2017_08_20 MAM Milano Arte Musica Quartetto di liuti da Milano

Associazione Culturale La Cappella Musicale

Milano Arte Musica
XI edizione 201
7
Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
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Milano Arte Musica programma XI edizione 2017

Domenica 20 agosto 2017_08_20, ore 16.30, ore 18.30 e ore 20.30
Sala Capitolare del Bergognone (Basilica di Santa Maria della Passione)
via Conservatorio 16, Milano
Baci soavi e cari
Musiche di Marenzio, Monteverdi, Galilei, Vecchi
PROGRAMMA

Anonimo italiano del XVI secolo La paduana del re
Maddalena Casulana (fl. 1544-1590)Vagh’amorosi augelli
Luca Marenzio(1554-1599) Tuoni, lampi, saette e terremoti
Claudio Monteverdi (1567-1643)La vaga pastorella
Giorgio Mainerio (1535-1582) La Tedescha Pass’e mezzo antico
Luca Marenzio (1554-1599)Piangea Filli
Vincenzo Galilei (1520-1591)Contrappunto
Maddalena Casulana(fl. 1544-1590) Morir non può il mio cuore
Giorgio Mainerio Ballo milanese
Orazio Vecchi (1550-1605)Deh, cant’Aminta un’aria a la romana
Maddalena Casulana Vedesti Amor giamai
Vincenzo Galilei Contrappunto
Claudio Monteverdi Baci soavi e cari
Anonimo italiano del XVI secolo Pavana “El Bisson”

L’appuntamento dedicato al liuto, che ogni anno registra il tutto esaurito, si presenta nella undicesima stagione con un’importante novità. Protagonisti dell’appuntamento saranno infatti ben quattro liuti, con un’esecuzione affidata al Quartetto di liuti da Milano, al debutto in Milano Arte Musica. In un triplo appuntamento, domenica 20 agosto (ore 16.30, 18.30 e ore 20.30), nella suggestiva Sala Capitolare del Bergognone, i quattro liutisti proporranno un programma musicale con brani di alcuni dei più grandi autori della scuola liutistica italiana (Marenzio, Casulana, Vincenzo Galilei, Giorgio Mainerio). 
Sul finire del Cinquecento, il liuto era uno degli strumenti più amati, per il quale furono scritti trattati importanti e altissime pagine di musica. Agli albori del Barocco, il liuto non solo conobbe una notevole fioritura della sua letteratura propria, ma fu anche protagonista degli sviluppi della musica vocale. Lo strumento, da sempre vicino al canto, assunse infatti un ruolo fondamentale nell’evoluzione del gusto per la monodia accompagnata, stile emblematico del primo Seicento italiano.
La monodia accompagnata dal basso continuo non fu di certo un’introduzione ex novo della seconda prattica, bensì il risultato di un progressivo e lento mutamento della scrittura contrappuntistica. Nella seconda metà del Cinquecento, questa subì un’apparente semplificazione, volta alla ricerca della cantabilità della linea principale e della valorizzazione retorica degli affetti. Tutto ciò è ben riscontrabile nei componimenti leggeri in forma strofica, definiti col termine generico di “canzonetta” o “villanella”.
Questa forma ibrida tra la villanella alla napolitana e il madrigale riscosse un successo enorme, suscitando l’interesse di importanti compositori, quali Palestrina e Marenzio. La pratica di eseguire questi brani polifonici a voce sola ebbe ampia diffusione, e divenne prassi molto comune non solo sostituire le voci ausiliarie al canto con gli strumenti (riprendendo così la tradizione più antica della frottola del primo Cinquecento) ma anche proporre esecuzioni puramente strumentali. Il liuto fu protagonista indiscusso di questa pratica, come si può dedurre da molte testimonianze e dalle numerose intavolature presenti negli stessi libri di canto. Queste possono essere considerate a tutti gli effetti degli esempi di basso continuo ante litteram, poiché mostrano un’evidente continuità coi bassi realizzati in intavolatura nei primi decenni del Seicento.
Questo è lo scenario che il giovane Claudio Monteverdi ha trovato davanti a sé agli esordi della sua carriera di compositore. Il programma del concerto intende così offrire una panoramica della musica dell’epoca, dalla prospettiva del liuto. Accanto alle pagine di repertorio propriamente strumentale tratte da Il Fronimo di Vincenzo Galilei (trattato incentrato sull’arte dell’intavolatura liutistica) e dal repertorio delle danze (in particolare dal Primo libro de’ balli di Giorgio Mainerio), saranno eseguite alcune pagine di repertorio vocale. I tre autori accostati al Monteverdi del primo libro di madrigali sono tutti accomunati dal liuto. Maddalena Casulana (prima donna nella storia ad aver dato alle stampe una raccolta di sue composizioni) e Luca Marenzio furono entrambi due eccellenti cantori al liuto, mentre Orazio Vecchi corredò varie sue raccolte di canzonette con le intavolature, mostrando così una predilezione per l’esecuzione a canto e liuto.
Un legame profondo unisce il canto e il suo repertorio al suono gentile delle corde pizzicate. Anche durante l’epoca barocca, il liuto ha continuato ad accompagnare e imitare la voce, mantenendo, con i suoi “figli” arciliuto e tiorba, un ruolo di primo piano nel lavoro dei grandi compositori, Monteverdi compreso.
In una rima del 1638, Bellerofonte Castaldi elogia il genio del Divin Claudio terminando con queste parole: «Nobile, vario e bello e sempre verde / si mostra sotto il sole. / La cagion chi la vuole / saper è perch’ei dia tanto diletto / la Tiorba il dirà c’ha sempre al petto».

BIGLIETTI posto unico 10 €
Giovani fino 26 anni: posto unico 5 € (disponibilità limitata)
Gruppi: Ufficio Gruppi Vivaticket gruppi@bestunion.com
Vendita sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto e presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00. 
Prevendite biglietti e abbonamenti (con diritto di prevendita): 
Circuito Vivaticket www.vivaticket.it 

SEDE 
Sala Capitolare del Bergognone (Basilica di Santa Maria della Passione)
via Conservatorio 16 
MM San Babila, tram 9, 23, bus 54, 61, 94
PER INFORMAZIONI

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via Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
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