2010_10_23 Anteprima si sposta e riapre a Vigevano

Vigevano, Prima scuderia del Castello Sforzesco
ANTEPRIMA
Mostra della moda e del costume
Sabato 23 ottobre 2010-10-23
Inaugurazione della nuova sede espositiva
Apertura dal 23 ottobre 2010 al 14 febbraio 2011
vedi servizio sulla prima collocazione della mostra
vedi
Nuova allestimento per la mostra sull'alta moda che ha riscosso tanto successo quest'estate: riapre sabato mattina, 23 ottobre, "Anteprima" nella suggestiva prima scuderia.
La nuova collocazione della mostra, arricchita da numerosi altri abiti ed accessori, resterà aperta fino al 14 febbraio prossimo
Questo progetto vuole essere un contributo a documentare in permanenza, con l’ambizione a divenire il Museo Nazionale della Moda e del Costume Italiani, il lavoro dei nostri stilisti. Dei creatori dell’alta moda, degli autori di quelle vere e proprie sculture di stoffa intorno al corpo della donna. Di quei progetti che da esse derivano, ingegnerizzazione di capi unici reinterpretati e declinati per la produzione seriale. Primato che l’industria italiana ha tradotto nel fenomeno del prontodaindossare. Intorno ai “grandi “ed all’industria della confezione però esiste una miriade di attività artigiane e di piccola industria che alla fortuna dei nostri Sarti ha contribuito in modo determinante.
L’intero comparto tessile, ad esempio, sia nel filone della tradizione (sete, velluti, broccati, lane e cotoni di qualità senza paragone) che in quello della sperimentazione innovativa, cui si devono i “figli dell’alambicco”, quei filati sintetici (nylon, rayon, gersey) usati da Roberta di Camerino ed Emilio Pucci; il ban-lon di Ken Scott o le plastiche trasparenti di Roberto Cappucci.
Grazie ad essi le dive si potevano cambiare d’abito nei bagni degli aerei, togliendoli dalla borsetta senza una grinza, per scendere impeccabili la scaletta pronte per i flashes dei fotografi.
Quindi questa collezione vuole rendere omaggio anche all’industria chimica ed alla ricerca di laboratorio che hanno fornito materia per quell’evoluzione spericolata ed innovativa dei materiali che ha marchiato il successo dei pijiama palazzo di Irene Galitzine e reso mitiche le serate sulle terrazze di Postano, Capri e Portofino.
Anteprima è lo slogan con cui Vigevano mette in mostra nelle sale del suo Castello sforzesco i primi 200 esempi di questa storia, preparandosi a festeggiare insieme ai 150 anni dell’unità del nostro paese anche i primi 60 anni della moda Italiana.
Il 12 febbraio 1951 infatti a Villa Torrigiani in via dei Serragli a Firenze, a casa del marchese Giovan Battista Giorgini si tenne la prima sfilata di quella che diventò in pochi anni il fenomeno chiamato moda italiana. Ad accoglierla si aprirono le porte di Palazzo Pitti, dove nella famosa “sala bianca” sfilarono le collezioni da cui nacque e si consolidò la fama della moda made in Italy.
Questo nuovo progetto trova a Vigevano già strutturata una importante raccolta di calzature che rappresenta la storia crativa ed industriale di un grande passato della città.
L’abito dialogherà quindi con il proprio accessorio principe, la scarpa, e con l’universo dell’alto artigianato della pelletteria.
Non solo scarpe quindi ma anche borse, cinture e valige, tra le quali spiccheranno i capolavori in nappa e rettile intarsiato che quel mago di Andrea Pfister, proprio qui a Vigevano, ha creato e realizzato con le mani provette di uno stuolo di lavoranti artigiane, arricchite da una nuova collezione di accessori storici Ken Scott.
Anello prezioso ed essenziale questo per l’eccellenza di un prodotto che sedusse generazioni di donne raffinate (e ricche) a Milano come a Parigi o Los Angeles.
I miracoli non succedono infatti senza l’incontro magico di un creativo con la capacità esecutiva di trasformare i suoi disegni/progetti in sogni da indossare.
Questo miracolo a Vigevano è avvenuto grazie al “nostro” Andrea e ad altri imprenditori che hanno fatto la storia della città; attirando sulla riva del Ticino anche alcuni fenomeni del fashion quali Manolo Blahnik (chi non ricorda le affermazioni di quelle pazze del mondo di “sex and the city?) o di Jimmy Choo.
Non diversamente da quel simpatico guru di Philippe Starck che, in buona compagnia di altre archistar, è sbarcato a Noviglio da mamma Kartell o a Piacenza da Driade.
Dove, se non qui, in Italia, avrebbero potuto dar corpo alle loro idee?
Questo è l’assunto con cui iniziamo a lavorare, sotto tono, con una sorta di work in progress che ci impegnammo a sviluppare nei mesi e negli anni futuri. Il comincio è con la moda, quell’universo di attività creative e produttive, che tanto contribuiscono al fascino che l’Italia esercita sul mondo intero e, scusate se è poco, ad una buona fetta delle nostre entrate.
Desideriamo metterle in luce con un allestimento che pensiamo stabile in un futuro non lontano, capace di attirare su Vigevano interesse ed attenzione.

L’obiettivo non è solo illustrare il fenomeno moda con la scientificità di un approccio museale; vorrebbe essere anche lo strumento per intercettare, grazie allo straordinario contenitore architettonico ed alle delizie naturali del territorio, quel turismo cui affidare una parte delle sorti economiche della città che molto ha perso della propria potenza industriale.
Poi toccherà al DESIGN, quello dell’arredo e della luce, altre glorie italiane.
Un’altra bandiera tricolore da posizionare sui tetti del Colombarone, trasformandolo in un secondo magnete che rafforzi ed arricchisca le motivazioni per venire sin qui, da Milano tanto per cominciare, ma con l’ambizione dichiarata sin d’ora a puntare più in là.
Non da soli; con i vicini dell’ “altra sponda”, i cugini abbiatensi, con Pavia città d’arte, con la Certosa e con il Ticino che ci unisce; con la serie di castelli , cascine e chiese-museo della lomellina. Con il “mare a quadretti” delle sue risaie e con i boschi che la ricoprono sino al Po.
Senza dimenticare il profumo di una buona cucina di tradizione e le porte, che dobbiamo aprire all’accoglienza, delle tante case che si stanno attrezzando a ricevere i clienti di passaggio.
Mortara, Mede, Garlasco e Voghera hanno poi i loro teatri da mettere in rete con il Fraschini ed il Cagnoni, per un’offerta colta, senza esagerare, da sviluppare insieme.
Tutto questo significa cambiare passo, rinnovare.
Sure, we can: buon lavoro a tutti.
In particolare per la continuità del progetto, da ora al giorno di San Valentino 2011, quando si spegneranno i riflettori sulla grande feste per i 60 anni della Moda Italiana che festeggeremo al Teatro Cagnoni, con due giorni di incontri con i più prestigiosi esponenti del settore. dott. Giorgio Forni Ass.Cultura Comune di Vigevano

Gli ingressi effettuati durante la settimana pasquale 2011.

ingressi torre:
da martedì a venerdì 50 ingressi per torre : soprattutto stranieri (tedeschi i primi e francesi)
sabato 68 domenica 171 lunedì 583 = 823
Nel 2010 i numeri sono simili 876, la differenza è che si sono concentrati nel lunedì di Pasquetta causa brutto tempo della domenica di Pasqua.

ingressi mostra:
da martedì a venerdì 51
sabato 31 domenica 72 lunedì 193 = 296

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