MAM Milano Arte Musica calendario VII edizione 2013 “Anniversari”
a Milano, dal 16 luglio al 29 agosto 2013
Sabato 20 luglio 2013_07_20, ore 18.30 e ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
Via Lanzone 13, Milano
A. Corelli: Sonate a Tre op. I
Sonate n. 1-6 ore 18.30
Sonate n.7-12 ore 20.30
Arcangelo Corelli (1653-1713)
Sonate n. 1-6 (ore 18.30)
Sonata n. 1, in fa maggiore Grave – Allegro – Adagio – Allegro
Sonata n. 2, in mi minore Grave – Vivace – Adagio – Allegro
Sonata n. 3, in la maggiore Grave – Allegro – Adagio – Allegro
Sonata n. 4, in la minore Vivace – Adagio – Allegro – Presto
Sonata n. 6, in si minore Grave – Largo – Adagio – Allegro
Sonata n. 5, in si bemolle maggioreGrave – Allegro – Adagio – Allegro – Allegro
Sonate n. 7-12 (ore 20.30)
Sonata n. 7, in do maggiore Allegro – Grave – Allegro
Sonata n. 8, in do minore Grave – Allegro – Largo – Vivace
Sonata n. 9, in sol maggiore Allegro – Adagio – Allegro – Adagio – Allegro –Adagio
Sonata n. 10, in sol minore Grave – Allegro – Allegro – Adagio – Allegro
Sonata n. 11, in re minore Grave – Allegro – Adagio – Allegro
Sonata n. 12, in re maggiore Grave – Largo e puntato – Grave – Allegro
Dopo i primi due concerti tenuti dall’Accademia Bizantina, diretta da Ottavio Dantone, nella Basilica di Santa Maria della Passione, la settima edizione di Milano Arte Musica prosegue con il terzo appuntamento che si terrà sabato 20 luglio alle ore 18.30 e alle ore 20.30 e sarà dedicato a un’intera opera di Arcangelo Corelli. L’Ensemble Gli Incogniti, guidato dalla violinista Amandine Bayer, presenterà nella chiesa di San Bernardino alle Monache (via Lanzone 13) le 12 Sonate a Tre da chiesa op. 1 in due distinti concerti: alle 18.30 le prime sei sonate, alle 20.30 le altre sei.
I quattro libri di Sonate a tre costituiscono la struttura base della tecnica compositiva di Corelli. L’organico strumentale a tre parti è l’ideale, già all’inizio dello sviluppo della musica strumentale, per un gioco polifonico di stile imitativo. All’inizio del Rinascimento le famiglie strumentali, dagli archi ai fiati, venivano costruite in tre taglie a distanza di quinte. Solo verso la fine del Cinquecento apparvero le famiglie di strumenti in quattro taglie a distanze alternate di quarte e di quinte. Ma le composizioni a tre voci mantennero una presenza costante ed estesa nella musica contrappuntistica anche per tastiera. Non a caso dunque anche nella produzione di Corelli, che dopo il periodo bolognese nel quale aveva sviluppato la tecnica violinistica assorbe a Roma la grande tradizione contrappuntistica, la scrittura a tre parti, pur nella diversità degli stili, resta intrisa di sapienza contrappuntistica. Tecnica non fine a se stessa, ma funzionale all’intensità e alla varietà espressiva degli «affetti», come nella tradizione del madrigale italiano. E non è un caso se anche il grande Girolamo Frescobaldi, mezzo secolo prima, alla stessa tradizione si riferisce espressamente negli avvisi «al lettore» nelle sue opere per tastiera.
I quattro libri apparvero a stampa ad intervalli regolari abbastanza lunghi (1681-1685-1689-1694), a testimonianza della ben nota cura di Corelli nella rifinitura delle sue opere e nella ricerca allo stesso tempo di far percepire attraverso la logica simmetrica un filo conduttore, ravvivato dal gusto barocco del «far meraviglia» attraverso la varietà delle invenzioni.
Corelli si adegua all’uso corrente nella diversa caratterizzazione stilistica delle sonate strumentali «da chiesa» (op. 1 e op. 3, «col Basso per l’Organo», con assenza di nomi di danze) e «da camera» (op. 2 e op. 4, con presenza di nomi di danze).
Le sonate «da chiesa» consistono di un numero vario di tempi, da tre a cinque, di carattere alternato (grave-largo-adagio e allegro-vivace-presto). Quasi tutte iniziano con un tempo lento eccetto i nn. 4, 7, 9. Le «durezze e ligature» abbondano negli adagi per creare atmosfera contemplativa o drammatica. Negli allegri prevale lo stile fugato anche in ritmo ternario per esprimere gioia ed esultanza. L’unità tonale in tutti i movimenti è prevalente (nn. 1, 2, 3, 7, 8), ma non mancano movimenti in toni diversi, soprattutto nella relativa minore o sulla dominante.
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