2024_10_20 Mercatino del Ri-Uso Nuova Vita alle Cose

Data :20/10/2024
Mercatino del Ri-Uso Nuova Vita alle Cose
Sede Allea di viale Matteotti
Città: Pavia
Sezione #concertodautunnonews: altro
Descrizione: Pavia, tornano in Allea Viale Matteotti le occasioni vintage del Mercatino del Ri-Uso: domenica 20 Ottobre appuntamento con economia circolare e socialità

Mercatino del Ri-Uso Nuova Vita Alle Cose
20 Ottobre 2024
Dalle 10 alle 18
Allea di viale Matteotti, Pavia
Per info: Associazione Culturale l'ArcadiNoé, 347 7264448

Pavia, Ottobre 2024 – Un appuntamento con il vintage e con le molteplici vite che vogliamo dare agli oggetti: contro l'obsolescenza programmata e la sindrome dell'accumulo in favore dell'economia circolare, torna in città domenica 20 Ottobre il Mercatino del Ri-Uso Nuova Vita alle Cose. Il via alle 10 sotto gli alberi dell'Allea, quando viale Matteotti si animerà di bancarelle, di colori e di forme del passato a cui ognuno di noi può restituire una vita presente e futura, di oggetti che i cittadini metteranno in vendita, portandoli direttamente dalle loro case alle bancarelle del mercatino dell'usato. Una manifestazione che diventa vetrina per tutti quegli oggetti di cui le persone non hanno più bisogno: oggetti che riacquistano valore e scopo in un nuovo contesto.

Organizzato dall' Associazione ArcadiNoè e patrocinato dal Comune di Pavia, ogni appuntamento vede l'adesione di centinaia di privati cittadini pavesi e della provincia che fanno propria la filosofia delle 4 R Riduco, Riuso, Riciclo, Recupero perché nulla di quello che è stato prodotto, e poi acquistato, vada perduto. Un'occasione non solo commerciale ma anche di socializzazione tra le persone. L'organizzazione prevede, inoltre, la partecipazione a rotazione, previa prenotazione, dei cittadini partecipanti.

Occasioni vintage per tutti i gusti e le esigenze: una manifestazione che dona nuova vita alle cose, riportandole alla luce dopo lunghe soste in cantina e anni di inutilizzo. Una manifestazione più che mai attuale e che guarda al futuro di tutti promuovendo le buone pratiche della cultura del riuso e, con essa, la salvaguardia dell'ambiente, riutilizzando un prodotto invece che buttarlo via.
Il Mercatino del Ri-Uso Nuova Vita alle Cose tornerà in Allea anche domenica 17 Novembre.


Contatti:
Indirizzo e-mail :
Numero di cellulare: 347 7264448
Numero fisso:
Sito Web:

2024_10_19 La golosa caccia al tesoro

Data :19/10/2024
La golosa caccia al tesoro
Sede c/o Villaggio delle Zucche Pura Vida Farm, Via Piemonte, Località La Lanca
Città: San Martino Siccomario (Pavia)
Sezione #concertodautunnonews: altro
Descrizione: A caccia di dolcezze al Villaggio delle Zucche di San Martino Siccomario
Secondo appuntamento con la caccia al tesoro golosa più golosa che si possa immaginare: in collaborazione con Haribo, al villaggio you-pick alle porte di Pavia due giorni di laboratori, giochi, sorprese, premi e tanto divertimento per tutta la famiglia

La golosa caccia al tesoro
19 e 20 Ottobre 2024, dalle 10
c/o Villaggio delle Zucche Pura Vida Farm
Via Piemonte, Località La Lanca - San Martino Siccomario (PV)
0382 559326
https://www.puravidafarm.it/villaggio-delle-zucche/


Ottobre 2024 – Sabato 19 e domenica 20 Ottobre dolcezze in palio in tema con il fine settimana in programma al Villaggio delle Zucche alle porte di Pavia. Ne La golosa caccia al tesoro, gli iscritti alla competition parteciperanno ad un quiz per diventare guardiani del parco. Tra i premi anche marshmallows da grigliare. Partner d'eccezione di questo fine week-end Haribo con le sue caramelle e gommosità, sorpresa e premio in due giorni di giochi e scorribande.

