STAGIONE SINFONICA laVerdi 2017/18
giovedì 12 aprile 2018_04_12
venerdì 13 aprile 2018_04_13
domenica 15 aprile 2018_04_15
Auditorium di Milano, largo Mahler
La primavera della Grande Madre Russia
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Luca Buratto
Direttore Claus Peter Flor
Il pianista milanese Luca Buratto torna all’Auditorium di Milano per il Concerto n. 2 di Prokof’ev, con laVerdi affidata al suo direttore musicale Claus Peter Flor
Claus Peter Flor, direttore musicale de laVerdi, torna alla guida della “sua” orchestra in un programma interamente dedicato alla Russia, che vede protagonista al pianoforte la giovane star internazionale Luca Buratto. Triplo appuntamento giovedì 12 (ore 20.30), venerdì 13 (ore 20.00) e domenica 15 (ore 16.00) Aprile, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo.
Buratto, classe 1992, vincitore dell’edizione 2015 dell’Honens International Piano Competition di Calgary (Canada), debuttò con laVerdi all’Auditorium di Milano nell’ottobre 2011, in occasione del concerto per il centenario del Liceo Berchet, per riproporsi nel settembre 2016 nel concerto straordinario al Teatro alla Scala, quando eseguì il secondo concerto di Rachmaninov. Ora lo ritroviamo alle prese con un altro grande classico del repertorio russo: il Concerto numero 2 in Sol minore di Prokof’ev.
Completano la locandina in esclusiva “salsa russa” le esecuzioni dell’Ouverture festiva di Sostakovic e della Suite de L’Uccello di fuoco di Stravinskij.
La parola a Luca Buratto, guest star all’Auditorium di Milano:
“Sono molto contento ed elettrizzato di tornare a suonare all’Auditorium di Milano, specialmente un pezzo così incredibile e profondo come il Concerto numero 2 di Prokof’ev. Si tratta di un lavoro estremo da ogni punto di vista: in primis per quello del virtuosismo, infatti è considerato tra i concerti più difficili ed impegnativi, e solamente negli ultimi decenni è entrato stabilmente in repertorio. Dal mio punto di vista, però, è molto più estesa la portata del messaggio musicale e vastità della scrittura, che varia dall’estremo lirismo, al sardonico, dalla musica più tagliente e beffarda, alla catastrofe quasi apocalittica. La cosa incredibile, a mio avviso, è anche la sincerità estrema di questo lavoro: è quasi toccante come Prokof’ev abbia veicolato l’ultimo messaggio di un caro amico suicida in una musica così densa e pregna. E il tutto a soli 22 anni.
“Spero che anche il pubblico de laVerdi possa immergersi e farsi travolgere da quest’opera che, per me, è stata una fonte di scoperte e sconvolgimento. Vi aspetto tutti all’Auditorium!”.
Giovedì 12, sempre in Auditorium (Foyer della balconata, ore 18.00, ingresso libero), la tradizionale conferenza di introduzione all’ascolto, in collaborazione con Associazione Italia Russia, dal titolo: “Due epoche del Novecento russo”, relatori Luca Buratto e Fausto Malcovati. Se l’Ouverture festiva di Šostakovič è un’opera tarda e celebrativa (composta per i trent’anni della rivoluzione, ossia nel 1947), gli altri due brani risalgono agli anni ‘10 del Novecento, un’epoca formidabile per creatività: L’uccello di fuoco lancia lo sconosciuto Stravinskij, che a Parigi ottiene un trionfo; il Concerto per piano n. 2 di Prokof’ev vede invece chi gridare al capolavoro, chi allo scandalo.
Prokof’ev: Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Sol min. op. 16
Composto tra il 1912 e il 1913 (la versione attuale è la riscrittura del 1923, poichè la partitura originale andò perduta nel 1918 durante la rivoluzione russa), il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Sol minore di Sergei Prokofiev è una delle più spettacolari e impegnative opere del repertorio per pianoforte e orchestra. Segue a breve distanza il Concerto n. 1, eseguito nel 1912 dal compositore poco più che ventenne, che ebbe un destino contraddittorio tra successo e contrasti per via della forma inconsueta, dell'abbondanza di idee concretizzate in una durata ristretta e per le sonorità aspre e frenetiche. Con il concerto n. 2, Prokof’ev affina le sue risorse e il suo dominio della forma e si porta sulla scia della tradizione virtuosistica ottocentesca, in cui il pianoforte domina sull'orchestra. Di proporzioni architettoniche e lunghezza più consone, sfrutta appieno la forza brutale di un virtuosismo pianistico volutamente grandioso e debordante, simbolo di lotta titanica, sintetizzabile nella lunga cadenza solistica del primo movimento, di estrema difficoltà e grande intensità drammatica, e nell'impetuoso ultimo movimento. Il concerto è diviso in quattro movimenti, con la caratteristica assenza di un movimento lento, per la durata di circa 30 minuti.
(Biglietti: euro 36,00/16,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
Nessun commento:
Posta un commento