2010
- 2011 146°
Stagione di concerti
1.
Martedì
19 ottobre, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Bach
Collegium Stuttgart
Helmuth
Rilling
direttore
Bach
- Ouverture in si minore BWV 1067
-
Concerto per clavicembalo n. 1 in re minore BWV 1052
-
Concerto per tre violini in re maggiore (ricostruzione dal Concerto
BWV 1064)
-
Concerto per violino in mi maggiore BWV 1042
-
Concerto brandeburghese n. 5 in re minore BWV 1050
La
nuova stagione del Quartetto si apre nel nome di Johann Sebastian
Bach, un musicista che ha accompagnato e continua ad accompagnare una
parte significativa del percorso della nostra Società. Questa volta
Bach compare nelle vesti di grande autore di musica destinata alla
vita sociale di corte. Il programma è affidato Helmuth Rilling e al
suo Bach Collegium di
Stoccarda, l’ensemble fondato nel 1964 che occupa un posto di
rilievo nell’ambito non solo della musica antica.
2.
Martedì
26 ottobre, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Michail
Lifits pianoforte
Schumann
– Tema con variazioni sul nome Abegg op. 1
-
Carnaval op. 9
Liszt
- Sonata in si minore
In
questa stagione di concerti 2010- 2011 artisti prestigiosi, amici del
nostro pubblico e della nostra Società,
affiancano una nuova generazione di esecutori, giovani interpreti
dotati di altissimo
potenziale artistico, che si sono affacciati sulla scena musicale
internazionale conquistando premi, pubblico, critica. E’ il caso
del giovane e già affermato pianista uzbeko, classe 1982, Michail
Lifits, vincitore del prestigioso Concorso Busoni, che percorre le
strade incrociate di Schumann e Liszt.
3.
Martedì
9 novembre, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Salvatore
Accardo violino
Laura
Gorna violino
Francesco
Fiore viola
Rocco
Filippini violoncello
Mendelssohn
- Capriccio in minore da Quattro pezzi per quartetto d’archi op. 81
Vacchi
- Quartetto per archi n. 5 (Prima
esecuzione assoluta, Commissione della Società del Quartetto di
Milano)
Schubert
- Quartetto n. 14 in re minore “La morte e la fanciulla” D 810
Paradigma
del dialogo cameristico, per noi non può essere che il quartetto
d’archi: e qui rientra prepotentemente il discorso della dialettica
tra noto ed ignoto nel repertorio. Salvatore
Accardo, malgrado la carriera di virtuoso, non ha mai trascurato la
musica da camera, linfa vitale di ogni attività strumentale. Lo
stesso Quartetto di Cremona, diventato da questa stagione l’ensemble
in residence della nostra
Società, è nato su impulso di Accardo nei corsi di perfezionamento
dell’Accademia Stauffer di Cremona. Il grande violinista napoletano
ha riunito in questa occasione un gruppo di musicisti con i quali
collabora abitualmente, a cominciare da Rocco Filippini, per
imbastire un programma a cavallo tra classico (Mendelssohn e
Schumann) e moderno. Lo spunto è il nuovo lavoro per quartetto
d’archi scritto da Fabio Vacchi su commissione del Quartetto, nel
solco di una tradizione che risale alle origini stesse della nostra
Società.
4.
Martedì
30 novembre, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Yuja
Wang pianoforte
Schumann
- Phantasiestücke op. 111
Skrjabin
- Selezione da Poemi e Studi
Chopin
- 24 Preludi op. 28
L’astro
nascente del pianoforte made in China, la giovanissima Yuja
Wang, per il suo primo
recital a Milano ha scelto il pubblico del Quartetto al quale si
presenta con un programma di grande spessore artistico, che accosta
la musica di Skrjabin, febbrile di immaginazione e di una sensibilità
poetica visionaria, alla fantasmagoria dell’ultimo Schumann e al
mondo di Chopin.
