2011_11_30 Mia figlia vuole portare il velo?

Mercoledì 30 novembre 2011_11_30 ore 21
Teatro Fraschini di Pavia
MIA FIGLIA VUOLE PORTARE IL VELO
Il testo di Sabina Negri è messo in scena da Lorenzo Loris che ha di recente ottenuto il Premio della Critica.
In scena  Caterina Vertova, Alice Torriani.  
Partecipazione video di Alessandro Haber. 
Repliche giovedì 1  e venerdì  2 dicembre 2011_12_01

Con questo spettacolo il Teatro Fraschini inaugura un nuovo percorso dedicato alla produzione teatrale, e lo fa al fianco del Teatro Out Off di Milano, uno dei teatri d'innovazione più interessanti del panorama nazionale, che festeggia proprio quest'anno i venticinque anni d'attività. 
Parigi. Jasmine ha venticinque anni e sta per laurearsi in medicina. Fatima, sua madre, intenta nei preparativi per festeggiare questo importante traguardo, scopre che, il giorno dopo, la ragazza si presenterà all'appuntamento velata, come vuole la tradizione mussulmana. A Fatima crolla il mondo addosso: maschera a fatica la delusione, non può per sua etica personale proibire alla figlia quella che è una libera scelta, chiama in causa l'ex marito, fisicamente lontano e psicologicamente estraneo. Quello che per Fatima è un simbolo svuotato o meglio un atto di sottomissione della donna, si è trasformato per la ragazza, che inizia ad affrontare la vita, un punto di stabilità. Il turbamento di Fatima è profondo e fa emergere il senso di un'esistenza spesa a favore dell'emancipazione femminile.  
Due mondi a confronto, dapprima l'universo più intimo e familiare nel quale si assiste al dialogo acceso e serrato tra una madre e la propria figlia, ma anche  la doppia dimensione geografica-culturale occidentale ed islamica. Il testo, scritto da Sabina Negri, si ispira al romanzo di Leila Djitli.  Attraverso l'idea drammaturgica del "velo", l'opera si apre ad un contraddittorio, mette in luce un conflitto ben più articolato, sa toccare le corde più intime  di un rapporto complesso e fragile tra madre e figlia, cogliendone le sfumature sentimentali più delicate. La scrittura è agile e contiene anche qualche "graffio" stilistico dell'autrice, che sa infondere tratti  ironici  anche alle situazioni più dense. 
La rigorosa messa in scena del regista Lorenzo Loris (che ha appena ricevuto il prestigioso Premio della Critica 2011) pone al centro della scena le due donne, all'interno di un ambiente che, restituendoci gli interni familiari, lascia anche spazio a immagini e musiche che evocano l'universo esterno. Una prova d'attrice per l'intensa Caterina Vertova e un'occasione stimolante per la febbrile Jasmine di Alice Torriani.  

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