2012_01_27 Attualità del “giorno della memoria” e dell’antifascismo

VENERDÌ 27 GENNAIO 2012_01_27 - ORE 21VIGEVANO - FRAZIONE SFORZESCA

COOPERATIVA PORTALUPI - VIA RONCHI 7


LA RESISTENZA NEI LAGER

ESEMPI DI SOLIDARIETÀ UMANA E DI ORGANIZZAZIONE POLITICA

NEI CAMPI DI STERMINIO DI DEPORTATI  DELLA PROVINCIA DI PAVIA

  Interverrà

 

MARCO SAVINI

Segretario provinciale dell'ANED

Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti

 

Associazione Culturale Punto Rosso

Sezione Rosa Luxemburg - Vigevano


Il 27 Gennaio, anniversario della liberazione nel 1945 del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa, si celebra in tutta Europa il "Giorno della memoria" per ricordare la Shoah (sterminio nazista del popolo ebraico), le leggi razziali e la persecuzione del regime fascista dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte.

Ma basta una ricorrenza pubblica per parlare oggi di questo orrore? Per spiegare come l'antisemitismo ed il razzismo siano nati all'interno della stessa cultura europea e come lo sterminio sia stato reso possibile nel nostro paese dalle leggi razziali del fascismo?

Mentre scompaiono gli ultimi testimoni diretti di quegli eventi, come ricordare lo sterminio di più di 13 milioni di persone? 6 milioni di ebrei, mezzo milione di "zingari" e altri milioni tra oppositori antifascisti, popolazioni slave, omosessuali, testimoni di Geova, disabili.

Pensiamo che occorra contrastare l'operazione di revisionismo storico delle classi dominanti che tenta di isolare la Shoah dall'Antifascismo e dalla Resistenza. E che periodicamente vuole equiparare i partigiani con i mercenari della Repubblica di Salò. Cioè coloro che combatterono contro la barbarie nazi-fascista, contro la guerra praticata da Mussolini a fianco di Hitler, per la liberazione dell'Italia da una infame e sanguinaria dittatura, con quelli che volevano continuare a tenere il Paese a ferro e fuoco, con rastrellamenti, stragi, torture e deportazioni di migliaia di italiani, ebrei e non, verso i lager ed i forni crematori.


In collaborazione con le sezioni locali

dell'ANPI (Associazione nazionale partigiani d'Italia) e

dell'ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti)

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