2024_12_17 CONCERTO DI NATALE

 Martedì 17 Dicembre 2024 Ore 21.00
Teatro Cagnoni Vigevano
CONCERTO DI NATALE
con:
Ducale Jazz Band - Vigevano
St George Pop Choir -  Vigevano
Color Sound Children Choir -  Vigevano
Compagnia La Goccia - Novara
Dance Studio - Vigevano 
Happy Days - Trecate
Laiki Hula - Trecate
Ingresso € 15 
Il ricavato della serata sara' devoluto al Reparto Neonatologia dell'Ospedale di Vigevano
Con il Patrocinio Comune di Vigevano
Prenotazioni Tel 342 827 2313 Rotary Vigevano Castello

2024_12_11 Lettura-Spettacolo al Cagnoni di Vigevano sul conflitto tra Israele e Palestina

Mercoledì 11 dicembre 2024 ore 21.00
TEATRO CIVICO CAGNONI - Vigevano 
Le Tre Corde
presenta:
“APEIROGON”
con:
Corrado Gambi
Valentina Cova
Francesco Viletti
musiche:
Livia Livia Alexandra Hagiu - violino
M° Andrea Albertini - pianoforte
Regia: Corrado Gambi
Luci e suoni: Mario Ferraris Fusarini
INGRESSO GRATUITO
Lettura-Spettacolo, racconto struggente e carico di speranza, nel conflitto tra Israele e Palestina
Al termine dello spettacolo, testimonianze di:
- Don Luca Pedroli - Docente del Pontificio Istituto Biblico di Roma
- “The Parents Circle Families Forum” - Associazione Israelo-Palestinese di famiglie di vittime del conflitto
“Viviamo le nostre vite in cerchi che si tendono sempre più ampi  fino a raggiungere la vastità intera”   
(Rainer Maria Rilke)
- ore 10.00: replica per le scuole
- ore 21.00: replica aperta alla cittadinanza
dal comunicato stampa:
La storia vera dell'inaspettata amicizia fra due padri, un palestinese e un israeliano, che hanno rispettivamente perso le loro figlie a causa della violenza e che trasformano il loro dolore in attivismo per la pace. Una storia epica raccontata sullo sfondo delle tensioni irrisolte nel cuore della Terra Santa.
Genitori che provano a sopravvivere alla perdita di un figlio. Donne e uomini. Un solo dolore, modi diversi di affrontarlo. Israeliani e palestinesi. Distinti eppure indivisibili.

Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano, ai check point. Sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. Come l'Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un'unica terra. 
Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia drammaticamente e irrimediabilmente quando Abir, di anni dieci, è uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida. Due tragedie speculari, una stessa perdita insanabile che permette a Bassam e Rami di riconoscersi, diventare amici per la pelle e decidere di usare il loro comune dolore come arma per la pace.
Una storia che  attraversa i secoli e i continenti, cucendo insieme tempo, arte, storia, natura e politica, in un racconto nello stesso momento struggente e carico di speranza. 
Musicale, cinematografico, delicato, Apeirogon è un racconto per i nostri tempi.
Bassam e Rami trovano un riferimento importante nell’associazione "The Parents Circle", che riunisce genitori che hanno sofferto il loro stesso terribile dolore. 
Nel luglio del 1994, Arik Frankenthal, un ragazzo di 19 anni, venne rapito e ucciso da Hamas. Un anno dopo, come reazione a una tale tragedia, suo padre, Yitzhak Frankenthal, fondò The Parents Circle, un’organizzazione di famiglie colpite dal lutto della perdita di un proprio caro nel corso del conflitto israelo-palestinese. Rivendicando la riconciliazione e la fine di questo conflitto attraverso il raggiungimento di una pace giusta, l’associazione si è estesa “naturalmente” anche alle famiglie palestinesi passate attraverso la stessa dolorosa esperienza. Il Families Forum, come si chiama oggi l’organizzazione, che conta ormai un gruppo di 500 famiglie israeliane e palestinesi, si batte per promuovere il dialogo, la reciproca comprensione e quindi la riconciliazione, unico mezzo per raggiungere una vera convivenza e la pace. 
La finalità di The Parents Circle è promuovere la riconciliazione tra le società israeliana e palestinese, lottando contro odio e desiderio di vendetta e promuovendo la condivisione delle proprie storie e dei propri sentimenti. Consapevoli che i membri hanno tutti già pagato un prezzo molto alto, l’associazione si impegna quotidianamente anche perché venga riaffermata la dignità della vita e la libertà per tutti gli esseri umani, attraverso incontri nelle scuole; una linea telefonica chiamata “Hello Peace!” con cui i ragazzi israeliani e palestinesi possono interagire tra loro; campi estivi per bambini israeliani e palestinesi che hanno subito lutti, in modo da poter fare esperienze di conoscenza in ambiente sicuro e protetto; un sito web (www.theparentscircle.org) per giovani israeliani e palestinesi che vuole essere un momento di incontro tra ragazzi che vivono in un contesto regionale che non consente facili occasioni di scambio… tutto nell’ottica appunto di rispetto delle opinioni degli altri, cercando di dare un’idea meno semplificata del conflitto, di aumentare la consapevolezza del prezzo pagato da entrambe le parti con la continuazione della violenza e di introdurre l’idea di tolleranza e riconciliazione come strumenti concreti di risoluzione del conflitto, ponendo a ulteriori lutti e perdite.
E qui si trova la chiave della nostra lettura-spettacolo, uno spettacolo potremmo dire “radiofonico”, in cui voci e suoni dal romanzo “Apeirogon” di Colum McCann e da molti altri documenti e testimonianze, danno il corpo (o meglio… “danno i corpi”!) di una tragedia immane che pare non avere una fine. Un caleidoscopio di testimonianze e pensieri che non hanno “una sola faccia”, semplificatrice e consolatoria… ma molteplici interpretazioni, ragioni, posizioni, di difficile comprensione… come infinite facce, lati ed angoli di un poligono, fortemente “connessi” l’uno con l’altro.
Un grazie particolare ai compagni di strada di Scarpanō - Teatro e Metodi Attivi con cui condividere palco, emozioni, idee, è privilegio prezioso 

