2015_10_09 UOMINI CHE UCCIDONO, Il cinema di guerra - 3 Lezioni a Modena

Uomini che uccidono - Il cinema di guerra

Gli uomini sono animali che si uccidono, che hanno la passione di uccidersi tra loro. Quando lo fanno in piccolo, con un delitto isolato, siamo nel noir cinematografico. Se si ripetono, sempre individualmente, siamo nei film con i serial killer. Se invece lo fanno alla grande, su scala più estesa, fino ai milioni di morti, e con la benedizione e per ordine del potere, allora siamo nelle guerre e nei film di guerra. Guerre che sembrano essere, fin dalla notte dei tempi, fin dagli ominidi di 2001: Odissea nello spazio, uno dei cardini della nostra “civiltà”. Ci si combatte: così, in guerra, l'uomo, inteso come maschio, può misurarsi con i suoi simili, può sfidarli in duelli singolari, uno contro uno, sotto le mura di Troia, può affrontare l'avversario in una guerra cavalleresca, che abbiamo visto parodiata nell'Armata Brancaleone, può marcire insieme al nemico in una guerra di trincea. Può, infine, negli ultimi decenni, combattere guerre dove a morire sono più i civili che non i militari, guerre combattute da lontano, con aerei senza pilota, con missili, con bombe (poco) intelligenti.
Al cinema, il war movie è un genere a parte. Dalla guerra omerica e teicoscopica (cosa vorrà dire?) di Troy, fino alla guerra autodistruttiva di The Hurt Locker e alla guerra mediatica di Redacted, il fascino della battaglia, il dolore per i morti, la disperazione di chi è a casa, la condanna di chi spera nella pace hanno fatto presa su molti registi, dai convinti sostenitori (ci sono anche loro) della nobiltà, bellezza ed epicità dello scontro con il nemico, ai più accorati antimilitaristi e accesi pacifisti. E nei film corrono tante domande: perché ci si uccide in guerra, ci sono guerre giuste, cos'è l'eroismo, chi è il nemico, come si torna a casa dopo una guerra, come ci si prepara ad essere soldati...
La guerra, al cinema, è spettacolo ed è tragedia, è commozione e disperazione, fango e medaglie, mito e massacro. E ha un potere rivelativo: ci dice chi siamo noi e chi abbiamo contro. Definisce sempre un confine, una trincea: di qua, noi e la nostra verità; di là, il nemico e le sue menzogne. Se poi un film va a vedere chi sia davvero il nemico (qualcuno, in fondo, identico a noi), è probabile che la guerra appaia come la più insensata delle imprese umane. Si passa allora dalla rappresentazione “nello splendore della gloria”, dove la guerra è bella, l'eroe ambisce alla fama eterna e cerca la vittoria o la morte gloriosa, alla guerra come scomparsa e distruzione di tutto ciò che è umano, dove la morte è paura, l'assalto è suicidio, la pausa tra uno scontro e il successivo è lo spazio delle domande: ma perché, per chi, per cosa combattiamo?

Nella guerra eroica, tutto è visibile e lo scontro tra Achille ed Ettore è guardato, in piena luce, dalle mura di Troia. Nelle guerre della modernità, è il buio a dominare, è il non vedere, il morire oscuramente, l'essere presi in mezzo a un caos sensoriale come nello sbarco di Salvate il soldato Ryan. Il cinema sa penetrare il caos della guerra e metterci davanti al suo orrore.

venerdì 9 ottobre 2015 ore 20.30 I lezione
sabato 10 ottobre 2015 ore 15.30 II lezione
domenica 11 ottobre 2015 ore 9.30 III lezione
Auditorium Biblioteca A.Loria - via Rodolfo Pio 1 - Carpi (Modena)
UOMINI CHE UCCIDONO, Il cinema di guerra - 3 Lezioni
Il corso è tenuto da Bruno Fornara, critico cinematografico di “Cineforum”, docente di cinema alla Scuola Holden, collaboratore del Torino Film Festival, selezionatore dei film per la Mostra del Cinema di Venezia. Trovi Bruno Fornara su facebook.
Costo di una singola lezione € 8.00; abbonamento a tre lezioni € 20.00.
(pagamento direttamente presso la sede delle lezioni nei giorni programmati)
Ingresso fino ad esaurimento posti 

sabato 10 ottobre 2015 ore 21.00
Nuovo Cinema Teatro Italia - via Giuseppe Garibaldi 80 - Soliera (Modena)
sabato 10 ottobre 2015 ore 21.00
Proiezione del film L'UOMO CHE HO UCCISO (Broken Lullaby) di Ernst Lubitsch
Presentato e commentato da Bruno Fornara
ingresso libero e gratuito
Info:
Biblioteca A.Loria - tel. 059 649950 - videoteca @carpidiem.it - antonia.mascioli @carpidiem.it - www.bibliotecaloria.it
Fondazione Campori - tel. 059 568581 - 059 568580 - matteo.gozzi @fondazionecampori.it

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