Nata
a Pechino nel 1987, Yuja Wang è già famosa in tutto il mondo, tiene
recital nelle più importanti sale, collabora con orchestre tra le
più prestigiose e direttori del calibro di Pinchas Zukerman, Lorin
Maazel, Yuri Temirkanov, Neville Marriner, Charles Dutoit, Michael
Tilson-Thomas. Claudio Abbado incantato dal suo talento e dalla
solidità tecnica, l’ha diretta nel Terzo
di Prokofiev all’apertura del Festival di Lucerna della scorsa
estate, l’ha tenuta a battesimo in Italia a Bologna con l’Orchestra
Mozart con la quale sarà anche a Parigi tra pochi giorni, di recente
l’ha avuta a fianco con la Mahler a Ferrara e Reggio Emilia.
5.
Martedì
14 dicembre, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Trio
di Parma
Haydn
- Trio n. 45 in mi bemolle maggiore Hob.XV.29
Kagel
- Trio n. 2
Schumann
- Trio n. 1 in re minore op. 63
Graditissimo
ritorno quello del Trio di Parma, da qualche anno assente dalla
nostra Società dove aveva debuttato nel 1994, un paio d’anni dopo
aver vinto il prestigioso Concorso Gui di Firenze. Ci piace pensare
di aver portato fortuna ai tre musicisti, perché proprio quell’anno
la giuria del Premio Abbiati della critica italiana consacrò il
Parma “miglior complesso cameristico”. Il Trio apre il programma
con uno dei capolavori di Haydn che, nel suo formidabile lavoro di
ingegneria musicale, ordinò e portò a una forma perfetta il genere
del Trio con pianoforte. Il programma del concerto si chiude con la
struggente poesia della memoria di Schumann e al centro pone il Trio
di Mauricio Kagel, annodando il filo di una tradizione di questo
genere di composizione che arriva fino ai giorni nostri.
6.
Martedì
21 dicembre, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
András
Schiff pianoforte
Bach
- Variazioni Goldberg BWV 988
Il
grande pianista ungherese András
Schiff rinnova anche in
questa stagione lo stretto legame che lo lega alla nostra Società
dove tornerà anche a maggio a chiusura dei concerti con il Quartetto
Panocha per un appuntamento cameristico dedicato a Dvorak. Prosegue
anche il dialogo del musicista con la musica di Bach. Schiff tocca
adesso la parte più speculativa della produzione di Bach, le
Variazioni Goldberg,
sintesi di puro pensiero musicale dell’esperienza artistica e umana
di un’intera vita.
7.
Martedì
18 gennaio 2011, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Quartetto
Takács
Haydn
- Quartetto in do maggiore op. 74 n. 1 Hob.III.72
Bartók
- Quartetto n. 3 Sz 85
Mendelssohn
- Quartetto n. 3 in la minore op. 13
Universalmente
riconosciuto come uno dei migliori complessi da camera del mondo, il
Quartetto Takács
da trentacinque anni
riscuote un indiscusso successo in campo internazionale.
Formatosi a Budapest nel 1975
è uno dei quartetti d’archi più amato dal nostro pubblico che lo
conosce da molti anni. Per il
ritorno nella nostra Società il Takács
ha formulato uno splendido programma che muove dalla tradizione
classica viennese di Haydn,
incontra un giovanissimo
Mendelssohn che recupera un genere in crisi dopo Beethoven, approda a
Bartók che nel Novecento riprende il filo della tradizione.
8.
Martedì
25 gennaio, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Francesca
Dego violino
Francesca
Leonardi pianoforte
Schumann
- Sonata n. 1 in la minore op. 105
Mozart
- Sonata in si bemolle maggiore KV 454
Franck
- Sonata in la maggiore
Ravel
– Tzigane
E’
sorprendente vedere quanti giovani musicisti dotati escano dalle
scuole musicali di tutto il mondo. Ci
fa piacere presentare al nostro pubblico due giovani interpreti che
escono proprio dal nostro Conservatorio e che sembrano
avere tutte le carte in regola per compiere una carriera luminosa. La
giovane Francesca Dego, ventun anni di Lecco, si è formata al “G.