2024_12_24 Concerto degli auguri della Fondazione di Piacenza e Vigevano al Cagnoni

CIVICO TEATRO CAGNONI-VIGEVANO(PV)
SABATO 14 DICEMBRE 2024 ORE 21.00
Concerto offerto alla cittadinanza 
dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano
CHRISTMAS IN BLUE
musiche di: G.Gerswhin, D.Shostakovic

Manuel Signorelli, pianoforte
Orchestra Sinfonica Città di Vigevano (1)
Andrea Raffanini, direttore
Al termine del concerto, che ha il patrocinio del Comune di Vigevano, si terrà un brindisi
beneaugurale nel Foyer e nel ridotto del Teatro, a cura di DOLCE POSITIVO.
Ingresso gratuito con prenotazione dei posti disponibili che sarà possibile a partire dal giorno 11 dicembre 2024 presso la biglietteria del Teatro. Info: 0381 - 82242 Orari biglietteria: dal martedì al sabato dalle 17.00 alle 20.00
Programma musicale:
George Gershwin, Rhapsody in Blue (1924)
Dmitri Shostakovich (Šostakovič),Suite for Variety Orchestra No. 1 in otto movimenti
1. March
2. Dance No. 1
3. Dance No. 2
4. Little Polka
5. Lyric Waltz
6. Waltz No. 1
7. Waltz No. 2
8. Finale
(1) nel decimo anniversario della Stagione Musicale in Vigevano della Orchestra.
dal comunicato stampa
CHRISTMAS IN BLUE: AL CAGNONI IL CONCERTO DI NATALE
OFFERTO DALLA FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO
Il 14 dicembre l’evento gratuito con protagonista l’Orchestra Sinfonica Città di Vigevano
L’attesa del Natale al Teatro Cagnoni si celebra con un concerto gratuito offerto alla città dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’evento è in programma sabato 14 dicembre alle 21 e vedrà protagonista l’Orchestra Sinfonica Città di Vigevano che, in occasione del decennale della sua stagione musicale, proporrà Christmas in blue: musiche di Gershwin e Sostakovic, la direzione di Andrea Raffanini e Manuel Signorelli al pianoforte.
«È bello poter tornare ospiti al Cagnoni, nell’anno della riapertura ufficiale che lo ha riconsegnato alla città in una veste degna dei suoi antichi splendori - commenta Luigi Grechi, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano -. Si tratta di un evento che abbiamo pensato come momento culturale, e credo che l’accurato programma che la serata ha in serbo non deluderà i melomani più esigenti, e anche come omaggio del nostro ente alla città, un momento di aggregazione che sia per tutta la comunità un’opportunità per ritrovarsi e scambiarsi gli auguri in vista delle festività natalizie».

