LA "LUCIA" IN ABITI MODERNI CONQUISTA ILGRANDE PUBBLICO
Sfida vinta nel migliore del modi quella del Laboratorio Lirico Europeo
diretto da Daniele Rubboli il quale, riaprendo la stagione d'opera e
balletto del Teatro Rosetum di via Pisanello 1 a Milano, ha messo in scena
un rivoluzionario allestimento di "Lucia di Lammermoor" di Gaetano
Donizetti.
In un palcoscenio vuoto, con solo quattro marmoree colonne sul fondo, senza
alcuna attrezzeria scenica se non una collonnetta sulla quale era posto un
registro dei matrimoni, Rubboli ha fatto muovere solisti, coro e comparse in
abiti assolutamente contemporanei, creando forti emozioni visive grazie alla
magia della luci di Marco Meola, il celebre tecnico romano trapiantato a
Milano, che si divide tra il Teatro Litta e il Rosetum nobilitando ogni
spettacolo con la sua intelligenza creativa.
In questo modo l'opera è stata riconsegnata ai cantanti, un cast di giovani
artisti di grande talento che hanno onorato le promesse della vigilia.
Lo spettacolo è stato interrotto 7 volte a scena aperta da un pubblico
entusiasta che alla fine ha sottolineato con lunghe ovazioni tutti gli
interpreti ed anche il Coro Rosetum perfettamente preparato da Debora Mori.
Sulla lettura emozionante din un musicista come Luis Baragiola, Nancy Calà,
artista siciliana che debuttava il ruolo, è stata una Lucia di grande
fascino vocale e scenico, onorando il belcanto romantico di Donizetti pur
con una interpretazione di rinnovata freschezza nell'autenticita dei
sentimenti espressi.
Semplicemente mirabile l'Edgardo del tenore pesarese Enrico Giovagnoli che
ha dimostrato come questo capolavoro sia destinato, dopo il debutto
milanese, a diventare il suo cavallo di battaglia.
La nobiltà del canto del baritono Walter Franceschini di Trento, ha
riportato al Rosetum un altro giovane artista il quale merita a pieno
l'affermazione che da qualche anno lo vede impegnato in tutta Europa con
crescente successo.
Meritati gli applausi anche al giovane basso giapponese Mori Masashi, un
Raimondo autorevole e consapevole del proprio canto, mentre impeccabili nei
ruoli minori sono stati il tenore Roberto Natale (Normanno) e la
giovanissima Camilla Antonini, un soprano milanese destinata a una luminosa
carriera.
Con tutti, nel ruolo di Arturo, l'ottimo Andrea Bragiotto, altra "creatura
del Rosetum" che ha raggiunto una splendida maturità artistica che gli
consente di svillupare ovunque la propria carriera.
La stagione del Rosetum prosegue ora con le produzioni di "Don Giovanni" di
Mozart e "La forza del destino" di G. Verdi.
Informazione segnalata :
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