Gino De Juliis donazione I MORI DI VALENZA di Amilcare Ponchielli


Gino De Juliis, tenore
27/05/ 1931 - 6/08/2012
donazione 
Gli spartiti sono stati donati dalla vedova del tenore Gino De Juliis (Iuliis) all'archivio di Concertodautunno in attesa di trovarne una degna collocazione per custodirne la preziosità.



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Antonio Ghislanzoni
(Lecco, 25 novembre 1824 – Caprino Bergamasco, 16 luglio 1893) 
I mori di Valenza 
Dramma lirico in 4 atti 
Musica di 
(Paderno Fasolaro, 31 agosto 1834 – Milano, 16 gennaio 1886) 

PERSONAGGI
Filippo II, Re di Spagna - Basso
Il Duca di Lerma - Tenore
Don Giovanni D'Aguilar,  Viceré di Navarra - Basso
Carmine, sua figlia  - Mezzo Soprano
Fernando D'Albayda, cugino di Don Giovanni - Tenore
Alberigo Delascar, capo di una tribù di Mori  - Baritono
Elèma, sua figlia - Soprano
Un Moro  - Baritono
Un servo - Tenore
Grandi di Spagna ~ Inquisitori ~ Famigli - Donzelle more - Uomini e fanciulli mori - Donne Spagnuole - Cavalieri - Soldati ecc.

CASA EDITRICE MUSICALE già Giudici & Strada
MILANO - VIA VOLTA 17
Spartito N.° 22857 Canto e Pianoforte net. £. 15.—
Off. Grafica G. & P. C.  Mignani - Firenze

L'attività creatrice di Ponchielli sembrò ad un punto critico, come attestano i molti progetti non portati a termine, come le opere Olga e I Mori di Valenza, che fu completata e strumentata da Arturo Cadore - 1914.

Dalle note sullo spartito:

Nella sicura fede di fare cosa degna delle tradizioni artistiche Italiane, nella speranza «di procurare ai cultori della musica e della genialità nostra un intimo compiacimento, nella lusinga di meglio, e sempre, onorare la memoria del Grande Maestro Cremonese, affidammo al Maestro Cadore la strumentazione e il completamento dell'Opera "I MORI DI VALENZA".
Assolto dal Maestro Cadore, con religiosa devozione, il compito non facile; nello accingerci a pubblicare l'Opera inedita abbiamo tra l'altro richiesto il giudizio di uno tra i più competenti critici contemporanei: di Amintore Galli. E' nostro vanto trascriverlo integralmente nella lettera da lui diretta al Maestro Cadore.
Rimini, 20   Ottobre 1910
Casa Editrice  Musicale già Giudici & Strada
Maestro Esimio
Le devo riconoscenza vivissima per avermi fatto respirare per qualche ora le pure aure della simpatica ed italianissima arte Ponchielliana. 
Non conoscevo una nota dei "Mori di Valenza " abbozzati dal nostro grande Maestro; ma Lei ha saputo, mercè il di Lei mirabile magistero pianistico, rivelarmi uno stupendo lembo del ciclo musicale.
La bell'anima dell'uomo amabilissimo, la fortissima tempra del profondo musicista, la sua foga di scrittore drammatico, il suo affascinante genio melodico mi sono apparsi in una visione che interessa, piace, affascina.
Non iscorderò mai l'impressione ricevuta dalle pagine capitali del lavoro, tra le quali il duetto d'amore, è, da cima a fondo, un poema del cuore, anzi del sensibilissimo cuore di colui al quale l'Italia deve I LITUANI, LA GIOCONDA, IL FIGLIUOL PRODIGO.
Il manoscritto, completato per tre atti, nella parte vocale, è mancante spesso dell'accompagnamento, richiedeva un reintegratore della parte armonica, di sapere coscienzioso, volonterosissimo, ed alla importante bisogna, Lei ha splendidamente corrisposto. Era opera arduissima che solo poteva essere superata da chi, come Lei, ha per Ponchielli un vero culto d'adorazione.
Non posso perciò che felicitarmi con Lei ed esortarla a portare a compimento una fatica che Le farà onore.
Quanta nobile abnegazione in Lei, e quale soddisfazione per essere riuscito a rendere possibile la rappresentazione di un'opera che senza l'enorme lavoro da Lei fatto, sarebbe rimasta lettera morta.
Spero che la salute mi permetta nell'anno venturo, di assistere al successo dei "I MORI DI VALENZA".
Lo spirito del Maestro esulterà di questa esumazione, e con Lui esulteranno i suoi ammiratori.
Mi è grato stringerle la mano e dirmi
suo devotissimo
Amintore   Galli
Milano, Luglio 1914