2024_12_08 Concerto dell’Immacolata a LODI con Mendelssohn e il Collegium Vocale di Crema

Domenica 8 dicembre 2024 ore 16.00
Chiesa di S. Francesco - Piazza Ospitale, 26900 Lodi LO
CONCERTO DELL'IMMACOLATA
Coro e Orchestra del Collegium Vocale di Crema
Giampiero Innocente, direttore
in programma:
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847)
“Lauda Sion” Op. 73 per quattro voci soliste, coro e orchestra
Finale dalla Sonata VI (orchestra d’archi)
"Wie der Hirsch schreit nach frischem Wasser" Salmo Op.42 
Dal comunicato stampa:
Nella penultima tappa della tournée dei 30 anni (Venezia, Alzano L., S. Fiorano e Crema), il Collegium Vocale di Crema sarà di scena a Lodi, Domenica 8 dicembre alle ore 16.00, nel tradizionale concerto dell’Immacolata presso la chiesa di S. Francesco.
Il gruppo cremasco, forte dei suoi 70 elementi tra coro e orchestra eseguirà due opere di Mendelssohn, il Lauda Sion op. 73 e il Salmo 42.
La prima fu già eseguita nel 2009, mentre in prima assoluta sarà il Psalm 42, composto sul famoso testo biblico “Come una cerva anela ai corsi d’acqua”: quest’opera fu definita da Schumann come la migliore espressione della musica sacra di Mendelssohn. Momenti musicali drammatici, sottolineati dalla arie eseguite dal soprano Veronika Kralova, si alterneranno a quelli più sereni del coro per concludere con un impegnativo fugato finale dove voci e strumenti riempiranno il grande spazio della Chiesa di S. Francesco.
Il concerto sarà in collaborazione con l’Associazione “Mons. Quartieri” di Lodi, realtà con cui il Collegium Vocale collabora da 25 anni.
L’ultima esecuzione come concerto dei 30 anni sarà domenica 15 dicembre 2024 a Crema, Chiesa-Auditorium di S, Bernardino.

Coro del Collegium Vocale di Crema
Soprani: Elisa Barbaglio*, Myriam Bergamaschi, Cinzia Denti, Sara Faraoni, Angelica Flestea, Mariagrazia Gagliardoni*, Lorena Mariani, Elena Manzoni, Giusi Pecoraro, Graziella Tiboni, Francesca Urzì, Daniela Zilioli*
Alti: Daniela Assandri, Benedetta Bassi*, Christina Cattaneo, Petra Ermert, Maureen Haley, Wendy Hall*, Giovanna Lobbia*, Doriana Peroni, Vanna Moretti, Christine Rudy, Sara Testa*
Tenori: Ermanno Anzani*, Angelo Arpini*, Fabio Corlazzoli*, Domenico Donesana, Angelo Mazzoletti, Giampaolo Rosi
Bassi: Giovanni Casanova, Giuseppe Gualandris*, Gianni Lobbia, Paolo Martignoni*, Eugenio Nicotra, Matteo Panozzo*, Marcello Anselmi Tamburini, Matteo Anselmi Tamburini
*Solisti movimento 9

Orchestra del Collegium Vocale di Crema
Violini: Stephen Beszant, Giovanni Livraga, Fabio Usubelli, Patrizia
Grignani, Paolo Barbaini, Veronica Moruzzi, Stefania Ruini, Sara Bruzzese, Tommaso Lanzara, Riccardo Reiter, Giulia Galbiati, Antonino Sottile, Eugenio Carini
Viole: Beppe Barbaini, Elisa Locatelli, Alberto Simonetti, Robert Mathieu
Violoncelli: Leonardo Bertazzoni, Maria Bocconi
Contrabbassi: Roberto Illari, Michele Bianchessi
Oboi: Ruggero Tacchi, Francesco Aliquò Mazzei
Flauto: Angela Guglielmetti
Clarinetti: Barbara Martini, Lorenzo Magrini
Organo: Matteo Marni
Trombe: Daniele Rossoni, Cecilia Ravasio, Lorenzo Pandolfi
Timpani: Nicola Moneta

