Debutto martedì 5 febbraio 2013_02_05, ore 21.00
In scena fino a domenica 17 febbraio, ore 16.00
IL TEATRO LIBERO E LA DANZA IMMOBILE
PER FAVORE NIENTE EROI
ISPIRATO AI RACCONTI DI RAYMOND CARVER
con Corrado Accordino, Alessia Vicardi, Daniele Ornatelli
drammaturgia e regia Corrado Accordino
produzione La Danza Immobile
«Finito il tempo degli eroi, delle vite esemplari, delle prime pagine che impressionano, resta la vita di tutti i giorni. Nell'epoca dello svelamento, la finzione perde il suo potere immaginifico, la poesia è sciolta dalla sue regole. L'ostinazione del tempo concreto vince sugli ideali del sognatore, le ambizioni vengono smentite, le aspettative disattese […] Senza risposta restano i personaggi di Carver, che vivono per vivere la loro meravigliosa e inquietante normalità» (Corrado Accordino)
I ritratti graffianti dei personaggi di Carver producono fatti di vita che esplodono insieme, come in un grande boato che non fa rumore. Storie minimali, come la sua scrittura, che si sviluppano sulla scena come in un film di Robert Altman. Il grande regista si ispirò proprio ai racconti e a una poesia di Carver per il suo capolavoro America oggi (1993).
ORARI E INFO BIGLIETTERIA
Dal lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Nei giorni di spettacolo:
Da lunedì a venerdì fino alle ore 21.30
sabato dalle ore 19.00 alle ore 21.30
domenica dalle ore 14.00 alle 16.30
Tel. 02 8323126
biglietteria@teatrolibero.it
Raymond Carver (1938-1988) è stato un maestro della narrativa breve e viene considerato il capostipite del minimalismo letterario americano. Una vita familiare e tanti lavori diversi alle spalle, l’alcolismo, gli arresti e i ricoveri. L’intera arte di Carver si nutre di queste esperienze: i suoi racconti ruvidi hanno per protagonisti individui umili, spesso disperati, che si dibattono e si trascinano tra le difficoltà della vita dell'America di provincia. Carver è stato definito da Fernanda Pivano «uno dei più grandi scrittori di racconti della letteratura americana di tutti i tempi sulla scia degli storici successi nello stesso genere di Hemingway, Fitzgerald e Faulkner». Con la sua scrittura lineare, ma asciutta e incisiva, Carver indirizza il lettore attraverso la grigia quotidianità per svelargli quel poco di poesia che resta nelle piccole vite descritte.
Dai ritratti graffianti dei suoi personaggi di vita, nasce una drammaturgia originale. Fatti di vita che esplodono insieme, come in un grande boato che non fa rumore. Dove la vita si sorprende, per farsi potenza invisibile, magia del non detto.
«… quando vivete un momento nella vostra vita che vi ha emozionato, un incontro che vi ha cambiato il modo di guardare le cose, o se sentite, semplicemente, ma nella maniera più profonda e intima, che qualcosa vi ha scosso, cercate di scoprire cos'è, quale azione, quali parole, quale sguardo vi ha emozionato. Quindi descrivete questo avvenimento, rendendolo il più possibile chiaro, semplice, accessibile, in modo che possa diventare parte dell'esperienza di tutti...».
Con queste parole si apre la conferenza/spettacolo in cui Carver (il nostro personaggio) racconta e svela i segreti della sua vita e della sua arte narrativa. Lo spettacolo vuole essere un'opera di svelamento, per mettere a nudo le verità e il punto di vista di uno dei più grandi scrittori d'America. Nello stesso tempo, la scena viene abitata da diversi personaggi ispirati ai suoi racconti.
I ritratti graffianti dei personaggi di Carver producono fatti di vita che esplodono insieme, come in un grande boato che non fa rumore. Storie minimali, come la sua scrittura, che si sviluppano sulla scena come in un film di Robert Altman. Il grande regista si ispirò proprio ai racconti e a una poesia di Carver per il suo capolavoro “America oggi” (1993).
ORARI E INFO BIGLIETTERIA
Dal lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Nei giorni di spettacolo:
Da lunedì a venerdì fino alle ore 21.30
sabato dalle ore 19.00 alle ore 21.30
domenica dalle ore 14.00 alle 16.30
Tel. 02 8323126
biglietteria@teatrolibero.it
Raymond Carver (1938-1988) è stato un maestro della narrativa breve e viene considerato il capostipite del minimalismo letterario americano. Una vita familiare e tanti lavori diversi alle spalle, l’alcolismo, gli arresti e i ricoveri. L’intera arte di Carver si nutre di queste esperienze: i suoi racconti ruvidi hanno per protagonisti individui umili, spesso disperati, che si dibattono e si trascinano tra le difficoltà della vita dell'America di provincia. Carver è stato definito da Fernanda Pivano «uno dei più grandi scrittori di racconti della letteratura americana di tutti i tempi sulla scia degli storici successi nello stesso genere di Hemingway, Fitzgerald e Faulkner». Con la sua scrittura lineare, ma asciutta e incisiva, Carver indirizza il lettore attraverso la grigia quotidianità per svelargli quel poco di poesia che resta nelle piccole vite descritte.
Dai ritratti graffianti dei suoi personaggi di vita, nasce una drammaturgia originale. Fatti di vita che esplodono insieme, come in un grande boato che non fa rumore. Dove la vita si sorprende, per farsi potenza invisibile, magia del non detto.
«… quando vivete un momento nella vostra vita che vi ha emozionato, un incontro che vi ha cambiato il modo di guardare le cose, o se sentite, semplicemente, ma nella maniera più profonda e intima, che qualcosa vi ha scosso, cercate di scoprire cos'è, quale azione, quali parole, quale sguardo vi ha emozionato. Quindi descrivete questo avvenimento, rendendolo il più possibile chiaro, semplice, accessibile, in modo che possa diventare parte dell'esperienza di tutti...».
Con queste parole si apre la conferenza/spettacolo in cui Carver (il nostro personaggio) racconta e svela i segreti della sua vita e della sua arte narrativa. Lo spettacolo vuole essere un'opera di svelamento, per mettere a nudo le verità e il punto di vista di uno dei più grandi scrittori d'America. Nello stesso tempo, la scena viene abitata da diversi personaggi ispirati ai suoi racconti.
I ritratti graffianti dei personaggi di Carver producono fatti di vita che esplodono insieme, come in un grande boato che non fa rumore. Storie minimali, come la sua scrittura, che si sviluppano sulla scena come in un film di Robert Altman. Il grande regista si ispirò proprio ai racconti e a una poesia di Carver per il suo capolavoro “America oggi” (1993).
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