al Teatro Coccia di Novara
STAGIONE DI MUSICA DA CAMERA
In collaborazione con
“Associazione Amici della Musica Vittorio Cocito”
STAGIONE DI MUSICA DA CAMERA
In collaborazione con
“Associazione Amici della Musica Vittorio Cocito”
RED PRIEST ensemble
Piers Adam (flauti)
Julia Bishop (violino)
Angela East (violoncello)
David Wright (clavicembalo)
Carnival of the Seasons
Parte prima: La Primavera
A.VIVALDI (arr. Red Priest)
Concerto in mi maggiore “La Primavera”
Allegro (giunt’è la Primavera – gli augei con lieto canto – gorgogliar di fonte – gli augei con lieto canto) – Largo (il capraio addormentato, mormorio di fronde e piante, l’abbaiar di un cane) – Allegro (danza pastorale)
H.BIBER
Sonata di Pasqua: Crocifissione per violino e basso continuo
Parte seconda: l’Estate
J.van EICK
Che cosa facciamo questa sera?
H.PURCELL
Suite da “Sogno di mezza estate”
Prelude – Fairy dance – Dance of the savane – Dance of the Followers of Night – Chaconne
A.VIVALDI (arr. Red Priest)
Concerto in sol minore “L’Estate”
Allegro non molto (languendo nella calura, il cucù, la tortorella, il gardellino, venti ristoratori, vento del nord, lamento del pastorello) – Adagio/Presto (difficile riposo nel timore del temporale, mosche e zanzare, il tuono) – Presto (impetuoso temporale estivo)
* * *
Parte terza: l’Autunno
J.S.BACH
Preludio in re minore per violoncello solo
A.VIVALDI (arr. Red Priest)
Concerto in fa maggiore “L’Autunno”
Allegro (danza e canto di contadini, l’ubriacone, sonnecchiar di beoni) - Adagio molto (ubriaconi addormentati) - Allegro (la caccia, la fuga del cervo, schioppi e cani, il cervo muore)
R.JOHNSON
La danza delle streghe
Parte quarta: l’Inverno
A.CORELLI (arr. Red Priest)
Concerto grosso in sol minore “Per la notte di Natale”
Vivace – Grave – Allegro – Adagio, Allegro, Adagio – Vivace – Allegro - Pastorale
A.VIVALDI (arr. Red Priest)
Concerto in fa minore “L’Inverno”
Allegro non molto (l’amara morsa del gelo, venti crudeli, pestar di piedi pel freddo, venti, batter di denti) - Largo (quieti e contenti presso il fuoco, fuori la pioggia) - Allegro (camminar cautamente sopra il ghiaccio, cader a terra, correr veloce, il ghiaccio si rompe, vento di Scirocco, i venti in guerra)
Info sul gruppo
È l’unico gruppo di musica antica al mondo ad essere stato paragonato dalla stampa mondiale ai Rolling Stones, Jackson Pollock, ai Marx Brothers, Spike Jones e al Cirque du Soleil. Questo straordinario quartetto è stato descritto dalla critica musicale come «visionario ed eretico», «oltraggioso eppure compulsivo», «totalmente irreverente e altamente intelligente», «completamente selvaggio e intensamente geniale, con un ‘rovente e malizioso senso dell’umorismo» ed un «approccio alla musica antica che rompe le regole, un concerto da camera rock».
Red Priest è uno dei casi di più incredibile successo nella musica antica inglese degli ultimi anni.
Fondato nel 1997, l’ensemble deve il suo nome alla rossa chioma del prete Antonio Vivaldi e a tutt’oggi ha tenuto centinaia di concerti in molti dei più prestigiosi festival al mondo, quali l’Hong Kong Arts Festival,Moscow December Night Festival, Schwetzingen Festival, Prague Spring Festival, Bermuda Festival ed in molti paesi europei, Giappone, Australia, Nord e Centro America. Al gruppo sono stati dedicati lunghi special dalla tv giapponese (NHK) e dall’inglese ITV – l’ultimo effettuato nell’ambito del prestigioso South Bank Show, nel 2005, in occasione della presentazione del “Red Hot Baroque Show”, elettrizzante connubio fra la musica antica e la moderna tecnologia video e luci.
Nel 2009 Red Priest ha fondato una propria casa discografica, la Red Priest Recordings, universalmente distribuita dalla Nimbus. Lo scorso anno, l’ultimo CD del gruppo, “Johann I’m only dancing”, è andato ad aggiungersi agli acclamatissimi CD precedentemente editi: “Priests on the run”, “Nightmare in Venice”, “Vivaldi’s Four Seasons” e “Pirates of the Baroque”.