Verdi” dove ha studiato e continua a perfezionarsi con Daniele
Gay. Salvatore Accardo, che la segue all’Accademia Stauffer di
Cremona e alla Chigiana di Siena, le riconosce una
tecnica infallibile e brillante, un suono bello, caldo e
affascinante, una musicalità fantasiosa e molto rispettosa del
testo. Con la milanese Francesca Leonardi, di una manciata d’anni
più anziana, allieva di Paolo Bordoni, condivide la passione per la
musica da camera. Insieme si esibiscono regolarmente. Sarà facile
incontrarle ancora.
9.
Martedì
8 febbraio, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Quartetto
di Cremona
Alessandro
Carbonare clarinetto
Mozart
- Quartetto n. 23 in fa maggiore KV 590
-
Allegro in si bemolle maggiore KV 91 e Rondò in si bemolle maggiore
KV 88
dal
Quintetto incompiuto per clarinetto di bassetto e archi del 1789
-
Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore “Stadler” KV 581
(1789)
Alessandro
Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia
di Santa Cecilia e solista affermato a livello internazionale,
partecipa al primo progetto del Quartetto di Cremona – appena
nominato ensemble in
residence nella nostra
Società - volto a presentare aspetti del repertorio di musica da
camera che spesso rimangono ingiustamente un po’ in ombra. In
questo concerto il pubblico avrà la possibilità di ascoltare anche
il clarinetto di bassetto, lo strumento di voce più morbida e scura,
prediletto da Anton Stadler destinatario di capolavori di Mozart come
il Quintetto KV 581 e il Concerto KV 622.
10.
Martedì
15 febbraio, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Francesco
Piemontesi pianoforte
Haydn
- Variazioni in fa minore Hob.XVII.6
Janáček
– Sonata 1.X.1905
Beethoven
- Sonata n. 28 in la maggiore op. 101
Schumann
- Kreisleriana op. 16
-
Toccata in do maggiore op. 7
Il
pianista svizzero Francesco Piemontesi, classe 1983, sta dando
straordinarie prove di sé. Presentarlo al nostro pubblico in
stagione non è un azzardo. La scorsa estate, ospite della rassegna
musicale che la nostra Società organizza per il Fai a Villa Panza a
Varese, ci ha molto impressionato per maturità e tecnica. Nel
palmarès del giovane musicista svizzero spiccano riconoscimenti come
il Reine Elisabeth di Bruxelles, il Borletti Buitoni Trust, la
recente nomina a “New Generation Artist” dalla BBC di Londra. Le
sale da concerto in cui si esibisce sono Philharmonie di Berlino,
Carnegie Hall di New York, Musikverein di Vienna, Tonhalle di Zurigo,
partecipa a rassegne blasonate come Schleswig-Holstein Musikfestival,
Progetto Martha Argerich, Festival di Ludwigsburg, della Roque
d'Anthéron. I suoi consiglieri hanno nomi di spicco: Alfred Brendel,
Cécile Ousset, Mitsuko Uchida e Alexis Weissenberg. I direttori sono
del calibro di Zubin Mehta, per citarne uno tra i numerosi.
Al
Quartetto porta un programma che sembra voler sottolineare la
molteplice varietà di forme e stili della musica per tastiera.
11.
Martedì
22 febbraio, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Quartetto
di Cremona
Schubert
- Quartetto n. 12 in do minore Quartettsatz
D 703
Šostakovič
- Quartetto n. 8 in do minore op. 110
Mendelssohn
- Quartetto in fa minore op. 80
Il
secondo appuntamento della stagione con il Quartetto di Cremona
presenta un programma formato da tre lavori che esprimono in maniera
diversa il senso del dolore. Dal Quartettsatz incompiuto di Schubert
nella cupa tonalità in do minore, al Quartetto
in fa minore op. 80 di
Mendelssohn scritto di getto, come contraccolpo emotivo
all’improvvisa scomparsa della amata sorella Fanny, al Quartetto n.
