2011_07_21 Notturni a Villa Reale (Milano)

giovedì 21 luglio 2011_07_21 ore 21.30 - 23.30
Villa Reale - Via Palestro, 16 - Milan, Italia
Notturni-in Villa
in collaborazione con il Goethe-Institut Mailand
KENNST DU DAS LAND, WO DIE ZITRONEN BLÜHEN..
(J.W.GOETHE)
QUARTETTO LE MUSICHE
Solisti dei Berliner Philarmoniker
ALESSANDRO COMMELLATO pianoforte
Simone Bernardini violino
Giulia Bellingeri violino
Andreas Willwohl viola
Ulrike Hofmann violoncello

Programma:
Mahler - Quartettsatz con pianoforte
Verdi - Quartetto per archi in mi minore
Brahms - Quintetto con pianoforte op.34
INGRESSO GRATUITO 

"Questo lavoro è magnifico, ma è così pieno di idee che richiederebbe un'intera orchestra!"
Così si espresse Clara Schumann ascoltando la prima versione per soli archi del quintetto op. 34 di Brahms che infatti approdò successivamente alla definitiva versione "sinfonica", con pianoforte. "Non si ascoltava nulla di simile dal 1828" (anno della morte di Schubert), disse un contemporaneo, e in effetti bisogna andare con la mente agli ultimi quartetti di Beethoven per comprendere l'assoluta genialità di questo capolavoro e dell'ultimo movimento in particolare.
L'accostamento col Quartetto per archi di Giuseppe Verdi non è casuale; scritto sull'onda del nascente interesse delle prime Società del Quartetto italiane per la musica strumentale tedesca e in particolare per i quartetti di Beethoven, lo stesso Verdi lo definì "una pianta fuori clima" e lo scrisse per una sua intima esigenza di misurarsi con la scrittura per quattro archi ma anche con la polifonia, avendo in mente il grande esempio di Palestrina. Un omaggio all’Italia da parte del prestigioso ensemble tedesco interpretando l’autore più rappresentativo del nostro periodo risorgimentale. In apertura il Quartettsatz di Gustav Mahler a cento anni dalla morte. Il suo Quartetto con pianoforte è una delle rare testimonianze della sua produzione giovanile e unico suo lavoro cameristico. Il clima melanconico e struggente ricorda in qualche modo il grande trio di Ciaikovsky e ne condivide certi tratti angosciosi e armonicamente contorti che sfoceranno di lì a pochi anni nelle atmosfere cupe dei lavori espressionistici di Arnold Schonberg.

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