Martedì 6 marzo 2012_03_06 ore 21
Teatro Fraschini - Pavia
Molière, a sua insaputa
Paolo Hendel
Il famoso comico cambia pelle e diventa protagonista di una divertente commedia, vestendo i panni di Molière alle prese con una improbabile trasmissione televisiva.
Molière, a sua insaputa immagina che Jean Baptiste Poquelin (in arte Molière) sia ospite di una trasmissione televisiva che, ogni settimana, riesuma un illustre personaggio del passato e lo presenta all'interno di un dibattito. Il protagonista viene dunque circondato da quella tristemente nota "fauna catodica" di esperti, opinionisti e vallette a cui siamo abituati e da una intervistatrice, anacronistica nella foggia e diabolica, pronta a giocare tutte le sue carte e quelle degli autori per mettere Molière al centro di una situazione di disagio che provoca in tutti una certa fibrillazione, pubblico compreso, stimolando la crescita vertiginosa dell'ascolto.
Senza saperlo, lo scrittore si ritrova in una trappola, in un processo un po' surreale, nel quale viene investito di pettegolezzi ed insinuazioni maliziose e accusato di aver copiato i suoi personaggi dalla Commedia dell'Arte italiana. E' stritolato dagli ingranaggi di una macchina industriale che deve macinare ascolti per il profitto, esasperando il più possibile gli aspetti più beceri di un cannibalismo televisivo fatto di litigi furibondi e finta commozione.
Nessun riferimento al nostro mondo politico, ma una pungente messa alla berlina del nostro vivere quotidiano di oggi, intessuto di ipocrisia imperante e consolatoria.
Paolo Hendel, abbandonato il ruolo comico ventennale di attore monologante, restando comunque un istrionico improvvisatore, veste qui i panni di Jean Baptiste Poquelin, un improbabile Molière, gentile ed ingenuo, convinto di partecipare ad una serata celebrativa della sua arte. Finisce tra le sgrinfie di una scaltra conduttrice (Maria Pilar Perèz) e di altri ospiti (interpretati da Laura Pozone e Mauro Parrinello). In realtà la schiera di ospiti chiamati alla trasmissione televisiva per scandagliare la sua vita e le sue opere, attaccandolo e giudicandolo in modo banale, non sono altro che altrettante maschere grottesche, specchio di certi mostri mediatici contemporanei. Ancora una volta, la satira di questo spettacolo ci invita a guardarci allo specchio un po' più attentamente, per realizzare che questo mondo rappresentato, altro non è che il nostro.
Il regista Leo Muscato, animato della necessità di aderire il più possibile allo spirito del teatro fatto al tempo di Molière, non ha voluto mettere in scena un testo unico del drammaturgo, ma ha preferito creare ex novo una situazione nella quale è protagonista una certa società che il commediografo francese avrebbe preso di mira e ridicolizzato. Così, fedele alla vera comicità che scaturiva non tanto dalle parole ma dagli attori che recitavano nel seicento, cioè con un modo molto caratterizzato (parrucche e trucco eccessivo) e con l' esasperazione dell'espressività mimica e vocale, restituisce al pubblico brani di testi riletti per la nostra epoca, con spirito critico e con modalità farsesca. Accende inoltre i riflettori su un mondo televisivo ripugnante e senza scrupoli, vizio diventato così di moda da trasformarsi in virtù.
I biglietti dello spettacolo sono in vendita al Teatro Fraschini.
Telefono: 0382/371214
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito www.teatrofraschini.org
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