24 APRILE 2009 ORE 21.00 VIGEVANO (PV) PAZZA DUCALE
in caso di pioggia Auditorium scuole medie robecchi
25 APRILE ORE 15.30
MADONNA DEL SASSO
BOLETO Circolo dei Lavoratori
V O C I R E S I S T E N T I Ricostituenti
Lo spettacolo dei C A N T O S O C I A L E
Ricordare, Testimoniare, Pensare, far Festa al 25 APRILE
Canti, Musiche , Storie di Libertà,Pace .... per
una sana Costituzione democratica del nostro Paese
in caso di pioggia Auditorium scuole medie robecchi
25 APRILE ORE 15.30
MADONNA DEL SASSO
BOLETO Circolo dei Lavoratori
V O C I R E S I S T E N T I Ricostituenti
Lo spettacolo dei C A N T O S O C I A L E
Ricordare, Testimoniare, Pensare, far Festa al 25 APRILE
Canti, Musiche , Storie di Libertà,Pace .... per
una sana Costituzione democratica del nostro Paese
Dopo il buon successo negli ultimi anni dei numerosi spettacoli realizzati per tutta Italia i CANTOSOCIALE ripropongono, in versione aggiornata VOCI RESISTENTI. aggiungendo una ricetta RICOSTITUENTE Lo spettacolo in forma di recital propone canti, musiche affiancate a monologhi brevi che raccontano storie (da fonti orali) legate tra loro dall'esigenza di TESTIMONIARE le diverse esperienze della resistenza al nazifascismo e testi che ricordano i valori che la Resistenza ha lasciato in eredità alla nostra Repubblica e alla sua Costituzione: Giustizia, Pace, Libertà... i valori su cui si fonda anche la nostra Costituzione di cui ricorre quest'anno il sessantesimo anniversario. Un doveroso tributo non solo a chi ha combattuto in montagna ma anche a chi ha rischiato la vita facendo da collegamento e da sostegno logistico magari nascondendo e proteggendo i partigiani, i renitenti alla leva e soprattutto si è opposto in vari modi al regime. Questi temi forti legati alla RESISTENZA saranno le tappe di un percorso che si snoda attraverso canti sociali storici , canzoni appositamente scritte dal gruppo, musiche e brevi ma intensi monologhi costruiti su testimonianze e racconti registrati negli anni dagli stessi protagonisti e recentemente pubblicati anche in un libro realizzato in collaborazione con l'associazione culturale Alambrado e l'Archivio di Storia Orale e Popolare "Fiorella Scaglioli". Uno spettacolo quindi per RICORDARE fatto di storie, voci e suoni che ci parlano di gente e luoghi ,di modi diversi con i quali è avvenuta l'opposizione a quel clima culturale di odio, razzismo, guerra, vincendo quotidianamente la paura con coraggio, attraverso la disubbidienza civile se non addirittura con l'eroismo della guerriglia Non mancheranno richiami ai valori della nostra COSTITUZIONE , la giustizia, il lavoro in primis che riteniamo fondanti del nostro vivere civile.
Il repertorio portante dello spettacolo è costituito oltre che dai classici : Bella Ciao(anche in un'inedita versione balcanica), Fischia il vento, Dalle belle città, Oh Germania che sei la più forte...anche da altri canti significativi dell'epoca come la dissacrante"Badoglieide", la Strehleriana "Ma mì", le drammatiche Canto dei Deportati, 13 milioni uomini .Importante anche il recupero di brani simbolo,veri e propri inni delle diverse brigate partigiane, operanti sia nell'Oltrepò che nel piacentino; nell'alessandrino, in Val Sesia e d'Ossola e sull'Appenino ligure'come "La Brigata Garibaldi", "Quando saremo a Varzi" , "Dai monti di Sarzana". Anche la poesia trova il giusto spazio nello spettacolo con suggestivi brani strumentali originali che accompagnano i versi di grandi poeti: Fortini, Pavese, Calvino e un particolare interesse un sentito omaggio a P.P.Pasolini.