8 di Šostakovič,
dedicato “alle vittime del fascismo e della guerra”.
12.
Martedì
1 marzo, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Saleem
Abboud Ashkar
pianoforte
Bach
- Suite inglese n. 2 in la minore BWV 807
Schubert
- Sonata n. 16 in la minore D 784
Brahms
- Variazioni e fuga su un tema di Händel op. 24
Un
altro debuttante nella nostra stagione è il giovane pianista
palestino-israeliano Abboud Ashkar. Spicca nella sua biografia il
2007 come anno del lancio internazionale: esegue con la Gewandhaus di
Lipsia il Concerto per il centenario di Grieg, è ad Amsterdam e
Copenhagen con Zubin Mehta e la Israel Philharmonic Orchestra, poi a
Tel Aviv diretto da Riccardo Muti e debutta in recital al Festival di
Lucerna. Riccardo Chailly lo richiama a Lipsia per il Secondo
concerto di Mendelssohn
con la Gewandhaus Orchestra e insieme partecipano ai London Proms e
al Festival di Lucerna.
Da
Bach a Brahms, il programma di Saleem Abboud Ashkar mostra il
processo unico della scrittura musicale attraverso il filtro delle
forme, che in origine sono il presente e alla fine diventano storia.
13.
Martedì
8 marzo, ore 20.30
PROGRAMMA DA DEFINIRE
Sala
Verdi del Conservatorio
Murray
Perahia pianoforte
Ci
sono dei pianisti di cui viene spontaneo dire: “è un poeta” e si
sa perfettamente perché. Quando Murray Perahia mette le mani sulla
tastiera, genera di colpo un’attenzione stupefatta, un ascolto
diverso dal consueto. Non sappiamo ancora cosa suonerà l’8 marzo
il grande pianista americano. Non comunicarcelo è una sua “licenza
poetica”.
14.
22
marzo, Martedì ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Quartetto
di Tokyo
Naoko
Shimizu viola
Mozart
- Quartetto in re minore KV 421
-
Quintetto n. 5 in re maggiore KV 593
-
Quintetto n. 2 in do maggiore KV 515
Anche
il blasonato Quartetto di Tokyo, tra i più celebri e longevi
quartetti d’archi del mondo, contribuisce da tanti anni a scrivere
importanti capitoli della storia della nostra Società: ricordiamo
tra tutti l’integrale dei Quartetti
di Beethoven alla Scala nel 1993. Torna in questa stagione con la
viola di Naoko Shimizu in un programma interamente dedicato a Mozart.
Aggiungere una seconda viola all’organico del quartetto significava
per il Salisburghese arricchire la trama del tessuto armonico e
conferire al suono dell’ensemble una sfumatura di colore più
ambrata, perfetta per esprimere la delicata melanconia tipica delle
sue ultime opere.
15.
Martedì
12 aprile, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Mario
Brunello violoncello
Bach
- Suite n. 3 in do maggiore BWV 1009
Crumb
- Sonata per violoncello solo (1955)
Weir
- Unlocked (1999)
Bach
- Suite da confermare
Weinberg
- Sonata per violoncello solo
Anonimo
- Canti armeni (trascrizione per violoncello solo di Mario Brunello)
Mario
Brunello ha percorso in questi anni un lungo percorso nel rapporto
con Bach. Ha sempre desiderato mostrare la forza espressiva delle
Suites
a contatto con musiche di altro genere, come se il mondo di Bach
fosse talmente compiuto in sé da sostenere il dialogo con qualunque
altra forma di esperienza artistica. La voce del violoncello intona
così in questo programma altri monologhi del Novecento, includendo
autori molto eterogenei. Accanto a Bach troviamo un compositore
sovietico di origini ebraiche, Mieczyslaw Weinberg, che ha perso
l’intera famiglia nella Shoa; uno dei maggiori autori americani
interessati ai nuovi linguaggi come George Crumb; una musicista
inglese ancora ignorata in Italia come Judith Weir.
16.
