2010_04_13 La Badante con Ludovica Modugno

Martedì 13 aprile 2010, alle ore 21
Repliche mercoledì 14 e giovedì 15 aprile 2010 sempre alle ore 21.00.
Stagione di Prosa del Teatro Fraschini - Pavia
Teatro Stabile di Brescia
La Badante
testo scritto da Cesare Lievi, vincitore come migliore testo italiano 2008 del Premio Ubu del Teatro. Lievi per questo spettacolo ha ottenuto il Premio Flaiano”Pegaso d’Oro” per la regia.

Testo e regia Cesare Lievi
Scene Josef Frommwieser
Costumi Marina Luxardo
Luci Gigi Saccomandi
Realizzate da Cesare Agoni

Personaggi e interpreti

La Signora Ludovica Modugno
Primo figlio Leonardo De Colle
Secondo figlio Emanuele Crucci Viterbi
Inge Paola Di Meglio
Ludmilla Giuseppina Turra

Le pagine scritte trovano piena corrispondenza nell’azione scenica, che si consuma in una stanza chiusa, con una grande finestra che di tanto in tanto si apre su un paesaggio lacustre, nell’armonia tra parole, gesti e dialoghi fitti, entro cui spicca la recitazione della protagonista Ludovica Modugno, perfetta nell’incarnare la concretezza della figura materna.

Ci troviamo in Nord Italia, all’interno di una famiglia borghese benestante. L’azienda di famiglia, un cantiere che costruisce yacht, viene ereditata da uno di due figli, l’altro si sottrae e fa la bella vita come scrittore. La vecchia madre viene affidata ad una giovane badante, Ludmilla emigrata dall’Est. L’anziana donna, forte e capricciosa, non accetta questa straniera, silenziosa e servizievole, la tratta con diffidenza e la denuncia come disonesta. Ma forse, in fondo, verrà conquistata della vitalità di una giovane madre che ha lasciato i suoi figli in Ucraina. A lei confiderà la sua storia, in particolare la terribile infanzia segnata dal fascismo, instaurando un rapporto che, se all’inizio può risultare conflittuale, rappresenta nella sostanza l’unica speranza per contrastare la solitudine e l’abbandono affettivo. Il confronto tra la generosità e l’integrità di valori della straniera e la nullità dei figli segnerà definitivamente il cambio di rotta. Solo dopo la morte della signora, all’apertura del testamento, il lutto dei figli si trasformerà in malumore: l’eredità della madre è scomparsa nel nulla. La storia si tinge di giallo e solo nel terzo atto sarà un flashback risolutore a far luce sul mistero del patrimonio scomparso.

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