2025_12_21 MISSA DI NATALE in tempore belli a Buscate

Il Corpo Musicale Santa Cecilia di Buscate
con la partecipazione di
Liberty's Soul Vocal Group di Corbetta 
direttore Andrea Semeraro
Organizza:
Domenica 21 Dicembre 2025 Ore 20:30
Chiesa Parrocchiale di San Mauro Abate
Via Madonna del Carmine, 1, 20010 Buscate MI, Italia
MISSA DI NATALE
(in tempore belli)
di Álvaro Moro Lorenzo


Corpo Musicale Santa Cecilia  di Buscate
Dirige M° Luca Ragona
Nel corso della serata esibizione della JUNIOR BAND
Con il Patrocinio del Comune di Buscate

Missa nativitatis in tempore belli 

Introduzione all'opera di Lorenzo Massellucci

Festeggiare i cento anni del Corpo musicale “Santa Cecilia” di Buscate significa non solo celebrare una lunga tradizione, ma anche guardare al futuro con nuove prospettive. È proprio così che quest'anno si è intrapreso un cammino di sperimentazione, portando la nostra banda a confrontarsi con la musica contemporanea attraverso una composizione che oggi viene eseguita per la prima volta al mondo. 

La domanda che ha ispirato il compositore canario Álvaro Moro Lorenzo è universale e profondamente attuale: “Qual è il significato del Natale in un mondo segnato da ingiustizie, conflitti e guerre?” 

Nato nel 1995 sull’isola di Fuerteventura, Moro Lorenzo ha realizzato questa composizione in occasione del concerto natalizio che celebra il centenario del Corpo musicale “Santa Cecilia” di Buscate. Il titolo della sua opera, Missa nativitatis in tempore belli, richiama inevitabilmente alla memoria la Missa in tempore belli di Franz Joseph Haydn, che fu scritta durante un periodo turbolento della storia europea, segnato dalle guerre napoleoniche. A distanza di quasi 300 anni, ci ritroviamo ancora a riflettere su temi simili, con conflitti che affliggono il nostro mondo. 

Il rimando alla composizione di Haydn si ritrova anche nell’uso dei timpani, che scandiscono il tempo e sono motore dell’intera narrazione musicale della messa. Inoltre, il compositore ha voluto realizzare una messa riprendendo la struttura del rito ambrosiano con le sue antiche caratteristiche: prima tra tutte, il Kyrie con le sue 12 invocazioni, che nelle celebrazioni liturgiche più solenni rappresenta un appello amplificato alla misericordia divina. L'invocazione numerosa è simbolo di una richiesta di salvezza che si fa collettiva e profonda. 

La Missa nativitatis in tempore belli di Moro Lorenzo, è un viaggio profondo nell’animo umano. Un cammino che, partendo dalle ombre e dalle ferite del nostro cuore, giunge a riflettere le tensioni e le guerre che attraversano il nostro mondo. Ma non è un viaggio senza luce. È un percorso che, attraverso la musica, ci invita a guardare oltre le difficoltà, a riscoprire la forza della speranza e della pace, e a credere che, anche nel caos, possiamo sempre trovare un futuro di riconciliazione e di armonia. 

Le sonorità gravi dell'inizio introducono l’ascoltatore, lasciando poi spazio alle varie fasi della messa, fino alla proclamazione pasquale con l’“Ecce annuntio vobis”, un passaggio in cui si alternano gli squilli degli ottoni e i momenti corali meditativi. Il cammino prosegue fino al Credo, dove il compositore sottolinea il concetto di fratellanza umana, rappresentato da voci corali separate che, con un accompagnamento ostinato, senza soluzione di continuità, vuole simboleggiare i popoli del mondo che si ritrovano in una sola fede universale, cantando per l’appunto “Credo la Chiesa una santa cattolica ed apostolica”. 

L’idea di riconciliazione e di speranza trova la sua massima espressione nell’ultimo brano, dove tutte le melodie precedenti si intrecciano in un grande canone, evocando l’immagine di un mare che abbraccia e protegge ogni territorio, ogni popolo. 

Ogni compositore scrive musica che riflette la propria anima e le influenze del luogo che lo circonda. Il compositore di Fuerteventura, ha infuso nella sua Missa nativitatis in tempore belli l’essenza della sua isola: melodie ampie che alternano momenti idilliaci e sereni a passaggi di grande tensione, estesi come il deserto con le sue dune dune o l'oceano segnato da onde che, in apparenza calmo, nasconde la forza di tempeste improvvise. 

Il finale di questa messa, e il significato che il compositore ha voluto trasmettere con l’intera opera, non vuole essere un'illusione, qualcosa che si dissolve al risveglio, come un sogno che svanisce, come scriveva il poeta Miguel de Unamuno: “se me pierden como un sueño de madrugada en la lejania del recuerdo” (mi perdono come un sogno all’alba nella lontananza del ricordo). Al contrario, questo viaggio musicale ci invita a riflettere sul nostro tempo e sulla necessità di pace, collaborazione e unità. 

Tutte le parti della messa si rivelano quindi l’edificazione di una “fortezza di spiritualità”, un concetto caro a Unamuno, che così amava definire l’isola di Fuerteventura. Un luogo dentro cui proteggere la nostra voglia di bene e la fiducia verso un futuro di pace e riconciliazione. Un luogo dove rievocare l’intreccio di sonorità ampie e contrastanti, tanto sognanti quanto cupe o tese, ma anche luminose come la gioia autentica. È in questa fortezza che dobbiamo proteggere la nostra speranza, che non svanisce con il tempo, ma che continua a crescere, alimentata oggi dalla musica che ascoltiamo e da tutta quella che la Banda di Buscate ha portato con sé nei suoi cento anni di storia. Alimentata dalla musica che la banda continuerà a portare con sé, salda alla propria storia ma sempre in costante cambiamento verso una continua sperimentazione, proprio come il detto majorero: “una duna nunca ha sido la misma” (una duna non è mai stata la stessa).


2025_12_21 Concerto Coro Polifonico Ænigma

Domenica 21 dicembre 2025 ore 16.00
Milano, Chiesa di santa Maria alla Fontana
p.zza santa Maria alla Fontana
Concerto Coro Polifonico Ænigma
Schütz e Rusca
Ingresso libero

Il programma intreccia la celebrazione della nascita di Cristo con la memoria del 1700° anniversario del Concilio di Nicea, evento fondativo per l’unità della fede cristiana. In questo 25° anno giubilare, dedicato alla speranza, la musica diventa spazio di riflessione sul Credo niceno-costantinopolitano, cuore della professione di fede e segno di comunione nella diversità. L’ascolto propone sei celebri Credo di epoche diverse, dal Cinquecento all’Ottocento: da Tomás Luis de Victoria a Claudio Monteverdi, da Heinrich Ignaz Franz von Biber a Johann Michael Haydn, da Charles Gounod ad Antonín Dvořák. Linguaggi, stili e sensibilità differenti convergono in un’unica proclamazione: la fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio e Salvatore dell’umanità, la stessa professata dai Padri riuniti a Nicea nel 325.

Tra un brano e l’altro, alcuni estratti della Lettera Apostolica di Papa Leone XIV In Unitate Fidei, offrono una chiave di lettura spirituale del percorso musicale, richiamando il valore del Credo non solo come formula dottrinale, ma come impegno concreto di vita, di responsabilità e di carità verso il prossimo. In un mondo segnato da divisioni e conflitti, queste pagine musicali e le parole del Papa invitano a riscoprire l’unità come fonte di speranza e di pace, affidando alla bellezza della musica il compito di rendere udibile ciò che la fede professa.

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