2015_02_20 LaVerdi da Barbablù a Mozart

Venerdì 20 febbraio 2015_02_20 ore 20.00
Domenica 22 febbraio 2015_02_22 ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler 
Stagione Sinfonica 2014/15
D’Espinosa-Cabassi in onore di Mozart e Bartok
in programma
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per pianoforte e orchestra n.20 K 466
Pianoforte Davide Cabassi

Béla Bartók

Il castello di Barbablù
basso Krisztiàn Cser
mezzosoprano Dshamilja Kaiser

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi 
Direttore Gaetano d’Espinosa (Direttore Principale Ospite de laVerdi)

Doppio, gradito ritorno all’Auditorium di Milano. Dopo le due apparizioni di inizio stagione, Gaetano d’Espinosa, direttore principale ospite de laVerdi, risale sul podio di largo Mahler alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi in occasione del 22° programma sinfonico, che propone il Concerto per pianoforte e orchestra n.20 K 466 di Mozart, affidata a Davide Cabassi. La guest star milanese  prosegue così il ciclo dedicato ai concerti per pianoforte e orchestra del genio di Salisburgo, dopo avere riscosso unanimi consensi con l’esecuzione  del concerto “Imperatore” di Beethoven, lo scorso giugno.
Ma l’appuntamento con la grande musica di venerdì 20 (ore 20.00) e domenica 22 febbraio (ore 16.00), all’Auditorium di Milano riserva  un’altra originalissima sorpresa. Il pubblico di largo Mahler potrà infatti godersi la messa in scena de Il castello del Duca Barbablù, unica opera lirica (atto unico) dell’ungherese Béla Bartók: raffinatissimo mix di horror, gotico e noir messo in (grande) musica e animato dalle voci soliste del basso Krisztiàn Cser e del mezzosoprano Dshamilja Kaiser.
Note al Programma di Enzo Beacco 
La nuova serie tematica dedicata agli ultimi concerti per pianoforte e orchestra di Mozart prosegue con il K 466, forse più drammatico e intenso, nella tonalità inquieta di re minore, perfetto bilanciamento di quello proposto stasera, il K 467, nella solare tonalità di Do maggiore. L’interpretazione è affidata al nostro Davide Cabassi che abbiamo da poco ascoltato in un altro eccellente lavoro del genere, il contemporaneo K 488. 
Il direttore Gaetano d’Espinosa s’impegna poi in altri due lavori, diversamente difficili. La prima sinfonia in assoluto scritta da Mozart a soli otto anni  è un banco di prova sul piano stilistico, obbliga a trovare nella semplicità della scrittura manierata gli accenti della genialità futura. 
Ben diverso è il caso della partitura teatrale scritta da un Bartók giovane trentenne eppure maturo e ben consapevole dello spirito dei tempi. Il castello del Duca Barbablù mostra sintonia assoluta con il linguaggio espressionista germanico, i timbri dell’impressionismo francese, i ritmi della Russia primitiva. Al tutto si aggiunge il canto dei popoli danubiani appena assorbiti dalle ricerche sul campo. Ecco allora la diversa qualità del suono e della costruzione che spunta da ciascuna delle fatali sette porte, la luce discontinua che ne sgorga, il buio dell’introduzione che torna nel cupo finale. Cose che si percepiscono, forse, ancor più, se viene tolta la suggestione visiva e il gesto narrativo della rappresentazione. E resta la sola struttura, l’orchestra, il canto, insomma la musica.  

Venerdì 20, sempre in Auditorium (Foyer della Balconata, ore 18.30, ingresso libero), Gaetano d’Espinosa e Chiara Torelli dedicheranno la tradizionale conferenza di introduzione al programma al Castello del Duca Barbablù di Bartók.

(Biglietti euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio),  orari apertura: lun – ven  ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334  www.laverdi.org)

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