2024_12_08 Concerto dell'Immacolata a Corbetta con Requiem di Mozart

Italian Harmonists
Civico Coro Polifonico Curia Picta Corbetta
Orchestra Filarmonica Dei Navigli
Citta' Di Corbetta
Domenica 8 Dicembre 2024 ore 20:45
Collegiata Parrocchia di San Vittore Martire
Via S. Vittore, 1, 20011 Corbetta MI, Italia
In collaborazione con il Comune di Corbetta
CONCERTO DELL'IMMACOLATA
WOLFGANG AMADEUS MOZART
REQUIEM IN RE MIN.KV 626
con
Lorena Balbo Soprano
Maria Miccoli Contralto
Michele Mauro Tenore
Gabriele Valsecchi Basso
Civico Coro Polifonico Curia Picta
Orchestra Filarmonica Dei Navigli
Andrea Semeraro Direttore
Ingresso libero

2024_12_08 ARTISTI DEL TEATRO ALLA SCALA in concerto alla Abbazia della Colorina - Nerviano

Domenica 8 Dicembre 2024 - Ore 18.00 
Abbazia della Colorina - Nerviano (1)
L'Universo di Maio presenta
UNA VOCE PER CHI NON HA VOCE
Concerto di Beneficenza a favore delle attività sul territorio


ARTISTI DEL TEATRO ALLA SCALA
Nadia Engheben - Soprano
Lucia Bini - Mezzosoprano
Antonio Murgo - Tenore
Cesare Zanetti, Anna Cima - Violino 
Rosaria Mastrosimone - Viola 
Flavio Bombardieri - Violoncello
e con:
Domenico Murgo - Violino
Marcello Murgo - Violoncello
Informazioni: luniversodimaio@gmail.com
(1) Santuario Abbazia della Colorina, Via Colorina, 20014 Nerviano MI, Italia

2024_12_11 ARTISTI DEL TEATRO ALLA SCALA in concerto a Nerviano

Mercoledì 11 dicembre 2024 ore 21.00 
Sala Bergognone Piazza A.Manzoni 14 - Nerviano
L'Universo di Maio presenta
UNA VOCE PER CHI NON HA VOCE
ARTISTI DEL TEATRO ALLA SCALA
Nadia Engheben - Soprano
Lucia Bini - Mezzosoprano 
Antonio Murgo - Tenore 
Paolo Sala - Pianoforte
e con:
Domenico Murgo - Violino
Marcello Murgo - Violoncello
Lisa Serra, narrazione

"perchè non c'è errore più grande di quello di non fare niente per paura di non fare abbastanza"
Concerto di Beneficenza a favore delle attività sul territorio - con il patrocinio del Comune di Nerviano.
Informazioni e prenotazioni: luniversodimaio@gmail.com
Sabato 21 dicembre 2024
Il Concerto sarà replicato a favore degli ospiti della Fondazione Lampugnani

2024_12_07 Teatro alla SCALA in diretta a Robecco, Forza del destino al Circolo Economico Ricreativo


CIRCOLO ECONOMICO RICREATIVO ROBECCO (SN)

Indirizzo: Via Roma, 11, 20087 Robecco Sul Naviglio MI

SABATO 7 DICEMBRE 2024 ore 17.30

(inizio collegamento ore 18.00 esatte)

Serata inaugurale del Teatro alla Scala
introduzione guidata alla visione dell'opera,
con risottata finale facoltativa al termine.

Teatro alla SCALA - Milano

Stagione 2024-2025

Giuseppe Verdi (1813-1901)

LA FORZA DEL DESTINO

Melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave 

tratto da Don Álvaro o la Fuerza del sino di A. Saavedra, duca di Rivas 

Prima rappr. 10 novembre 1862 al Teatro Teatro Imperiale, San Pietroburgo


(1) Le foto degli artisti sono fornite dall'Ufficio Stampa Teatro alla Scala

CAST:

Il marchese di Calatrava, signore di Spagna  (basso)   Fabrizio Beggi

Donna Leonora, sua figlia (soprano)   Anna Netrebko (1)

Don Carlo di Vargas, il fratello  (baritono)  Ludovic Tézier (1)

Don Alvaro, l’amante meticcio, ma figlio di regnanti (tenore) Brian Jagde (1)

e con :