Piers Adams - flauti
È stato recentemente definito dal Washington Post: «il virtuoso di flauto dritto che attualmente regna su tutto il mondo». Si esibito in numerosi festivals e in prestigiose sale da concerto in tutto il mondo, incluso il London’s Royal Festival, Wigmore Hall e Queen Elisabeth Hall e come solista con la Philharmonia, la English Sinfonia, la Irish Chamber Orchestra, la Academy of Ancient Music, la Singapore Symphony a la BBC Symphony. Piers ha inciso molti CD in qualità di solista, manifestando un gusto eclettico, che spazia dal Vivaldi del suo premiato disco d’esordio (Cala) al Concerto per flauto dolce di David Bedford (NMC) – uno dei maggiori brani per lui scritti ed da lui interpretati. Si è inoltre dedicato a ricercare, arrangiare ed incidere molti brani classici, romantici, impressionisti e popolari, che costituiscono l’ossatura dei suoi recitals.
Julia Bishop - violino
Nell’ambito della sua generazione è una dei migliori specialisti del repertorio barocco, con uno stile virtuosistico descritto dal BBC Music Magazine come “psichedelico”. Si è esibita in tournées in tutto il mondo con le principali orchestre della Gran Bretagna, compreso l’English Concert, del quale ha fatto parte per sei anni. Julia ha lavorato a lungo come direttore di ensemble e come solista, in particolare con il famoso Gabrieli Consort, con il quale si è esibita all’estero ed ha partecipato a numerose incisioni per Deutsche Grammophon. Inoltre ha anche collaborato come solista con gli ensembles Florilegium, Brandemburg Consort e Hanover Band.
Angela East - violoncello
È riconosciuta come una dei più brillanti e dinamici esecutori su strumento d’epoca al mondo, elogiata dal londinese The Times per l’ “elemental power” con cui suona il violoncello. Ha tenuto numerosi concerti presso le Queen Elisabeth e Wigmore Halls e si è esibita in qualità di solista e continui sta con molte delle principali orchestre barocche d’Europa. Dall’impressionante lista dei luoghi ove ha tenuto concerti citiamo La Scala di Milano, la Sidney Opera House, Versailles e Glyndebourne. Nel 1991 Angela ha creato “The Revolutionary Drawing Room”, collana dedicata all’esecuzione di brani musicali del periodo rivoluzionario in Europa, su strumenti originali, i cui primi otto CDs hanno ricevuto entusiastiche recensioni in tutto il mondo. Il tanto a lungo atteso CD comprendente le Suites per violoncello di Bach è stato recentemente edito dalla Red Priest Recordings. Il suo CD di musica popolare barocca per violoncello, “Baroque Cello Illuminations”, ha ricevuto eccellenti recensioni ed è stato scelto quale “CD of the Fortnight” da Classical Music Magazine.
David Wright - clavicembalo
Viene considerato una figura preminente nel mondo della musica antica, ma è stato praticamente quasi un autodidatta prima di vincere una borsa di studio del Royal College of Music, istituzione presso la quale ha conquistato numerosi premi, incluso l’International Broadwood Competition, e dove si è diplomato con il massimo dei voti. Ha collaborato con alcuni dei più importanti musicisti al mondo, quali Emma Kirby, James Bowman e Steven Varcoe, e si è esibito, come solista, con molti gruppi di fama internazionale. Ha diretto diversi concerti dal cembalo, incluso la prima ripresa moderna dell’opera di Arne “The blind Beggar of Bethnel Green” ed è direttore ospite in numerose orchestre europee. Negli ultimi anni si è dedicato particolarmente all’esecuzione delle Variazioni Goldberg, che ha inciso nel 2007 e che da allora ha diverse volte eseguito. Con al suo attivo un vasto bagaglio di registrazioni televisive e radiofoniche, David continua a portare avanti una intensa e varia carriera come clavicembalista ed è entrato a far parte stabilmente dei Red Priest nel Gennaio del 2011.
Commenti dal programma di sala:
Fra gli oltre trecento concerti a noi giunti scritti da Antonio Vivaldi, il titolo più celebre e conosciuto è certamente quello de Le Quattro Stagioni, pubblicato nella raccolta Il Cimento dell'armonia e dell'invenzione op.8, nel 1725. Il successo fu notevole tanto che nei decenni a seguire vari autori ne trassero ispirazione per le loro composizioni (ad esempio Michel Corrette scrisse un "Laudate Dominum" «arrangé dans le Concerto du Printemps de Vivaldi») o ne fecero delle trascrizioni: degna di nota quella di mano di Nicholas de Chedeville per un ensemble di flauto dolce, violino, viola da gamba, cembalo e ghironda. Ad incentivarne la diffusione fu, probabilmente, anche l'aver unito alla musica una serie di versi, che in siffatta maniera creavano un percorso "visivo" nella mente del fruitore. Il metodo non apparteneva a Vivaldi, era già stato usato in precedenza e lo sarebbe stato anche dopo, tanto che il celebre poeta Mestastasio scrisse: «Che cos'è più ormai la nostra povera musica? Non si ode più che l'imitazione della gallina che fa l'uovo, o il mugghiare del vento nella notte».
