2014_09_13 Magenta a Casa Giacobbe una serata con musica e pensieri sull'8 settembre 1943

Magenta 13 settembre 2014_09_13
Alle ore 21 .00  presso 
Casa Giacobbe (Biblioteca comunale) Magenta
ANPI presenta
8 Setember sun scapà  
Coi ribelli m’han ciapà
Ribelli per una causa: PACE, LIBERTA’, GIUSTIZIA...LA COSTITUZIONE
Spettacolo di storie e canzoni dei
I musicisti :
Carcano Piero : voce,percussioni,kazoo
Grisolia Vittorio: violino, mandolino, flauti popolari, baghèt, armonica bocca
Rota Gianni:chitarra acustica ed elettrica ,flauto, percussioni,voce
Buratti Davide contrabbasso, basso elettrico, voce
Anzaldi Cristian : fisarmonica, chitarre elettriche e acustiche, banjo …   

Dal discorso di Badoglio all’eccidio di Cefalonia alle vicende degli I.M.I. ai disertori, ai ribelli..Canti e Testimonianze per tener viva la memoria su quell’8 Settembre del 43’; le conseguenze importanti per la Storia dell’Italia  dove come spesso è capitato, nello stesso momento ha saputo dare di sè il meglio(dai soldati e dalla gente ) e il peggio( dai governanti) .
A seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943 l’esercito italiano viene lasciato allo sbando. Non ci sono indicazioni, mancano gli ordini, soprattutto in relazione alla questione cruciale del momento: quale atteggiamento tenere nei confronti dell’ex alleato tedesco, ora occupante. Parecchi – ufficiali, sottufficiali, soldati – riescono a fuggire, si nascondono, trovano rifugio presso qualche famiglia coraggiosa, nelle cascine del nord. Tanti ancora si sbandano, fino a trovare la soluzione tra le fila della lotta partigiana. Ma molti vengono presi dalle forze occupanti. Sono 810 mila i militari italiani catturati dai tedeschi sui vari fronti di guerra: vengono considerati disertori oppure franchi tiratori e quindi giustiziabili se resistenti: in molti casi vengono trucidati, come la divisione ACQUI  a Cefalonia. In un primo tempo, fino al 20 settembre del 1943, vengono classificati come prigionieri di guerra, poi come internati militari (Imi), con decisione unilaterale presa dai tedeschi ed accettata supinamente dalla Repubblica sociale italiana che li considera propri militari in attesa di impiego. Hitler non li riconosce come prigionieri di guerra e per poterli <<schiavizzare>> senza controlli, li classifica, appunto, <<internati militari>>. Di questi 810 mila militari italiani, 94.000 optano, alla cattura, per la Rsi e le Ss italiane,43.000 scelgono, nei lager, di passare alla Rsi come combattenti e 60.000 come ausiliari. Ne resta la gran parte, oltre 600.000 tra cui numerosi ufficiale e cappellani militari che, nonostante le sofferenze e il trattamento disumano subito nei lager, rimangono fedeli al giuramento alla patria, scelgono di resistere e dicono <<no>> alla Rsi e all’esercito Tedesco . Gli internati, a differenza dei prigionieri di guerra, sono privi di tutele internazionali e sono obbligati arbitrariamente e unilateralmente al lavoro forzato. Di questi dopo circa 2 anni di internamento circa 50.000 morono e numerosi altri  ritornarono debilitati a tal punto da morire.
Lo spettacolo in forma di recital propone canti, musiche affiancate a monologhi brevi che raccontano storie (da fonti orali) legate tra loro dall’esigenza di TESTIMONIARE i fatti tragici accaduti intorno all’armistizio del 8 settembre 1943 e le diverse esperienze nate in conseguenza di quella decisione del governo italiano: l’iniziale gioia per una guerra che sembrava finita seguita dalla paura , l’abbandono dei nostri militari dislocati  fianco a fianco agli ex alleati tedeschi divenuti più che mai nemici e che  con onore hanno resistito , subendo poi l’internamento nei campi di concentramento, e per altri la diserzione   fino alla resistenza sulla montagne e in pianura. Lo spettacolo attraverso i racconti direttamente tratti  dalla testimonianze  dei un sopravvissuti ci riporterà indietro a quegli anni, verranno ricordati i primi resistenti al nemico tedesco, i soldati della divisione Acqui,  in stanza a Cefalonia, trucidati in gran parte, il loro coraggio e l’onore autentico , i momenti drammatici  della scelta di resistere, del combattimento, fino al tragico epilogo della fucilazione. 
Verrà rivissuta nei canti nelle musiche originali dei CANTOSOCIALE  l’odissea degli I.M.I. che parte dalla cattura, alla vita nei campi di lavoro e  passa attraverso la sofferenza, la fame , le malattie , le umiliazioni subite  ma anche ii momenti di orgoglio di gioia, .. L’odissea  che parte dalla cattura ai campi di lavoro e  passa attraverso la sofferenza, la fame , le malattie , le umiliazioni subite  ma anche dei omenti di orgoglio di gioia. Molta importanza verrà anche data ai temi forti della Resistenza che poi hanno avuto lo sbocco nella liberazione e successivamente alla Repubblica e alla Costituzione Italiana .Gli articoli più importanti Costituenti questo nostro Paese  avranno quindi il commento di musiche versi e canzoni ad esse collegatea ...dai diritti al lavoro a professare  diverse religioni ad esprimere diverse idee alla scuola alla pace , alla giustizia all’uguaglianza..
In definitiva nell’anniversario dei 60 anni da quel 25 Aprile del 1945 che ci ha portato la LIBERTA’ un doveroso tributo e una corretta informazione storica riguardo a  questi italiani, considerati ribelli, banditi, disertori che si opposero con e  anche senza armi di sicuro  con tutte le loro forze al nazifascismo spinti da quei valori : Giustizia, Pace, Libertà...  sui quali si fonda la nostra Costituzione e la nostra Repubblica.

facebook: cantosociale

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