2017_02_22 MUSICA AL FRASCHINI con la KREMERATA BALTICA

Mercoledì 22 febbraio 2017_02_22, ore 21.00
Teatro Fraschini - Pavia
STAGIONE 2016-2017 MUSICA AL FRASCHINI
KREMERATA BALTICA
programma
Arvo Pärt, Fratres per violino, percussioni e archi
Mieczyslaw Weinberg, Sinfonia da camera n. 4 (clarinetto solista: Mate Bekavac)
Russia- masks and faces
Piotr Il’yich Tchaikovsky, Serenade Melancolique op. 26
Modest Mussorgsky, Quadri di un’esposizione (per orchestra d’archi)
Valentin Silvestrov, Serenade per violino solo
Gidon Kremer, illustre violinista lettone, eccellente virtuoso, ha formato nel 1997 la Kremerata Baltica, orchestra costituita dai migliori giovani musicisti talentuosi provenienti dalla penisola baltica. Premiata nel 2002 con un Grammy Award, ha un repertorio molto esteso, opere classiche e romantiche ma anche musiche di compositori contemporanei come Henze, Berg, Stockhausen. Kremer suona un Nicola Amati del 1641.

Note a cura di Mariateresa Dellaborra
Arvo Pärt (1935) compone Fratres (Fratelli) nel 1977, destinandolo originariamente a cinque strumenti a fiato non specificati e a cinque archi, e lo trascrive per violino, percussioni e archi nel 1992. In linea con il suo stile, definito “minimalismo sacro”, il brano rifiuta la complessità e predilige la ripetizione come base della forma. Un unico tema, una sorta di inno, domina la composizione e ogni sua ripetizione è intervallata da percussioni in fortissimo. Tali reiterazioni si svolgono in un crescendo progressivo, che raggiunge un punto di massima tensione, molto intenso, dal quale gradualmente si ridiscende, raggiungendo il silenzio. Sovrasta, forse anche accentuato dal titolo, il sentimento religioso e il ricorso al canto gregoriano accentua il fascino mistico.
Mieczyslaw Weinberg nasce a Varsavia nel 1919 e muore a Mosca nel 1996. La Sinfonia da camera n. 4 op. 153 fu scritta a Mosca nella primavera del 1992 e rappresenta non solo una delle ultime pagine portate a termine dal compositore (e dunque sintesi di tutta la sua produzione musicale), ma anche un devoto omaggio a Shostakovich, considerato maestro e, come scrisse Weinberg stesso «sua carne e sangue». Ideata in un unico movimento chiaramente diviso in quattro sezioni, la sinfonia si apre con un tema dal carattere popolare, lirico, sinuoso eseguito dal clarinetto con un cupo, pulsante corale degli archi (una auto-citazione come gli altri temi in tutta l'opera). Segue uno Scherzo, che si conclude, dopo alcuni accordi staccati degli archi, in un trio. La terza sezione - Adagio - è dominata da una melodia del clarinetto che emerge dagli accompagnamenti degli archi. Un breve passaggio del triangolo – l’unico suo intervento in tutta la partitura - annuncia un'altra melodia popolare, dolce, del clarinetto, sostenuta, come nella seconda parte, dagli accordi stridenti degli archi e conclusa in una cadenza solenne.
Nella seconda parte, prendendo avvio dall’intento ben preciso dichiarato dal titolo, i musicisti intendono presentare maschere e volti russi attraverso l’opera di tre autori, animati da ideali stilistici molto diversi tra loro e tesi ad offrire una peculiare prospettiva della loro terra. Da un lato Il’yich Tchaikovsky (1840- 1893) che con la sua brevissima Sérénade mélancolique, op. 26, proposta qui nell’arrangiamento di Desyatnikov per violino e archi del 1875, rivela un aspetto molto intimo, meditabondo, privo di retorica e teatralità. Una lunga melodia affiora dapprima molto lentamente e nella tessitura grave, quindi accelera gradualmente e si eleva all’acuto trasformandosi in un canto struggente. Per parte sua Modest Mussorgsky (1839-1881) con i Quadri di un’esposizione (adattati qui per orchestra d’archi da J. Cohen e A. Pushkarev) offre uno squarcio di realismo russo, caratterizzato da vividi colori e ritmi incalzanti. Dieci quadri della ricca mostra organizzata per commemorare l’amico artista Viktor Hartmann, qualche tempo dopo la prematura scomparsa, mostrano immagini, paesaggi, personaggi molto diversi tra loro, ma ben amalgamati e resi omogenei dalla Promenade, intonata all’inizio del brano e ripresa periodicamente nel corso dello stesso.
Infine la Russia di Valentin Silvestrov (1937) è quella degli anni più recenti. La Serenade per violino solo risale al 2009 e testimonia il percorso stilistico del tutto originale compiuto dal compositore ucraino secondo il quale la lezione più importante dell'avanguardia deve essere quella di non avere idee preconcette. Alla luce di ciò, l’artista ha ricercato una strada compositiva, definita dai critici “metaforica” in cui echi sonori dal sapore romantico e allusioni poetiche si intrecciano in strutture musicali molto sviluppate. Malcolm MacDonald ha tratteggiato in questo modo il mondo poetico di Silvestrov: «il senso russo di lamento raggiunge in Silvestrov una nuova fase espressiva: egli sembra comporre non il lamento in sé, ma la sua memoria persistente»

BIGLIETTERIA
I biglietti del concerto sono in vendita al Teatro Fraschini Costo: da 20 euro a 8 euro.
Orari di apertura di biglietteria: dalle 11 alle 13  e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato). Telefono: 0382/371214
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, per le scuole e gli studenti universitari.
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito ACQUISTO ON LINE www.teatrofraschini.org

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