Associazione Culturale La Cappella Musicale
Milano Arte Musica
XI edizione 2017
Milano Arte Musica
XI edizione 2017
Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
e-mail lacappellamusicale@libero.it
sito www.lacappellamusicale.com
Milano Arte Musica programma XI edizione 2017
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
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Milano Arte Musica programma XI edizione 2017
Lunedì 07 Agosto 2017_08_07 ore 18.30 e ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
Les voix humaines
Musiche di Bach, Abel, Schenck, Marais
Jordi Savall, viola da gamba
Karl Friedrich (1723-1787) Abel Preludio in re minore
Johann Sebastian Bach (1685-1750) Allemanda in re minore BWV 1011
Johannes Schenck (c.1660-c.1712) Aria Burlesca
Mr. De Sainte-Colombe, figlio(c.1660-1720) Fantasia in Rondeau (sol)
Mr. De Sainte-Colombe, padre(c.1640-c.1700) Les Pleurs
Johann Sebastian Bach Bourrée II BWV 1010 (& improvvisazioni)
Mr. Demachy (fl.1665-1692.)Preludio in re
Marin Marais(c.1656-1728) Les Voix Humaines (II Livre, 63); La Sauterelle
Mr. De Sainte-Colombe, figlio Preludio in la
Marin Marais Muzettes I - II (IV Livre, 28, 29); La Sautillante (IV Livre, 30)
Mr. De Sainte-Colombe, figlio Preludio in mi
Marin Marais Sarabande A L’espagnol;Muzette En Sol
Les
voix humaines: non
poteva esserci titolo più adatto a rappresentare l’intento sotteso
al programma proposto da Jordi
Savall
per la serata di lunedì 7 agosto. Il pluripremiato gambista
spagnolo, per la prima volta ospite di Milano Arte Muscia, eseguirà
un programma che, attraverso musiche di Bach, Abel, Schenck, Mr De
Sainte-Colombre (sia padre sia figlio) e Marais, ambisce a dare prova
di quell’attitudine ad imitare la voce umana, propria della viola
di gamba, e che fin dall’epoca barocca è stata oggetto di ampi
studi e trattati.
Il
doppio appuntamento è nella Chiesa di San Bernardino alle Monache,
alle ore 18.30 e alle ore 20.30.
Già
nel 1637 Marin Mersenne ci spiega, nella sua Harmonie
Universelle,
l’importante relazione tra la viola da gamba e la voce
umana:
“Certamente, se gli strumenti sono valutati in proporzione
a
quanto meglio imitino la voce, e se tra gli artifici si stimano
più
di tutti quelli che riproducono meglio la natura, sembra
che
non si possa negare il primo posto alla viola, che simula la
voce
in tutte le sue modulazioni e fino nei suoi più espressivi
accenti
di tristezza e di gioia. L’archetto, che rende questi effetti,
permette
un’arcata lunga all’incirca quanto la normale emissione
della
voce, di cui può riprodurre la gioia, la tristezza, l’agilità, la
dolcezza
e la forza con la sua vivacità, il suo languore, la sua velocità,
la
leggerezza o l’energia della sua pressione sulle corde; allo
stesso
tempo, i tremiti e le carezze della mano sinistra, la cosiddetta
mano
del manico, ne rappresentano con naturalezza il portamento
e
le grazie”.
Nel
suo Traité
de la Viole del
1687, Jean Rousseau ci dice anche che “l’esecuzione dei pezzi
melodici, per la loro semplicità, richiede molta delicatezza e
tenerezza, ed è qui che ci si deve sforzare il più possibile di
imitare tutto ciò che la voce può produrre di gradevole e
seducente...”. Sempre secondo Rousseau “Mr. Hotman è stato il
primo, in Francia, a comporre dei pezzi armonici per la viola, a fare
belle arie e ad imitare la voce, di modo che lo si apprezzava sovente
di più nell’esecuzione delicata di una piccola Canzonetta che nei
pezzi più complessi e dotti. La tenerezza della sua esecuzione
veniva da quei bei colpi d’arco che egli produceva, e che addolciva
con tanta abilità e così sapientemente, da affascinare tutti quelli
che l’ascoltavano; ed è colui che ha cominciato a portare alla
perfezione la viola, ed a farla apprezzare più di tutti gli altri
strumenti [...]. È certo che la tenerezza dell’esecuzione dei
francesi nell’imitazione della voce la vince sulla quantità di
accordi e sulle sorprendenti diminuzioni degli inglesi, dove si
ammira più l’abilità tecnica che il buon gusto, e che sono una
modesta alternativa alla delicatezza che esige il suonare la viola
alla perfezione”.
All’epoca
di Mr. de Sainte-Colombe esplose una vivace controversia fra i
partigiani del “Jeu de Mélodie” e quelli del “Jeu d’Harmonie”.
