2014_08_28 MAM ultimo appuntamento con Les Talens Lyriques a Santa Maria della Passione

Milano Arte Musica VIII edizione
a Milano, dal 15 luglio al 28 agosto 2014
Giovedì 28 agosto 2014_08_28 ore 20.30
Basilica di Santa Maria della Passione - Via Conservatorio 16
Juditha Triumphans
Musiche di Vivaldi, Jommelli, Cimarosa, Mozart
Il concerto di giovedì 28 agosto è in collaborazione con Milano Summer School.
Biglietti posto unico 10 euro 

Programma

Niccolò Jommelli (1714-1774)La Betulia liberata (1743)
Sinfonia d’ouverture
Aria d’Ozìa “Prigionier che fa ritorno”

Antonio Vivaldi (1678-1741)Juditha triumphans (1716)
Aria di Juditha “Agitata infidu flatu”
Aria d’Holoferne “Nox obscura, tenebrosa”

Domenico Cimarosa (1749-1801),La Betulia liberata (1782)
Sinfonia d’ouverture
Recitativo arioso d’Eliae “Popoli di Betulia”
& Aria d’Eliae “Se l’ardor di tanta gloria”

Pasquale Anfossi (1727-1797),La Betulia liberata (1781)
Aria d’Achior “Te solo adoro”
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Florian Leopold Gassmann (1729-1774),La Betulia liberata (1754)
Aria d’Achior “Te solo adoro”

Pasquale Cafaro (1716-1787),La Betulia liberata (1748)
Aria d’Achior “Terribile d’aspetto”

Carl Philipp Emanuel Bach (1714-1788)
Sinfonia in do maggiore, Wq 182/3 (1773)
Allegro assai - Adagio - Allegretto

N. Jommelli
La Betulia liberata (1743)
Aria d’Ozìa “D’ogni colpa”

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)La Betulia liberata (1771)
Aria di Giuditta “Parto inerme e non pavento”

A chiudere il festival MAM, infine, nella Basilica di Santa Maria della Passione (via Conservatorio 16) giovedì 28 agosto (ore 20.30), Christophe Rousset passa alla guida del suo ensemble, Les Talens Lyriques, con un meraviglioso concerto con il celebre contralto francese Delphine Galou che ha per tema la storia biblica narrata nel Libro di Giuditta, terreno fertile – sotto i titoli di Juditha triumphans e La Betulia liberata – per numerosi compositori del periodo barocco e classico, da Cafaro a Jommelli, da Vivaldi a Cimarosa, da Anfossi a Mozart.
Tutta la storia dell’oratorio registra una tensione tra l’elemento sacro, fondato prevalentemente sui temi biblici dei libretti e sulla concentrazione interiore favorita dall’assenza della scena, e il forte influsso del gusto musicale profano che si esprimeva nelle cantate profane e nel teatro. Ciò viene espresso nella definizione dell’oratorio come “melodramma sacro” che nel Settecento tenderà a divenire anche rappresentativo. L’influsso del gusto teatrale sull’oratorio è favorito anche dal passaggio dal latino al volgare. Proprio nel caso de La Betulia liberata il testo del libretto è di Pietro Metastasio, il più celebre librettista di opere teatrali. Chiarificatore per l’esemplificazione di questa tensione è il caso di Venezia, dove l’oratorio in latino coesiste con quello in volgare per tutto il Settecento ed ha nell’unico oratorio di Vivaldi pervenutoci, Juditha triumphans, un capolavoro assoluto. L’oratorio in latino diventa la situazione musicale privilegiata nella quale si può più liberamente prescindere dalla pigrizia accondiscendente alle esigenze del grosso pubblico pagante dei teatri, e curare la profondità psicologica dei personaggi e la caratterizzazione delle situazioni drammatiche, mediante sperimentazioni di tecniche compositive e di colori strumentali e vocali. A differenza dell’oratorio seicentesco, dove l’organico strumentale era limitato agli archi e al continuo, nel Settecento è sfruttata la possibilità coloristica di una strumentazione più varia in funzione espressiva.
La scuola napoletana, preponderante nelle musiche in programma, è assai più disposta ad avvicinarsi alle mode operistiche. Tutti i grandi operisti napoletani, come mostrano le musiche in programma, hanno dato un forte contributo di qualità alla forma dell’oratorio.
Il libretto metastasiano de La Betulia liberata ebbe un enorme successo tra i compositori grazie ai temi forti e variegati del bellissimo libro di Giuditta della Bibbia ebraica: una donna profondamente religiosa, di straordinaria avvenenza e forza d’animo, che mediante queste doti riesce a entrare nelle grazie del comandante dell’esercito assiro, Oloferne, che assedia la città di Betulia, gli taglia la testa e mette in fuga l’esercito nemico. Anche il giovane Mozart, quindicenne, sulla via del ritorno a Salisburgo dal viaggio in Italia, è affascinato da questo soggetto.
Per informazioni: 
Associazione Culturale La Cappella Musicale
via Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
tel e fax 02.76317176 e-mail lacappellamusicale@libero.it 
twitter @lacappellamusic 
Direzione Artistica: Maurizio Salerno
Coordinamento e comunicazione: Lucia Olivares, Federica Mazzetti, Emmanuela Cossu, Vincenzo Vitale

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