Preziosilla, influencer (mezzosoprano)   Vasilisa Berzhanskaya

Padre guardiano, saggio Abate francescano (basso)  Alexander Vinogradov

Fra Melitone, fraticello vivandiere  (baritono buffo)    Marco Filippo Romano

Curra, cameriera di Leonora (mezzosoprano)   Marcela Rahal

Un alcade, gestore di ristorazione  (basso)   Huanhong Li

Mastro Trabuco,  mulattiere, poi rivendugliolo (tenore brillante)    Carlo Bosi

Un chirurgo, medico di guerra (basso)  Xhieldo Hyseni

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Direttore    RICCARDO CHAILLY

Regia    LEO MUSCATO

Maestro del Coro Alberto Malazzi Scene    FEDERICA PAROLINI

Costumi    SILVIA AYMONINO

Luci    ALESSANDRO VERAZZI

Nuova produzione Teatro alla Scala

3 ore e 40 minuti circa intervalli inclusi

INGRESSO LIBERO per la visione
(con offerta facoltativa)
COSTO DEL BUFFET 20.00 Euro facoltativo e solo su prenotazione
Per prenotare chiamare 349 825 3070 sig. Attilio


Dopo la chiusura del Cineteatro Agorà di Robecco per ristrutturazione ormai giunta quasi alla fase finale e la forzata chiusura per pandemia, lo scorso dicembre 2023 abbiamo potuto tornare a vedere insieme la PRIMA dal Teatro alla Scala grazie alla disponibilità del Circolo Economico Ricreativo di Robecco SN che ha attrezzato la sala superiore per la visione in diretta su grande schermo dell’opera inaugurale.

Grazie alla direzione organizzativa di Attilio Viganò, che ha da sempre gestito l’organizzazione delle stagioni di “Opera e Arte” al Agorà, l’offerta si ripete anche per il 2024 con la possibilità offerta gratuitamente (con offerta libera all’ingresso) di seguire “La forza del destino” l’opera scelta dalla Scala per aprire la stagione 2024-2025 nella serata del 7 dicembre. Al termine della rappresentazione per chi vuole aderire, prenotando per tempo vista la disponibilità di posti che è solo di 65 posti, sarà possibile prendere parte al buffet dopo teatro al costo di 20.00€ a testa.

Pagina Teatro alla Scala

Buffet dopo l’opera

Selezione di antipasti e formaggi

Risotto Milanese al giallo di zafferano

Panettone

Calice di Vino bianco o rosso


Per prenotare chiamare 349 825 3070 sig. Attilio


Come tradizione alle 17.30 precise inizierà la guida alla visione dell’opera a cura di Mario Mainino, giornalista e musicologo, che ha curato le passate edizioni e il programma di sala.


Riccardo Chailly inaugura la Stagione 2024/2025 con una nuova produzione de “La forza del destino”, il suo nono titolo verdiano alla Scala, con la regia di Leo Muscato e, ancora una volta, con una distribuzione dei ruoli di straordinario prestigio.
Opera drammaturgicamente complessa, nata nel 1862 a San Pietroburgo e approdata in versione definitiva, e rimaneggiata completamente nel finale, alla Scala nel 1869 oltre che con la creazione della celebre Sinfonia.

La forza del destino offre alcune delle più memorabili melodie verdiane. Dal cartellone manca da 24 anni, dalla stagione del centenario verdiano del 2001 quando fu portata alla Scala dai complessi del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ma Orchestra e Coro scaligeri non la eseguono dal 1999.

“La forza del destino” l’abbiamo vista nella stagione del Cineteatro Agorà Cultura 2018/2019 martedì 2 aprile 2019, e in quella occasione il terzetto delle voci principali era dei nomi previsti per questa inaugurazione ANNA NETREBKO,  JONAS KAUFMANN, LUDOVIC TÉZIER con Orchestra of the Royal Opera House e direttore ANTONIO PAPPANO



URNA FATAL DEL MIO DESTINO

L’opera che porta sfortuna, forse legata al fatto che il baritono Leonard Warren morì in palcoscenico proprio al termine dell'esecuzione della sua aria “Urna fatal” al MET di New York. Per il direttore del Teatro Imperiale di San Pietroburgo fu relativamente facile convincere Verdi a scrivere un’opera nuova per la stagione 1861-62, anche per la consistente offerta economica: sessantamila franchi d'oro. 