Heinrich Biber, boemo nato nel 1644, fu un compositore, ma soprattutto un celebre violinista, la cui fama perdurò sino al secolo successivo, tanto che Charles Burney, nella sua storia della musica, lo ritenne il migliore del suo tempo. Introdusse la sesta e settima posizione nel suonare i! violino ed usò frequentemente la "scordatura", ovvero l'uso di cambiare l'accordatura del violino. Fra le composizioni di Biber acquistarono credito i quindici brani delle "Sonate del Rosario", create intorno al 1676 a formate un ciclo dedicato ai misteri cristiani: quattordici con una passacaglia a chiusura della raccolta. La Crocifissione, decima della serie (inclusa pertanto nei "Misteri Dolorosi"), presenta un'atmosfera ricca di intensità e drammaticità, espressa attraverso l'uso delle possibilità tecniche violinistiche e naturalmente della "scordatura", escamotage quest'ultimo che in questo caso prevede l'intonazione della corda più alta a re, un tono più basso rispetto al consueto.
Le notti estive sono invece rappresentate nel brano scritto da Jacob van Eyck, grande virtuoso di flauto diritto, nato nel 1590, ed affetto da cecità. Un'importante fonte dell'arte del compositore olandese è rappresentata dalla raccolta di brani per flauto diritto soprano pubblicata nel 1644: Der Fluyten Lust-hof(ll giardino delle delizie del flauto), nella quale canzoni, balli e altro sono presi a fondamento per una serie di variazioni per diminuzione. I brani dovevano essere sonati dal compositore stesso per allietare le passeggiate degli abitanti di Utrecht nel giardino della cattedrale.
Sempre all'estate riporta il masque The Fairy Queen, su libretto tratto da "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, e composto da Henry Purcell nel 1692. L'ensemble Red Priest ne esegue una suite, comprendente una serie di melodie che vanno dal tema della "danza della fata" alla danza dei selvaggi che scacciano via le fate; dalla calma della Danza dei Followers ofthe night alla Ciaccona ("Danza per un cinese ed una cinese"), che conduce l'opera ad un gioioso finale.
Robert Johnson, nato forse nel 1583, operò come liutista alla corte inglese e compositore di masque per il diletto della nobiltà inglese. Fu anche legato, in qualità di compositore di musiche di scena, alla compagnia teatrale dei King's Men, che operavano presso il Blackfriars Theatre e di conseguenza alla produzione shakespeariana. E teatrale è la sua The Witches' dance, con quell'andamento descrittivo che ricorda il sibilare del volo delle streghe ed il loro schiamazzare.
Il concerto Per la notte di Natale fu pubblicato nella raccolta op.6 di dodici concerti di Arcangelo Gorelli nel 1714, ma la sua composizione risale forse al 1690. L'occasione fu probabilmente il concerto del Natale di quell'anno per il cardinale Pietro Ottoboni, al cui servizio Gorelli lavorava come capo del complesso strumentale del palazzo della Cancelleria a Roma. La forma è quella del cosiddetto "concerto grosso": l'organico di due violini e violoncello viene contrapposto ad un altro gruppo di strumenti ad arco, ovvero due violini, viola e basso, che possono essere raddoppiati sino a raggiungere la massa di una piccola orchestra d'archi. Questa costituisce il "grosso", da cui "concerto grosso", contrapposto al "concertino" formato dai tre solisti. Del concerto corelliano ricordiamo una trascrizione anonima settecentesca per due flauti diritti e basso continuo ed un'altra di Domenico Rossi per clavicembalo solo.
