Venerdì 20 Novembre 2015_11_20 ore 20.30
Domenica 22 Novembre 2015_11_22 ore 15.30
STAGIONE d’OPERA
GIUSEPPE VERDI
UN BALLO IN MASCHERA
Personaggi e interpreti:
Riccardo - Sergio Escobar
Renato - Angelo Veccia
Amelia - Daria Masiero
Ulrica - Annamaria Chiuri
Oscar - Shoushik Barsoumian
Silvano - Carlo Checchi
Samuel - Mariano Buccino
Tom - Francesco Milanese
Un Giudice/Un servitore d’Amelia G- iuseppe Distefano
Scene Fabio Cherstich
Costumi Valeria Donata Bettella
Luci Marco Giusti
Maestro del coro Antonio Greco
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Coro OperaLombardia
Coproduzione Teatri di OperaLombardia
Banda del Teatro Fraschini di Pavia diretta dal M° Jacopo Brusa
Coro di Voci Bianche del Civico Istituto Musicale "F. Vittadini" di Pavia diretto dal M° Giuseppe Guglielminotti Valetta
Debutta venerdì 20 novembre 2015 al Teatro Fraschini Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, opera interamente prodotta dalla Fondazione Fraschini ed in allestimento in questi giorni. Direttore Pietro Mianiti. Regia Nicola Berloffa. Replica domenica 22 novembre alle ore 15.30. Coproduzione dei Teatri di OperaLombardia: Teatro Fraschini di Pavia, Teatro Grande di Brescia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como –Teatro Donizetti di Bergamo. OperaLombardia è un progetto promosso, sostenuto e coordinato da Regione Lombardia, con il quale si è voluta valorizzare la ricca tradizione operistica dei Teatri di Tradizione lombardi. Il circuito regionale ha permesso di realizzare e promuovere programmazioni liriche di grande qualità attraverso la formazione di un sistema strutturato di coproduzione, distribuzione e promozione.
NOTE a cura di Mariateresa Dellaborra
Già intonata da altri musicisti (Auber, Mercadante, Gabussi) negli anni immediatamente precedenti il 1859, la storia di re Gustavo III, assassinato durante un ballo mascherato, trovò nuova linfa sotto la penna verdiana. Il libretto, adattato per le scene da Antonio Somma, si ispirava al dramma di Scribe e subì, per ragioni di censura, uno spostamento temporale e spaziale: Gustavo divenne Riccardo, governatore di una Boston secentesca, e suo grande amico, poi assassino, fu un certo Renato, mulatto, così concepito forse per giustificare meglio la sua ferocia nell’ultimo atto. L’idea centrale di Verdi era quella di puntare a un «soggetto di sentimento» in modo da creare un «dramma quieto, semplice, tenero» nel quale Riccardo potesse apparire appassionato amante, dagli accenti caldi e suadenti e addirittura dotato di senso dell’umorismo nel primo atto; il paggio Oscar, creatore di situazioni ambigue; Amelia calda e passionale; la strega Ulrica permeata di terrore e superstizione; Sam e Tom buffi pupazzi, vere caricature di congiurati. Il coro fu destinato ad interventi numerosi ma relativamente secondari, mentre all’orchestra furono assegnate sezioni di rara e preziosa varietà, confermando la capacità di Verdi di grande strumentatore e orchestratore.
L’intonazione musicale, in effetti, è quella che risolve e rende comprensibili molti aspetti del testo letterario, «fondendo la realtà umana e la potente invenzione creativa drammatica in compiuta unità di stile» (Barblan). Fin dal Preludio sono presentati in perfetta sintesi tutti sentimenti dell’opera: da un lato il motivo grave, drammatico del primo coro di cortigiani, dall’altro un tema beffardo, ironico, che annuncia il coro dei congiurati; nel mezzo si insinua la struggente melodia di Riccardo per l’amata Amelia. Ed è infatti sulla tensione drammatica dell’amore impossibile tra i due innamorati che si svolge l’intera partitura. Se i due protagonisti si muovono sulla base di conflitti e talora di contraddizioni, il paggio Oscar rimane invece immune da alcun loro influsso. Il suo ruolo è primario e sempre interviene per stemperare la tensione. Esemplare ne è la scena finale quando la sua voce argentina e il suo galante invito alle danze (omaggio all’opera francese) interrompono per un attimo l’avanzare della catastrofe. E proprio sul ritmo del Minuetto si compirà il delitto e si udranno le parole di Riccardo morente cantate sullo stesso cromatismo discendente che all’inizio della storia gli aveva permesso di esprimere la sua estasi per la donna amata.
L’opera ebbe successo immediato e dopo la prima al Teatro Apollo di Roma il 17 febbraio 1859 iniziò una serie ininterrotta di trionfali repliche. Il pubblico e la critica avevano compreso che Verdi con Un ballo in maschera aveva operato un cambiamento nell’ambito della sua concezione drammaturgica e ad essa aveva fatto corrispondere una novità nell’invenzione musicale: entrambe avrebbero informato i melodrammi successivi sino a Falstaff.
BIGLIETTERIA
C.so Strada Nuova 136 - Pavia
Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19
Aperta un’ora prima di ogni spettacolo Tel. 0382-371214
Dal 26 ottobre sono in vendita i biglietti tutte le opere in cartellone.
PREZZI
Da 55 euro (platea e palchi centrali) a 14 euro (posti in piedi non numerati).
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, anche per le scuole e gli studenti universitari.