Messa da Requiem alla Chiesa di San Giorgio al Palazzo
La celeberrima opera sacra di Giuseppe Verdi per il nono appuntamento di Nutrire lo Spirito
La celeberrima opera sacra di Giuseppe Verdi per il nono appuntamento di Nutrire lo Spirito
Mercoledì 9 settembre 2015 (ore 21.00, ingresso gratuito), nella chiesa di
San Giorgio al Palazzo (Piazza San Giorgio, 2 – via Torino), nono concerto della rassegna di musica sacra
Nutrire lo Spirito. L’appuntamento è dedicato alla Messa da Requiem di Giuseppe Verdi e sarà eseguito in questa occasione nella
versione per piano e organo da Francesco Attesti (pianoforte) e
Matteo Galli (organo).
La
composizione sacra, ultimata nel 1874, è l'omaggio che Verdi volle
porgere ad Alessandro Manzoni per il primo anniversario dalla morte
dello scrittore ed è oggi tra le opere verdiane più eseguite.
Nutrire lo Spirito prevede un programma di 12 concerti di musica sacra nelle chiese storiche di Milano, fino al 31 ottobre
2015, ed è organizzata da laVerdi nell’ambito della programmazione per Expo 2015, in collaborazione con
Fondazione Ambrosianeum.
La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi
Nonostante
Verdi sia sempre stato ostile verso la musica celebrativa, durante il
corso della sua lunghissima carriera, emergono almeno due occasioni in
cui fa eccezione e progetta,
seppur con modalità e forme differenti, la composizione di una Messa
per onorare degnamente la scomparsa di due grandi personalità della
cultura italiana del suo tempo. Nel primo caso si tratta di Gioacchino
Rossini, morto nel dicembre 1868. Il secondo è,
invece, Alessandro Manzoni, morto il 22 maggio 1873. Colpito dalla
notizia della morte di Rossini, Verdi propone all’editore Ricordi di
onorare l’artista pesarese riconosciuto come il più grande musicista
italiano del secolo. Prende vita il Requiem per Rossini
da scrivere a più mani con altri dodici importanti musicisti del tempo.
Al Maestro di Busseto viene assegnato il brano conclusivo
Libera me, Domine. Il Requiem non viene però eseguito nella data
dell’anniversario, originariamente prevista per il 13 novembre 1869.
Successivi discussioni e disaccordi faranno naufragare il progetto, che verrà infine
sepolto con l’archiviazione del manoscritto ineseguito. Dopo pochi anni, un'altra morte eccellente colpisce il maestro di Busseto. Si tratta di quella dell'autore dei
Promessi Sposi. La composizione del Requiem per Alessandro Manzoni inizia nel 1873. Verdi ritorna in possesso della sua partitura originale del
Libera me, composto cinque anni prima per la Messa in suffragio
di Rossini e mai eseguito. Il Maestro propone il Requiem dedicato a
Manzoni all’editore Ricordi. Vengono coinvolti il Comune di Milano e la
sua giunta con promessa del
sindaco di eseguirlo nel primo anniversario della morte del grande letterato.
La
Messa da Requiem viene eseguita in forma liturgica nella chiesa
di San Marco il 22 maggio 1874, con la partecipazione del soprano Teresa
Stolz, del mezzosoprano Maria Waldmann, del tenore Giuseppe Capponi e
del basso Ormondo Maini diretti dallo stesso
Verdi.
La versione per Organo o Harmonium e Pianoforte
La
prassi della trascrizione musicale, di origini ben più antiche, è stata
fondamentale lungo tutto il corso del XIX secolo. La storia ci ha
consegnato un mondo parallelo di
riduzioni, adattamenti e trasformazioni, soprattutto di lavori per
ampio organico, opere liriche e sinfonie, impossibili da ascoltare fuori
dai contesti originali in assenza di mezzi per la riproduzione del
suono. Nel caso di questa trascrizione della
Messa da Requiem di Giuseppe Verdi,
si tratta di un'interessantissima operazione di elevato livello
artistico e musicale. Non ci troviamo a che fare con una semplice
riduzione destinata
all’accompagnamento vocale concepita per condensare la complessa
partitura orchestrale in modo da rendere praticabile il brano anche a
gruppi corali amatoriali. La trascrizione della
Messa da Requiem nasce dall'intento di proporre, con un singolare
ma all'epoca assai diffuso duo strumentale (organo e pianoforte o
harmonium e pianoforte), una pagina lirico sinfonica divenuta celebre
in tutto il territorio europeo ma difficilmente
eseguibile per via dell’organico e della complessità. Si tratta in
sostanza di una vera e propria versione minore della partitura verdiana,
dove le linee vocali vengono assorbite e fuse in un unico crogiolo
armonico, rispettando in pieno le dimensioni e il
senso musicale dell’opera.
Rispetto
alle normali trascrizioni, in questo caso, è importante rilevare che la
stampa della versione per harmonium e pianoforte reca la data del 10
ottobre 1874, a breve
distanza quindi dalla prima esecuzione avvenuta a Milano nel maggio del
medesimo anno. Anche l'editore è il medesimo, si tratta di Giulio
Ricordi, sotto il cui auspicio era nato, a partire dal 1873, il progetto
della
Messa da Requiem. Conoscendo i rapporti particolari che legavano
l’editore Ricordi a Giuseppe Verdi, è naturale ritenere che questa
trascrizione, uscita a pochi mesi di distanza dalla prima milanese, sia
stata concepita per rendere maggiormente fruibile
il capolavoro verdiano soprattutto in terra francese dove il duo organo
o harmonium e pianoforte - oggi pressoché scomparso - era invece molto
diffuso. Si tratta in realtà di un abbinamento efficacissimo fra due
strumenti così differenti fra loro che, tuttavia,
nella fusione timbrica genera una dimensione sonora nuova, affascinante
ed estremamente efficace.
Matteo Galli
Nessun commento:
Posta un commento