2016_01_17 Teatro Fraschini di Pavia Markus Poschner dirige il concerto con violoncello solista Mischa Maisky.

STAGIONE DI MUSICA
ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA
Domenica 17 gennaio 2015 alle ore 21.00
la stagione musicale del Teatro Fraschini di Pavia prosegue con un concerto diretto da Markus Poschner. Violoncello solista Mischa Maisky
Programma 
Antonin  Dvořák (1841-1904) 
Concerto per violoncello e orchestra in si minore
Johannes Brahms (1833-1897)
 Sinfonia n. 2 in re maggiore

Nata come Orchestra di Radio Monte Ceneri nel 1935 a Lugano, l’Orchestra della Svizzera italiana si è conquistata un plauso internazionale. Annovera tra le sue fila i più celebri direttori e solisti come Markus Poschner che oggi è direttore principale dell’Orchestra. Mischa Maisky, vincitore del Concorso internazionale Čajkovskij di Mosca, ha studiato nella classe di Mstislav Rostropovich, oggi è uno dei maggiori violoncellisti al mondo.

Note a cura di Mariateresa Dellaborra

Antonin Dvořák (1841-1904), senza dubbio il rappresentante più autorevole della corrente musicale nazionalistica ceca, conosceva e ammirava Johannes Brahms (1833-1897), ma anche quest’ultimo apprezzava l’opera del collega che aveva avvicinato proprio grazie al concerto per violoncello e orchestra op. 104. «Se avessi saputo che era possibile scrivere un concerto del genere, avrei provato anch’io», scrisse Brahms nel 1896, penultimo anno di vita. E in effetti la composizione di Dvořák manifesta una forza inventiva e una ricchezza musicale quasi inesauribile attraverso una spontaneità e una versatilità sorprendenti. L’elemento popolare, genuino, desunto dal folclore ceco e moravo, ma anche slovacco e russo, si fonde con aspetti stilistici colti desunti da Liszt e Wagner, senza dimenticare la lezione di Brahms per quanto riguarda i contenuti. Il concerto, completato durante il soggiorno americano del 1894-95 ed eseguito per la prima volta a Londra nel 1896 sotto la direzione dell’autore e nell'interpretazione solistica di Leo Stern, sfrutta tutta la gamma sonora e coloristica dello strumento ad arco, del quale viene esaltato anche il virtuosismo, e la pone con grande gusto e equilibrio in rapporto con l'orchestra. Se il movimento centrale - Quasi improvvisando: Adagio ma non troppo - infonde una malinconia struggente, immergendo l’ascoltatore in un’atmosfera romantica, i due tempi estremi - Allegro e Allegro moderato - ora per la perentoria invenzione tematica ora per la quadratura ritmica, svelano una vitalità che quasi rasenta l’aggressività e che raggiunge il suo vertice nella conclusione di grande effetto nella quale si ode, secondo un procedimento ciclico già utilizzato nella Sinfonia "dal Nuovo Mondo", una melodia del secondo tempo. 
Un clima festoso e gaio caratterizza la seconda sinfonia op. 73 di Brahms che risale al dicembre del 1877 e fu accolta in modo entusiastico dal pubblico di Vienna. Lo stesso compositore amava presentarla come una semplice “serie di valzer”, una “piccola e innocente” pagina sinfonica che si allontanava dal carattere austero e complesso della prima in do minore op. 68, che aveva imposto nel 1876 il compositore come un vero e proprio seguace di Beethoven. Nell’op. 73, nella solare tonalità di re maggiore, si ritrovano ancora la notevole qualità architettonica e l’indubbia abilità nell’impego del materiale musicale, che risultarono le cifre distintive del compositore al suo esordio sinfonico, ma uno spirito più comprensibile e un carattere più seducente. Brahms non rifugge dallo sfoderare le sue conoscenze del contrappunto antico, ma sa rendere poetici e spontanei anche i procedimenti variativi più complessi. Il primo movimento, Allegro non troppo, ad esempio, è concepito come una continua variazione-elaborazione dei due temi principali; l’Adagio non troppo si offre come una bella fantasticheria pastorale; l’Allegretto grazioso, anch’esso di carattere bucolico, appare una specie di capriccio gioioso tutto avviluppato attorno a una idea principale. Il finale, Allegro con spirito, conferma l’atmosfera pastorale dell’insieme e prende vita da due sole idee tematiche che non solo sono simili tra loro, ma sono anche affini a quelle degli altri movimenti. L’ideazione risulta così coesa ed estremamente affascinante.
BIGLIETTERIA
I biglietti del concerto sono in vendita al Teatro Fraschini Costo: da 20 euro a 8 euro.
Orari di apertura di biglietteria: dalle 11 alle 13  e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato). Telefono: 0382/371214
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, per le scuole e gli studenti universitari.
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito www.teatrofraschini.org ACQUISTO ON LINE



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