2009 07 21 La Commedia dell'Arte a Erba

21, 22 e 23 luglio 2009
Villa San Giuseppe a Erba
il Laboratorio di Teatro "Gianfranco Mauri"
dell'Accademia dei Licini presenta
Goldoni e gli Zanni della Commedia dell'Arte
Dopo i successi di George Dandin e La congiura dei poeti, la rassegna "Ricordando Isabella..." prosegue con un triplice appuntamento: il 21, 22 e 23 luglio, gli allievi del Laboratorio di Teatro "Gianfranco Mauri" dell'Accademia dei Licini porteranno in scena Goldoni e gli Zanni della Commedia dell'Arte, uno spettacolo basato sui canovacci della Commedia dell'Arte e sulle opere di Carlo Goldoni, a cura di Christian Poggioni e Lorenzo Lutteri. Le rappresentazioni, a ingresso libero, avranno inizio alle 21 nel parco di Villa San Giuseppe a Erba (Como).
Dopo il successo di critica e pubblico riscosso da George Dandin e La congiura dei poeti, il Laboratorio di Teatro "Gianfranco Mauri", promosso dall'Accademia dei Licini e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Erba, nell'ambito della rassegna "Ricordando Isabella...", presenta Goldoni e gli Zanni della Commedia dell'Arte, uno spettacolo basato sui canovacci della Commedia dell'Arte e sulle opere di Carlo Goldoni.
La rappresentazione, a cura di Christian Poggioni e Lorenzo Lutteri, sarà messa in scena il 21, 22 e 23 luglio, alle 21, all'interno dello splendido parco di Villa San Giuseppe a Erba (Como).
Gli allievi del Laboratorio accompagneranno il pubblico in un affascinante viaggio alla riscoperta di uno dei momenti fondamentali della storia del teatro italiano: il passaggio dalla Commedia dell'Arte cinquecentesca - con le sue esilaranti improvvisazioni, i lazzi da saltimbanco, gli irriverenti canovacci recitati nelle piazze dai cosiddetti "guitti" - alle raffinate commedie "moderne" di Goldoni.
I personaggi goldoniani, abbandonata ogni maschera, rivelano infatti una psicologia più profonda e sfaccettata, senza tuttavia perdere quella vivissima teatralità - e umanità - che caratterizzava i servitori, i padroni, gli innamorati e i capitani della Commedia dell'Arte e che affascinò persino Molière.
Lo stesso Goldoni, del resto, espresse chiaramente la necessità di conservare alcuni dei tratti distintivi che fino ad allora avevano fatto la fortuna della Commedia dell'Arte: «Non si hanno da abolire interamente, le Commedie dell'Arte! Anzi, noi italiani dobbiamo mantenere il possesso di fare quello che non hanno avuto il coraggio di fare altre nazioni! Sapete che i francesi sogliono dire che i comici italiani sono temerari? Che arrischiano di parlare all'improvviso e così via? Ma questa non è temerarietà: è virtù di comici bravi. Non di tutti. Ed è una gloria della nostra arte, portare nel mondo questa ammirabile prerogativa - tutta nostra, solo nostra - di sapere anche, quando occorre, parlare all'improvviso sulla scena e con non minore eleganza di quello che può fare un poeta, scrivendo! Certo, se per Commedia dell'Arte si intende le macchine meravigliose, i castelli incantati, gli intrighi romanzeschi ed impossibili, le fiabe che incantano, come se fossimo sempre dei bambini, quelle le ha bruciate il nostro Secolo. Ciò che sta morendo o è già morto, è un paravento di carta, ma quello che c'è dietro ai fondamenti della Commedia dell'Arte, vivrà fino a che vivrà il Teatro.»
Info: www.teatrolicinium.it 

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