Teatro Politeama di Badia Polesine
Sabato 23 maggio 2009
VOLTI di nuovi cammini
Sabato 23 maggio 2009
VOLTI di nuovi cammini
Percorsi di in/formazione
Istituto di Istruzione Superiore
Liceo Scientifico "E. Balzan"
Badia Polesine (RO)
Anno scolastico 2008-2009
Coloro che avranno indotto molti alla giustizia, risplenderanno come stelle per sempre.
Daniele 12,2
Ogni paese ha inquietudini da riconoscere, sfide da affrontare e memorie da custodire.
Quando succedono fatti inquietanti, come lo furono gli assassini del prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa e dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sorge il desiderio di conoscerne le lontane origini.
In Italia le mafie esistono da centocinquant'anni in quanto hanno goduto e godono di consenso sociale, e quindi di protezione, connivenza, complicità, sia nelle classi della base che in quelle di vertice della piramide sociale. Non solo poveri cristi, dunque, ma anche personaggi del mondo delle istituzioni, delle imprese, delle banche, anche nel nord Italia.
Scriveva Bertold Brecht:
Sfortunato il popolo che ha bisogno di eroi. Ma più sfortunato il popolo che ne disperde l'esempio e l'insegnamento
Germane Tillion, sopravissuta ai lager nazisti e ai gulag sovietici, annotava nel suo diario:
Sono convinta che non esiste nessun popolo che sia al riparo dal disastro morale collettivo.
Il promemoria dei loro volti può scandire in modo diverso lo scorrere dei nostri giorni
Piero Bassani
Dirigente Scolastico
(dalla presentazione del Libro, curato dall'Istituto, Volti di nuovi cammini)
Ricordati di ricordare
coloro che caddero
lottando per costruire
un'altra storia
e un'altra terra.
Ricordali uno per uno
perché il silenzio
non chiuda per sempre
la bocca dei morti
e dove non è arrivata
la giustizia
arrivi la memoria
e sia più forte
della polvere
e della complicità
Ricordati di ricordare
quanto più difficile
è il cammino
e la meta più lontana
perché
le mani dei vivi
e le mani dei morti
aprono la strada
Umberto Santino
Mostra iconografica
Volti di nuovi cammini
ore 8.05 film Fortàpasc
di Marco Risi (100')
Dopo più di vent'anni la storia di Giancarlo Siani, è diventata un film grazie a Marco Risi. Fort Apàsc, questo il titolo scritto nella sua pronuncia alla napoletana, racconta una storia non comune: il 23 settembre 1985 Giancarlo Siani è stato il primo, e ad ora unico, giornalista ucciso dalla camorra.
Il ruolo del protagonista del film è stato affidato all'attore e regista Libero De Rienzo, che interpreta quello che più volte è stato acclamato come un "martire della verita".
Aveva appena compito 26 anni e collaborava da cinque con la sede distaccata di Castellammare di Stabia del giornale "Il Mattino".
Ancora pochi mesi e sarebbe stato firmato il suo contratto di assunzione, ma l'articolo che firmò la sua condanna arrivò prima, il 10 giugno 1985, quando Giancarlo Siani, già attento alle relazioni che intercorrevano tra camorra e problematiche prettamente sociali, diede la notizia delle modalità con cui fu arrestato il boss di Torre Annunziata Valentino Gionta, tradito e denunciato dal boss alleato Lorenzo Nuvoletta, allora referente in Campania di Totò Riina. Nei tre mesi successivi fu organizzata la spedizione punitiva contro Siani che "aveva parlato troppo", conclusasi sotto casa sua, in una Citroen Mehari verde.
Le indagini sono proseguite per anni, solo nel 2002 è stato arrestato l'ultimo esecutore dell'omicidio.
ore 10.15 Interventi
Piero Bassani Dirigente Scolastico
Agnese Moro figlia dello statista Aldo Moro
Ore 11.15
Dacia Maraini scrittrice Pierpaolo Romani moderatore
Agnese Moro
Sociopsicologa, ricercatrice di Laboratorio di scienze della cittadinanza e socia di Asdo, l'Assemblea delle donne per lo sviluppo e la lotta all'esclusione sociale, figlia dello statista vittima delle Brigate rosse, il 9 maggio 1978, simbolo tragico degli anni più difficili della storia italiana, con parole semplici ma piene di ricordi, traccia nel suo ultimo libro "Un uomo così" (2008) una nuova immagine del padre, Aldo Moro, e ne tiene ancora vive le passioni e la memoria.