Il difficile fu invece trovare un soggetto che soddisfacesse sia la censura che il compositore. Dopo lunghe ricerche fu scelto “Don Álvaro, ó La fuerza del sino" di Ángel de Saavedra y Ramírez duca di Rivas.    “Il dramma è potente, singolare, e vastissimo; a me piace assai”: il compositore era attratto dall’intensa tragicità della vicenda, il pittoresco e romantico colore locale, la vastità delle dimensioni, e soprattutto l’implacabilità di quel destino che trascina i protagonisti in situazioni abnormi e metodicamente li elimina. Ma dopo la prima, trionfale rappresentazione a San Pietroburgo il 24 settembre 1862 dove morivano tutti i protagonisti, Verdi sentì la necessità di modificare la conclusione dell’opera, con il perdono finale a don Alvaro. Ci saranno anche altre modifiche nella musica: una, particolarmente importante, è la nuova sinfonia. “Con le gambe aggiustate” – l’espressione è di Verdi – l’opera andò in scena alla Scala il 27 febbraio 1869.

Atto I. È sera, e nella casa di Siviglia il marchese di Calatrava indugia nell’augurare la buona notte alla figlia Leonora Buona notte, mia figlia e, convinto che ella abbia rinunciato a un amore che egli considera indegno per lei, la esorta a confidare nel suo affetto. Ritiratosi il Marchese nei suoi appartamenti, la cameriera Curra si affretta ad aprire la porta che dà sul verone: da lì entrerà don Alvaro, l’uomo che Leonora ama segretamente, e con il quale fuggirà dalla casa paterna. Me pellegrina ed orfana Leonora ha il cuore gonfio di angoscia, ed è combattuta da opposti sentimenti. Quando giunge don Alvaro, che con ardente trasporto la sollecita a fuggire Ah! per sempre, o mio bell'angiol, essa indugia, non sa risolversi, e quando infine si appresta alla fuga Seguirti fino agli ultimi, è troppo tardi. Il Marchese, seguito dai servi, entra nella stanza con la spada sguainata e ripudia la figlia, nonostante don Alvaro protesti l’innocenza di Leonora e offra la propria vita per salvare l’onore. Il Marchese provoca don Alvaro il quale, armatosi a sua volta di pistola, nel intimare ai servi di allontanarsi lascia cadere a terra l’arma; ne parte un colpo che ferisce a morte il Marchese Vil seduttor!... infame figlia!.... Leonora, inorridita, si precipita ai piedi del padre, il quale la respinge e la maledice, spirando tra le braccia dei servi, mentre don Alvaro trascina via Leonora e fuggono.

Atto II. Un’osteria nel villaggio di Hornachuelos, affollata di gente di ogni genere Coro e Ballabile Holà, holà, holà! . Fra gli altri uno studente, che osserva attentamente tutto e tutti: si tratta di don Carlo, fratello di Leonora, sulle tracce della sorella e di don Alvaro, deciso a vendicare la morte del padre. Nell’osteria c’è anche Leonora in fuga travestita da uomo: essa crede che don Alvaro sia stato ucciso dai servi del padre. Don Carlo, insospettito dallo strano aspetto del giovane imberbe, ne chiede invano notizie al mulattiere Mastro Trabuco. Ma il dialogo è interrotto dall’arrivo di Preziosilla, Viva la guerra! … Al suon del tamburo la bella zingara venuta ad arruolare giovani per la guerra in Italia contro i Tedeschi, e da un corteo di pellegrini diretti al convento della Madonna degli Angeli, per il giubileo Padre Eterno Signor.... L’Alcade, infastidito dalla curiosità dello studente, lo invita a raccontare la sua storia. Don Carlo dice Son Pereda, son ricco d'onore, cioè di essere uno studente che ha interrotto gli studi per aiutare un amico a rintracciare il seduttore della sorella per vendicare il padre da questi assassinato. Ora la sorella dell’amico è morta, il seduttore è fuggito in America, e così lui ha deciso di tornare all’università. Preziosilla non crede affatto al racconto dello studente; Ucciso fu quel Marchese? Ma gnaffe a me non la si fà. Leonora si reca al convento della Madonna degli Angeli, decisa di abbandonare il mondo Sono giunta!... grazie, o Dio! Aria Madre, pietosa Vergine . Bussa alla porta, e al guardiano fra Melitone Una donna a quest’ora? Chiedo il Superiore .. giunge il Padre Guardiano, al quale Leonora rivela la propria identità e l’intenzione di isolarsi in un eremo. Il religioso cerca di far meditare Leonora sul passo che si accinge a compiere, e, accertata la fermezza della donna, acconsente a schiuderle le porte di un eremo isolato nella montagna Più tranquilla l'alma sento . Quindi ordina a fra Melitone di radunare nella chiesa i confratelli, ai quali, durante la cerimonia della consacrazione, presenta il penitente senza svelarne il nome e il sesso, e invoca la benedizione della Vergine degli Angeli sul capo di Leonora. Il santo nome di Dio Signore … La Vergine degli Angeli (Padre Guardiano, Leonora, Coro)