ALLA VENERATA MEMORIA
DI
AMILCARE PONCHIELLI
Commemorando il 25" di sua morte il compilatore dedica
Gallerate 16 Gennaio 1911 (probabilmene Gallarate)


Arturo CADORE  - Nacque a Soresina (Cremona) il 15 sett. 1877 da Carlo e da Marianna Zanibelli. Compì gli studi di organo e composizione presso il conservatorio G. Verdi di Milano, dove si diplomò nel 1903. Per alcuni anni svolse attività di compositore dedicandosi a generi "leggeri": operette e numerosi ameni ballabili. In tal senso, la prima composizione di un certo rilievo fu l'operetta I vespri siciliani, su libretto di G. Menin, rappresentata a Milano nel teatrino del caffè Aurora il 25 ag. 1896, quando il C. era appena diciannovenne. Seguirono l'opera lirica IlNatale (libretto di C. Arrighi), rappresentata il 7 sett. 1902 al teatro Dal Verme di Milano, che fu la prima prova importante nell'ambito di una produzione più impegnativa ed ebbe esito lusinghiero, e le operette Sognigoliardici e Neroncino, composte per gli spettacoli di beneficenza dati a Pisa dagli studenti universitari rispettivamente nel 1905 e nel 1906. In quegli anni gli spettò, inoltre, un incarico abbastanza importante: profondamente legato all'ambiente di A. Ponchielli (che si può considerare fra i suoi maestri più autorevoli ed era praticamente suo concittadino), fu incaricato di portare a termine un'opera che il maestro aveva lasciato incompiuta: I mori di Valenza. Il lavoro presentava particolari difficoltà in quanto, oltre ad essere incompiuto, recava in sé molti elementi di incertezza, primo fra tutti la data di composizione, che era ignota. Il Cadore affrontò anche questo aspetto del problema assegnando l'opera a un periodo immediatamente posteriore alla Gioconda (quindi intorno al 1880).
Completate le parti mancanti e la totale strumentazione della partitura, egli terminò il lavoro per il 16 genn. 1911, venticinquesimo anniversario della morte del Ponchielli. L'opera, però, fu eseguita soltanto il 17 marzo 1914 al teatro del Casino municipale a Montecarlo, riscuotendo un discreto successo sia per la qualità della ricostruzione sia per l'eccellente orchestrazione. 
Altra importante composizione sua fu il dramma lirico Rondinella, su libretto di C. A. Traversi e A. Nessi, rappresentato il 21 febbr. 1920 al teatro Carcano di Milano.
Notevole anche la sua attività nel campo della didattica musicale: compose infatti pezzi per l'infanzia di piacevole orecchiabilità, fra i quali si ricordano in particolare i 10Canti scolastici ad uso degli asili infantili con accompagnamento di pianoforte, Milano s.d. e semplici pezzi per pianoforte, come la mazurca In attesa della sposa o il Minuetto antico, editi a Milano s. d.

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Ponchielli I MORI DI VALENZA

Zandonai FRANCESCA DA RIMINI
Zandonai LA VIA DELLA FINESTRA
Riccardo Zandonai: Un omaggio all'autore in questi giorni in scena al Teatro alla Scala di Milano con il suo lavoro più famoso "Francesca da Rimini". Qui alcune immagini dallo spartito canto e pianoforte, originale del 1914, anno della prima rappresentazione. Accanto ad una altra sconosciuta opera del 1919 "La via della finestra".

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