.
Viene riproposto il clima sociale della cascina,il senso della cultura contadina, il rapporto con la terra ,le stagioni; si ridà così voce al mondo dei paisan: i cavalant ,i famej, i perdapè.. si ricordano lavori ormai scomparsi : al mulitta,al magnan, al caretè….
A poco a poco emergono le storie,gli amori,le passioni collettive ,le feste su "l'èra"e nella "curta"; aie e cortili dove intensi erano i rapporti sociali e tutti si era parte di un'unica famiglia.
Il ricco repertorio di canti contadini è composto sia da temi molto noti del repertorio tradizionale lombardo che daranno spunto per cantate collettive con il pubblico, sia da quelli recuperati dalle ricerche nel territorio lomellino,novarese e vercellese .
I testi spaziano da quelli corali evocativi del duro lavoro a quelli legati alle feste calendariali,dagli strambotti (stornelli) satirici e improvvisati che parlavano di amori ai canti di lotta , dalle preghiere religiose a quelli più "irriverenti" a sfondo sessuale, fino alle marcette e ai veri e propri canti a ballo.
Non mancheranno anche le ballate(epico-liriche) più antiche ,a contare di storie cruenti di Re di principesse affiancate da alcune interessanti e rare controfiabe ironiche e dissacranti.
Una particolare ricerca si è orientata verso i cantastorie ,alcuni particolarmente attivi in Lomellina , che di cascina in cascina, nelle fiere,nelle feste cantavano di fatti reali, storie di cronache con le proprie canzoni essendo spesso l'unica fonte di informazione.
Non mancheranno i canti di lavoro delle filande che insieme alle canzoni originali del gruppo rievocheranno i malinconici addii alle famiglie delle giovani lavoratrici immerse per 10 ore al giorno nella catena di montaggio, i primi scioperi per il salario, per la cassa mutua e persino contro le guerre che portavan via alla famiglia il marito e di conseguenza il pane anche per i bambini. Tutti i canti sono stati appositamente riarrangiati in chiave più "moderna" pur mantenendo i suoni acustici e popolare del periodo
"Chi l'è mei a nas un oca" è il frutto di un lavoro progressivo dei Cantosociale di analisi, ricerca e spettacolarizzazione della cultura popolare,in particolare contadina, iniziato nel 1997 con lo spettacolo "Ris,pabi e arbuslin" sulle storie personali e collettive delle mondariso, e proseguito con "Cant ad Lavur " sui canti che accompagnavano i lavori e sui mestieri artigianali ormai scomparsi e " Festa par chi resta" sulle feste calendariali e il rapporto dei paisàn con le stagioni, " fino all'ultimo successo avuto recentemente a Milano con la versione teatrale proprio dello spettacolo "Dla Curta a la Ringhera " realizzato in collaborazione con l'attrice-cantante Gianna Coletti e la partecipazione dello straordinario attore milanese Piero Mazzarella.

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