Atto III. Don Alvaro, che crede Leonora morta, sotto il falso nome di don Federico Herreros, è divenuto capitano dei granatieri, gloria dell’esercito spagnolo che combatte in Italia presso Velletri. Mentre è assorto nei suoi più tormentosi ricordi La vita è inferno all'infelice... Romanza O tu che in seno agli angeli (egli è di stirpe reale, ma meticcio, figlio di uno spagnolo ed una principessa e ultimo discendente di una dinastia Incas perseguitata dai conquistadores spagnoli), ode suoni di lotta Scena Attenti al gioco... (Coro) e corre in soccorso di un ufficiale spagnolo coinvolto nella lite per una partita di carte, e riesce a salvarlo. L’ufficiale non è altri che don Carlo sotto il falso nome di don Felice de Bornos; i due, non conoscendosi, si giurano amicizia eterna Amici in vita e in morte, e si gettano eroicamente nella battaglia che nel frattempo si è accesa Battaglia Arde la mischia!... . Don Alvaro però viene ferito Piano... qui posi... approntisi il mio letto e trasportato in barella, accompagnato da un chirurgo e da don Carlo, che lo rincuora, e gli promette che una volta guarito sarà insignito dell’ordine di Calatrava. Al sentire questa parola il ferito ha un sussulto, e credendosi ormai in fin di vita, consegna all’amico la chiave di una valigia, nella quale è conservato un plico che custodisce il più geloso segreto della sua vita: se dovesse morire, il plico dovrà essere bruciato Solenne in quest'ora giurarmi dovete ... Or muoio tranquillo.... Il chirurgo porta via il ferito, e don Carlo insospettito vorrebbe aprire lo scrigno Urna fatale del mio destino E s'altra prova rinvenir potessi?... ma frugando vi trova il ritratto di Leonora e comprende chi sia il ferito. In quel momento il chirurgo annuncia che l’operazione è riuscita, don Carlo esulta per la gioia feroce di poterlo uccidere con le proprie mani Egli è salvo!... oh gioia immensa. Nell’accampamento militare presso Velletri, sorge il sole, e l’accampamento si anima di soldati, di vivandiere, di mendicanti, di reclute, Coro Lorché pifferi e tamburi ai quali Mastro Trabuco cerca di vendere la sua povera merce A buon mercato chi vuol comprare? , mentre Preziosilla predice la sorte Venite all'indovina. Giunge anche fra Melitone che rimprovera i peccatori con una buffa predica Pane, pan per carità! Toh, toh!... Poffare il mondo!... Preziosilla per salvare il povero frate minacciato da folla e soldati intona Lasciatelo, ch'ei vada... Rataplan Rataplan, rataplan.

Atto IV. Sono trascorsi cinque anni, e nel chiostro del convento della Madonna degli Angeli fra Melitone distribuisce la minestra ai poveri, Fate la carità (Mendicanti) Aria buffa Che? siete all'osteria?... (Melitone) e si irrita quando i più impertinenti gli ricordano la gentilezza del padre Raffaele (che altri non è che don Alvaro fattosi frate). Anche il Padre Guardiano rimprovera fra Melitone, per la sua insofferenza nei confronti di padre Raffaele Pazienza non v'ha che basti! Del mondo i disinganni (Padre Guardiano, Melitone).
Alla porta si presenta un cavaliere, che chiede di padre Raffaele è don Carlo. I due nemici sono nuovamente di fronte, invano don Alvaro invita a dimenticare il passato ma Don Carlo lo affronta con arroganza ... la macchia del tuo stemma tu seganti con quest’atto! Esso splende più che gemma … Sangue il tinge di mulatto … Ah, segnasti la tua sorte! don Alvaro che si rifiutava di combattere quando viene insultato si ribella, e i due si allontanano per battersi. Una grotta fra rupi inaccessibili. Leonora in eremitaggio, coperta dal saio monacale, ripensa al suo tragico amore, Pace, pace, mio Dio! e invoca il Signore quando ode un improvviso cozzare di spade, giunge don Alvaro con la spada insanguinata perché ha appena ucciso suo fratello, è impuro e chiama il presunto eremita affinché dia l’estrema benedizione al morente. Quando Leonora esce i due si riconoscono, la donna accorre verso il fratello che nel momento di spirare, la uccide con un pugnale compiendo così la sua vendetta. Don Alvaro assiste impotente alla morte dell’amata, Non imprecare, umiliati confortato dal Padre Guardiano che lo esorta alla fede nella pietà divina.


