Il 21, 22 e 23 maggio a Teatro Libero andrà in scena "Virginedda Addurata", l'ultimo spettacolo della rassegna "Palco Off - Autori, attori, storie di Sicilia" organizzata dall'Associazione La Memoria del Teatro di Francesca Vitale e Renato Lombardo.
Il testo, scritto da Giuseppina Torregrossa, nota autrice che ha pubblicato anche con Mondadori, prende spunto da un tragico fatto di cronaca realmente accaduto.
Lo spettacolo - diretto da Nicola Alberto Orofino ed interpretato da Egle Doria e Francesca Vitale -
sarà preceduto dalla degustazione di prodotti tipici, dalla proiezione
di liberi pensieri sulla Sicilia e del video fotografico "Into The
Silence - Eremiti del terzo millennio" di Carlo Bevilacqua e sarà
seguito da un incontro con la compagnia.
RASSEGNA "PALCO OFF – AUTORI, ATTORI, STORIE DI
SICILIA"
a cura dell’Associazione “La Memoria del Teatro”
Sabato 21 maggio 2016 – Ore 21.00
Domenica 22 maggio 2016 – Ore 16.00
Lunedì 23 maggio 2016 – Ore 21.00
VIRGINEDDA ADDURATA
di Giuseppina Torregrossa
con Egle Doria e Francesca Vitale
voce fuori campo Fiorenzo Fiorito
regia Nicola Alberto Orofino
disegno luci Simone Raimondo
costumi Monia Torchia
assistente alla regia Gabriella Caltabiano
sartoria Nina Sarra Pistone
direzione organizzativa Renato Lombardo
ufficio stampa Clarissa Mambrini
produzione Associazione La Memoria del Teatro
Il 21, 22 e 23 maggio al Teatro Libero di Milano si conclude
la rassegna Palco Off – Autori, attori, storie di Sicilia con un nuovo
spettacolo che verte su un tragico fatto di cronaca realmente accaduto, Virginedda
Addurata (Vergine Adorata), scritto da Giuseppina Torregrossa, medico
palermitano con la passione della scrittura che ha all’attivo diverse
pubblicazioni con alcune case editrici tra cui Mondadori. In scena, ad
interpretare più personaggi, Egle Doria e Francesca Vitale, dirette da Nicola
Alberto Orofino, che il pubblico di Palco Off ha potuto apprezzare come regista
di Sugnu o non sugnu lo scorso marzo.
Che succederebbe se potessimo leggere nei pensieri dei
Santi, che fissano chi li invoca immobili e impassibili nelle loro statue e
immaginette, apparentemente condiscendenti a tutto quanto esca dalle bocche dei
fedeli?
Giuseppina Torregrossa si pone un simile dubbio-enigma in Virginedda
Addurata (Vergine Adorata), e per creare una riflessione sul tema dà vita ad
una diretta interessata: Santa Rosalia, patrona di Palermo.
Rosalia visse gran parte della sua vita nel silenzio di una
grotta, prima nei pressi di Agrigento, poi a Palermo. Fu dunque un’eremita.
Abituata al silenzio, del tutto priva da condizionamenti di culture, media e
tendenze dominanti, ma anche dalle controculture e dalle controtendenze.
Se potesse parlare, una santa-eremita come Rosalia non
darebbe a nessuno – né di maggioranza né di opposizione - le risposte che si
aspetta.
Nicola Alberto Orofino, regista dello spettacolo, ha
tratteggiato con l’originalità che gli è propria il divino e l’umano che è in
questa donna misteriosa, della cui vita si sa pochissimo e che fu conosciuta
solo dopo la sua morte per il miracolo della guarigione palermitana
dall’epidemia di peste che colpì la città nel 1624.
Per dare voce a Rosalia la fertile penna di Giuseppina
Torregrossa coglie spunto da un raccapricciante fatto di cronaca avvenuto a
Trapani qualche anno fa. Un marito, con la complicità della sua amante, trascina
in un agguato la moglie, al nono mese di gravidanza, le spacca la testa, la
cosparge di benzina e poi le dà fuoco.
