Mercoledì 27 gennaio 2010, ore 21
Sala del Grechetto Biblioteca Comunale "Palazzo Sormani"
Via Francesco Sforza, 7 Milano
La memoria, nella musica
Sala del Grechetto Biblioteca Comunale "Palazzo Sormani"
Via Francesco Sforza, 7 Milano
La memoria, nella musica
Emanuele Cisi, sassofono
Matteo Galli, pianoforte
ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibiliin occasione della Giornata della Memoria, 27 gennaio 2010
promosso da Comune di Milano, Settore Biblioteche - Biblioteca Centrale
promosso da Comune di Milano, Settore Biblioteche - Biblioteca Centrale
Per onorare il giorno della Memoria, La Biblioteca Centrale "Palazzo Sormani" propone mercoledì 27 gennaio alle ore 21.00 un concerto di musica jazz che si terrà presso la Sala del Grechetto (entrata da via Francesco Sforza, 7). Il sassofonista Emanuele Cisi - jazzista di fama mondiale e affermato interprete nei più importanti festival italiani e stranieri sia come solista sia in varie formazioni cameristiche - sarà accompagnato da Matteo Galli - pianista e organista poliedrico di spessore internazionale - in un percorso musicale che rievoca la tradizione ebraica e il tema della Memoria.
Il cancello aperto per la prima volta sulla tragedia universale di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, diviene occasione per ripercorrere, a 65 anni di distanza, la memoria dei fatti tragici della storia del Novecento attraverso un singolare viaggio musicale. La musica aiuta a ritrovare nella memoria di quei cancelli aperti sulla brutalità dell'uomo le linee di un pensiero senza confini e senza reticolati, dove le culture e le tradizioni sono vissute come elemento di ricchezza e di coesione fra i popoli. Il linguaggio sperimentale del Jazz è l'espressione ideale di una musica senza recinti che descrivere l'anima dell'uomo, la coscienza, invisibile, inafferrabile, senza parole, ma unico luogo del significato profondo della vita.
Il cancello aperto per la prima volta sulla tragedia universale di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, diviene occasione per ripercorrere, a 65 anni di distanza, la memoria dei fatti tragici della storia del Novecento attraverso un singolare viaggio musicale. La musica aiuta a ritrovare nella memoria di quei cancelli aperti sulla brutalità dell'uomo le linee di un pensiero senza confini e senza reticolati, dove le culture e le tradizioni sono vissute come elemento di ricchezza e di coesione fra i popoli. Il linguaggio sperimentale del Jazz è l'espressione ideale di una musica senza recinti che descrivere l'anima dell'uomo, la coscienza, invisibile, inafferrabile, senza parole, ma unico luogo del significato profondo della vita.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Informazioni / info
Le Voci della Città
tel. 02 3910 4149
info@levocidellacitta.org
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