Pierpaolo Romani
E' coordinatore delle attività e dei progetti di Avviso pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie. Dal 1997 al 2001 è stato consulente della Commissione parlamentare antimafia.
Tra le sue pubblicazioni: Le nuove schiavitù (con E. Ciconte 2002), 30 anni di criminalità in Italia. 1971-2001 (con E. Ciconte 2002), L'andamento della criminalità in Italia negli anni Novanta (con E. Ciconte 2002), Le case da gioco (2002)
Dacia Maraini
E' autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie, narrazioni autobiografiche e saggi, tradotti in venti paesi. Scrive per il "Corriere della sera"
Ricordiamo Memorie di una ladra (1973), Isolina (1985), La lunga vita di Marianna Ucria - Premio Campiello(1990), Buio - Premio Strega (1999), Bagheria (1993), Voci (1994), Dolce per sé (1997), Colomba (2004), Il treno dell'ultima notte (2008)
Dacia Maraini con il suo libro " Sulla Mafia ", Giulio Perrone Editore,
: racconta di una madre e suo figlio. Lui, pentito di mafia, è stato ucciso per vendetta. Lei gli porta fiori e un paio di scarpe. "Sono venuta per maledirti", dice. Eppure non riesce a negargli un gesto ultimo di pietà umana.
Dacia Maraini prende le mosse da questa storia immaginaria, ispirata a fatti veri e narrata in forma di monologo, per affrontare il tema della mafia. Mette in gioco la sua esperienza personale, la sua memoria: una Palermo lontana dove si sentiva dire "la mafia non esiste", i volti degli uomini che l'hanno combattuta; storie grandi e piccole di questi nostri anni, la morte di Falcone e Borsellino, quella di Rita Atria, "siciliana ribelle"; i silenzi colpevoli della società civile, il legame della criminalità con la politica, il grido dei ragazzi di Locri, il dolore di Napoli. Lo sguardo è quello di una testimone partecipe e attenta, che si interroga sui confini tra lecito e illecito, sulle responsabilità civili.
L'incontro con Dacia Maraini è realizzato con la collaborazione dell'Associazione Culturale Cuore di Carta
www.cuoredicarta.org
Liceo Scientifico "E. Balzan"
Badia Polesine (RO)
Anno scolastico 2008-2009
Coloro che avranno indotto molti alla giustizia, risplenderanno come stelle per sempre.
Daniele 12,2
Ogni paese ha inquietudini da riconoscere, sfide da affrontare e memorie da custodire.
Quando succedono fatti inquietanti, come lo furono gli assassini del prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa e dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sorge il desiderio di conoscerne le lontane origini.
In Italia le mafie esistono da centocinquant'anni in quanto hanno goduto e godono di consenso sociale, e quindi di protezione, connivenza, complicità, sia nelle classi della base che in quelle di vertice della piramide sociale. Non solo poveri cristi, dunque, ma anche personaggi del mondo delle istituzioni, delle imprese, delle banche, anche nel nord Italia.
Scriveva Bertold Brecht:
Sfortunato il popolo che ha bisogno di eroi. Ma più sfortunato il popolo che ne disperde l'esempio e l'insegnamento
Germane Tillion, sopravissuta ai lager nazisti e ai gulag sovietici, annotava nel suo diario:
Sono convinta che non esiste nessun popolo che sia al riparo dal disastro morale collettivo.
Il promemoria dei loro volti può scandire in modo diverso lo scorrere dei nostri giorni
Piero Bassani
Dirigente Scolastico
(dalla presentazione del Libro, curato dall'Istituto, Volti di nuovi cammini)
Ricordati di ricordare
coloro che caddero
lottando per costruire
un'altra storia
e un'altra terra.
Ricordali uno per uno
perché il silenzio
non chiuda per sempre
la bocca dei morti
e dove non è arrivata
la giustizia
arrivi la memoria
e sia più forte
della polvere
e della complicità
Ricordati di ricordare
quanto più difficile
è il cammino
e la meta più lontana
perché
le mani dei vivi
e le mani dei morti
aprono la strada
Umberto Santino
Mostra iconografica
Volti di nuovi cammini
ore 8.05 film Fortàpasc
di Marco Risi (100')
Dopo più di vent'anni la storia di Giancarlo Siani, è diventata un film grazie a Marco Risi. Fort Apàsc, questo il titolo scritto nella sua pronuncia alla napoletana, racconta una storia non comune: il 23 settembre 1985 Giancarlo Siani è stato il primo, e ad ora unico, giornalista ucciso dalla camorra.
