Teatro Fraschini - Pavia
LA STAGIONE DI MUSICA AL FRASCHINI
FESTA DI COMPLEANNO
ORCHESTRA I SOLISTI DI PAVIA
a partire dalle ore 19.30
Simone Rubino, percussionista
Enrico Dindo, violoncello e direttore
VEDI FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO
Programma
Johann Sebastian Bach
Suite in do maggiore n. 3 (versione cello e marimba)
Prélude - Allemande - Courante
Sarabande - Bourrée I - Bourrée II - Gigue
Iannis Xenakis
Rebonds B
Pëtr Il'ič čajkovskij
Variazioni su tema rococò op. 33
(versione cello e archi)
Emanuel Sejourné
Concerto per vibrafono e archi
1° Muovement
2° Muovement - Energique et agressif
Si festeggia il compleanno dell’Orchestra al Teatro Fraschini, giovedì 21 dicembre a partire dalle ore 19.30. Si apre con un incontro condotto dal Maestro Enrico Dindo e dal percussionista Simone Rubino. A seguire il concerto alle ore 21.00
Note di sala
Tra brani originali e trascrizioni si delinea qui un arco cronologico e storico davvero interessante che collega il mondo barocco, nel quale troneggia la figura di Johann Sebastian Bach, a quello contemporaneo. L’idea di adattare o di trascrivere un pezzo per una formazione diversa da quella originaria ha accarezzato da sempre le menti dei compositori e dunque tale proposta non deve apparire stravagante, ma semmai una piacevole occasione di ri-considerare e ri-valutare il già detto da una prospettiva diversa. Ad esempio la suite in do maggiore BWV 1009 di Bach, nata originariamente per violoncello solo e terza delle sei destinate a questo strumento, è qui arricchita dalla marimba. La commistione di sonorità dei due strumenti, cui vengono assegnati alternativamente ruoli tematici e di “supporto”, è particolarmente affascinante e produce un effetto esaltante nei confronti della partitura originale i cui tratti dominanti sono un’elegante polifonia, non costantemente contrappuntistica, e una raffinata linearità basata sull’iterazione e imitazione di alcune cellule motiviche. Tale scrittura, che non trova riscontri nel repertorio violoncellistico contemporaneo (Bach verosimilmente completò le suites negli anni 20 del 1700), ma che forse trae linfa vitale da quello della viola da gamba, è calata nelle danze della suite che si succedono secondo la logica ricorrente nel catalogo bachiano. In questo caso ad Allemanda, Corrente e Sarabanda segue la Bourrée I e II e quindi conclude la Giga. In apertura si trova l’altrettanto obbligato Preludio. Come la suite bachiana appare opera sperimentale per i suoi tempi, così si impone la nuova veste presentata in questo concerto.
Johann Sebastian Bach
Suite in do maggiore n. 3 (versione cello e marimba)
Prélude - Allemande - Courante
Sarabande - Bourrée I - Bourrée II - Gigue
Iannis Xenakis
Rebonds B
Pëtr Il'ič čajkovskij
Variazioni su tema rococò op. 33
(versione cello e archi)
Emanuel Sejourné
Concerto per vibrafono e archi
1° Muovement
2° Muovement - Energique et agressif
Si festeggia il compleanno dell’Orchestra al Teatro Fraschini, giovedì 21 dicembre a partire dalle ore 19.30. Si apre con un incontro condotto dal Maestro Enrico Dindo e dal percussionista Simone Rubino. A seguire il concerto alle ore 21.00
Note di sala
Tra brani originali e trascrizioni si delinea qui un arco cronologico e storico davvero interessante che collega il mondo barocco, nel quale troneggia la figura di Johann Sebastian Bach, a quello contemporaneo. L’idea di adattare o di trascrivere un pezzo per una formazione diversa da quella originaria ha accarezzato da sempre le menti dei compositori e dunque tale proposta non deve apparire stravagante, ma semmai una piacevole occasione di ri-considerare e ri-valutare il già detto da una prospettiva diversa. Ad esempio la suite in do maggiore BWV 1009 di Bach, nata originariamente per violoncello solo e terza delle sei destinate a questo strumento, è qui arricchita dalla marimba. La commistione di sonorità dei due strumenti, cui vengono assegnati alternativamente ruoli tematici e di “supporto”, è particolarmente affascinante e produce un effetto esaltante nei confronti della partitura originale i cui tratti dominanti sono un’elegante polifonia, non costantemente contrappuntistica, e una raffinata linearità basata sull’iterazione e imitazione di alcune cellule motiviche. Tale scrittura, che non trova riscontri nel repertorio violoncellistico contemporaneo (Bach verosimilmente completò le suites negli anni 20 del 1700), ma che forse trae linfa vitale da quello della viola da gamba, è calata nelle danze della suite che si succedono secondo la logica ricorrente nel catalogo bachiano. In questo caso ad Allemanda, Corrente e Sarabanda segue la Bourrée I e II e quindi conclude la Giga. In apertura si trova l’altrettanto obbligato Preludio. Come la suite bachiana appare opera sperimentale per i suoi tempi, così si impone la nuova veste presentata in questo concerto.
