Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”
Coordinamento Scuole Milanesi per la Legalità e la Cittadinanza Attiva
in collaborazione con
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
- MI
Coop Lombardia
Media partner Radio Popolare
23 maggio 1992 ore 17.58,
strage di Capaci: muoiono Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Giovanni Falcone
19 luglio 1992 ore 16.58,
strage di via D’Amelio: muoiono Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina, Paolo Borsellino
Memoria e Impegno
IO VEDO IO SENTO IO PARLO
concerto
in ricordo delle vittime delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio
introduce
Nando dalla Chiesa, presidente onorario di Libera
Domenica 29 maggio 2016 ore 15.00
Chiesa di San Marco, Piazza San Marco, Milano - ingresso libero
I Civici Cori e Orchestra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Francesco Girardi,
maestro preparatore Coro
Mario Valsecchi,
direttore
Johann Sebastian Bach
(1685 - 1750)
JOHANNES PASSION
Jaime Canto Navarro,
Evangelista
Dae Bum Lee,
Gesù
Federico Cucinotta,
Pilato
Walter Mosele,
Pietro
Sandro Levi,
Servo
Luisa Bertoli,
Ancella
Kaori Yamada,
soprano
Dyana Bovolo,
alto
Junyoung Lee,
tenore
Alessandro Ravasio,
basso
Domenica
29 maggio 2016, nel ricordo vivo dell’operato di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, la Chiesa di S. Marco ospiterà la
Passione secondo Giovanni di Bach eseguita da I Civici Cori e dall’Orchestra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. Introdurrà Nando Dalla Chiesa, presidente onorario di Libera.
Ricordare
le stragi di Capaci e di via d’Amelio, in cui hanno perso la vita,
oltre a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Vito
Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Emanuela
Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, non è una
semplice, anche se dovuta, commemorazione. Per non dimenticare quei
drammatici eventi è necessario dare alla memoria
il significato di un impegno continuo che richiede l’attenzione di
tutti i cittadini.
Falcone e Borsellino
e gli uomini delle loro scorte
hanno insegnato a praticare un’antimafia dei fatti e della coerenza
delle parole, hanno insegnato il rifiuto di ogni legalità generica,
l’uso delle regole per affermare e per attuare fin in
fondo i principi di eguaglianza e di rispetto per la legge.
Al loro infaticabile sacrificio per la giustizia è dedicato il concerto del 29 maggio.
La Passione
secondo Giovanni (Johannes Passion) BWV 245, opera
rivista da Bach lungo tutto l'arco dell'esistenza e rappresentata per la
prima volta il Venerdì Santo nella Nicolaikirche di Lipsia nel 1724,
racconta la Passione di Cristo attraverso le parole
dell’evangelista Giovanni, elemento di raccordo dell'intera narrazione,
che assume una funzione recitativa della vicenda.
Il testo è tratto dai capitoli 18 e 19 del
Vangelo secondo Giovanni, integrato da corali, arie e ariosi su testi
scritti da Barthold Heinrich Brockes (1680-1747), autore del libretto
della
Brockes-Passion di Haendel, modificati dallo stesso Bach. Del Vangelo
vengono isolati alcuni episodi-chiave: l'arresto di Gesù, la partecipazione della folla alla sua condanna, la crocifissione,
la morte e la deposizione.
L'opera è strutturata in due parti asimmetriche, in cui storia e fede si intrecciano:
la prima è centrata sulla vicenda di Gesù
Cristo e il suo destino; nella seconda, attraverso il processo, la
condanna, la crocifissione e la sepoltura, viene mostrato il senso di
tale destino per l’umanità intera, il mistero di
«Gesù, Cristo, Salvatore e Signore per noi», secondo una prospettiva finalizzata all’affermazione della divinità del Messia.
Il
“Chorus” che introduce la Passione, gigantesco affresco della
Crocifissione e Resurrezione, crea un clima angoscioso e sofferente;
l’Evangelista inizia a narrare gli eventi della
cattura: il racconto è punteggiato da corali costruiti su melodie
liturgiche popolari, rielaborate dal linguaggio musicale bachiano. Con
l'episodio della triplice negazione, il vociare della folla, e con
l'ultimo corale, termina la prima parte della Passione.
La riflessione è offerta dal pianto di Pietro, che al canto del gallo
ricorda le parole di Gesù. A suggellare lo sconforto del fedele, il
tenore, nell'aria finale, si chiede: “Dove andare, dove trovare
refrigerio? Sulla terra non c'è alcun consiglio [...]”.
La
seconda parte si apre con un corale dopo cui appare la contraddittoria
figura di Ponzio Pilato, che crea un clima di instabilità e
inquietudine, che condurrà alla flagellazione.
La meditazione prosegue nell'aria lieve del tenore: " Contempla come la
sua schiena sanguinante in ogni sua parte porti l'immagine del cielo".
Cristo viene torturato con una corona di spine e deriso dai soldati: le
parole “Ecco l’uomo” scatenano la ferocia
della folla. Il destino di Gesù è segnato: Pilato ordina che venga
condotto al Calvario portando da sé la propria croce. La salita al
Golgota viene commentata dal basso, che invita i fedeli a seguire Cristo
al Calvario, "Dove fiorisce il vostro bene". Comincia
l'agonia di Gesù, che faticosamente sussurra “Tutto è compiuto”. La
riflessione è desolata, ma la sua fine non è solo uno straordinario
gesto d'amore, è il momento in cui, contro ogni razionalità, la morte
diventa vita. La Passione si conclude infatti con
una professione di fede e ringraziamento, che mette in relazione la
morte di Gesù con la nostra morte, la sua con la nostra resurrezione:
“Allora mi risveglierai dalla morte, in modo che i miei occhi ti
vedano”.
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
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