Molte infine sono anche le canzoni originali che il gruppo ha composto negli anni e che hanno costituito la colonna sonora dei numerosi spettacoli realizzati sulla Resistenza. Da "Canevino", sulla strenua battaglia combattuta sul colle Ortaiolo nell'Oltrepò Pavese dai resti delle brigate matteottine e vinta sconfiggendo oltre 250 tra soldati della Wermachts e delle Brigate Nere a "Storia di Pozzol Groppo" sulla strage efferata di giovanissimi partigiani della brigata Cornaggia, ad opera dei repubblichini sanguinari della Sicherheits, avvenuta nella scuola del piccolo centro pavese sul crinale della Val Staffora e della Val Curone, senza dimenticare "Zagròs, Cefalonia" sulle ultime ore delle truppe italiane fucilate dai nazisti nell'omonima isola greca e in " I. M. I" le drammatiche vicende degli internati militari italiani costretti alla schiavitù del lavoro coatto in Germania dalle truppe nazifasciste a cui rifiutarono di aderire a costo spesso della vita. Importanti anche le canzoni "Dòn cuntra le guèra" e "l'accento sulla A' tratte dai versi della filastrocche di Gianni Rodari e altri da canti di filanda e risaia come "Oh mama mia tegnim a cà" che aiutano a capire l'importanza di GIUSTIZIA, PACE, LAVORO, UGUAGLIANZA valori su cui si fonda la nostra Repubblica e la Costituzione e che è sempre bene riaffermare .
Un lavoro quello del gruppo non solo di rivalutazione di un repertorio dimenticato ma anche di vera e propria "ricostruzione" di canzoni forse mai cantate di cui grazie all'importante ricerca fatta dagli storici lomellini Marco Savini e Maria Antonietta Arrigoni si sono ritrovati solo i testi senza musica, su fogli volanti e frutto di scritture private. Un'appassionante abbinamento dei versi scritti con musiche originali di atmosfera folk-rock comunque rispettose della matrice popolare ed acustica.
Versi dai canti dello spettacolo
Lasciammo case, scuole ed officine,mutammo in caserme le vecchie cascine,
armammo le mani di bombe e mitraglia,temprammo i muscoli ed i cuori in battaglia.
(DALLE BELLE CITTA')
Oh bella ciao,bella ciao /ma verrà un giorno che tutte quante lavoreremo in libertà
ma verrà un giorno che tutte quante lavoreremo e vivremo in libertà!!
(BELLA CIAO DELLE MONDINE)
Con un pezzetto di gesso in mano, quel che scrivevo era buon italiano
ho scritto su muri della città,vogliamo pace e libertà
(L'ACCENTO SULLA A Gianni Rodari)
Sei corpi denudati che il piombo aveva infranto,la neve stese un manto, ebbe di lor pietà (Strage di Pozzol Groppo)
I CANTOSOCIALE attivi da dieci anni sul territorio nazionale con concerti, lezioni, animazioni culturali in vari contesti; dai teatri alle biblioteche dalle piazze ai centri sociali alle strade; partecipano spesso a feste popolari, rassegne e festival musicali e sono ben conosciuti anche nelle scuole di diverso grado, dalle materne alle superiori oltre che per gli spettacoli specifici su argomenti storici, anche per i numerosi laboratori di animazione alla lettura, di ricerca e teatralizzazione della cultura orale e popolare. In particolare il lavoro in questi anni realizzato sulla Resistenza, appositamente diversificato sulla base di ricerche orali in diversi territori, li ha fatti apprezzare in tutto il Nord Italia. Del gruppo ormai consolidato fanno parte Vittorio Grisolia , violinista e pluristrumentista (ocarine, baghèt, flauti popolari, mandolino, armonica a bocca ) di valore assoluto nel panorama del folk italiano. Fondamentale anche l'apporto di Christian Anzaldi, trentenne novarese , stimato maestro di chitarra è noto per la sua vivace attività musicale in gruppi rock, pop ,blues dell'area novarese milanese. La sua molteplice versatilità strumentale dalla fisarmonica alle diverse chitarre acustiche ed elettriche oltre a dobro, banjo ha arricchito di colori e timbri la musica del gruppo.Recentemente ha arruicchito l'organico Davide Buratti apprezzato contrabassista di estrazione jazzistica ben conosciuto anche in ambito cantautorale. Il nucleo storico è composto dall'istrionico Piero Carcano che oltre a scrivere i testi, cantare, suonare kazoo e percussioni, recita e anima (quando è il caso)conducendo "empaticamente" per mano il gruppo in simbiosi con il pubblico. A fianco a lui Gianni Rota, l'inseparabile "fratello"artistico, grintoso, ritmico e sensibile accompagnatore con la chitarra acustica, suadente ricamatore di melodie al flauto traverso nonché cantante dalla voce ruvida e "nera". Il bresciano è un vero e proprio "rambler" di strada al servizio del gruppo, capace di districarsi in ogni situazione. I Cantosociale pur privilegiando l'aspetto emotivo e sociale del canto e della musica con gli anni hanno affinato le interpretazioni riuscendo gradualmente a caratterizzarsi di un suono distintivo : un " corposo, appassionato e contagioso folk" capace di permeare di forza emotiva e sensibilità le diverse situazioni performanti. info : www.cantosociale.it
