2017_11_02 È sempre tempo di Requiem, torna a laVerdi con la direzione di Elio Boncompagni

Giovedì 02 Novembre 2017_11_02 
Venerdì 03 Novembre 2017_11_03 
Domenica 05 Novembre 2017_11_05 
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi stagione sinfonica 2017/18
È sempre tempo di Requiem   
Elio Boncompagni sul podio dell’Auditorium
di Milano dirige laVerdi nella tradizionale esecuzione del capolavoro del Genio di Busseto
Virginia Tola (soprano),
Cristina Melis (mezzosoprano),
Matteo Lippi (tenore),
Dario Russo (basso)
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Maestro del Coro Erina Gambarini
Direttore Elio Boncompagni

Sarà affidata alla grande esperienza di Elio Boncompagni la direzione nella tradizionale esecuzione de laVerdi, per il ricordo e la celebrazione dei Defunti, di Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. La conclamata “bacchetta toscana” è attesa all’Auditorium di Milano per le tre immancabili repliche del capolavoro verdiano, in calendario giovedì 2 (ore 20.30), venerdì 3 (ore 20.00) e domenica 5 (ore 16.00) novembre,
Sul palco di largo Mahler, naturalmente anche il Coro Sinfonico, diretto da Erina Gambarini. Il parterre dei solisti sarà composto da Virginia Tola (soprano), Tiziana Carraro (mezzosoprano), Matteo Lippi (tenore) e Dario Russo (basso).
Torna dunque l’appuntamento con quello che è diventato negli anni una “stella fissa” nella locandina de laVerdi: la Messa da Requiem del Genio di Busseto è stata eseguita dall’Orchestra dell’Auditorium oltre 30 volte in Italia e all’estero - tra cui Vienna, Francoforte, Tokyo, St. Moritz, Budapest, Baku (Azerbaijan) - a cominciare dall’ormai lontana stagione 1996-97 con la Corale di Parma a Brescia e la direzione di Alun Francis; e ancora con Riccardo Chailly e con il Maestro del Coro Romano Gandolfi, poi Ruben Jais, Eugene Kohn, Wayne Marshall, Aldo Ceccato, Zhang Xian, quindi John Axelrod, Jader Bignamini, fino a oggi con Elio Boncompagni, affiancato da Erina Gambarini.
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Giovedì 02 Novembre 2017_11_02 Auditorium (Foyer della balconata, ore 18.00, ingresso libero)
Tradizionale conferenza di introduzione all’ascolto, dal titolo: “Il Requiem e le sue grandi esecuzioni”, relatori Laura Nicora e Matteo Marni. La celebre messa, con le sue monumentali architetture, fu composta da molti grandi della musica attraverso rigorosi intrecci contrappuntistici e intense melodie, da Ockeghem a Maderna, da Orlando di Lasso a Ligeti. In passato, la sua diffusione avvenne grazie a preziosi manoscritti e alla stampa. Oggi, molte esecuzioni celebri possiamo ascoltarle nelle registrazioni discografiche.

(Biglietti: euro 52,00/20,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).


Il Requiem di Verdi
Con la Messa da Requiem Verdi pensava di concludere la sua lunga carriera di compositore: ai successi e ai tripudi operistici doveva seguire la nobiltà ultima della pagina sacra. La morte di Rossini nel 1868 fu l'occasione perché Verdi iniziasse a scrivere la Messa: a distanza di un anno dalla morte, nel 1869, avrebbe voluto che a San Petronio a Bologna si eseguisse un Requiem in onore del grande defunto, scritto a più mani dai più importanti compositori italiani. Fu in quell'anno che venne composto il Libera me, con cui il lavoro doveva concludersi. Del progetto non se ne fece nulla, con disappunto di Verdi, per miopia della politica culturale dell'Italia post-unitaria. E così, anni dopo, per la morte di Alessandro Manzoni, Verdi scelse di ultimare da solo il Requiem, che venne eseguito il 22 Maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, nel primo anniversario della morte dello scrittore.
Nel Requiem Verdi riesce a sintetizzare la vocalità di tutti i suoi capolavori del passato: tutte le passioni tante volte evocate sulle scene sono rirpese e coinvolte in modo così intenso e completo come solo chi aveva esplorato nel profondo l'animo umano poteva fare. Il coro, infine, diviene nel Requiem la voce stessa dell'umanità che soffre e che spera.

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