In contrasto con Jean Rousseau, il suo contemporaneo De Machy
preferisce nettamente il “Jeu d’Harmonie” al “Jeu de
Mélodie”: “... il primo e più normale [modo] è quello di
suonare dei pezzi armonici, che è proprio di tutti gli strumenti
solisti. E siccome questa è sempre stata considerata la autentica
maniera di suonare la viola, comincerò da essa nell’esprimere le
mie opinioni, e poi parleremo delle altre”. Perciò, fin dalla
prima pagina dei suoi Pièces
de Violle (1658),
egli si impegna a fondo in una controversia che in seguito nuocerà
alla sua carriera, pubblicando il suo Avvertimento
assai necessario per
conoscere
le principali Regole che insegnano a ben suonare la viola, e ad
evitare gli abusi che si sono introdotti da qualche tempo su questo
strumento.
L’idea
di Jean Rousseau è estesamente esposta nel suo Traité
de la Viole:
“L’esecuzione dei pezzi di pura melodia è molto gradevole
ed
anche molto toccante quando è fatta bene, ed io non capisco
perché
l’autore dell’Avvertimento (Mr. De Machy) si adiri tanto
contro
coloro che suonano pezzi di pura melodia, e ancor di più
contro
coloro che li compongono;
dal
momento che tutti i maestri, a
cominciare
da Mr. Hotman, si sono
fatti
assai più ammirare in arie semplici
suonate
con tutta la delicatezza
dell’arte,
che in pezzi ricchi d’armonie,
dalle
più comuni alle più complesse”.
Jean
Rousseau professava la
sua
ammirazione per i violisti, come
Hotman
“sia in arie semplici, suonate
con
tutta la delicatezza dell’arte, sia in pezzi ricchi d’armonie,
dalle
più
comuni alle più complesse”.
Questa
predilezione per il suonare così delicato di Monsieur Hotman non è
condivisa negli ambienti dove domina l’influenza inglese, e gli
scambi di esempi musicali tra il musicista olandese Constantin
Huygens e Hotman susciteranno dei commenti molto sprezzanti riguardo
ai pezzi per viola di quest’ultimo.
La
sintesi di questa perfezione nella delicatezza del canto accompagnata
dalle armonie che lo sostengono sarà conseguita definitivamente dai
grandi maestri della nuova generazione come Marin Marais, Caix
d’Hervelois o più tardi Antoine Forqueray o suo figlio
Jean-Baptiste Antoine, senza dimenticare Johann Sebastian Bach (Aria
Kommt
süsses Kreuz della
Passione
secondo San Matteo)
o Georg Philipp Telemann, mentre il fascino così unico della viola
in quanto strumento melodico sarà immortalato nella maniera più
pura dalle opere di Marin Marais, François Couperin (Pièces
de
Viole)
e Johann Sebastian Bach (Aria Es
ist vollbracht della
Passione
secondo Giovanni,
e Sonate
per clavicembalo e viola da gamba).
Questo programma è concepito come un panorama sulla viola
nel
Barocco organizzato come un mosaico, con pezzi d’ispirazione
francese
o italiana, raggruppati per affinità di tonalità, di stile o
di
carattere. Le opere del più puro stile francese come Les
Voix humaines di
Marin Marais, o la Fantaisie
en Rondeau ed
il Prélude
in mi minore di
Sainte-Colombe figlio, si mescolano con quelli
più
influenzati dal “cantabile” italiano. Infine l’adattamento di
opere
di Johann Sebastian Bach, come l’Allemanda
in re minore (che
Bach stesso ha lasciato in diverse versioni, nella quinta Suite
in
do minore per violoncello con la prima corda accordata un
tono
sotto, o nella Suite in sol minore per liuto), corrispondono
all’idea
di una pratica del tutto abituale in un’epoca in cui i più
grandi
virtuosi non esitavano ad adattare e suonare con i loro
strumenti
le musiche più belle indipendentemente dalla loro origine
(Antoine
Forqueray suonava trascrizioni di Sonate scritte in
origine
per il violino, e Bach stesso ne è l’esempio più eloquente).
Va
anche ricordato che il repertorio della viola da gamba rimaneva
sovente
un dominio riservato agli interpreti-compositori e che
essi
erano in effetti i soli autorizzati a pubblicare opere per il loro
strumento,
il che spiegherebbe perché lo stesso François Couperin
non
abbia potuto firmare la stampa dei suoi Pièces
de Viole nel
1728
se non con le iniziali F. C. o perché Hubert le Blanc abbia
scritto,
nel suo Défense
de la Basse de Viole,
che questa “sarebbe
andata
perduta, se l’oggetto di quest’arte fosse stato effettivamente
un
segreto di famiglia”. Anche il fatto che gli stessi interpreti
compositori
come
Marin Marais o Karl-Friedrich Abel siano stati
dei
grandi improvvisatori spiega la scarsa quantità di opere per
viola
sola da parte di loro colleghi non violisti, ad esempio Johann
Sebastian
Bach o François Couperin.
BIGLIETTI
7
agosto posto unico 15
€
Giovani
fino 26 anni: posto
unico 5 € (disponibilità limitata)
Gruppi:
Ufficio Gruppi Vivaticket
gruppi@bestunion.com
Abbonamenti:
120 €
Vendita
sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto e
presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via
Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00.
Prevendite
biglietti, carnet e abbonamenti
(con diritto di
prevendita):
Circuito
Vivaticket www.vivaticket.it
SEDE
Chiesa
di San Bernardino alle Monache
via
Lanzone 13
MM
Sant’Ambrogio, tram 2, 3, 14, bus 50, 58, 94
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