Nel campo you-pick in stile americano più grande del nord Italia, inoltre, giochi tradizionali ed innovativi dove ci si potrà sfidare e mettere alla prova le proprie abilità: la fattoria didattica con galline, galline ornamentali, oche, conigli e fagiani e tanti animali dell'aia da conoscere e coccolare; i giochi con animazione e laboratori creativi, divertenti e fantasiosi, adatti alle esigenze dei bambini; le occasioni per divertirsi a colorare, ritagliare, incollare, creare, pitturare, e molto altro ancora come per esempio il laboratorio Pittura La Tua Zucca (previo acquisto della zucca). E ancora: la Casetta del mais per "nuotare" e fare capriole in un mare davvero speciale; il labirinto dove perdersi; Cornhole abbatti i barattoli. Infine, per scorribande e risate, le barchette paddler, affidabili e sicure per divertirsi sull'acqua; i bumper boat per giocare all'autoscontro sull'acqua, adatto per adulti e bambini; i trattorini a pedali ed elettrici, le mini-jeep elettriche, i gonfiabili.
Insomma giornate di relax e divertimento, da godersi in famiglia, magari su un pedalò per navigare la lanca.

Come negli Stati Uniti ma a chilometro vero, senza andare troppo lontano: a San Martino Siccomario, poco fuori Pavia, il Villaggio delle Zucche è un luogo sconfinato nel verde dove poter trascorrere una giornata a stretto contatto con la natura e andare a caccia di zucche: scovarle, sceglierle, intagliarle e portarle a casa per colorarla con un po' di US attitude. Non mancheranno le occasioni per scoprire stupende installazioni e allestimenti di diversi tipi, forme e colori, dove scattare foto ricordo formato famiglia. E per placare la fame, food corner dove gustare dell'ottimo street food e il ristorante Alla Lanca con un menù ricco di piatti di stagione.
In alternativa, chi lo volesse, può portarsi il pranzo al sacco e usufruire dell'area pic-nic per un pranzo sull'erba.

L'ingresso al Villaggio delle Zucche (da 15 euro) si prenota al link www.puravidafarm.it ed è gratuito per i bambini nati dal 2021 al 2024. Si consiglia, inoltre, di visitare le pagine social di PuravidaFarm per eventuali aggiornamenti e modifiche del programma.



Pumpkin Patch Pura Vida Farm
Il Villaggio delle Zucche c/o PuraVida, Via Piemonte, Località La Lanca - San Martino Siccomario (PV)
Fino al 10 Novembre, ogni fine settimana a partire dalle 10,30.
Biglietti al link https://www.eventipavia.it/puravidafarm/villaggio-delle-zucche-2024/



Questi i prossimi appuntamenti in calendario nel programma dell'edizione 2024
26 e 27 Ottobre 2024 Aspettando Halloween
31 Ottobre, 1, 2 e 3 Novembre 2024 La Magia
9 e 10 Novembre 2024 Il Saluto del Villaggio


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Numero fisso: 0382 559326
Sito Web: https://www.puravidafarm.it/villaggio-delle-zucche/

2024_10_23 Associazione METI, ieri e oggi

Data :23/10/2024
Associazione METI, ieri e oggi
Sede Libreria Antigone
Città: via Kramer 20, Milano
Sezione #concertodautunnonews: conferenza
Descrizione: L'associazione METI presenta

La bambina che beveva cioccolata di Laura Monticelli (ed. Nuovi autori)
e
Camminare sulle uova: arteterapia e abuso nell'infanzia, un incontro possibile di Mariapaola Parma

