2013_05_17 GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA CONTRO L’OMOFOBIA


Venerdì 17 maggio 2013
GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA CONTRO L’OMOFOBIA
Il Comune di Magenta aderirà  alla rete RE.A.DY
L’assessore Garegnani: ‘E’ importante l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano contrastare la discriminazione e favoriscano l’inclusione sociale di tutte le persone’
Venerdì 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia quale momento di riflessione e di azioni per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale. 
La scelta della data è legata al fatto che nel 1990, proprio il 17 maggio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rimosso e bandito l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie.
L’Amministrazione comunale di Magenta ha intrapreso un percorso di collaborazione e condivisione con Le Rose di Gertrude, associazione culturale che si propone di combattere tutte le forme di discriminazione, attraverso la conoscenza dei fenomeni e delle persone, lo scambio di esperienze personali e la testimonianza concreta e diretta sul territorio. 
Questo percorso intende individuare precise politiche per favorire sempre più l’inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali, sviluppando buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che le tutelino dalle discriminazioni. “In Italia- spiega l’assessore alle Politiche per la Parità di Genere e la Coesione Sociale Monica Garegnani - lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (lgbt) spesso vivono ancora situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi. Risulta pertanto importante l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt, favorendo attività di sensibilizzazione della cittadinanza e contribuendo a migliorarne la qualità della vita creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi’. In questa direzione, insieme all’associazione Le Rose di Gertrude, è stata individuata come prima azione l’adesione alla carta di intenti Re.A.Dy (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), di cui il Comune di Torino è tra i Comuni capofila. A breve la Giunta comunale sottoscriverà la carta di intenti attraverso un proprio provvedimento amministrativo. In questo modo anche il Comune di Magenta, così come ormai numerosi Enti locali italiani partner di Re.A.Dy, si impegna a favorire l’emersione dei bisogni della popolazione lgbt e operare affinché questi siano presi in considerazione anche nella pianificazione strategica degli Enti; a sviluppare azioni positive sul territorio, a comunicare alla Rete le esperienze realizzate, a supportare la Rete nella circolazione delle informazioni e a sensibilizzare i cittadini attraverso incontri e specifiche attività. ‘La scelta dell’Amministrazione comunale è lodevole – aggiunge Sergio Prato, presidente di Le Rose di Gertrude – e siamo felici che, attenta anche a questo tipo di tematiche, abbia avviato con noi questo cammino condiviso. 
Nel nostro Paese le persone lgbt non godono ancora di un pieno e reale diritto di cittadinanza: in Italia manca ancora l’applicazione di direttive europee e, per esempio, è assente una legge che individui l’omotransfobia come aggravante nei  reati di violenza, come esiste per il razzismo in genere. Occorre prima di tutto incentivare la sensibilizzazione sul tema insieme a precise disposizioni di legge: lo scorso anno il ministro Profumo aveva invitato attraverso una circolare ministeriale a favorire il dibattito e le corrette azioni di inclusione perché, purtroppo, ancora troppo spesso a scuola si consuma il bullismo omofobico che segna molti giovani nel delicato percorso di ricerca della propria identità, non solo legata all’orientamento sessuale. Nella scuola, sul lavoro, nella società in genere è ancora troppo diffusa una certa omofobia che crea una dimensione di condanna e di non accettazione dell’altro. Questo, come ogni forma di discriminazione, contribuisce a creare un sottofondo di incultura e di intolleranza che inaridisce lo stesso senso del vivere civile’. Tra le prime iniziative, dopo la formale adesione alla Rete Re.A.Dy, l’Amministrazione organizzerà un incontro pubblico per la fine di giugno.

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