Giornata della Memoria: al Lirico di Magenta
“Voci senza eco”
La serata è a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Concerto per il Giorno della Memoria
Orchestra Giovanile Totem
Direttore, Andrea Raffanini
Regia e drammaturgia, Paola Ornati
Proiezioni, Fulvio Marino
Audio e luci, Lorenzo De Ciechi
Immagini di FOTO IN FUGA Fotoclub, Inveruno.
Realizzate ad Auschwitz/Birkenau ed estratte dal libro "VITE SEGNATE • VOCI SOSPESE"
In scena Paola Ornati
con Michele Alziati, Letizia Chiodini, Roberto Iacuzio, Rosario Abril Manna, Santiago Manna, Matteo Terzoli, Erica Spozio.
Voce solista Martina Meda
Il Coro Alunni della classe prima ad indirizzo musicale Scuole medie “F. Baracca”
L'Orchestra Giovanile Totem
Violino
Michele Alziati, Anna Violante Giammattei, Lo Iacono Sara, Aura Mazzucco, Giulia Morani, Martina Orsi, Chiara Ossola, Francesco Pavan, Cristina Pelizzari, Erica Spozio, Matteo Terzoli,
Viola
Jolanda Bruno, Letizia Chiodini
Violoncello
Andrea Alziati, Tommaso Boschetti, Francesco Colombo, Lo Iacono Irene, Rosario Abril Manna
Contrabbasso
Tomás Di Saverio, Jacopo Oldani
Con la speciale partecipazione di Sara Cerutti, Francesco Comunale, Carlo e Marina Mainardi, Marcello Miramonti, Lucia Montagna, Paolo Terzoli.
Pianoforte Maddalena Miramonti
Arrangiamenti e orchestrazione dei Brani dai campi, Andrea Di Vincenzo
PROGRAMMA MUSICALE
Edvard Grieg
Melodia elegiache op.34 n. 1
Melodia elegiache op.34 n. 2
Gerald Finzi Preludio
Hanns Eisler Die Moorsoldaten
AA.VV. Brani dai campi di concentramento
Il canto dei deportati (Die Moorsoldaten)
La canzone del lager di Buchenwald (Buchenwalder lagerlied)
Dachau Lied (La canzone di Dachau)
In questa legge del campo
Le campane di Buchenwald (Die glocke von Buchenvald)
Nicola Piovani Beautiful that way (da La vita è bella)
Ricordare senza retorica, raccontare gli orrori di ieri come monito per il nostro domani: questo si propone di fare “Voci senza eco”, lo spettacolo prodotto da Totem per la Giornata della Memoria che andrà in scena martedì 27 gennaio alle 21 al Teatro Lirico di Magenta.
Saranno musica e canto, immagini e recitazione a narrare uno dei momenti più bui e sconvolgenti della nostra storia recente.
Trenta tra ragazzi e giovani musicisti dell’Orchestra Giovanile Totem, diretti da Andrea Raffanini, proporranno un concerto su musiche di Edvard Grieg, Gerald Finzi, Hanns Eisler, Nicola Piovani oltre a una raccolta di brani di autori vari dai campi di concentramento.
In scena, l’attrice Paola Ornati, che ha curato regia e drammaturgia dello spettacolo. La voce solista è quella di Martina Meda accompagnata dal coro degli alunni di prima delle scuole medie “F. Baracca” di Magenta.
“Un altro Giorno della Memoria e, come da quindici anni a questa parte, ancora un concerto da preparare. In questi anni moltissimi ragazzi sono cresciuti nelle nostre orchestre e tutti, ma proprio tutti, hanno suonato per un Concerto della Memoria e così la musica si fa racconto per il nostro pubblico, ma soprattutto per i nostri giovani musicisti, di ciò che accadde e che è doveroso ricordare”, dice Antonella Piras, presidente di Totem. “Voci senza eco vuole essere l'ennesimo piccolo contributo alla commemorazione della Shoa sottolineandone il gigantesco orrore e la drammatica unicità... ma con piglio lieve e in punta d'archetto, con la convinzione che solo la leggerezza dello spirito possa contrastare la gravità di ciò che non possiamo e non vogliamo scordare”.
La parte multimediale, affidata a Fulvio Marino, proporrà immagini d’archivio di Foto In Fuga, Fotoclub di Inveruno, realizzate ad Auschwitz/Birkenau ed estratte dal libro "Vite Segnate, voci sospese". Audio e luci sono a cura di Lorenzo De Ciechi. Arrangiamenti e orchestrazione dei Brani dai campi sono di Andrea Di Vincenzo.
“L’orrore che ci circonda, quest’anno mi ha portato più di una volta a domandarmi quale valore ancora può avere questo 27 gennaio. Forse il presente dovrebbe incominciare a ricordarsi del passato, non solo per celebrarlo, ma per prenderselo sulle spalle; ricordare il peso e l’esistenza di tutto quanto è stato tutte le volte che si muove un passo”, spiega Paola Ornati, regista dello spettacolo. “Silenzio e musica, bianco e nero e colore, passato e presente possono convivere per qualcosa di virtuoso: far riecheggiare voci che urlano nel silenzio della dimenticanza per essere raccontate, ascoltate e ricordate. Raccontare, ascoltare, ricordare. Lo facciamo nel presente di questa serata, tutti insieme. Decidere cosa continuare a far vivere ad ogni passo del nostro presente, spetta, poi, ad ognuno di noi”.
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