PAOLO ROSSI
Arlecchino&Arlecchino
prima nazionale
con Ferruccio Soleri e la partecipazione di Enrico Bonavera, Silvio Castiglioni,
Claudia Contin e i Burattini di Daniele Cortesi
un progetto di CRT Milano
in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano
Programma dal 4 al 9 marzo 2014
Paolo Rossi incontra Ferruccio Soleri e
- martedì 4 e mercoledì 5 marzo 2014_03_05 - ore 20.30 Claudia Contin e Silvio Castiglioni
- giovedì 6 marzo 2014_03_06- ore 20.30 Silvio Castiglioni
- venerdì 7 marzo 2014_03_07 - ore 20.30, sabato 8 marzo 2014_03_08 - ore 19.30, domenica 9 marzo 2014_03_09 - ore 16.00 Enrico Bonavera e il burattino Arlecchino di Daniele Cortesi
Orari spettacoli
da martedì a venerdì - ore 20.30
sabato - ore 19.30 domenica - ore 16.00
Biglietti
Platea: intero 25€ ridotti under 30, over 65 e convenzioni 12,50€
Galleria: intero 22€ ridotti under 30, over 65 e convenzioni 11€
BIGLIETTERIA INFORMAZIONI, PREVENDITA
TRIENNALE DI MILANO TEATRO DELL’ARTE
Viale Alemagna 6 – 20121 Milano
La sede è accessibile alle persone con disabilità
INFORMAZIONI
Triennale di Milano – Viale Alemagna 6
Orario:
martedì > venerdì 14.30-19.30
sabato 10.30-18.30
domenica 10.30-15.00
Telefono 02.72434258
on-line
Quando si alzò il sipario sulla prima rappresentazione di Arlecchino servitore di due padroni nel 1947, neanche lo stesso Giorgio Strehler avrebbe potuto immaginare che quello spettacolo del Piccolo Teatro appena fondato con Paolo Grassi sarebbe diventato l’icona del teatro italiano nel mondo.
Dopo oltre mezzo secolo dalla geniale invenzione, che aveva trasformato il Truffaldino di Goldoni nella maschera di Arlecchino, Marcello Moretti, prima, e Ferruccio Soleri, poi, sono diventati l’immagine vivente della tradizione centenaria della Commedia dell’Arte, l’icona di una creatività, che ancora oggi non manca di meravigliare il pubblico di ogni continente, abbattendo ogni volta tutte le barriere di lingua e di cultura.
Per varare l’avvio di una collaborazione progettuale con quel “ragazzaccio terribile di Paolo Rossi” il CRT Milano, appena insediato al Teatro dell’Arte, ha proposto di ripartire da Arlecchino e dalla Commedia dell’Arte. Un progetto lungo un anno, attraverso cui lo spettacolo prenderà la sua forma definitiva.
L’Arlecchino di Paolo Rossi sarà “come uscito dalla bocca di un vulcano”: irriverente buffone, certo, ma soprattutto infernale. “Un Arlecchino nevrotico e surreale in tono con il Terzo Millennio prossimo venturo" -proprio come l’aveva definito Giorgio Strehler - figura inquieta, meno vicina alle origini bergamasche e più a quella dei personaggi diabolici farseschi della tradizione popolare francese.
Paolo Rossi, più funambolico e lunare che mai, si avvia lungo un nuovo percorso di lavoro: nel confronto con la maschera di Arlecchino, sarà costretto ad abbandonare la sua maschera, quella a cui il pubblico milanese è abituato.
Le sei sere di Arlecchino&Arlecchino al Teatro dell’Arte, in programma in prima nazionale dal 4 al 9 marzo, non saranno quindi sei normali repliche di uno spettacolo conchiuso, ma la prima tappa di un progetto più ampio: un’ouverture, piuttosto, con una “struttura a mosaico”.
Un mosaico composto di sei serate uniche, sei happenings, in cui Paolo Rossi si calerà nei panni di Arlecchino per incontrare altri Arlecchini insieme a Ferruccio Soleri: Claudia Contin il 4 e 5 marzo, Silvio Castiglioni il 4, 5 e 6 marzo, Enrico Bonavera e il burattino Arlecchino di Daniele Cortesi il 7, 8 e 9 marzo.
Si tratta di cinque personaggi del teatro italiano, la cui biografia professionale ha registrato un incontro significativo con la figura di Arlecchino: Ferruccio Soleri, in primis, che nel 2010, dopo 50’ anni di Arlecchino, è stato menzionato nel Guinness dei Primati per la più lunga performance di teatro nello stesso ruolo; Enrico Bonavera, che, “allievo di bottega” di Ferruccio Soleri, ha interpretato Arlecchino dal 1987 al 1990 e nel 2007 ha vinto l’“Arlecchino d’oro”; Silvio Castiglioni, interprete già negli anni Settanta di un originale Arlecchino per la regia di Ferruccio Merisi; Claudia Contin, la prima donna a interpretarne il ruolo con continuità; Daniele Cortesi, che nel 1982 fonda una sua compagnia, che continua ancora oggi ad allestire spettacoli nel rispetto della tradizione popolare bergamasca.