FONDAZIONE TEATRO COCCIA
Via f.lli Rosselli, 47 - 28100 Novara (NO) – P. Iva 01980910036 – Tel. +39.0321.233200 – Fax +39.0321.233250
www.fondazioneteatrococcia.it – info@fondazioneteatrococcia.it
Commenti dal programma di sala:
Fra gli oltre trecento concerti a noi giunti scritti da Antonio Vivaldi, il titolo più celebre e conosciuto è certamente quello de Le Quattro Stagioni, pubblicato nella raccolta Il Cimento dell'armonia e dell'invenzione op.8, nel 1725. Il successo fu notevole tanto che nei decenni a seguire vari autori ne trassero ispirazione per le loro composizioni (ad esempio Michel Corrette scrisse un "Laudate Dominum" «arrangé dans le Concerto du Printemps de Vivaldi») o ne fecero delle trascrizioni: degna di nota quella di mano di Nicholas de Chedeville per un ensemble di flauto dolce, violino, viola da gamba, cembalo e ghironda. Ad incentivarne la diffusione fu, probabilmente, anche l'aver unito alla musica una serie di versi, che in siffatta maniera creavano un percorso "visivo" nella mente del fruitore. Il metodo non apparteneva a Vivaldi, era già stato usato in precedenza e lo sarebbe stato anche dopo, tanto che il celebre poeta Mestastasio scrisse: «Che cos'è più ormai la nostra povera musica? Non si ode più che l'imitazione della gallina che fa l'uovo, o il mugghiare del vento nella notte».
Heinrich Biber, boemo nato nel 1644, fu un compositore, ma soprattutto un celebre violinista, la cui fama perdurò sino al secolo successivo, tanto che Charles Burney, nella sua storia della musica, lo ritenne il migliore del suo tempo. Introdusse la sesta e settima posizione nel suonare i! violino ed usò frequentemente la "scordatura", ovvero l'uso di cambiare l'accordatura del violino. Fra le composizioni di Biber acquistarono credito i quindici brani delle "Sonate del Rosario", create intorno al 1676 a formate un ciclo dedicato ai misteri cristiani: quattordici con una passacaglia a chiusura della raccolta. La Crocifissione, decima della serie (inclusa pertanto nei "Misteri Dolorosi"), presenta un'atmosfera ricca di intensità e drammaticità, espressa attraverso l'uso delle possibilità tecniche violinistiche e naturalmente della "scordatura", escamotage quest'ultimo che in questo caso prevede l'intonazione della corda più alta a re, un tono più basso rispetto al consueto.
Le notti estive sono invece rappresentate nel brano scritto da Jacob van Eyck, grande virtuoso di flauto diritto, nato nel 1590, ed affetto da cecità. Un'importante fonte dell'arte del compositore olandese è rappresentata dalla raccolta di brani per flauto diritto soprano pubblicata nel 1644: Der Fluyten Lust-hof(ll giardino delle delizie del flauto), nella quale canzoni, balli e altro sono presi a fondamento per una serie di variazioni per diminuzione. I brani dovevano essere sonati dal compositore stesso per allietare le passeggiate degli abitanti di Utrecht nel giardino della cattedrale.
Sempre all'estate riporta il masque The Fairy Queen, su libretto tratto da "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, e composto da Henry Purcell nel 1692. L'ensemble Red Priest ne esegue una suite, comprendente una serie di melodie che vanno dal tema della "danza della fata" alla danza dei selvaggi che scacciano via le fate; dalla calma della Danza dei Followers ofthe night alla Ciaccona ("Danza per un cinese ed una cinese"), che conduce l'opera ad un gioioso finale.
Robert Johnson, nato forse nel 1583, operò come liutista alla corte inglese e compositore di masque per il diletto della nobiltà inglese. Fu anche legato, in qualità di compositore di musiche di scena, alla compagnia teatrale dei King's Men, che operavano presso il Blackfriars Theatre e di conseguenza alla produzione shakespeariana. E teatrale è la sua The Witches' dance, con quell'andamento descrittivo che ricorda il sibilare del volo delle streghe ed il loro schiamazzare.
Il concerto Per la notte di Natale fu pubblicato nella raccolta op.6 di dodici concerti di Arcangelo Gorelli nel 1714, ma la sua composizione risale forse al 1690. L'occasione fu probabilmente il concerto del Natale di quell'anno per il cardinale Pietro Ottoboni, al cui servizio Gorelli lavorava come capo del complesso strumentale del palazzo della Cancelleria a Roma. La forma è quella del cosiddetto "concerto grosso": l'organico di due violini e violoncello viene contrapposto ad un altro gruppo di strumenti ad arco, ovvero due violini, viola e basso, che possono essere raddoppiati sino a raggiungere la massa di una piccola orchestra d'archi. Questa costituisce il "grosso", da cui "concerto grosso", contrapposto al "concertino" formato dai tre solisti. Del concerto corelliano ricordiamo una trascrizione anonima settecentesca per due flauti diritti e basso continuo ed un'altra di Domenico Rossi per clavicembalo solo.
FONDAZIONE TEATRO COCCIA
Via f.lli Rosselli, 47 - 28100 Novara (NO) – P. Iva 01980910036 – Tel. +39.0321.233200 – Fax +39.0321.233250
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