Programma e introduzione alla visione dell’opera a cura di Mario Mainino
www.concertodautunno.it

Nicola LUISOTTI parla di La forza del destino

Tratto da un'intervista al Teatro del Gran Liceu di Barcellona, novembre 2024


Ogni pezzo di teatro ha le sue tradizioni. Pensiamo al Macbeth in Inghilterra che non si può veramente nominare, negli Scottish si dice “opera” oppure “quella opera” e così via.

Però come possiamo fare a meno di un lavoro così straordinario come LA FORZA DEL DESTINO, perché il pubblico dovrebbe privarsene per una sciocca superstizione.

Sì esiste questa superstizione!
Ma noi dovremo superarla perché Verdi se lo merita, il pubblico se lo merita e noi ce lo meritiamo. Verdi lo scrisse in fretta e furia, scrisse molto velocemente.
Ci sono musicisti compositori che hanno un grande talento, ci sono compositori straordinari e poi ci sono nella storia della musica i GENI, ce n'è una decina, specialmente nell'Opera che sono “geni”;  non sanno veramente cosa fanno, lo fanno perché sono Geni, fanno di più di quello che è richiesto senza volerlo, e tutte le situazioni all'interno della Forza del destino ma all'interno del Don Carlo, del Macbeth, del Trovatore, del Rigoletto, della Traviata, tutte le situazioni musicali che Verdi scrive sono sempre appropriate e legate moltissimo al testo, per cui ogni situazione drammatica del testo con la musica acquista ancora più forza.

C'è una regola del teatro che io ammirò molto e che la trovo necessaria, solamente i grandi hanno questa idea,  “non ce dramma se non si ride all'interno del dramma” e   non si può ridere se non c'è un poco di dramma, per cui le due cose si devono sempre unire in un dramma c'è bisogno anche di ridere, se c'è questo il dramma sarà ancora più forte.

Verdi naturalmente conosce questa regola e riesce a trasformare la materia musicale in realtà.

 Sicuramente uno dei momenti più difficili dell'orchestra è la sinfonia, c’è un momento molto difficile, che non viene mai considerato come tale, che è il momento della “battaglia”,  ci sono dei momenti come l’inizio del secondo atto che c’è un colpo d’arco molto veloce per l’orchestra e per il coro che non sono facili.

Sembrano, quando si sente che funzionano sembra che sia facile, ma credetemi non lo è; eh la Forza del destino poi è anche un'opera molto lunga, c'è molto da suonare e c'è molto da ascoltare, i duetti dei cantanti,  non vi dico per il tenore poverino che se io fossi il tenore non accetterei mai di cantare la Forza del destino perché veramente un'opera difficilissima, anche il baritono, le arie che ha Fra Melitone.

Preziosilla sembra un ruolo brillante leggero, perché Verdi  utilizza già questo tipo di scrittura per Un ballo in maschera, per il paggio, invece qui lo ritroviamo in Preziosilla e con un ruolo da mezzosoprano ma che va fino al “do” e fa delle colature spaventose.

Il Rataplan, questo corso straordinario, dove viene simulato il suono del tamburo;  insomma è un'opera molto complessa, con molti, molti, molti, molti momenti rischiosi però forse è bella anche per questo e il pubblico l’ama anche per questo.

Ogni numero di quest'opera è un numero importante, tutti i numeri sono connessi sempre questo tema del destino, sono questi urti “pam, pam, pam”,i questa cosa che batte, questo suono orribile, che batte non solamente per i personaggi dell'Opera della qualsiasi ma anche per noi.

Il destino bussa sempre da dietro, ci spinge da dietro la schiena e quando arriva diventa presente e quando lo vediamo è già passato.

Ecco perché è importante LA FORZA DEL DESTINO.

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