Sabato 20 marzo 2010, ore 21.00
Domenica 21 marzo 2010, ore 15 (Teatro per Noi – in collaborazione con l’Ufficio Animazione Anziani del Comune di Pavia)
InScena produzione spettacoli
Compagnia Corrado Abbati
presenta
MY FAIR LADY
da Pigmalione di Bernard Shaw
testi e liriche ALAN JAY LERNER
musiche FREDERICK LOEWE
traduzione e adattamento di Corrado Abbati
con
Antonella Degasperi, Fabrizio Macciantelli, Carlo Monopoli, Raffaella Montini, Francesca Dulio
scene Stefano Maccarini
costumi Artemio Cabassi
coreografie Giada Bardelli
direzione musicale Marco Fiorini
adattamento e regia Corrado Abbati
su licenza esclusiva di
TAMS-WITMARK MUSIC LIBRARY, INC.
560 Lexington Avenue, New York, New York 10022, U.S.A.
Tratta da Pigmalione di G.B. Show, in questa nuova edizione curata da Corrado Abbati la linea guida è la musica vitale e trascinante di Frederick Loewe: se il testo originale era “parola”, e i conflitti dialettici avevano la meglio su tutto il resto, nella versione d’operetta prende il sopravvento la favola e il sogno, il ritmo viene accelerato, il dialogo diventa brioso, i costumi eleganti, i movimenti coreografici energici e corali, capaci di amplificare i momenti divertenti e quelli romantici.
TRAMA:
Il professor Higgins, studioso di fonetica, una sera incontra la giovane fioraia Eliza Doolittle, rimanendo colpito a tal punto dai suoi modi rozzi e dal suo parlare sgraziato, da scommettere con un suo collega e amico, il colonnello Pikering, di riuscire a trasformare, tempo sei mesi, la povera malcapitata in una raffinata dama degna dell’alta società.
La giovane si trasferisce dunque in Wimpole Street a casa del professore. La governante, signora Pearce, inizia la trasformazione fisica della giovane, cambiandole gli abiti. Il padre di Eliza, il gaudente Alfred, venuto a conoscenza dell’interesse del professore per la figlia, si presenta per sfruttare la situazione e scroccare qualche sterlina. Higgins è comunque favorevolmente impressionato da quest’uomo e, a modo suo, lo aiuterà.
Iniziano dunque le laboriose lezioni volte a far perdere alla ragazza le terribili inflessioni dialettali. Dopo un primo fallito tentativo di presentare Eliza in società, alle corse ad Ascot, il professore Higgins può finalmente considerare riuscito il suo intento a seguito dell’apprezzamento unanime che Eliza ottiene al gran ballo della Regina di Transilvania.
Per Higgins e il suo amico colonnello Pikering l’esperimento può così dirsi concluso e, ignorando la ragazza, si congratulano a vicenda: Eliza si sente oltraggiata, frustrata e incompresa. Delusa, abbandona la casa del professore e accetta la tenera comprensione del giovane aristocratico Freddy Eynsford-Hill che si è sinceramente innamorato di lei. Eliza vorrebbe tornare ad essere quella che era prima dell’incontro con Higgins, ma ormai sente di avere una nuova personalità e di essere ormai profondamente innamorata del suo maestro. Vuole comunque tornare al mercato di fiori a Coven Garden insieme a Freddy dove ritrova suo padre che, diventato ricco grazie all’interessamento di Higgins, decide di sposarsi e di condurre una vita borghese. Higgins intanto è rimasto solo, si accorge dell’importanza di Eliza e confessa che non può vivere senza di lei. Da questo momento Eliza è giudice-arbitro del proprio destino: sceglierà il burbero Higgins o il tenero Freddy? Al cuor non si comanda.
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