Valeria Persico incontra le autrici e l'associazione Meti
Mercoledì 23 Ottobre 2024, ore 18,30
Libreria Antigone, via Kramer 20, Milano (fermata Tricolore, linea blu della metropolitana)
Ingresso libero, prenotazioni alla mail info@libreriantigone.com
https://www.libreriantigone.com
https://www.assometi.org/


Prosegue il viaggio di METI in giro per l'Italia a presentare l'esperienza dell'associazione che da oltre dieci anni tutela chi ha subito abusi durante l'infanzia. Mercoledì 23 Ottobre METI dà appuntamento alla Libreria Antigone di via Kramer a Milano dove Valeria Persico, per Antigone, dialogherà con Laura Monticelli Conetta, presidente dell'associazione e autrice di La bambina che beveva cioccolata, e con Mariapaola Parma, arteterapeuta che, in occasione del decimo anniversario dell'associazione, ha pubblicato Camminare sulle uova: arteterapia e abuso nell'infanzia, un incontro possibile.

METI si racconterà attraverso questi due libri: l'associazione, nata nel 2013 per volontà della presidente e survivor Laura Monticelli, si occupa, prima in Italia, di adulti vittime di abusi in età infantile.

Al centro di entrambe le opere l'annoso tema della violenza sui minori e il pesante fardello traumatico che ne consegue. La bambina che beveva cioccolata è la dolorosa testimonianza autobiografica degli abusi subiti per anni nell'indifferenza totale, e , al contempo, storia di una rinascita fatta di speranza e amore. Rinascita che ha portato l'autrice Laura Monticelli a creare l'associazione METI, realtà che da oltre due lustri è impegnata nella tutela e nell'assistenza a chi decide di chi prendersi cura di sé chiedendo aiuto per superare il trauma subito nell'infanzia. Con questo libro, Monticelli ha vinto il Premio letterario "Donna semplicemente Donna" nel 2011 ed il Premio Letterario Internazionale "Europa" nel 2012.

Tra le attività dell'associazione anche i laboratori di arteterapia curati da Mariapaola Parma e al centro di Camminare sulle uova, testo che svela l'importante ruolo terapeutico dell'arte e di come possa aiutare concretamente chi nasconde il trauma dell'abuso dentro di sé e che non ha le parole per farlo. Il libro, pubblicato in occasione del decimo anniversario di METI, affronta, con parti più teoriche e parti più pratiche, l'abuso, il trauma, la trattabilità terapeutica, l'arteterapia durante la pandemia. Camminare sulle uova è un contenitore capiente di interrogativi, ipotesi, incontri, sinergie e avvenimenti legati ad una trasformazione possibile che oggi si può raccontare.






Le autrici

Laura Monticelli Conetta, Presidente dell' Associazione Meti, ha fondato l'associazione nel 2013. Autodidatta, scrive per passione e terapia.

Mariapaola Parma, esperta in comunicazione creativa, arteterapeuta, si è formata presso Lyceum Academy in arteterapia clinica e specializzata presso Art Teraphy Italiana, dove ricopre il ruolo di direttore della didattica del programma di formazione triennale in arteterapia psicodinamica. E' iscritta ad Apiart, svolge attività artistica, partecipa a mostre collettive, conduce seminari e percorsi di arteterapia.

