2014_02_15 Tempo Moderno La Fortuna con la F maiuscola di Eduardo De Filippo

Siamo lieti di comunicarvi che lo spettacolo "La Fortuna con la F maiuscola" (Filodrammatica Gallaratese), che doveva andare in scena al Teatro Moderno il 15 di febbraio 2014, verrà recuperato il giorno:
Domenica 2 Marzo 2014_03_02, Ore 16.00
Dopo aver riso e cantato insieme al grandissimo Claudio Lauretta e aver inaugurato la Stagione dei Ragazzi, torniamo al teatro di prosa con una compagnia che ospitiamo ormai da tanti anni:
LA FORTUNA CON LA F MAIUSCOLA
di Eduardo De Filippo
Compagnia Filodrammatica Gallaratese - Gallarate (VA)
Biglietto intero: 10 euro
Biglietto ridotto: 7 euro
Per informazioni e prenotazioni:
- online: www.teatroilmosaico.it
- tel.: 348 1127776
- email: info@teatroilmosaico.it

La prevendita, senza sovrapprezzo, si effettua il sabato prima dello spettacolo dalle 17.30 alle 18.30.
Per altre informazioni sulla stagione: www.gliantinati.it/stagione.php.

TRAMA
I vincitori della prima edizione del Premio Città di Vigevano tornano con un esilarante testo di Eduardo, in cui gli equivoci e la lotta tra povertà e dignità la fanno da padrone.
La povera famiglia Ruoppolo è composta da Giovanni, sua moglie Cristina e un giovane problematico di nome Erricuccio, da loro adottato e fonte di gran parte dei guai familiari. Oltre alla penuria di denaro, infatti, i Ruoppolo si trovano anche a districarsi in mezzo ai tradimenti sentimentali dei vicini di casa, che usano Erricuccio come messaggero.
Le cose sembrano voler volgere al meglio nel momento in cui un avvocato fa a Giovanni una proposta allettante: centomila lire per legittimare come figlio naturale un uomo che sta cercando di sposarsi con una ricca e nobile ereditiera. Un’occasione da non perdere, non fosse che Giovanni sta per ricevere una grossa eredità che, in questo modo, finirebbe nelle mani dello sconosciuto! L’unico a conoscere questo particolare è Erricuccio, che purtroppo diventa muto a causa di un terribile spavento. Come andrà a finire?

FILODRAMMATICA GALLARATESE
Correva l’Anno Domini 1996, quando cinque giovani gallaratesi (soltanto d’adozione) di belle speranze…D’accordo, d’accordo! Chi ha già assistito anche ad uno solo dei loro spettacoli e abbia un po’ di dimestichezza con la matematica obietterà che, all’epoca, i nostri eroi avevano già abbondantemente passato i “venti” e, in alcuni casi, già compiuto i fatidici “anta”, ma abbiamo provato a far colpo con un’introduzione...come dire?...un po’ teatrale. 
Dunque, accantoniamo le carte d’identità e ritorniamo alle imprese dei padri fondatori della Compagnia, e cioè: Lorenzo Cirinà, “The Melchiori Brothers”: Giovanni e Annamaria, Mario Riccardi e Vincenzo D’Alesio. Essa si distinse subito per lo spirito d’iniziativa e la capacità progettuale. Tant’è vero che, tra una serata in pizzeria e la proverbiale “tazzulell ’e cafè” sorbita ora a casa dell’uno, ora a casa dell’altro, presero forma, appunto 13 anni orsono, i contorni dell’operazione “Filodrammatica Gallaratese”. 
Agli esperti di storia locale questo nome non sarà risultato nuovo; infatti, l’idea dei protagonisti della nostra storia prevedeva l’esplicito omaggio alla memoria della “Libera Filodrammatica Gallaratese”, nata nel 1920 e scioltasi dopo soli due anni,con l’avvento del fascismo. 
La nascita della nostra Compagnia (arricchitasi, nel frattempo, di numerosi altri elementi, sì da contare attualmente circa trenta componenti) non va però letta come un puro e semplice tentativo di “Amarcord”, giacché i suoi fondatori si sono, fin dall’inizio, prefissati un obiettivo piuttosto particolare e, se vogliamo, ambizioso: portare sui palcoscenici del nord Italia il teatro napoletano, rappresentando testi che spaziano da quelli classici di De Filippo a quelli di autori minori quali Fayad, De Santis, Canzano, Di Maio. Per rendere pienamente fruibile anche dal pubblico lombardo il suo ricco repertorio, la filodrammatica ha, da subito, optato per una sorta di “bilinguismo”: alcune rappresentazioni (su richiesta) vedono gli attori recitare in vernacolo, per accontentare gli amanti di questo splendido dialetto ed anche per valorizzare le radici partenopee di gran parte del cast; altri spettacoli, e sono i più numerosi, sono invece proposti in italiano, sia pur colorito e caratterizzato da alcune espressioni dialettali comprensibili a tutte le latitudini e dall’inflessione decisamente napoletana degli attori. 
Questi siamo noi, pieni di entusiasmo, animati dal sacro fuoco dell’Arte, desiderosi di offrire al nostro pubblico occasioni culturali e di divertimento e di tenere viva e fare apprezzare la tradizione teatrale della nostra ineguagliabile città.

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