I musicisti :
Carcano Piero : voce,percussioni,kazoo
Grisolia Vittorio:violino, mandolino, flauti popolari, baghèt (cornamusa bg) ocarine,armonica bocca
Rota Gianni:chitarra acustica ed elettrica ,flauto, percussioni,voce
Buratti Davide contrabasso
Anzaldi Cristian : fisarmonica, chitarre elettriche e acustiche
pierocarcano3@tiscali.it. tel 3335740348 www.cantosociale.it
1° maggio 2009
Lo spettacolo dei CANTOSOCIALE
Cantada da LAVUR
Da Filande, Risaie, Uffici e Officine Storie, Canti e
Discanti di Lavori di Ieri e di Non Lavori di Oggi
Il canto della fatica, gli scherni, gli amori e le lotte insieme ai compagni di lavoro a far rivivere la civiltà contadina e dei fabbriconi della pianura lombardo-piemontese.
I problemi di ieri e di oggi nei versi popolari e nelle canzoni d'autore
CANTADA di ricordo, di festa e perché no propiziatoria per ritrovare il LAVORO perduto, questo spettacolo di musica ,risate e divertimento ma anche storie di passioni , di recupero delle tradizioni, del dialetto, dei balli e dei canti di un tempo, espressioni di civilta dei campi e delle grandi fabbriche, tra risaie e ciminiere nelle nebbie della pianura lombardo-piemontese. Cantata anche di testimonianza della socialità, della cultura del lavoro che era tutt'uno con la socialità, la comunità, il territorio.
Un percorso di recupero della memoria del lavoro collettivo e artigianale attraverso il canto che accompagnava la gestualità quotidiana ma anche un richiamo all'oggi alle diverse precarietà con storie e canzoni di non lavoro. Non mancano nello spettacolo in forma di brevi monologhi , i racconti di autentica vita vissuta ,recuperati dai racconti appassionati di anziani ex contadini, operai e artigiani. Così viene riproposto il senso della cultura contadina, il rapporto con la terra ,le stagioni; si ridà così voce al mondo dei paisan: i cavalant ,i famej, i perdapè.. si ricordano lavori ormai scomparsi : al mulitta,al magnan, al caretè .
A poco a poco emergono le storie,gli amori,le passioni collettive ,le feste su "l'èra"e nella "curta"; aie e cortili dove intensi erano i rapporti sociali così il ricco repertorio di canti del repertorio tradizionale lombardo-piemontese daranno spunto per cantate collettive con il pubblico.I temi spaziano da quelli corali evocativi del duro lavoro a quelli delle feste calendariali,dagli strambotti (stornelli) satirici e improvvisati che parlavano di amori ai canti di lotta , dalle preghiere religiose a quelli più "irriverenti" a sfondo sessuale, fino alle ballate(epico-liriche) più antiche.
In dovuta considerazione saranno i canti di lavoro delle filande e dei fabbriconi della pianura lombarda-piemontese che insieme alle canzoni originali del gruppo rievocheranno le vite "grame" dei lavoratori e delle lavoratrici immerse per ore e ore al giorno nella catena di montaggio, i primi scioperi per il salario, per la cassa mutua e persino contro le guerre che portavan via alla famiglia il marito e di conseguenza il pane. Per questo non mancheranno importanti canzoni di importanti "cantautori sociali" come Ivan Della Mea, Fausto Amodei ma anche originali "recuperi" dal repertorio di Enzo Jannacci, Gualtiero Bertelli. Canti e Canzoni appositamente riarrangiati mantenendo il rispetto verso le musiche dell'epoca e naturalmente verso i testi accompagnati da interpretazioni intensa e appassionatate. Dalla strumentazione acustica popolare( violino,mandolino,flauti ) si arriverà anche a chitarre e basso elettrico per marcare l'evoluzione tecnologica del lavoro e in molti casi anche la spersonalizzazione e il deteriorarsi dei rapporti umani tra i compagni.
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