L'associazione METI nasce nel 2013 per occuparsi e tutelare persone che hanno subito forme di abuso e maltrattamento nella loro infanzia. Fondata e guidata dalla scrittrice e survivor Laura Monticelli, è stata la prima associazione in Italia a farsi carico di persone adulte che, solo e a distanza di molti anni, sentono il bisogno di prendersi cura di sé e gestire quell'antico trauma. Come? Attraverso gruppi di auto-mutuo-aiuto, incontri di arteterapia, consulenza legale ma anche organizzando incontri pubblici ed eventi per divulgare la cultura della prevenzione. Unica in Italia, METI ha creato negli anni una rete di professionisti in ambiti diversi. Tramite gli eventi di raccolta fondi METI può continuare a sostenere chi chiede aiuto per migliorare la propria situazione di vita, fornendo personale qualificato per i gruppi di AMA Auto-Mutuo-Aiuto, incontri con professionisti specializzati, interventi di arteterapia, percorsi terapeutici individuali, oltre a spazi di informazione sul tema degli abusi all'infanzia e su tutto ciò che vi ruota attorno, sia dal vivo sia on-line.
In Italia non esistono dati certi sul fenomeno degli abusi all'infanzia: nel 2020 si parlava di 45 minori su 1000 seguiti dai nuclei di tutela dei servizi sociali (fonte: Save The Children) mentre il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia CISMAI ha di recente sottolineato come durante la pandemia i maltrattamenti contro familiari e conviventi minori di 18 anni siano aumentati del 13% nel 2020 con un aumento del 137% nel decennio 2010 – 2020. L'associazione METI, dal canto suo, in dieci anni, ha seguito oltre 250 persone che hanno sentito il bisogno di prendersi cura di sé, dell'abuso subito nell'infanzia e di chiedere aiuto, dando voce al proprio trauma.




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2024_10_17 AMLETO Compagnia Corrado d'Elia - dal 17 al 27 ottobre Teatro Leonardo, Milano

DAL 17/10/2024 al 27/10/2024
MTM - TEATRO LEONARDO MILANO
AMLETO
di William Shakespeare
progetto e regia di Corrado d'Elia
assistenti alla regia Marco Rodio e Marco Brambilla
con Corrado d'Elia, Chiara Salvucci, Angelo Zampieri, Raffaella Boscolo, Filippo Lai,
Gianni Quillico, Marco Brambilla, Giovanni Carretti, Marco Rodio.
tecnico luci Francesca Brancaccio
tecnico audio Matteo Gobbi
produzione Compagnia Corrado d’Elia
"Racconta di me e della mia causa, non dimenticare..."
Modalità d’acquisto
ON-LINE sul sito vivaticket.it
presso le BIGLIETTERIE MTM
corso Magenta 24 (lun-sab dalle 15.00 alle 20.00)
al TELEFONO chiamando al 02.86454545
via MAIL scrivendo a biglietteria@mtmteatro.it
Per INFO scrivere a compagnia@corradodelia.it
Queste sono le ultime parole che Amleto morente rivolge a Orazio, l'amico fidato, l'unico sopravvissuto della storia. Orazio accoglie questa preghiera e ne diventa il testimone, ma col passare del tempo e delle repliche, la sua memoria si sbiadisce, si altera, e la vicenda di Amleto si confonde. Questo spettacolo non è solo la storia di Amleto, ma una riflessione su ciò che resta di noi quando il ricordo si fa incerto, quando la storia viene affidata non più alla parola viva, ma a un testimone che, come una macchina, fatica a mantenere intatta la sequenza degli eventi.

Note di regia
Con questo Amleto, invitiamo il pubblico a riflettere sulla fragilità del ricordo e sulla necessità di raccontare, condividere, e vivere attivamente la memoria. Il teatro diventa così un atto di resistenza contro l'oblio, un modo per tenere viva la storia e per far sì che ciò che siamo, ciò che amiamo, e ciò che temiamo, non si perda nel caos del tempo. Siamo noi, spettatori e narratori, a dover custodire e tramandare le memorie, perché nessuna macchina, per quanto perfetta, può sostituire il cuore umano nel compito di ricordare. Viviamo in un’epoca in cui affidiamo la nostra vita e i nostri ricordi a macchine, credendo che possano conservarli per sempre. Eppure, anche le tecnologie più avanzate non sono esenti dall’errore e dal deterioramento. La memoria digitale non è più sicura di una pagina antica, e il rischio di perdere ciò che siamo è più grande che mai.
Questo Amleto è un invito a non dimenticare e a lottare contro l’inevitabile sbiadire dei ricordi, usando il teatro come strumento per preservare l’essenza delle nostre vite, delle nostre emozioni, e delle nostre storie. (Corrado d’Elia)
COMPAGNIA CORRADO D’ELIA
compagnia@corradodelia.it www.corradodelia.it
via Voghera 9, 20144 Milano