Ciascuno di loro sarà invitato da Paolo Rossi, maestro concertatore, a dialogare attraverso la propria interpretazione storica e la propria lettura di una delle Maschere più famose e amate della Commedia dell'Arte italiana.
A corollario del progetto anche un percorso creativo con giovani attori, una jam session su Arlecchino che si svolgerà al Teatro dell’Arte prima di andare in scena.
Questa sarà la prima occasione per sperimentare un nuovo format su cui il CRT Milano intende insistere anche in futuro, creando degli appuntamenti fissi, spazi creativi accanto e nello svolgersi di produzioni teatrali, dedicati alle giovani leve provenienti dalle scuole di teatro, come la Scuola Civica Paolo Grassi il principale interlocutore, con l’obiettivo di creare una connessione sempre maggiore tra formazione di eccellenza e palcoscenico.
Paolo Rossi
Nato nel 1953 a Monfalcone, milanese d’adozione, Paolo Rossi spazia da trent’anni dai grandi palcoscenici alla televisione: ovunque ha proposto il suo personale modo di fare spettacolo, che, pur immergendosi nelle tematiche contemporanee, non prescinde dall’insegnamento dei classici antichi e moderni. Esordisce come attore nel 1978 in Histoire du Soldat diretta da Dario Fo. Il successo ottenuto con lo spettacolo Il Mistero Buffo di Dario Fo lo consacra come uno dei protagonisti della scena teatrale e culturale italiana. Attualmente la sua ricerca si spinge verso un nuovo teatro popolare, che ritrovi, nella tradizione della Commedia dell’Arte e dell’improvvisazione, le radici per trasmettere contemporaneamente attualità, comicità e poesia.
Ferruccio Soleri
Attore di straordinaria agilità fisica e duttilità interpretativa, Ferruccio Soleri viene scelto da Giorgio Strehler nel 1959 come sostituto di Marcello Moretti per il ruolo di Arlecchino ne Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni. Nel 1963 succede ufficialmente a Moretti, portando avanti la tradizione della Commedia dell’Arte e facendo della maschera in cuoio, creata insieme a Amleto Sartori, una vera e propria icona mondiale. Nel 2006 gli viene assegnato il Leone d’oro alla carriera. Nel 2010, dopo 50’ anni di Arlecchino, viene menzionato nel Guinness dei Primati per la più lunga performance di teatro nello stesso ruolo.
Enrico Bonavera
“Allievo di bottega” di Ferruccio Soleri, Enrico Bonavera ha alle spalle una formazione nel teatro di ricerca. Oltre al Piccolo Teatro di Milano (con cui ha collaborato dal 1987 al 1990 e dal 2000 ad oggi nei ruoli di Brighella ed Arlecchino) lavora con teatri stabili, compagnie private e cooperative, tra cui il Teatro Stabile del Veneto, il Teatro di Genova, il TAG Teatro di Venezia, il Teatro della Tosse e il Teatro dell’Archivolto di Genova.
Silvio Castiglioni
Attore e ricercatore teatrale, Silvio Castiglioni matura le prime esperienze con il Bread and Puppet e l’Odin Teatret. Negli anni Settanta fonda il Teatro di Ventura, con cui realizza numerosi spettacoli con regia di Ferruccio Merisi, tra cui La tragedia dell’arte dove è l’interprete di un’originale Arlecchino. Dal 1998 al 2005, dopo esserne stato condirettore con Leo de Berardinis, diventa direttore artistico del Festival di Santarcangelo. Da febbraio 2011 a maggio 2012 è direttore artistico del CRT – Centro di Ricerca per il Teatro di Milano.
Claudia Contin
Sin dal 1987, Claudia Contin è la prima donna a interpretare con continuità il ruolo maschile di una delle Maschere più famose e amate della Commedia dell’Arte Italiana. Con Ferruccio Merisi fonda a Pordenone nel 1990 la Scuola Sperimentale dell’Attore. A fianco e a supporto dell’arte dell’attore, Claudia Contin coltiva l’arte figurativa, come pittrice, grafica-performer e scenografa, creando così un linguaggio riconoscibile e amato in tutto il mondo.
Daniele Cortesi
Dopo aver appreso le tecniche di animazione e regia da Velia Mantegazza e l’arte della scultura da Natale Panaro, Daniele Cortesi incontra, nel 1981, il burattinaio Benedetto Ravasio, che gli trasmette la passione per la tradizione burattinaia bergamasca. Nel 1982 fonda una sua compagnia, che si afferma come una tra le più qualificate interpreti dell’antica arte del “teatro delle teste di legno” e che continua ancora oggi ad allestire spettacoli nel rispetto della tradizione popolare.