Settembre 2025 con GhislieriMusica
Un viaggio nel cuore del genio italiano
Da Pavia ad Ambronay
Saranno tre appuntamenti speciali di settembre che affondano le radici nel patrimonio più profondo della nostra identità culturale; un doppio omaggio al genio musicale italiano: Alessandro Scarlatti e Giovanni Pierluigi da Palestrina, due pilastri della musica sacra europea, al centro di tre appuntamenti che ne mettono in luce valore storico-artistico.
Mercoledì 10 Settembre 2025_09_10 ore 17.00
Teatro dell’Istituto San Giorgio, Pavia
Messa di Santa Cecilia | Te deum | Estratti dal Vespro
Alessandro Scarlatti
Maria Grazia Schiavo e Carlotta Colombo, Soprani
Margerita Maria Sala, Contralto
Raffaele Giordani, Tenore
Alessandro Ravasio, Basso
Coro e Orchestra Ghislieri
Giulio Prandi, direttore
Evento riservato ai soci e invitatiTeatro dell’Istituto San Giorgio, Pavia
Messa di Santa Cecilia | Te deum | Estratti dal Vespro
Alessandro Scarlatti
Maria Grazia Schiavo e Carlotta Colombo, Soprani
Margerita Maria Sala, Contralto
Raffaele Giordani, Tenore
Alessandro Ravasio, Basso
Coro e Orchestra Ghislieri
Giulio Prandi, direttore
Un evento d'eccezione: sarà proprio GhislieriMusica a presentare la prima esecuzione in tempi moderni del Te Deum, un capolavoro tutto da riscoprire, affidato a Coro e Orchestra Ghislieri diretti da Giulio Prandi, con la partecipazione di solisti di fama internazionale.
Il 12 settembre 2025, alla Abbazia di Ambronay, Francia, lo stesso programma aprirà il Festival d’Ambronay in Francia, una delle rassegne più importanti d’Europa dedicate alla musica antica: una bella conferma per il lavoro artistico portato avanti in questi anni.
Mercoledì 17 Settembre 2025_09_17 ore 21.00
Teatro Fraschini, Pavia
Messa per un uomo disarmato
Giovanni Pierluigi da Palestrina
Coro Ghislieri
Ensemble UtFaSol
Giulio Prandi, direttore
Teatro Fraschini, Pavia
Messa per un uomo disarmato
Giovanni Pierluigi da Palestrina
Coro Ghislieri
Ensemble UtFaSol
Giulio Prandi, direttore
Il titolo del concerto, Messa per un uomo disarmato, capovolge volutamente il significato originario: da canto di guerra a invocazione di pace, una “messa” dell’uomo finalmente disarmato, in un momento storico segnato da conflitti e da una crescente corsa agli armamenti.
Nel 1571 si combatte una delle battaglie navali più celebri della storia: Lepanto. Uno scontro epico tra la flotta della Lega Santa e quella ottomana, al largo delle coste greche. Un momento decisivo per l’Europa e per il destino del Mediterraneo.
Proprio alla vigilia di questo evento, Giovanni Pierluigi da Palestrina pubblica la sua Missa L’homme armé a cinque voci, inserendosi in una lunga tradizione musicale che utilizza il celebre cantus firmus come base per la composizione sacra. Una messa intensa e raffinata, dove la sapienza compositiva di Palestrina si intreccia con un tema simbolico e potente come quello dell’uomo armato.
A rendere davvero unica questa proposta è la scelta dell’organico: accanto al coro, ci saranno organo e strumenti a fiato, come avveniva in molte cappelle italiane del tempo – da Mantova alla Serenissima. Una prassi esecutiva storica, sì, ma anche un modo per restituire alla musica una forza evocativa ancora più grande.
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