2024_10_12 Un ballo fu e che BALLO sia! Inaugurato il Cagnoni di Vigevano con la celebrazione del compleanno 150+1

 Teatro Cagnoni di Vigevano

Stagione 2024 / 2025

Direzione e Ingresso Artisti: via Guido da Vigevano, 2 - Vigevano

Biglietteria e Ingresso del Pubblico: c.so Vittorio Emanuele II, 45 - Vigevano

Informazioni e Biglietteria: Tel. 0381 82242

Ufficio Direzione: Tel. 0381 82242 Fax 0381 694185

e-mail :cagnoni@comune.vigevano.pv.it



Sabato 12 Ottobre 2024 Ore 20.30

GIUSEPPE VERDI

UN BALLO IN MASCHERA

(in origine GUSTAVO III)

Melodramma in tre atti su libretto di Antonio Somma

Personaggi ed Interpreti

Riccardo, Conte di Warwick, Governatore di Boston,
ama Amelia ma non tradisce la fiducia di Renato (tenore)

HECTOR LOPEZ

Renato, creolo, suo segretario e sposo di Amelia (baritono)

VITTORIO VITELLI

Amelia, sposa di Renato ma innamorata di Riccardo (soprano)

DARIA MASIERO 

Ulrica, indovina di razza nera (contralto)

GIORGIA GAZZOLA

Oscar, paggio (soprano di coloratura in travesti)

SUMIN HWANG

Silvano, marinaio (basso)

DANILO PALUDI

Samuel, nemico del Conte (basso)

DAVIDE PROCACCINI

Tom, nemico del Conte (basso)

VICTOR GARCIA SIERRA

Un Giudice (basso)

MURAT CAN GUVEM

Un Servo d'Amelia (tenore) Artista del coro

Nobili, deputati, guardie, seguaci di Samuel e Tom, marinai,

popolani di Svezia, servi, maschere e coppie di danzatori (coro misto)

Coro San Gregorio Magno 

Orchestra sinfonica Città di Vigevano

Dirige l’orchestra il maestro Andrea Raffanini

Maestro del Coro Andrea Sala

Regia Giandomenico Vaccari

Aiuto regista Lorenzo Lenzi

Disegno luci Gianfranco Ferrari

Coproduzione con l'associazione LIRICA TAMAGNO  

Una scaletta dei tempi di esecuzione e relativa suddivisione:

Atto I scena prima 25'

cambio scena 5'

Atto I scena seconda 30'

INTERVALLO 15'

Atto II scena prima  32'

cambio scena 5'

Atto II scena seconda 27'

Atto III scena prima e scena seconda 24'

Il video realizzato da Josè Lattari per L'INFORMATORE VIGEVANESE

SOPRATITOLI

In quanto alla pubblicazione dei sopratitoli, a parte un qualche ritardo nelle seconda scena atto primo, sono molto ben proiettati e chiari e quindi non capisco a cosa servisse sbandierare una applicazione come Lyri che è altamente disturbante nella visione dell'opera. A parte la luminosità degli smartphone che normalmente si invitano a spegnere, come è chiaramente scritto sul libretto della stagione, il continuo cambiare tra monitor del cellulare e scena fa perdere la concentrazione sullo spettacolo, mentre il sopratitolo permette di guardare meglio entrambi : palcoscenico e titoli.

Alla prova dei fatti il volantinaggio promozionale della APP non mi è sembrato abbia dato molto frutto - per fortuna! - e di cellulari accesi in sala non mi pare di averne visti.


