2009 04 03 TREVOR PINNOCK al COLLEGIO GHISLIERI di Pavia

VII Stagione di Concerti del Collegio Ghislieri

16 marzo 19 giugno 2009

LUCI BAROCCHE

Inaugurata Lunedì 16 marzo con NE CADANT IN OBSCURUM, concerto che ha visto l'esecuzione del Requiem di Johann Ernst Eberlin e della Messa di Platti, nell'interpretazione di Naoco Yamamura, Morena Carlin, Krystian Krzeszowiak, Carlo Checchi (voci soliste), dell'Arìon Choir & Consort, diretti da Giulio Prandi, la VII Stagione di Concerti del Collegio Ghislieri prosegue

Venerdì 3 aprile alle ore 21.00

Presso l'Aula Magna del Collegio Ghislieri

TREVOR PINNOCK

Impegnato nel recital dal titolo L'arte del clavicembalo  con musiche di Händel, Haydn e Purcell

Henry Purcell
Suite n. 4 in la minore Z 663

Joseph Haydn
Sonata in re maggiore Hob. XVI-14

Georg Friedrich Händel
Suite n. 7 in sol minore HWV 427
Suite n. 2 in fa maggiore HWV 427

Henry Purcell
Suite n. 2 in sol minore Z 661

Joseph Haydn
Sonata in sol maggiore Hob. XXI-27

Note al programma (fonte Ufficio stampa Ghislieri)

Nel 2009 Purcell, Händel e Haydn condividono importanti anniversari – la nascita di Purcell nel 1659, la morte di Händel nel 1759 e quella di Haydn nel 1809. Purcell visse per soli trentasei anni, ma lasciò un segno indelebile nella musica inglese.

Händel ammirava lo stile di Purcell e lo assimilò negli anni di studio, rendendogli omaggio nei suoi stessi oratori, che a loro volta hanno ispirato Haydn per la composizione della Creazione e delle Stagioni. La frequentazione di Haydn con l'opera di Purcell è più ridotta, ma sappiamo dal suo diario londinese che "il 1° giugno 1792 Mara diede il suo concerto di beneficenza (…) L'ho accompagnata io al pianoforte in un'aria di Purcell molto difficile".

Riflettendo sull'intrigante serie di connessioni tra questi tre grandi autori, ho deciso di sperimentare un accostamento delle loro opere per tastiera. Il programma proposto copre l'arco di quasi un secolo e rivela aspetti interessanti nel cambiamento del gusto musicale.

Le Suites per tastiera di Purcell furono pubblicate postume dalla vedova Frances nel 1689, l'anno della sua morte. Sono ugualmente intime e singolari nello stile. La Suite in la minore rivela la maestria di una scrittura concisa – cinque movimenti contrastanti in soli otto minuti. La Gigue finale non era stata inserita nell'edizione di Frances e venne aggiunta dopo la scoperta di una fonte inedita circa quindici anni fa. La Suite in sol minore è particolarmente degna di nota per la sua nobile Almand, nella quale Purcell sembra espandere il tempo tramite l'impiego di un movimento lento della linea del basso. In essa risuona lo stile del compositore del Lamento di Dido e delle Funeral Sentences.

Le Suites di Händel, pubblicate nel 1720, sono chiaramente un'opera di un abile strumentista. La Suite in sol minore include due movimenti che mostrano le peculiarità maggiori di Händel – l'Ouverture (una trascrizione per tastiera dell'introduzione orchestrale alla cantata Clori, Tirsi e Fileno) e la Passacaglia, una delle forme preferite da Händel durante le sue celebri improvvisazioni al clavicembalo. La sua libertà come esecutore è evidente anche nella ricca ornamentazione del primo e del terzo movimento della Suite in fa maggiore. Mentre questi movimenti portano evidenti tracce dello stile esecutivo di Händel, i rimanenti tempi confermano la statura del compositore. La Suite in sol minore contiene un'invenzione a due voci, seguita da un Allegro in 3/8 ben caratterizzato. La Sarabanda e la Giga possono essere confrontate con quelle scritte da Purcell una cinquantina di anni prima. Il secondo movimento della Suite in fa maggiore è un tipico Allegro di Händel, che mantiene un forte senso ritmico pur variando la lunghezza delle frasi e l'ultimo tempo è una vivace Fuga.

Le prime opere per clavicembalo di Haydn a noi conosciute risalgono agli anni 1750. Nei decenni successivi il pianoforte diventa lo strumento d'elezione tra gli strumenti a tastiera e Haydn, sperimentatore instancabile, ne esplora tutte le risorse possibili, in particolar modo quelle dei grandi pianoforti Broadwood. Stabilisce così uno stile compositivo che non è più compatibile con la struttura del clavicembalo. I pianoforti, e specialmente quelli "da tavolo" di dimensioni più ridotte, si diffusero rapidamente nei decenni 1780 e 1790; tuttavia le prime Sonate degli anni 1760, e persino alcune del decennio successivo, continuavano ad essere eseguite sul clavicembalo. Le prime Sonate di Haydn, sovente neglette, sono gemme arricchite dall'abilità, arguzia e genialità del compositore.

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