Martedì
19 aprile, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Amsterdam
Baroque Orchestra & Choir
Ton
Koopman direttore
Marlis
Petersen soprano
Maarten
Engeltjes alto
Tilman
Lichdi tenore
Klaus
Mertens basso
Bach
- Passione secondo Giovanni BWV 245
In
occasione della Pasqua, la musica di Bach torna ad aprire nuovi
scenari alla riflessione sul mistero della morte e resurrezione di
Cristo. I quattro Evangelisti raccontano le vicende della Passione in
maniera diversa, conferendo al pensiero trascendentale una
prospettiva particolare. Bach ha musicato il testo di tutti gli
Evangelisti, ma ha lasciato soltanto due Passioni
in forma completa. La
prima versione musicata dopo aver assunto l’incarico di maestro di
cappella a Lipsia è stata la Passione secondo Giovanni (1724), la
più carica di affetti patetici. Ton Koopman, uno dei principali
artefici della storica integrale delle Cantate a Milano, guida le
formazioni da lui fondate nell’interpretazione di uno dei testi più
sottili e sentiti della produzione di Bach, che esprimeva soprattutto
nelle Passioni
la coscienza dei problemi religiosi del suo tempo.
17.
Martedì
3 maggio, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
Europa
Galante
Fabio
Biondi direttore e
solista
Vivaldi
- Sinfonia per archi in sol maggiore “Il Coro delle Muse” RV 149
(1740)
-
Concerto in si bemolle maggiore RV 383a
-
Concerto in mi minore RV 279
-
Concerto in la minore RV 357
-
Sinfonia da “Ercole sul Termodonte”
-
Concerto in fa maggiore RV 284
-
Concerto in re maggiore RV 204
-
Concerto in fa maggiore RV 291
La
musica strumentale di Vivaldi è un mondo vasto e articolato, che
Fabio Biondi conosce come pochi altri. Il violinista palermitano e il
suo ensemble hanno una lunga esperienza con la musica di Vivaldi non
solo per quanto riguarda la produzione concertistica, ma anche
nell’ambito dei lavori teatrali. La conoscenza della musica vocale
e soprattutto delle numerose opere del Prete Rosso è essenziale per
comprendere e restituire le sottili sfumature retoriche presenti nei
suoi Concerti strumentali. La maggior parte dei lavori per violino
sono legati all’attività di Vivaldi negli Ospedali veneziani, dove
venivano ospitate e avviate a un mestiere le tante orfane della
città. La musica, secondo le idee estetiche in voga nel primo
Settecento, diventava un potente veicolo per l’espressione degli
affetti, che Vivaldi sapeva disegnare con una scrittura nervosa e
tagliata su misura per le caratteristiche delle sue migliori
musiciste.
18.
Martedì
24 maggio, ore 20.30
Sala
Verdi del Conservatorio
András
Schiff pianoforte
Yuuko
Shiokawa viola
Quartetto
Panocha
Dvořák
- Quintetto con pianoforte in la maggiore op. 5
-
Quintetto per archi in mi bemolle maggiore op. 97
-
Quintetto con pianoforte in la maggiore op. 81
Anche
nel cartellone 2010-2011 András Schiff è presente due volte
come è gia successo nella passata
stagione. Al concerto bachiano il grande pianista aggiunge una
preziosa presenza cameristica con il Quartetto Panocha, gruppo da
mezzo secolo sulla scena internazionale, a pieno titolo nella grande
tradizione céca, quella dei Quartetti Smetana, Vlach e Janáček.
Il
programma, monografico, ha Dvořák
sui leggii. Il quartetto e il quintetto con pianoforte erano generi
prediletti da Dvořák,
influenzato dall’esempio di Schumann e di Brahms. Nei suoi lavori
migliori, come l’op. 81 e l’op. 97, la felice vena melodica
nutrita di reminiscenze della musica contadina si fonde con la
chiarezza di pensiero delle forme classiche, in un amalgama di arte e
di spontaneità degno dei grandi autori.
Società
del Quartetto di Milano
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