STORICI FONDALI DIPINTI

Nella presentazione di questo lavoro si è esaltata la presenza degli "storici fondali di carta dipinti" ma all'atto pratico non mi sembra che sia stato un elemento aggiuntivo al fascino della musica, anzi tutt'altro. Non era certo il luminoso fondale dipinto antico che il Teatro Rosetum di Milano ci aveva noleggiato per la "Cavalleria rusticana" (P.Mascagni) che nel 2010 fu la prima produzione lirica - made in Vigevano - del nostro secolo.

In questo caso avrebbero avuto bisogno di un qualche candeggio per riprendere un poco dei colori originali che avrebbero dovuto certamente avere come per il bel arazzo dipinto che è sceso nel primo atto e ha separato lo studio di Riccardo dalla sala da ballo del terzo ed ultimo atto.

Per quanto riguarda dunque la scenografia nella quale si è collocata l'azione il quadro per me più riuscito è la prima scena Atto II, ovvero "l'orrido campo", una misteriosa e brumosa notte con il maestoso albero centrale.

Anche se in questo caso l'atmosfera nottura non ha potuto fare apprezzare la bellezza dell'abito nero damascato che indossava Amelia per tutta l’opera.
Piccolo appunto alla mancanza del velo BIANCO con il quale Amelia deve coprirsi il volto per corrispondere a quello che dice Samuel [a Tom] “Scerni tu quel bianco velo Onde spicca la sua dea?” ma ovviamente è un dettaglio che dal grande pubblico non può assolutamente essere notato.


LA VERSIONE ORIGINALE ovvero il GUSTAVO III

Nella presentazione del Direttore Artistico si è annunciata una prevista restaurazione della versione originale dell’opera verdiana anteriore alle variazioni imposte dalla censura ma di questo non c’è stata nessuna traccia.

Atto 1 Scena prima

Renato dice Conte non Sire

Ma il Primo giudice dice "dell'immonda stirpe nemica" mentre sovratitoli dicono "della immonda stirpe dei neri"


Atto 1 scena seconda

Arriva Renato e dice "Riccardo... Il Conte"

Coro "Oh figlio d'Inghilterra" anziché “di questa terra”


Atto II scena prima

Arriva Riccardo e Amelia gli dice "Conte salvatemi"

Renato arriva e dice che ha sentito "ho visto … è il Conte"


Atto II scena seconda

Congiurati "Sconterà della America il pianto" e non della Patria il pianto

e ancora "Il Conte vi sarà?" e non il Re


Atto III

Riccardo dice "Renato rivedrà l'Inghilterra " e non "la sua terra" come dovrebbe dire nel Gustavo III


Quindi alla prova dei fatti non c’è stata la presunta ripresa dei tagli imposti dalla censura.

L’unico dubbio riguarda la breve apparizione del Primo Giudice (Murat Can Guvem) che dice appunto  "dell'immonda stirpe nemica" mentre sovratitoli dicono "della immonda stirpe dei neri" a ma abbiamo chiarito con l’interprete che è stata cambiata la parola nell’ottica del Politically correct che prevede certe assurde correzioni, ma se Ulrica è in Un ballo in maschera allora è nera, mentre se è in Gustavo III allora è solo una straniera.
Qui invece ne una ne l’altra ma il personaggio è più una popolana alla maniera di Santuzza.


GLI INGREDIENTI DELLO SPETTACOLO

Una rappresentazione lirica è composta da vari elementi, la scenografia, ovvero la cornice in cui si colloca il quadro, i costumi dei quali si vestono i personaggi che possono essere intonati alla cornice o molte volte -  in rappresentazioni contemporanee - completamente contrastanti,  l’azione scenica come in un quadro caravaggesco dove ogni personaggio deve avere un suo atteggiamento, una sua posizione nel quadro ed esprimere una certa relazione con gli altri personaggi, in più c’è la colonna sonora, costituita da voci e strumenti.