Il ruolo del protagonista del film è stato affidato all'attore e regista Libero De Rienzo, che interpreta quello che più volte è stato acclamato come un "martire della verita".
Aveva appena compito 26 anni e collaborava da cinque con la sede distaccata di Castellammare di Stabia del giornale "Il Mattino".
Ancora pochi mesi e sarebbe stato firmato il suo contratto di assunzione, ma l'articolo che firmò la sua condanna arrivò prima, il 10 giugno 1985, quando Giancarlo Siani, già attento alle relazioni che intercorrevano tra camorra e problematiche prettamente sociali, diede la notizia delle modalità con cui fu arrestato il boss di Torre Annunziata Valentino Gionta, tradito e denunciato dal boss alleato Lorenzo Nuvoletta, allora referente in Campania di Totò Riina. Nei tre mesi successivi fu organizzata la spedizione punitiva contro Siani che "aveva parlato troppo", conclusasi sotto casa sua, in una Citroen Mehari verde.
Le indagini sono proseguite per anni, solo nel 2002 è stato arrestato l'ultimo esecutore dell'omicidio.
ore 10.15 Interventi
Piero Bassani Dirigente Scolastico
Agnese Moro figlia dello statista Aldo Moro
Ore 11.15
Dacia Maraini scrittrice Pierpaolo Romani moderatore
Agnese Moro
Sociopsicologa, ricercatrice di Laboratorio di scienze della cittadinanza e socia di Asdo, l'Assemblea delle donne per lo sviluppo e la lotta all'esclusione sociale, figlia dello statista vittima delle Brigate rosse, il 9 maggio 1978, simbolo tragico degli anni più difficili della storia italiana, con parole semplici ma piene di ricordi, traccia nel suo ultimo libro "Un uomo così" (2008) una nuova immagine del padre, Aldo Moro, e ne tiene ancora vive le passioni e la memoria.
Pierpaolo Romani
E' coordinatore delle attività e dei progetti di Avviso pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie. Dal 1997 al 2001 è stato consulente della Commissione parlamentare antimafia.
Tra le sue pubblicazioni: Le nuove schiavitù (con E. Ciconte 2002), 30 anni di criminalità in Italia. 1971-2001 (con E. Ciconte 2002), L'andamento della criminalità in Italia negli anni Novanta (con E. Ciconte 2002), Le case da gioco (2002)
Dacia Maraini
E' autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie, narrazioni autobiografiche e saggi, tradotti in venti paesi. Scrive per il "Corriere della sera"
Ricordiamo Memorie di una ladra (1973), Isolina (1985), La lunga vita di Marianna Ucria - Premio Campiello(1990), Buio - Premio Strega (1999), Bagheria (1993), Voci (1994), Dolce per sé (1997), Colomba (2004), Il treno dell'ultima notte (2008)
Dacia Maraini con il suo libro " Sulla Mafia ", Giulio Perrone Editore,
: racconta di una madre e suo figlio. Lui, pentito di mafia, è stato ucciso per vendetta. Lei gli porta fiori e un paio di scarpe. "Sono venuta per maledirti", dice. Eppure non riesce a negargli un gesto ultimo di pietà umana.
Dacia Maraini prende le mosse da questa storia immaginaria, ispirata a fatti veri e narrata in forma di monologo, per affrontare il tema della mafia. Mette in gioco la sua esperienza personale, la sua memoria: una Palermo lontana dove si sentiva dire "la mafia non esiste", i volti degli uomini che l'hanno combattuta; storie grandi e piccole di questi nostri anni, la morte di Falcone e Borsellino, quella di Rita Atria, "siciliana ribelle"; i silenzi colpevoli della società civile, il legame della criminalità con la politica, il grido dei ragazzi di Locri, il dolore di Napoli. Lo sguardo è quello di una testimone partecipe e attenta, che si interroga sui confini tra lecito e illecito, sulle responsabilità civili.
L'incontro con Dacia Maraini è realizzato con la collaborazione dell'Associazione Culturale Cuore di Carta
www.cuoredicarta.org
Nessun commento:
Posta un commento