Ritorna a Pavia il grande attore con il nuovo spettacolo “Aquiloni” ispirato all’arte poetica di Giovanni Pascoli.

Da mercoledì 12 novembre 2012_12_12 a venerdì 14 dicembre 2012_12_14 alle ore 21.00
Teatro Fraschini - Pavia

PAOLO POLI AL FRASCHINI
Ed ecco Aquiloni, l'omaggio che Poli dedica all'autore romagnolo nel centenario dalla morte. Lo fa come sempre, attraverso il suo personalissimo stile, dimostrando con la sua capacità di rileggere e far proprie le parole letterarie, quanta forza scenica possano contenere le narrazioni di scolastica memoria.
Alternando travestimenti ad una elegante tenuta, che lo rende un po' fine dicitore un po' scolaretto,  ripercorre le pagine più note e poesie quali L'aquilone, Novembre, Valentino,  L'assiuolo, e pezzi monumentali come La morte del papa, Le armi.
Un gioco frizzante che spoglia i contenuti di ogni retorica declamazione,  restituendo forza espressiva alle parole,  che risuonano vive  e profondamente sincere al pubblico.
Attore arguto, ha iniziato la sua folgorante carriera intorno agli anni sessanta ponendosi subito all'attenzione generale per la sua pungente ironia mista a garbo; poi come fine dicitore di favole in televisione, fino alle opere teatrali frutto del suo ingegno di raffinato letterato, complice una grande erudizione e sagacia come in Caterina De Medici, L'asino d'oro, I viaggi di Gulliver,  tutti improntati sul suo modo estroso di raccontare, impreziosito da siparietti coreografici, scene e costumi rutilanti, frizzi, lazzi e canzonette. In seguito con  Sei brillanti ha costruito un florilegio prezioso di testi di scrittrici-giornaliste, da Camilla Cederna a Natalia Aspesi. Nelle ultime stagioni teatrali si è cimentato ne le Favole di Perrault, ne i Sillabari di Parise e Il Mare  tratto dai racconti di Anna Maria Ortese. 
Da sempre Paolo Poli mette a segno gallerie di personaggi, a volte storici, spesso spudorati, anche letterari e quindi  nati dalle penne più sagaci. Ma la veste un po' frivola di Poli nasconde temi coraggiosamente  seri e sacrosante verità che punzecchiano il costume di un periodo passato, ammiccando e confrontandosi inevitabilmente con il nostro.
La formula scenica è collaudata: da indiscusso mattatore, passa liberamente da un numero all'altro, accompagnato di norma da giovani attori che lo circondano con levità in forma danzata e cantata. Si respira l'aria del tabarin, gli echi di un dolce varietà simile a quello dei café chantant di buon gusto, risalenti ai primi del novecento. Canzoni leggere (che talvolta diventano un vero e proprio percorso nella memoria fino ai nostri giorni) inseriti in  quadri musicali più ampi che sanno raccontare  l'Italia  e, alla fine, come tradizione, i suoi personalissimi e inimitabili "bissini", già entrati negli annali del teatro italiano,  attinti da autori eccellenti, quali per esempio Arbasino e Carpi.
 
BIGLIETTERIA
C.so Strada Nuova 136 - Pavia
Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19
Aperta un'ora prima di ogni spettacolo
Tel. 0382-371214
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