Tra questi l’elemento strumentale è stata l’Orchestra Città di Vigevano guidata da Andrea Raffanini, che più volte ha presentato proprie produzioni liriche sul nostro palcoscenico e che sicuramente è stata la vera e proprio colonna della serata, con alcuni elementi come il nostro Piero Corvi al cui strumento sono stati affidati da Verdi passaggi molto belli in sintonia con la voce della protagonista. Il Teatro Cagnoni ha una buona risposta acustica visto che è nato per questo genere di spettacolo e il suono della orchestra in buca e molto amplificato, questo avrebbe quindi richiesto di contenere di più il suono, che va bene sia tellurico come richiesto dalla drammaticità della musica scritta da Verdi ma nei preludi introduttivi alle scene mentre nell’accompagnamento dei cantanti in alcuni passaggi è stato troppo soverchiante.


Per l’elemento vocale è tornato sul nostro palcoscenico come coro la Schola Cantorum San Gregorio Magno di Trecate che era stato il coro della “Cavalleria rusticana” (2010) produzione Concertodautunno. Un coro che ha una storia di tutto rispetto essendo stato per anni il coro ufficiale del Teatro Chiabrera di Savona. Attualmente diretto da Alberto Sala ma sempre con la presenza attiva dello storico maestro Mauro Trombetta, una formazione che  partecipa attivamente ogni anno a numerose produzioni ad esempio con il Teatro Coccia di Novara, ricordiamo la recente sontuosa Aida presentata all’Arena di Sordevolo, o la “Cavalleria” autoprodotta in piazza a Trecate, il prossimo “Carmina burana” (26/10/2024) e “Rigoletto” (09/11/2024) al Teatro Lirico di Magenta.
Qui il San Gregorio Magno ha dato un'ottima prova di insieme e delle due sezioni maschile come congiurati e femmile all'inizio della scena di Ulrica.
Ma non solo si sono pure rivelati una compagine di danzatori nella lunga scena del ballo Atto III.

IL CAST VOCALE

Ma alla fine dobbiamo parlare ovviamente delle voci e non possiamo che iniziare da Amelia ovvero il soprano Daria Masiero, che torna a Vigevano dove è stata più volte apprezzata come in Tosca (2019) produzione della OSV. Qui in un ruolo nel quale ha potuto sfoggiare la sua presenza scenica e le sue finezze vocali nei duetti d’amore o nella richiesta di dire addio al figlio, ma anche la forza drammatica di scene impegnative come “Ecco l’orrido campo”.


Il marito nella storia, Renato, è stato il baritono Vittorio Vitelli in un ruolo che ha affrontato per la prima volta nel 2004 e a quale ha dato la sua presenza importante delineando un carattere di marito ed amico più ruvido che arrendevole, al cui personaggio Verdi dedica la grande scena del terzo atto “Eri tu che macchiavi quell’anima”, nor per il pubblico il “tu” è riferito al Conte di Boston raffigurato nel medaglione che ha in mano in quel momento e che avrei invece pensato fosse un ritratto di Amelia per sottolineare la frase “Oh dolcezze perdute o memorie di un amplesso che l’essere india”.
Qui vorrei ricordare che l’invenzione del verbo INDIARSI è dovuta a Verdi stesso, perchè il librettista aveva proposto “di un amplesso che non si OBLIA” ma lo straordinario genio di Verdi crea questa immagina meravigliosa di una amplesso che rende dei, che appunto INDIA.