Anche le Variazioni su un tema rococò op. 33 sono un’opera originale per violoncello e orchestra scritte da Pëtr Il'ič čajkovskij verso il 1877. Il tema cui si allude non è antico, ma è creato appositamente dall’autore con un esplicito richiamo al mondo settecentesco. L’opera è dedicata al violoncellista tedesco Wilhelm Fitzenhagen, docente al Conservatorio di Mosca, che provvide a modificarla e ad adattarla alle proprie esigenze. La versione da lui predisposta divenne la più celebre, anche se non l’esclusiva a causa di cambiamenti (soprattutto nell’ordine e nel numero delle variazioni) apportati da colleghi nonché ripensamenti di čajkovskij stesso.
Rebonds B di Iannis Xenakis (1922-2001) e il Concerto di Emmanuel Sejourné (1961) nascono invece espressamente per strumento a percussione. Del primo, ideato tra il 1987 e il 1989 e che si compone di due parti intitolate semplicemente A e B, viene eseguita solo la seconda, che prevede un dispiegamento considerevole di strumenti (dagli strumenti a membrana ai wood blocks). L’autore precisa che il brano deve essere eseguito esattamente come è scritto, ma in realtà alcuni passaggi sono quasi impossibili da affrontare. L’interprete deve quindi valutare quali scelte esecutive mettere in atto per poter rendere l’effetto complessivo richiesto ovvero creare l’illusione che ci siano più strumentisti in azione. La struttura formale prevede la giustapposizione di diverse sezioni, tutte dominate da un processo variativo costante e caratterizzate
dalla continua sovrapposizione di sequenze ritmiche differenziate.
dalla continua sovrapposizione di sequenze ritmiche differenziate.
Il concerto di Sejourné è stato appositamente commissionato dalla Vibraphone International Competition nel 1999 ed eseguito per la prima volta dall’Orchestra dell’Auvergne. La critica lo ha accolto entusiasticamente apprezzandolo non soltanto come considerevole avanzamento nella tecnica del repertorio per le percussioni, ma anche, più in generale, come significativo esempio di evoluzione della composizione musicale contemporanea. Il brano si compone di due movimenti privi di intitolazione: nel primo compare soltanto la scansione metronomica, che varia nelle diverse sezioni di cui si compone, mentre nel secondo è indicato il carattere «energico e aggressivo».
L’atmosfera che emerge nel primo tempo è prevalentemente lirica e si fonda sullo sviluppo ed elaborazione di un’unica cellula melodica che si ripresenta ora riconoscibile ora camuffata all’interno di molteplici sezioni caratterizzate da continui cambiamenti di tempo e di tonalità. Il secondo tempo, ancora dominato dalla mutevolezza tonale e ritmica, si contraddistingue per una maggiore libertà inventiva da un punto di vista melodico e ritmico, richiedendo espressamente che alcuni passi siano eseguiti «come swing».
BIGLIETTERIA www.teatrofraschini.org
BIGLIETTERIA www.teatrofraschini.org
Nessun commento:
Posta un commento