Le protagoniste della storia, prima che la tragedia si
compia, vanno tutte supplici dalla “Santuzza”. La vittima, la madre della
vittima, la figlia della vittima e l’amante del marito. I racconti, confessioni
ed invocazioni alla Santuzza consentono al pubblico di guardare allo specchio la natura di queste donne messe a
nudo, le loro fragilità, le loro pochezze, ma anche l’appartenenza ad un
sistema dove si sono smarriti i valori più semplici come il buon senso. Ed in
questo rapporto tra sacro e profano diviene sempre più chiaro l’abisso tra chi
utilizza il sacro per futilità e la lucida comprensione della natura umana, che
combina demoni e vittime, predatori e predati, quasi che l’uno non possa
esistere senza l’altro. Nel confronto il confine tra bene
e male si appanna, le donne si fidano e confidano nella Santa, la quale di
rimando, brutalmente, ammonisce che spesso le cose, più che dal cielo, vanno
risolte sulla terra.
Dopo averli lungamente invocati, quando le cose non prendono
il verso che ci si attenderebbe, viene da pensare che i Santi cui si sono
rivolte le suppliche più accorate abbiano abbandonato i loro devoti.
Ma la voce di una santa che oggi vanta 886 anni, Rosalia, si
erge potente e universale: “Si deve fare molta attenzione quando si prega,
perché si versano molte più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle
non accolte”.
In scena due attrici necessariamente eclettiche, Egle Doria
e Francesca Vitale, daranno voce alle donne e agli uomini, ai santi e ai fanti
di una storia come tante in questo mondo.
GIUSEPPINA TORREGROSSA
Medico e scrittrice, madre di tre figli, vive tra la Sicilia
e Roma, dove ha lavorato per più di vent'anni come ginecologa, occupandosi
attivamente, tra le altre cose, della prevenzione e cura dei tumori al seno.
Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, L'assaggiatrice,
e con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il Premio Opera Prima
"Donne e teatro" di Roma.
È autrice di numerosi romanzi, tutti best seller, tra cui
ricordiamo Il conto delle minne (2009), Manna e miele, ferro e
fuoco (2011) e La miscela segreta di casa Olivares (2014), editi da
Mondadori, Lezioni d'amore (2013) e A Santiago con Celeste (2014).
Virginedda Addurata è il suo ultimo lavoro, scritto
appositamente per Palco Off.
Come ogni spettacolo della rassegna Palco Off, Virginedda Addurata
sarà preceduto, mezz’ora prima dell’inizio, da una degustazione di prodotti
tipici siciliani – offerti da Mandrarossa e Tenuta del Nanfro per i vini,
Siciliano-sicilian food with love, Sicilian wine and food art e Vivà per il
cibo –, dalla proiezione di liberi pensieri sulla Sicilia e del video
fotografico Into The Silence – Eremiti del terzo millennio del fotografo e
regista siciliano Carlo Bevilacqua, un meraviglioso reportage sull’eremitismo
contemporaneo, frutto di una ricerca durata cinque anni e presentato lo scorso
anno a Palermo durante le celebrazioni dedicate a Santa Rosalia. Dopo la performance
si terrà invece un incontro con gli artisti.
Teatro Libero Via Savona, 10 – Milano
BIGLIETTERIA
PREZZI BIGLIETTI
Intero € 21,00
Ridotto under26 e over60 e tessere convenzionate € 15,00
(prevendita € 1,50)
Allievi Teatri Possibili con TPCard € 10,00
ORARIO DEGUSTAZIONE
Sera ore 20.30
Pomeriggio ore 15.30
ORARI BIGLIETTERIA
Da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 21.30
Sabato dalle 19.00 alle 21.30
Da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 21.30
Sabato dalle 19.00 alle 21.30
Domenica dalle 14.00 alle 16.30
CONTATTI
02 8323126
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