Protagonista del ruolo di Riccardo, Conte di Boston ma in origine Gustavo III Re di Svezia, avrebbe dovuto essere un altro cantante, ma è stato invece invitato Hector Lopez, che ha dato il giusto rilievo al personaggio padre del suo popolo ma anche governatore, che con la sua autorità nell’ultimo suo atto concede addirittura il perdono al suo uccisore. Per chi è appassionato e conoscitore da notare il passaggio stranissimo che Verdi ha prescritto nella scena della predizione che prevede una salita all’acuto e una repentina repentina discesa nelle note basse dove Lopez è sembrato passare appunto da una vocalità tenorile a quella di baritono, ma Verdi ha voluto così e il perchè dovremmo chiederlo a lui.

Ma veniamo ad Ulrica, Indovina di Razza Nera (Contralto) o semplicemente Indovina qui Giorgia Gazzola una cantante che lavora molto con il Coro di Trecate con il quale recentemente è stata Santuzza in Cavalleria. Qui certo in un ruolo che le note da contralto te le fa sfoggiare tutte come nella discesa negli abissi di “Re dell’abisso affrettati”. Giorgia Gazzola che appare solo nella seconda scena del primo atto ha una importanza notevole dello svolgimento dell’opera con aria, stretta, duetto con Amelia, scena con Riccardo e coro ma il regista Giandomenico Vaccari l’ha voluta rendere il vero e proprio motore della vicenda, dalla apparizione nel preludio sino ad essere spettatrice del compiersi della sua profezia dal palchetto di proscenio.

Ma su tutti ha veramente trionfato il personaggio di Oscar, Paggio (Soprano Di Coloratura In Travesti) il soprano Sumin Hwang, la sua uscita al termine della rappresentazione ha raccolto un uragano di applausi, molto brava nelle colorature che Verdi ha scritto per le sue arie “Volta la terrea ..” e “Saper vorreste …” ha svettato nei concerti finale Atto I e Atto II e ha anche danzato alla Liza Minelli nelle sue vesti maschili.


Completavano i ruoli di contorno, detti di comprimariato, autentici con-primari cone Silvano, Marinaio (Basso) ovvero Danilo Paludi, Samuel, Nemico Del Conte (Basso) ovvero Davide Procaccini e Tom, Nemico Del Conte (Basso) ovvero Victor Garcia Sierra cantante e attualmente apprezzato regista nelle sue produzioni e Primo Giudice (Murat Can Guvem).

Silvano, Marinaio (Basso) ovvero Danilo Paludi


Samuel, Nemico Del Conte (Basso) ovvero Davide Procaccini
Tom, Nemico Del Conte (Basso) ovvero Victor Garcia Sierra
Primo Giudice (Murat Can Guvem)

La regia di Giandomenico Vaccari con l’aiuto regista Lorenzo Lenzi si è concentrata sul creare un prodotto che non scandalizzasse nessuno con le contemporanee assurde trovate che devastano l’opera lirica, ha mosso tutti i suoi artisti come ci si aspetta dalla lettura del libretto utilizzando lo spazio ristretto creato con le cornici sceniche ed è stata una scelta molto opportuna anche se ogni tanto si arrabbiava perchè i cantanti stavano un passo indietro rispetto alla illuminazione del proscenio.


regia di Giandomenico Vaccari

L’ampio palcoscenico del Cagnoni lo ha utilizzato solo per il gran ballo in maschera finale dove ha costretto il coro ad impegnarsi, riuscendoci per altro molto bene, nella danza. Per l’uccisione di Reanto ha scelto la pistola e non il pugnale  e lì c'è stato forse un momento troppo statico per i congiurati pronti sul tavolo in centro scena, che era stata la passerella di Oscarre, che devono stare li immobile per troppo tempo in attesa della chiusura del duetto Riccardo-Amelia e del ultimo “Addio … e tu ricevi il mio” sincronizzato con il colpo in orchestra.

Conclusione per nulla retorica, come invece è stata la presentazione ufficiale delle autorità, un bello spettacolo che Lirica Tamagno, coproduttrice dell’evento, potrebbe validamente replicare nel torinese o esportare in altri teatri. (mm) 

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Contatore visite e album degli ospiti (se volete lasciare un commento, grazie)