2014_04_04 LaVerdi a tutto Mozart con un trittico in onore del genio salisburghese

Venerdì 4 aprile 2014_04_04 (ore 20.00)
Domenica 6 aprile 2014_04_06 (ore 16.00)
Auditorium di Milano in largo Mahler
Stagione Sinfonica 2013/14 “del Ventennale”
TRE PER MOZART
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi 
Direttore Zhang Xian 
Trittico totalmente mozartiano per questo 28° programma della "Stagione del Ventennale" de laVerdi. L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, guidata dalla bacchetta del suo direttore musicale Zhang Xian, torna ad accarezzare l'impagabile atmosfera dell'"Austria Felix" con un omaggio monografico al genio di Salisburgo. 
All'Ouverture dal Don Giovanni, seguiranno in successione le esecuzioni della Sinfonia concertante in Mi bemolle maggiore K. 364 e della Sinfonia n. 40 in Sol minore K. 550.
Protagonisti in scena, ancora una volta, due prime parti de laVerdi impegnate in ruoli solistici: il violino di Luca Santaniello e la viola di Gabriele Mugnai.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 31,00/23,50/18,00/13,00).
Venerdì 4 aprile, nel Foyer del primo piano dell'Auditorium (ore 18.00, ingresso libero), secondo appuntamento del ciclo Incontri mozartiani, dal titolo Il sinfonismo di Mozart, con Eugenio Della Chiara e Laura Nicora.
Programma
Sono almeno tre gli “aspetti di Mozart” che ci propone il bellissimo programma monografico della prossima settimana: il teatrale, il concertistico, il sinfonico. Ma dal fondo, emerge e unifica il “demonico mozartiano”, cioè la meravigliosa capacità di rendere con (apparente) semplicità le emozioni e le costruzioni più complesse. Apre l’Ouverture del Don Giovanni, che subito esalta le ambiguità e polivalenze dell’opera intera, soprattutto del protagonista assoluto, ma anche dei tanti personaggi che gli gravitano attorno. Segue la Sinfonia concertante, una perfetta integrazione fra un violino svettante e una viola calda ed espressiva, in dialogo continuo fra loro e con un’orchestra deliziosa. È un altro caso di ricercata ambiguità, in bilico fra concerto e sinfonia, una nobile gara fra solisti, una generale voglia di integrazione. Infine la Sinfonia in sol minore K 550, la più inquieta e suggestiva non solo della terna estrema, ma dell’intero catalogo orchestrale di Mozart. Subito una melodia indimenticabile, poi una scorribanda fra timbri e dissonanze che la leggerezza della scrittura fa accettare, anzi amare. [Enzo Beacco]

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